ancora la situazione del fumetto

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ro-mario
view post Posted on 5/12/2007, 20:41




posto qui sotto la versione non definitiva (non l'ho corretto per bene perché verrà "tagliato" parecchio, maledizione!) di un articolo che sto scrivendo per il periodico ALTO SEBINO sul quale, probabilmente, avrò una rubrica fumettistica.


Negli ultimi dieci anni, da quando, cioè, il “fenomeno” Dylan Dog ha iniziato a sgonfiarsi, gli editori di fumetti inseriscono in ogni intervista la parola “crisi”. Nonostante questo, è fuori di dubbio che il mercato fumettistico in Italia non è mai stato così vivace e pieno di proposte.
Ad un innegabile arretramento dei tre colossi editoriali di sempre (Sergio Bonelli Editore, Disney ed Edizioni Paoline) fanno da contraltare alcune situazioni in costante espansione: Astorina, Panini (sì, quelli delle figurine) e Planeta-DeAgostini, senza dimenticare editori “solidi” come la Star Comics, la Max Bunker Press e la Play Press e nuove realtà molto interessanti che, seppure di dimensioni ancora piccole, propongono materiale di ottima qualità (Edizioni Bd, soprattutto).
E non dimentichiamo che l’Italia è il terzo o quarto mercato a livello mondiale: prima di noi ci sono solo il Giappone (irraggiungibile), gli Stati Uniti d’America (che, però, possono contare su una popolazione dieci volte superiore alla nostra) e, forse, la Francia.
Ma cerchiamo di andare più nel dettaglio:
SERGIO BONELLI EDITORE: parlare di crisi per un’azienda che pubblica personaggi come Tex e Dylan Dog, successi editoriali a livello mondiale, sembra eccessivo. Ecco però qualche dato di fatto: negli ultimi dieci anni, Dylan Dog è passato da 500.000 copie vendute al mese a 250.000, Tex da 500.000 a 300.000 (in entrambi i casi: comprese le ristampe), la Sergio Bonelli ha chiuso una testata storica come Mister No, oltre a Zona X, Nick Raider, Napoleone, Jonathan Steele e Legs, ed ha affrontato un flop colossale come Gregory Hunter. Non conteggio Gea perché, sin dall’inizio, era stata pensata come una storia in venti numeri. Due testate amatissime come Martin Mystere e Magico Vento hanno dimezzato le uscite, diventando bimestrali, ed il prezzo di copertina di Brendon è stato alzato di cinquanta centesimi per permettere alla testata di tornare in pareggio. L’ultimo personaggio veramente di successo è stato Dampyr, stabile sulle cinquantamila copie al mese (ed il primo numero è stato pubblicato nel ----). Successivamente, la Bonelli ha adottato la politica delle miniserie, cioè di personaggi che vengono pensati per una vita editoriale breve (di solito 18 numeri): Brad Barron, Demian, Volto Nascosto.
C’è da pensare a cosa sarebbe stato Dylan Dog se fosse stato una miniserie: visto che ha iniziato a vendere davvero verso il numero 20, ed a diventare un fenomeno di costume verso il 40, probabilmente sarebbe caduto presto nel dimenticatoio.
Non sono però da sottovalutare due dati: il primo è che la Bonelli è, tuttora, un’azienda che genera moltissimi utili, il secondo è che stiamo paragonando il mercato attuale a quello di un periodo d’oro, difficilmente ripetibile. E la recente ristampa a colori di Tex, che sta avendo un successo enorme, ribadisce quanto i personaggi di questa casa editrice siano radicati nell’immaginario italiano, e quanto fascino abbiano.
E’ curioso constatare che, nonostante Bonelli non perda occasione di parlare di crisi, il suo Tex venda, solo in Italia, più di quanto l’Uomo Ragno (il personaggio USA più amato) faccia negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Australia.
WALT DISNEY: come a dire: chi se le cerca, prima o poi...
L’Italia è sempre stata un mercato fondamentale per i fumetti Disney, non solo per la quantità di lettori (tutto il mondo invidia le vendite di Topolino), ma anche per la qualità delle storie prodotte dai nostri autori. In Italia vengono scritti e disegnati l’80% di tutti i fumetti Disney prodotti nel mondo. E, se vi sembra un dato enorme, confermo: è proprio così. Subito dopo i grandi maestri americani (Walt Disney, Floyd Gottfredson, Carl Barks), quelli che hanno creato il mito della Walt Disney, vengono autori italiani come Romano Scarpa, Giovan Battista Carpi, Guido Martina, Luciano Bottaro, Giorgio Cavazzano...
Dagli anni ’90 ad oggi, però, la dirigenza della Disney Italia si è contraddistinta per un incredibile immobilismo, che ha avuto conseguenza gravissime: molti autori, esasperati, se ne sono andati; la qualità dei fumetti proposti ha avuto un crollo verticale, rischiando di affossare le vendite non solo delle testate minori, ma addirittura del settimanale per eccellenza, Topolino. La dirigenza non ha saputo sfruttare il successo, esplosole tra le mani, di due testate come PK e W.I.T.C.H., costringendole ad un lento, ma inesorabile declino (tanto che le W.I.T.C.H. hanno dovuto affrontare addirittura l’onta di essere superate e surclassate, come fenomeno, da un loro clone –nato anch’esso in Italia- le Winx). La “grande fuga” degli autori, che ha lasciato in eredità alla nuova dirigenza una mole enorme di storie scritte male e disegnate peggio, si è arrestata solo negli ultimi due anni, quando alle redini di Topolino è arrivata Valentina Poli.
Parlare di “crisi superata” è ancora prematuro ma, finalmente, si vede qualche buon segnale.
