| l'altra sera mi sono guardato Inter-Juve di coppa italia.
ho acceso la tivvù giusto in tempo per vedere l'ingresso in campo di Trezeguet e l'espulsione di Burdisso (quello che la Juve voleva a giugno per rinforzare la difesa.....).
Appena rimasti in superiorità numerica mi son detto: "è fatta!, adesso gli mangiamo le caviglie, li pressiamo per novanta minuti e, prima o poi, crollano".
E, ovviamente, le polemiche sullo "scudetto degli onesti", la serie B, Cannavaro, Zambrotta, Ibra (no: Ibra no), Vieira, Thuram, Emerson, l'orgoglio ferito, la voglia di far vedere che, sul campo, non siamo inferiori a nessuno... ecco: tutte queste cose DOVEVANO pesare, e parecchio, anche.
Un pò quello che deve aver pensato l'elettore di sinistra quando ha vinto Prodi: "ci siamo sorbiti cinque anni di Berlusconi, in cui abbiamo covato una rabbia pazzesca: adesso gli facciamo vedere noi, come si governa".
E invece: una Juve molle, senza idee. Una sterile superiorità sul campo, nessuna accelerazione, nessun fallo cattivo, nessun tiro in porta, nessuna voglia di spaccare il culo al mondo...
E poi, il primo gol di Cruz, con l'Inter in nove: un cross neanche così imprevedibile, Legrottaglie (che va in giro a vantarsi di non scopare da due anni: ma si può?!?) che accompagna il pallone con lo sguardo, Belardi che esce in ritardo, Cruz che salta indisturbato e libero al centro dell'area.
Che vergogna...
Dov'è lo spirito guerriero che è sempre stato della Juve? Dov'è lo "sguardo della tigre" dei tempi di Vialli?
Sul campo passeggia solo una squadretta senza idee e con nessuna certezza, con i grandi acquisti estivi che sembrano fare a gara a chi è più inutile: Iaquinta gira svogliato per il campo (un pò come contro la Samp... una partita che Ranieri mi dovrà spiegare: alla fine del primo tempo abbiamo il 70% di possesso palla, Marchionni si è mangiato un gol fatto, Trezeguet ha preso una traversa, c'è stato un salvataggio sulla linea, la Samp ha fatto un solo tiro in porta, su calcio d'angolo. Che senso ha cambiare la squadra nello spogliatoio?), Tiago si scalda inutilmente (faceva prima a comprarsi una stufetta), Almiron non fa nemmeno quello, Grygera si conferma un modesto difensore.
E, soprattutto, nemmeno un guizzo d'orgoglio, nemmeno dai giovani (vero, Palladino?) che dovrebbero buttare in campo almeno la freschezza atletica.
Infatti, qualche minuto dopo, l'Inter raddoppia.
Stavo quasi per spegnere il televisore: quegli undici fantasmi che giravano per il campo non avevano nulla, se non la maglia, di tutto quello che la Juve ha sempre rappresentato per me.
E qui si torna al governo Prodi: due anni come gli ottanta minuti della Juve, spesi a fare leggine irritanti, a litigare tra compagni di merende, a discutere su chi è il più bello del reame ed a non capire un cazzo di quello che sta succedendo in Italia.
Perché non ho spento la tivvù?
Perché la Juve mi ha abituato a qualcosa in più, sempre, perché speravo in un pareggio o, almeno, nel gol della bandiera.
Poi, si sa: Del Piero ha preso in mano la squadra, Boumsong ha addirittura pareggiato. E mercoledì ce la giochiamo, e da quasi-favoriti, per giunta.
Perché il governo Prodi è caduto?
Perché in politica non esiste un capitano con la classe e la grinta (lui sì) di Ale Del Piero, nè un gentiluomo come Boumsong che, con la macchina già accesa fuori dallo stadio per andare a firmare coi francesi, regala il gol del vantaggio alla sua ormai ex-squadra, poi va a festeggiare come uno incazzato nero (lui sì, e non solo per il colore della pelle!) contro il mondo e, infine, va in sala stampa a dire: "amo questa maglia" (ce lo vedete Mastella che, prima di andarsene dal governo, fa un favore a Prodi?).
Perché il guizzo d'orgoglio (tardivo, quasi fuori tempo massimo) alla fine c'è stato.
Perché, fondamentalmente, il calcio è ancora una cosa seria.
La politica, purtroppo, non lo è più da tempo (se mai lo è stata)...
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