INTERVISTA SUL FUMETTO A GIUSEPPE CAMUNCOLI

« Older   Newer »
  Share  
Leonardo84
view post Posted on 25/10/2005, 17:30




Vi posto questa intervista realizzata da me nel corso della stesura del mio libro.


Che cos’è il fumetto? Un’espressione artistica, letteraria o altro?


Il fumetto è una forma di comunicazione che racchiude in sé le caratteristiche e le potenzialità di tante altre, dal cinema alla letteratura, dalla fotografia alla pittura, ma rimane comunque un media con un linguaggio proprio nonostante il meticciato. Per me fare fumetto significa innanzitutto "raccontare" una storia. Se prevale il testo sul disegno o viceversa, allora secondo me non abbiamo un buon fumetto.



Da quale fonte traggono ispirazione autori e disegnatori quando si accingono a realizzare una serie a fumetti, indipendentemente dal fatto che si tratti di un albo DC piuttosto che MARVEL o DISNEY? Soprattutto, a quale corrente artistica si ispira maggiormente il tuo tratto grafico?

Credo che ognuno segua un suo metodo. Io tendo a mantenere una certa continuità di stile pur adattandolo al tipo di storia che devo andare ad illustrare (horror, supereroi ecc.)




Cosa differenzia, secondo te, il fumetto italiano da quello giapponese (manga) e da quello americano(comic book)? Cosa invece lo accomuna?

Gli stili, i linguaggi, le tipologie di storie e personaggi sono completamente differenti, così come spesso lo sono i disegni e lo storytelling. Negli ultimi anni, comunque, ci sono state moltissime contaminazioni, e questo ha contribuito a rendere meno evidenti le differenze.




Come vedi il panorama fumettistico italiano?

Mah, sicuramente è molto ricco e vario, tant'è che offre al lettore la possibilità di accedere nella sua lingua madre ad un ampio spettro di generi e prodotti. Non sarà ai livelli di qualche anno fa, ma credo comunque che non ci si possa lamentare. Per quel che riguarda le possibilità di lavorare al suo interno come autore, beh, invece il discorso cambia e di molto...


Come vedi il panorama fumettistico americano?

Bene, credo che sia un momento molto buono e creativo, là c'è meno varietà nell'offerta ma grazie anche alle pubblicità e al cinema credo che gli editori siano un po' più in salute. Sono anche molto più aperti per quel che riguarda lo stile di un disegnatore, ma questa è un'altra storia...




Marvel e DC sono i due colossi editoriali americani per eccellenza… cosa li distingue e cosa invece li accomuna?

Mah, sai, all'interno dei due colossi le persone che vi lavorano, comprese le altre sfere, cambiano continuamente (spesso passando dall'una all'altra...) e con essi anche i gusti dei lettori, quindi sono due realtà in costante evoluzione e cambiamento. Spesso gli autori lavorano sia per l'una che per l'altra, del resto hanno i personaggi più conosciuti in assoluto. Ultimamente credo però che la DC si sia rifatta il trucco in maniera più organica e convincente, con quell'intrigante evento che si prospetta essere Infinity Crisis hanno dato una compattezza al loro universo da far invidia alla continuity che era stata il cavallo di battaglia della Marvel e che ora si è persa...



Cosa ti ha spinto ad entrare in contatto con il mondo del fumetto? Cosa ti spinge a rimanerci e da lettore e da disegnatore?

Non saprei, mi è sempre piaciuto leggere fumetti ancor prima che imparassi a leggere, dev'essere stato amore a prima vista. Stessa cosa per la seconda domanda, se questa passione venisse meno anche in un solo aspetto, per esempio quello di leggerli, credo smetterei di disegnare fumetti.




Come viene realizzato un fumetto? Cioè, come avviene la collaborazione tra sceneggiatore e disegnatore ?

Ci viene inviata una sceneggiatura dettagliata dell'albo in questione, suddivisa in pagine e vignette e completa di dialoghi e didascalie, dopodichè molti passano direttamente a disegnare il fumetto, io prima faccio uno storyboard di massima da sottoporre al mio editor, in modo che possa verificare se funziona, ma anche che io possa suggerire eventuali modifiche alla sceneggiatura o alle inquadrature. Ogni collaborazione è una storia a sé, ma finora non ho trovato alcuno sceneggiatore con cui ho lavorato che non fosse disponibile a discutere di cambiamenti...