SAN PAOLO: anche per la casa editrice de “Il Giornalino” gli ultimi anni non sono stati rose e fiori. Come per la Disney, però, si può parlare di situazione in netto miglioramento: la recente acquisizione dei diritti per la pubblicazione di storie (realizzate appositamente per il Giornalino) di personaggi molto famosi come le Winx e le Tartarughe Ninja ha dato nuova linfa al settimanale delle Edizioni Paoline. Il contratto per la pubblicazione dell’Uomo Ragno, poi, è stata la ciliegina sulla torta: la San Paolo ha ottenuto il permesso di affidare a tre suoi autori (i bresciani Stefano Vietti e Giancarlo Olivares, oltre a Marco Checchetto) storie inedite dell’arrampicamuri. La Marvel mantiene la supervisione del progetto, ma le storie sono in tutto e per tutto “made in Italy” (e, lasciatemelo dire, non hanno nulla da invidiare a quelle prodotte oltreoceano).
ASTORINA: fino a pochi anni fa, Diabolik era un personaggio “bollito”. Nell’ultimo periodo, invece, la Astorina è riuscita a rilanciarlo massicciamente, sfruttando sia il suo fascino di “personaggio culto” che l’appeal che “il re del terrore” ha saputo conquistare verso i più giovani grazie ad un cartone animato di successo. Dopo l’oblio degli anni ’90, Diabolik è tornato a vendite elevatissime (150.000 copie mensili, comprese le due ristampe), ed a storie di buon, se non ottimo livello. Cosa non da poco: Diabolik, il personaggio a fumetti più osteggiato dai censori, è tornato a dar scandalo con l’albo “il segreto della rocca”, uscito nel 2007, in cui affronta per la prima volta il tema dell’omosessualità schierandosi a favore della libertà delle coppie omosessuali di vivere il proprio amore lontano da ogni pregiudizio.
PANINI COMICS: è diventata, in una decina d’anni, una delle aziende leader in Italia grazie ai personaggi americani della Marvel (l’Uomo Ragno, i Fantastici Quattro, Wolverine e gli X-Men...) ed al successo dei manga (fumetti giapponesi). I manga sono il vero fenomeno del nuovo millennio: partiti in sordina negli anni ’90, si sono fatti sempre più largo nel mercato ed ora stanno spopolando, forti della popolarità dei cartoni animati giapponesi che, tra l’altro, sono seguitissimi dai ragazzini e dalle adolescenti (un mercato completamente nuovo, per il fumetto italiano). I grandi successi della Panini, in questo ambito, si chiamano Naruto, Nana, Berserk e Fullmetal Alchemist. Da segnalare il “fenomeno Rat-Man”: nato su una fanzine (rivista amatoriale stampata male ed in poche centinaia di copie) come una caricatura di Batman: prima di essere pubblicato dalla Panini il personaggio di Leo Ortolani era un successo di nicchia, ora è una delle testate più vendute in Italia, protagonista anche di una serie a cartoni animati trasmessa dalla Rai. Grazie alla sinergia con il gruppo Repubblica-Espresso, la Panini ha riscosso un successo enorme con i volumi allegati ai quotidiani (il primo numero di Corto Maltese è stato stampato in un milione di copie, subito esaurite). Ha iniziato così a proporre ristampe di grandi classici del fumetto italiano, come Ken Parker e Maxmagnus, e si è convinta a produrre fumetti inediti, scritti e disegnati in Italia. Parlare di crisi in Panini è del tutto fuori luogo: la casa editrice non solo è solida, ma in costante crescita.
EURA EDITORIALE: editore storico che, pur avendo a catalogo due settimanali di buon successo (Skorpio e Lanciostory), ed una quantità immensa di fumetti prodotti in Argentina a prezzi molto bassi (e stiamo parlando di serie davvero splendide, come Dago, Nippur e Savarese), non si è adagiata sugli allori ma, anzi, ha moltiplicato gli sforzi, “sfondando” con il mensile JOHN DOE, creato dagli sceneggiatori Bartoli e Recchioni, e rischiando con un prodotto più di nicchia come la miniserie DETECTIVE DANTE.
STAR COMICS: altra casa editrice attivissima. Dopo aver rinunciato ai fumetti americani, con cui si era fatta conoscere nella seconda metà degli anni ’80, è stata per un decennio l’editore di riferimento per i manga in Italia, sfornando successi strepitosi come KEN IL GUERRIERO, I CAVALIERI DELLO ZODIACO, CITY HUNTER e, soprattutto, DRAGONBALL. Al momento, oltre alle ristampe di DRAGONBALL, si segnala per la pubblicazione di ONE PIECE, INUYASHA e KERORO. Importantissima anche sotto il profilo delle produzioni italiane: dopo la chiusura (ma col numero 151, quindici anni dopo il debutto in edicola) di LAZARUS LEDD, ha indovinato la riproposta di JONATHAN STEELE, subito dopo la chiusura della serie in Bonelli. Lo scorso mese ha fatto, inoltre, debuttare due nuove miniserie: NEMROD e KHOR.
MAX BUNKER PRESS: seppure lontano dai fasti di qualche decennio fa, ALAN FORD continua ad essere pubblicato ed ha un pubblico di fedelissimi nemmeno tanto ristretto. Max Bunker (al secolo Luciano Secchi), inoltre, propone “una tantum” nuovi personaggi, come KERRY KROSS.
EDIZIONI IF: conosciuta più che altro per le sue serie di ristampe (BLEK MACIGNO, TARZAN, MISTER NO, CAPITAN MIKI), la casa editrice milanese ha prodotto una serie di 4 numeri dedicata a NICK RAIDER, con risultati –almeno a livello qualitativo- decisamente incoraggianti. Non sono escluse nuove iniziative.
PLANETA-DeAGOSTINI: il colosso italo-spagnolo è sbarcato solo un anno fa nel mercato fumettistico italiano, ed ha già dato del filo da torcere a case editrici ben più radicate. Il punto di forza della Planeta è, sicuramente, la pubblicazione dei personaggi dell’americana DC Comics (quella di BATMAN e SUPERMAN), mai così presenti in edicola. Ma il loro piano editoriale non si ferma certo qui: sono da poco uscite le prime testate manga (il fumetto di AVRIL LAVIGNE ha venduto molto bene), e sono in programma altre sorprese per gli appassionati.

