CITAZIONE (ro-mario @ 18/10/2007, 19:47)
o uno dei mercati più importanti e, soprattutto, la qualità media dei nostri autori è altissima.
Perché?
io c'ho stà fissa del formato.........
Beh, di certo non aiuta. Eppure i nippi si sono imposti al resto del mondo. E c'è da dire che non è che gli altri generi (e formati) di fumetti che si producono in Italia vengano poi venduti con successo all'estero.
Rimane il fatto che in Italia, per esempio, pubblicare un fumetto a colori (in formati compatibili con i mercati esteri, per giunta) costa troppo per quello che è il mercato fumettistico italiano attuale, e quindi non ci si riesce, è più facile aspettare che gli autori italiani piazzino il prodotto all'estero e poi comprarne i (molto più economici) diritti per l'edizione italiana.
Posso anche portare le mie esperienze personali:
Agenzia Incantesimi è un successo perché il costo di produzione (NOn quello di stampa) è il medesimo degli albi in b/n: il compenso per la colorazione viene ottenuto diminuendo di una piccola parte quello del disegnatore e di una consistente parte quello dello sceneggiatore.
Harry Moon è stato realizzato perché sia che Pueroni abbiamo lavorato completamente gratis (e infatti ancora non ha trovato un editore!)
Altre produzioni che vedo realizzate a colori sono albi destinati a un circuito estremamente ristretto e venduti a prezzi elevatissimi. Prodotti che poi è difficile rivendere all'estero perché, al di là della qualità, hanno uscite così diradate (proprio a causa delle copndizioni in cui vengono realizzati) che risultano poco appetibili per le case editrici straniere. Fumetti che sono quasi tutti destinati (alcuni immeritatamente) a finire nel dimenticatoio nell'arco di pochi anni
Ciao,
Federico
CITAZIONE (marcoturini @ 19/10/2007, 14:32)
''io c'ho stà fissa del formato.........''
A mio parere non e' solo il formato...anche, ma non solo....
Io credo che l'ostacolo maggiore sia nel linguaggio.
Prendiamo Tex e Blueberry ad esempio, Tex e' scritto con l'intento ( riuscitissimo ) di allietare mezz'ora di treno oppure una serata prima di addormentarsi, Blueberry e' scritto per un pubblico piu' attento e da libreria.
In Bonelli sono molto attenti ad essere comprensibili e chiari, anche perche' sanno che i loro albi vanno in mano a lettori che potrebbero essere distratti durante la lettura ( immagino la scena del treno ad esempio)....la scrittura Francese ( ma anche americana ) a volte e' meno chiara e da per scontato che il lettore sia meno distratto.
Cio' non determina la differente qualita' ( alcuni Tex non hanno niente da invidiare ai migliori Blueberry!) ma solamente un linguaggio differente.
Il risultato? che ad un lettore abituato alla scrittura francese un albo ''Bonelliano'' appaia piu' ingenuo....ovviamente non e' cosi', si tratta solo di diversita' di linguaggi ma io credo che taluni percepiscano questo.
marco
Anche questo è vero. Il ritmo di un bonellide è lento, per l'estero. Per noi pagine e pagine di gente che parla sono normali, negli Stati Uniti (parliamo del genere avventruoso, indipendentemente dal fatto che sia supereroistico o meno) scandalizzerebbero, ma anche in Francia o in Giappone apparirebbero verbose e noiose.
Ciao,
Federico