La tua ultima fatica, THE INTIMATES, fornisce alcuni spunti del nostro panorama mediatico. Attraverso questi spunti, si vuole forse esprimere qualche considerazione della nostra realtà?

Sicuramente, anche se dovresti chiedere a Joe Casey che ha ideato la serie e i personaggi. Credo che non abbia più senso al giorno d'oggi avere un gruppo di giovani eroi/studenti che si comportano in maniera ineccepibile, il mondo intorno a noi si è evoluto in modo così veloce e sensibile e credo che Joe abbia voluto far riflettere i lettori su questo. I ragazzini che vanno alle superiori o alle medie al giorno d'oggi sono molto diversi da quelli della mia generazione, per esempio. Peccato che la serie abbia chiuso, evidentemente non era per tutti i gusti. Ora comunque sto lavorando su CAPTAIN ATOM: ARMAGEDDON, una miniserie scritta da Will Pfeifer che rivoluzionerà l'Universo WildStorm.




Cambiando argomento… il sogno della tua vita era quello di realizzare graficamente un albo di Batman. Finalmente ti è stata concessa quest’opportunità. Cosa puoi dirmi a proposito? Qual è il tuo rapporto col Cavaliere Oscuro? Come ti sei approntato alla sua realizzazione grafica?

Che è stato incredibilmente bello, soprattutto perchè inaspettato. Non ho mai voluto implorare nessun editor per ottenere la chance di lavorare su Batman, ma evidentemente i miei due fill-in di Robin sono piaciuti e mi hanno concesso questa grande opportunità. Non ho avuto il tempo di fare studi o allenamento su Batman, Gotham e i suoi personaggi, ma ho disegnato talmente tanti Batman e Joker alle convention di fumetti che era come se l'avessi fatto. Per me Batman è sempre tetro, scuro in faccia, nero. Quando lo disegno ho sempre davanti agli occhi Frank Miller, e anche Jim Lee che ne ha realizzato una splendida versione.



Restando in ambito DC… se non erro tra poco ti metterai all’opera su una serie DC intitolata BATMAN EUROPA. Essendo Batman un personaggio dalle tinte oscure, vi sarà qualche cambiamento nel tuo modo di disegnare?

Bé, Batman Europa sarà completamente dipinta, quindi cambierà sicuramente il tono e la palette dei colori, che voglio comunque mantenere piuttosto cupa, essendo il mio numero ambientato a Praga. Batman resterà invece lo stesso, mi piace com'è venuto nei due albi della serie regolare.



Sempre a proposito di BATMAN EUROPA… ogni tanto le major americane sfornano progetti o saghe che vedono gli eroi americani approdare in paesi stranieri. Pensi che sia un modo per ringraziare anche i lettori non americani? In poche parole, una serie come BATMAN EUROPA sarà dedicata soprattutto ai fans europei?

Bé, sicuramente quando abbiamo partorito l'idea di Europa, abbiamo pensato a quanto Batman sia popolare nel Vecchio Continente, ma anche al fatto che Gotham è una città fittizia dall'architettura gotica, che è nata in Europa e che quindi sarebbe stata lo scenario ideale per una bella storia corale di Batman.



Per molti fumetti si è optato per un adattamento cinematografico. Secondo te, è meglio realizzare un film a cartoni animati o uno con attori in carne ed ossa? Qual è stato, a tuo parere, il fumetto meglio adattato sul grande schermo e/o piccolo schermo?

Credo siano cose completamente diverse, mi piacciono entrambe ovviamente quando ben fatte. Non saprei infine dire quale film sia stato meglio adattato, forse in assoluto Sin City, ma se ti devo dire quale mi è piaciuto di più, credo andrei sul primo Spider-Man di Raimi e sul Batman Begins di Nolan.

Un enorme grazie a Cammo per avermi dedicato un tochello del suo tempo!

Intervista realizzata da Leonardo M.C.
 
Top
0 replies since 25/10/2005, 17:30   459 views
  Share