Riassumendo: si sente spesso la parola crisi ma, da un’analisi più approfondita, si evince che, se di crisi si può parlare, lo si può fare solo per alcuni editori o, per meglio dire, per alcuni filoni narrativi. L’eroe avventuroso tutto d’un pezzo, tanto caro alla Bonelli, sta per essere soppiantato dai personaggi dei manga e dei fumetti americani, più moderni e “complicati”. Con questo: la Bonelli si è, comunque, sempre distinta per aver creato veri e propri “antieroi”, personaggi rivoluzionari come MISTER NO, KEN PARKER e DYLAN DOG. Quindi, tenendo conto che, da sola, rappresenta almeno un terzo del mercato e che annovera tra le sue file i migliori autori italiani, ha tutte le risorse (ma ne ha la voglia?) per ribaltare il trend negativo degli ultimi anni. Sta crescendo il fenomeno delle librerie specializzate in fumetti (le uscite “solo per fumetteria” hanno raggiunto quantità impensabili solo qualche anno fa: stiamo parlando di più di cento albi al mese) anche se è ancora marginale rispetto alle sue potenzialità. Ci sono moltissimi piccoli editori, agguerriti e con un buon catalogo, che spingono per entrare nel mercato delle edicole e delle librerie “di varia”. Nuovi editori, anche molto grandi (Planeta-DeAgostini, ma anche Mondatori e Guanda) stanno sondando il terreno, segno che il mercato è interessante dal punto di vista economico.
L’unica sicurezza è che, nonostante la concorrenza di videogiochi, televisione e I-pod, le avventure di Tex, dell’Uomo Ragno e Topolino, solo per citare i più famosi, ci terranno compagnia ancora per parecchio tempo.
 
