| dunque... letto! avvertenza: il resto del post è uno spoilerone...
la storia migliore è quella di Di Grigorio-Casertano: giocata sui colori come il mitico n. 100 di Martin Mystere, è persino poetica, a tratti (anche se deve qualcosa di troppo a "La rosa purpurea del Cairo"). ecco l'indice di gradimento: Storia: 1) Di Grigorio 2) Faraci 3) Recchioni 4) Gualdoni
Disegni: 1) Carnevale 2) Casertano 3) Gianfelice 4) Brindisi
la sorpresa è un Brindisi un pò sottotono, anche se con un paio d'attenuanti: 1) il confronto è con lo splendido n. 250 2) non si è divertito granché, a disegnare la storia (ma non ditelo a nessuno......... non che mi abbia fatto giurare di mantenere il segreto, ma... teniamocelo per noi quattro gatti........). Recchioni, al suo primo Dylan Dog, non mi ha convinto del tutto: la storia, più che surreale, è irreale (e lo convince così, in quattro e quattr'otto?!?). Ma il suo Dylan, decisamente più ironico rispetto a quello tratteggiato dagli altri sceneggiatori (non solo di quest'albo), mi piace parecchio. E non vedo l'ora di leggere Recchioni sulla serie mensile: dalle premesse, sono certo che mi piacerà parecchio... Di Carnevale non parlo neanche perché sarebbe inutile. Ho trovato molto azzeccati i disegni di Gianfelice (curioso: ero in Bonelli quando Faraci propose il suo nome a Marcheselli... senza alcun motivo, sento quella storia anche un pò "mia".......) e divertente la storia di Tito. La storia di Gualdoni, invece, non m'è piaciuta quasi per nulla (ma, in questo caso, forse è anche perché, durante una telefonata, Brindisi mi aveva rivelato che il bambino non era Dylan Dog. E mi son perso l'effetto sorpresa...). Va da sè che Brindisi è incapace di disegnare male. Ma, stavolta, non mi ha entusiasmato come al solito... Le storie, in generale, sono carine. Ma nulla di sensazionale: non so se perché gli autori non sono abituati a foliazioni così brevi, ma non credo... Recchioni, perlomeno, ha lavorato parecchio sui "corti" dell'Eura (sensazione mia: leggendo la sua storia, mi è sembrato di leggere un "numero uno" bonelliano, in cui l'autore cerca di far conoscere il suo personaggio e, se c'è una storia... tanto meglio). E Gualdoni scrive più che altro storie di 48 pagine, non molto più lunghe di "Dylan Dog in Wonderland". Ho come la sensazione che si sia voluto osare molto a livello grafico (la copertina di Dell'Otto, Carnevale e Gianfelice. Anche se controbilanciati da due sicurezze come Casertano e Brindisi, sicuramente i più rappresentativi, se non i migliori, disegnatori di Dylan), e un pò meno a livello di sceneggiatura. La copertina di Dell'Otto: bella, anche se semplice. Altra sensazione non avvalorata dai fatti: per me, gliel'hanno chiesta così. Gabriele è bravissimo... e io m'incazzo, a pensare alle copertine della nuova ristampa di Roi (dopo lo scempio su Brendon, si sarebbe meritato dei calci in culo, altro che promozione su DyD!).
Voto all'albo: 7,5.
Ah! Il prezzo: semplicemente vergognoso! 128 pagine a colori di Brindisi, Carnevale, Gianfelice e Casertano, con una copertina di Dell'Otto e quella veste grafica, in America sarebbero costate non meno di venti dollari. Grazie! Signor Sergio Bonelli...
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