| MATTEO: tenuta di gioco: pantaloni della tuta (lunghi), maglietta di qualsiasi giocatore, di qualsiasi squadra, basta che abbia il numero 8. Di solito, comunque, è la maglia della Roma.
soprannomi: Faina.
ll Teo è, semplicemente, spettacolare... come non avere un intimo orgasmo, ogni volta che stoppa il pallone tenendo le mani in tasca? Nelle prime 10 partite, l'imperativo categorico di chiunque fosse in squadra con lui è stato sempre quello: "bisogna far segnare il Teo....". Risultato? Niente da fare: si vinceva con sei/sette gol di scarto, lo si metteva solo davanti alla porta vuota... ma non riusciva a sbloccarsi. Poi: una volta, ci siamo ritrovati a giocare in nove. Abbiamo deciso che la squadra in inferiorità numerica poteva segnare anche dalla propria metà campo: il Teo era in porta ed ha segnato direttamente su rilancio. Da allora non si è più fermato...
Scena mitica: mentre aspettiamo che arrivino i due ritardatari, iniziamo a giocare in otto. Senza portiere: si può segnare da dentro l'area, e da fuori solo su tiro al volo o di testa. Il Davide (vedi sotto) urla: "e... ma il Teo è forte, di testa!"
GIUSEPPE: tenuta di gioco: maglia con scritto "vecchio cuore granata" (lui, essendo di Reggio Calabria, può).
Magro, alto, con il 48 di scarpe. Gli è sconosciuto il concetto di "stop", ma corre dall'inizio alla fine della partita. "Corre" è un pò riduttivo, perché, in realtà, egli pattina, strisciando i piedi per terra, senza mai sollevarli, tanto che c'è gente che si meraviglia di come un paio di scarpe possa durargli per tutta la partita.
DAVIDE: tenuta di gioco: professionale, con classica maglietta dell'Inter (Figo o Ibrahimovic).
Fortissimo, ha un solo difetto: non parla, urla. Se giochiamo per un'ora, lui urla per un'ora e dieci. Non si stanca mai (di urlare, ma anche di correre).
Scena mitica: gol con pallonetto da metà campo. Ovviamente, voleva solo mettere in mezzo il pallone...
ANGELO: tenuta di gioco: magliette di squadre di calcio, basta che siano improbabili. Il meglio è quella della Spal.
soprannome: il Benci.
Corre come un pazzo, dall'inizio alla fine. Diciamo che preferisco averlo in squadra che contro. Si adatta a stare in difesa o in attacco.
Scena mitica: non me la ricordo...
DENIS: tenuta da gioco: scarpette rosse, maglietta che non mi viene in mente.
Buon difensore, anche se esagera spesso nel tenere la palla. E' "abbastanza" rissoso e gli girano le balle ogni volta che gli si fischia un fallo contro. Quando perde palla, invece, è sempre perché l'avversario ha fatto fallo. Appena può, dà del "frocio" a chiunque. Tanto odio, secondo noi tutti, è giustificabile solo con problemi -che, evidentemente, ha- di omosessualità repressa. Infatti, stiamo molto attenti a raccogliere le saponette, sotto la doccia, se è nelle vicinanze.
Scena mitica: "avete pagato tutti, stasera?" e lui: "sì, perché?" (no comment)
VITTO: tenuta da gioco: maglietta di Ciccio DELL'ANNO, Salernitana.
Altro giocatore, come Davide, nettamente più forte di tutti noi. Fortissimo soprattutto in difesa. Poi, però, ad un certo punto della partita, decide che vuole segnare anche lui, e s'intestardisce in dribbling e tiri da fuori. Se va tutto bene, segna subito e non ci pensa più. Altrimenti, son cazzi acidi per la sua squadra, perché non la passa mai e, vicino alla porta avversaria, è decisamente meno forte che in tutte le altre parti del campo. Detto questo: farà un centinaio di dribbling a partita, perdendone tre/quattro.
Scena mitica: "è cinque anni che gioco a calcetto, e le regole le conosco meglio di te!"
manca ancora un pò di gente e... non temete: parlerò anche di me!
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