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Federico Memola
view post Posted on 6/12/2007, 01:55




CITAZIONE (ro-mario @ 5/12/2007, 20:41)
posto qui sotto la versione non definitiva (non l'ho corretto per bene perché verrà "tagliato" parecchio, maledizione!) di un articolo che sto scrivendo per il periodico ALTO SEBINO sul quale, probabilmente, avrò una rubrica fumettistica.


Negli ultimi dieci anni, da quando, cioè, il “fenomeno” Dylan Dog ha iniziato a sgonfiarsi, gli editori di fumetti inseriscono in ogni intervista la parola “crisi”. Nonostante questo, è fuori di dubbio che il mercato fumettistico in Italia non è mai stato così vivace e pieno di proposte.
Ad un innegabile arretramento dei tre colossi editoriali di sempre (Sergio Bonelli Editore, Disney ed Edizioni Paoline) fanno da contraltare alcune situazioni in costante espansione: Astorina, Panini (sì, quelli delle figurine) e Planeta-DeAgostini, senza dimenticare editori “solidi” come la Star Comics, la Max Bunker Press e la Play Press e nuove realtà molto interessanti che, seppure di dimensioni ancora piccole, propongono materiale di ottima qualità (Edizioni Bd, soprattutto).
E non dimentichiamo che l’Italia è il terzo o quarto mercato a livello mondiale: prima di noi ci sono solo il Giappone (irraggiungibile), gli Stati Uniti d’America (che, però, possono contare su una popolazione dieci volte superiore alla nostra) e, forse, la Francia.
Ma cerchiamo di andare più nel dettaglio:
SERGIO BONELLI EDITORE: parlare di crisi per un’azienda che pubblica personaggi come Tex e Dylan Dog, successi editoriali a livello mondiale, sembra eccessivo. Ecco però qualche dato di fatto: negli ultimi dieci anni, Dylan Dog è passato da 500.000 copie vendute al mese a 250.000, Tex da 500.000 a 300.000 (in entrambi i casi: comprese le ristampe), la Sergio Bonelli ha chiuso una testata storica come Mister No, oltre a Zona X, Nick Raider, Napoleone, Jonathan Steele e Legs, ed ha affrontato un flop colossale come Gregory Hunter. Non conteggio Gea perché, sin dall’inizio, era stata pensata come una storia in venti numeri. Due testate amatissime come Martin Mystere e Magico Vento hanno dimezzato le uscite, diventando bimestrali, ed il prezzo di copertina di Brendon è stato alzato di cinquanta centesimi per permettere alla testata di tornare in pareggio. L’ultimo personaggio veramente di successo è stato Dampyr, stabile sulle cinquantamila copie al mese (ed il primo numero è stato pubblicato nel ----). Successivamente, la Bonelli ha adottato la politica delle miniserie, cioè di personaggi che vengono pensati per una vita editoriale breve (di solito 18 numeri): Brad Barron, Demian, Volto Nascosto.
C’è da pensare a cosa sarebbe stato Dylan Dog se fosse stato una miniserie: visto che ha iniziato a vendere davvero verso il numero 20, ed a diventare un fenomeno di costume verso il 40, probabilmente sarebbe caduto presto nel dimenticatoio.
Non sono però da sottovalutare due dati: il primo è che la Bonelli è, tuttora, un’azienda che genera moltissimi utili, il secondo è che stiamo paragonando il mercato attuale a quello di un periodo d’oro, difficilmente ripetibile. E la recente ristampa a colori di Tex, che sta avendo un successo enorme, ribadisce quanto i personaggi di questa casa editrice siano radicati nell’immaginario italiano, e quanto fascino abbiano.
E’ curioso constatare che, nonostante Bonelli non perda occasione di parlare di crisi, il suo Tex venda, solo in Italia, più di quanto l’Uomo Ragno (il personaggio USA più amato) faccia negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Australia.
WALT DISNEY: come a dire: chi se le cerca, prima o poi...
L’Italia è sempre stata un mercato fondamentale per i fumetti Disney, non solo per la quantità di lettori (tutto il mondo invidia le vendite di Topolino), ma anche per la qualità delle storie prodotte dai nostri autori. In Italia vengono scritti e disegnati l’80% di tutti i fumetti Disney prodotti nel mondo. E, se vi sembra un dato enorme, confermo: è proprio così. Subito dopo i grandi maestri americani (Walt Disney, Floyd Gottfredson, Carl Barks), quelli che hanno creato il mito della Walt Disney, vengono autori italiani come Romano Scarpa, Giovan Battista Carpi, Guido Martina, Luciano Bottaro, Giorgio Cavazzano...
Dagli anni ’90 ad oggi, però, la dirigenza della Disney Italia si è contraddistinta per un incredibile immobilismo, che ha avuto conseguenza gravissime: molti autori, esasperati, se ne sono andati; la qualità dei fumetti proposti ha avuto un crollo verticale, rischiando di affossare le vendite non solo delle testate minori, ma addirittura del settimanale per eccellenza, Topolino. La dirigenza non ha saputo sfruttare il successo, esplosole tra le mani, di due testate come PK e W.I.T.C.H., costringendole ad un lento, ma inesorabile declino (tanto che le W.I.T.C.H. hanno dovuto affrontare addirittura l’onta di essere superate e surclassate, come fenomeno, da un loro clone –nato anch’esso in Italia- le Winx). La “grande fuga” degli autori, che ha lasciato in eredità alla nuova dirigenza una mole enorme di storie scritte male e disegnate peggio, si è arrestata solo negli ultimi due anni, quando alle redini di Topolino è arrivata Valentina Poli.
Parlare di “crisi superata” è ancora prematuro ma, finalmente, si vede qualche buon segnale.
SAN PAOLO: anche per la casa editrice de “Il Giornalino” gli ultimi anni non sono stati rose e fiori. Come per la Disney, però, si può parlare di situazione in netto miglioramento: la recente acquisizione dei diritti per la pubblicazione di storie (realizzate appositamente per il Giornalino) di personaggi molto famosi come le Winx e le Tartarughe Ninja ha dato nuova linfa al settimanale delle Edizioni Paoline. Il contratto per la pubblicazione dell’Uomo Ragno, poi, è stata la ciliegina sulla torta: la San Paolo ha ottenuto il permesso di affidare a tre suoi autori (i bresciani Stefano Vietti e Giancarlo Olivares, oltre a Marco Checchetto) storie inedite dell’arrampicamuri. La Marvel mantiene la supervisione del progetto, ma le storie sono in tutto e per tutto “made in Italy” (e, lasciatemelo dire, non hanno nulla da invidiare a quelle prodotte oltreoceano).
ASTORINA: fino a pochi anni fa, Diabolik era un personaggio “bollito”. Nell’ultimo periodo, invece, la Astorina è riuscita a rilanciarlo massicciamente, sfruttando sia il suo fascino di “personaggio culto” che l’appeal che “il re del terrore” ha saputo conquistare verso i più giovani grazie ad un cartone animato di successo. Dopo l’oblio degli anni ’90, Diabolik è tornato a vendite elevatissime (150.000 copie mensili, comprese le due ristampe), ed a storie di buon, se non ottimo livello. Cosa non da poco: Diabolik, il personaggio a fumetti più osteggiato dai censori, è tornato a dar scandalo con l’albo “il segreto della rocca”, uscito nel 2007, in cui affronta per la prima volta il tema dell’omosessualità schierandosi a favore della libertà delle coppie omosessuali di vivere il proprio amore lontano da ogni pregiudizio.
PANINI COMICS: è diventata, in una decina d’anni, una delle aziende leader in Italia grazie ai personaggi americani della Marvel (l’Uomo Ragno, i Fantastici Quattro, Wolverine e gli X-Men...) ed al successo dei manga (fumetti giapponesi). I manga sono il vero fenomeno del nuovo millennio: partiti in sordina negli anni ’90, si sono fatti sempre più largo nel mercato ed ora stanno spopolando, forti della popolarità dei cartoni animati giapponesi che, tra l’altro, sono seguitissimi dai ragazzini e dalle adolescenti (un mercato completamente nuovo, per il fumetto italiano). I grandi successi della Panini, in questo ambito, si chiamano Naruto, Nana, Berserk e Fullmetal Alchemist. Da segnalare il “fenomeno Rat-Man”: nato su una fanzine (rivista amatoriale stampata male ed in poche centinaia di copie) come una caricatura di Batman: prima di essere pubblicato dalla Panini il personaggio di Leo Ortolani era un successo di nicchia, ora è una delle testate più vendute in Italia, protagonista anche di una serie a cartoni animati trasmessa dalla Rai. Grazie alla sinergia con il gruppo Repubblica-Espresso, la Panini ha riscosso un successo enorme con i volumi allegati ai quotidiani (il primo numero di Corto Maltese è stato stampato in un milione di copie, subito esaurite). Ha iniziato così a proporre ristampe di grandi classici del fumetto italiano, come Ken Parker e Maxmagnus, e si è convinta a produrre fumetti inediti, scritti e disegnati in Italia. Parlare di crisi in Panini è del tutto fuori luogo: la casa editrice non solo è solida, ma in costante crescita.
EURA EDITORIALE: editore storico che, pur avendo a catalogo due settimanali di buon successo (Skorpio e Lanciostory), ed una quantità immensa di fumetti prodotti in Argentina a prezzi molto bassi (e stiamo parlando di serie davvero splendide, come Dago, Nippur e Savarese), non si è adagiata sugli allori ma, anzi, ha moltiplicato gli sforzi, “sfondando” con il mensile JOHN DOE, creato dagli sceneggiatori Bartoli e Recchioni, e rischiando con un prodotto più di nicchia come la miniserie DETECTIVE DANTE.
STAR COMICS: altra casa editrice attivissima. Dopo aver rinunciato ai fumetti americani, con cui si era fatta conoscere nella seconda metà degli anni ’80, è stata per un decennio l’editore di riferimento per i manga in Italia, sfornando successi strepitosi come KEN IL GUERRIERO, I CAVALIERI DELLO ZODIACO, CITY HUNTER e, soprattutto, DRAGONBALL. Al momento, oltre alle ristampe di DRAGONBALL, si segnala per la pubblicazione di ONE PIECE, INUYASHA e KERORO. Importantissima anche sotto il profilo delle produzioni italiane: dopo la chiusura (ma col numero 151, quindici anni dopo il debutto in edicola) di LAZARUS LEDD, ha indovinato la riproposta di JONATHAN STEELE, subito dopo la chiusura della serie in Bonelli. Lo scorso mese ha fatto, inoltre, debuttare due nuove miniserie: NEMROD e KHOR.
MAX BUNKER PRESS: seppure lontano dai fasti di qualche decennio fa, ALAN FORD continua ad essere pubblicato ed ha un pubblico di fedelissimi nemmeno tanto ristretto. Max Bunker (al secolo Luciano Secchi), inoltre, propone “una tantum” nuovi personaggi, come KERRY KROSS.
EDIZIONI IF: conosciuta più che altro per le sue serie di ristampe (BLEK MACIGNO, TARZAN, MISTER NO, CAPITAN MIKI), la casa editrice milanese ha prodotto una serie di 4 numeri dedicata a NICK RAIDER, con risultati –almeno a livello qualitativo- decisamente incoraggianti. Non sono escluse nuove iniziative.
PLANETA-DeAGOSTINI: il colosso italo-spagnolo è sbarcato solo un anno fa nel mercato fumettistico italiano, ed ha già dato del filo da torcere a case editrici ben più radicate. Il punto di forza della Planeta è, sicuramente, la pubblicazione dei personaggi dell’americana DC Comics (quella di BATMAN e SUPERMAN), mai così presenti in edicola. Ma il loro piano editoriale non si ferma certo qui: sono da poco uscite le prime testate manga (il fumetto di AVRIL LAVIGNE ha venduto molto bene), e sono in programma altre sorprese per gli appassionati.

Riassumendo: si sente spesso la parola crisi ma, da un’analisi più approfondita, si evince che, se di crisi si può parlare, lo si può fare solo per alcuni editori o, per meglio dire, per alcuni filoni narrativi. L’eroe avventuroso tutto d’un pezzo, tanto caro alla Bonelli, sta per essere soppiantato dai personaggi dei manga e dei fumetti americani, più moderni e “complicati”. Con questo: la Bonelli si è, comunque, sempre distinta per aver creato veri e propri “antieroi”, personaggi rivoluzionari come MISTER NO, KEN PARKER e DYLAN DOG. Quindi, tenendo conto che, da sola, rappresenta almeno un terzo del mercato e che annovera tra le sue file i migliori autori italiani, ha tutte le risorse (ma ne ha la voglia?) per ribaltare il trend negativo degli ultimi anni. Sta crescendo il fenomeno delle librerie specializzate in fumetti (le uscite “solo per fumetteria” hanno raggiunto quantità impensabili solo qualche anno fa: stiamo parlando di più di cento albi al mese) anche se è ancora marginale rispetto alle sue potenzialità. Ci sono moltissimi piccoli editori, agguerriti e con un buon catalogo, che spingono per entrare nel mercato delle edicole e delle librerie “di varia”. Nuovi editori, anche molto grandi (Planeta-DeAgostini, ma anche Mondatori e Guanda) stanno sondando il terreno, segno che il mercato è interessante dal punto di vista economico.
L’unica sicurezza è che, nonostante la concorrenza di videogiochi, televisione e I-pod, le avventure di Tex, dell’Uomo Ragno e Topolino, solo per citare i più famosi, ci terranno compagnia ancora per parecchio tempo.

Ti segnalo solo due sviste: se conti anche le ristampe, le cifre attuali di Tex e Dylan dovrebbero essere giuste (Tex ha però più ristampe, quindi forse sono anche qualcosa più di 300.000 copie). Ma all'inizio degli anni Novanmta le copie erano di 1.000.000 per ognuno dei due personaggi. 500.000 copie a testa le vendevano da soli gli inediti.

Le Winx non possono essere definite "cloni" delle Witch per il semplice fatto che sono nate prima. E' il motivo principale per cui al Disney ha perso la causa.

Ciao,

Federico
 
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ro-mario
view post Posted on 6/12/2007, 09:19




grazie delle segnalazioni, correggo subito!
 
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ro-mario
view post Posted on 9/12/2007, 19:49




copioincollo dal blog di Fumetti di Carta, tanto per far capire che c'è qualcuno che sta in crisi per davvero:

Se seguite le classifiche di vendita della Diamond vi siete di certo stupiti vedendo quella di ottobre 2007. Dopo mesi e mesi di batoste la DC ha superato la Marvel sia nel campo degli incassi totali sia in quello delle vendite totali.
In teoria dovrebbe essere un segnale di ripresa e di recupero del terreno perduto... ma le cose stanno davvero così?
In realtà, come spiega Marc-Oliver Frisch su The Beat, il primato della DC Comics non è dovuto ad un incremento delle vendite delle sue collane classiche. La DC in ottobre ha aumentato drasticamente le uscite portando i periodici a 95, contro gli 80 di un mese prima e (soprattutto) i 63 pubblicati dalla Marvel in ottobre. Da quando The Beat analizza le classifiche Diamond la DC non ha mai pubblicato così tanti albi in un solo mese.

Ci sono diversi brutti risultati da segnalare.
- L'unica collana del mese sopra le 100.000 copie è Justice League che però ha perso il 14% rispetto al mese precedente e probabilmente dal prossimo numero scenderà sotto la soglia delle 100.000. Questo declino, dovuto all'abbandono della serie da parte di Meltzer, era stato ampiamente previsto.
- Delle tredici nuove serie o speciali usciti in ottobre solo uno ha superato le 50.000 copie.
- Il primo numero della nuova serie Vertigo The Vinyl Underground ha esordito con 11.000 copie.
- Nel giro di tre numeri le vendite di Flash sono tornate ai livelli precedenti al rilancio.
- Con il n. 26 Countdown ha cambiato titolo in Countdown to Final Crisis ma le vendite sono continuate a calare come prima.
 
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Tesla
view post Posted on 10/12/2007, 18:42




ottimo articolo!
dp è uscito nel 2000. :)
 
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ro-mario
view post Posted on 10/12/2007, 20:07




CITAZIONE (Tesla @ 10/12/2007, 18:42)
ottimo articolo!
dp è uscito nel 2000. :)

ooops!
non avevo editato l'articolo prima di copiaincollarlo sul forum.
a parte il fatto che, poi, ho tolto la data (non farò mai più l'errore di scrivere un articolo senza tener conto del numero di battute, e pensando: "vediamo come esce, tanto poi taglio". Battute del mio articolo: dodicimila circa. Battute richieste: seimila :( ), prima di mandarlo alla redazione avevo controllato.....
 
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BiRuBiRu
view post Posted on 18/12/2007, 12:10




Davvero ottimo articolo :)
 
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view post Posted on 25/3/2008, 08:58
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utente mega

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Interessante....e ottimista. Chi piange per la fuga dei lettori si deve chiedere perchè sono fuggiti e come fare per rilanciare il prodotto, non piangere miseria.

Voi siete un esempio tangibile che il mercato fumettaro è appetibile e vale la pena di provarci.
 
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7 replies since 5/12/2007, 20:41   251 views
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