Arisu 4 -La fine..., Sarà la fine di Arisu?! °_°

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view post Posted on 15/6/2007, 14:52
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Evvai! Ci sono...ed ecco a voi una nuova F.F. su Arisu! ^_^
Buona lettura!


Capitolo 1°: Laysa.
Era lì, in piedi davanti ad un burrone. Il nulla le era davanti. Dietro aveva una quarantina di ninja pronti a farla fuori. Balzò con grazia volteggiando e atterrò su un ramo di un albero.
-Tecnica del richiamo!
Un bellissimo ed enorme orso bruno comparve nel bosco. I nemici arretrarono impauriti. L’animale fece strage di nemici con una zampata.
-Avanti tutta!
Urlò il capo dei ninja nemici.
L’orso schiacciò con la sua zampona i ninja rimasti e sbadigliò.
-Mai sottovalutare Laysa della Foglia!
Esclamò la ragazza dall’albero.
Laysa scese con grazia dal suo nascondiglio e cavalcando l’orso raggiunse Konoha. Quando entrò, Arisu era su tutte le furie.
-Laysa! Dov’eri finita?
-Ehm…ciao!
-Ciao?! Ma che “ciao!”…ti rendi conto che dovevi essere di ritorno con Franzy e Galelia?
-Si, lo so…!
-No, non sai niente! Ti hanno affidato ad una squadra di chunin abili ed esperti e tu cosa fai? Hai lasciato finire la missione alle tue compagne e sei tornata indietro da sola, rischiando che i ninja nemici ti uccidessero!
Laysa abbassò la testa. Arisu smise di urlare.
-Sei fortunata che non ne farò rapporto al Quinto Hokage!
-Grazie!
-Niente “grazie”! Faccio solo il mio dovere per non far espellere a vita una ninja fortissima.
Arisu girò i tacchi e andò al palazzo dell’Hokage. Quando entrò si diresse nell’ufficio di sua madre.
-Ciao mamma!
-Ciao Arisu! Com’è andata la missione?
-Bene, bene!
-E’ stata completata con successo?
-Certamente! Nessun errore commesso!
-Bene…ti ha dato problemi la nuova chunin?
-Un po’, ma sono stati risolti…
Tsunade sospirò.
-Sei sicura di quello che dici?
-Ehm…si, perché?!
-Perché l’ho vista mentre entrava a Konoha in groppa ad un orso gigante…
Arisu deglutì.
-Non preoccuparti! Non subirà nessuna punizione…ma in questo caso, siccome tu non me lo hai detto…
-Sono pronta a prendermi le mie responsabilità di jonin!
-Arisu…stavo scherzando! Nessuna punizione per oggi…
-Meno male!
-Arisu, puoi andare…
Arisu fece un cenno di saluto, e mentre stava per uscire sua madre la chiamò.
-Arisu! Aspetta!
-Cosa c’è?
-Tieni! Leggi questo!
Tsunade passò alla ragazza un fascicolo.
-C’è dentro la scheda di Laysa…voglio che tu la legga per bene…
-Come desideri!
-Arisu!
-Si?!
-Piantala di comportarti così…non lo sopporto!
-Ok!
Arisu uscì dalla stanza e andò in camera sua. Chiuse la porta e si distese sul suo letto.
-Un po’ di pace…!
Pensò mentre sfogliava il fascicolo. Iniziò a leggere.
-Nome: Laysa
Clan: ???
Breve storia: fu trovata quando aveva un anno dal Terzo Hokage.
Arisu smise di leggere.
-Terzo Hokage?! Perché non lo sapevo?
Riprese la sua lettura della scheda personale di Laysa.
-Alla morte del Terzo, Laysa (che aveva 7 anni), venne mandata in accademia. Al termine dell’accademia (3 mesi fa) ha iniziato ad allenarsi duramente. Durante il tradimento di Pina, ha portato a termine molte missioni rischiose ed è diventata chunin.
Arisu mise il fascicolo sulla sua scrivania.
-Chunin?! Ha dieci anni ed è già chunin?
La ragazza era sbalordita. Balzò giù dal letto e andò nell’ufficio di sua madre. Sentiva qualcuno che parlava in quell’ufficio.
-Quinto Hokage, Pina non è stata trovata!
-Avete setacciato la zona?
-Si, più volte…l’unica cosa che abbiamo trovato sono delle macchie di sangue, che però non conducono a nulla!
Arisu bussò.
-Avanti!
La ragazza entrò. Tsunade fece un cenno al capo della squadra anbu, e questo scomparve.
-Ti stavo riportando il fascicolo…
-Bene! Lo hai letto?
-Si…ma non riesco a capire…
-Cosa?!
-Il Terzo ha adottato Laysa, ma io non l’ho mai vista insieme a lui!
-Lo so, passava molto tempo con Konohamaru ed Ebisu.
-Bhe, ma poi chi si è preso cura di lei?
-Nessuno. Grazie a tuo padre ha passato la sua vita da sola.
-Ma non aveva un parente? Qualcuno?
-No…se hai letto bene, nella parte del Clan non era indicato niente…
-Ho visto!
-Arisu, ci sono molte cose che non possiamo capire…molte cose che sono incomprensibili per noi…
Ci fu un attimo di silenzio.
-Mamma…
-Si?!
-Ho sentito che parlavi con un anbu!
-Hai sentito tutto?
-No, non tutto…
-Pina è viva…! Ma non sappiamo dov’è!
-Sarà con Itachi!
-Impossibile! Ci sono delle voci che dicono che l’abbia lasciata nel bosco.
-Cosa?!
-Si…hai capito bene!
-Ma non avrebbe mai fatto una cosa così…
-Te lo ripeto Arisu, ci sono cose che non possiamo e non potremo mai capire…
Arisu rimase in silenzio. Aveva un sentimento di rabbia dentro. Una rabbia così grande che le lacerava le viscere.
-Se non ti dispiace io andrei…
-Vai pure! ‘Notte!
-Buonanotte!
La ragazza uscì dall’ufficio e stette appoggiata dietro alla porta. Si sentiva sola, troppo sola.

Capitolo 2°: Un’allieva per Arisu!
Arisu non tornò in camera sua, ma salì sul tetto. Quella sera era fresca. Il cielo era pieno di stelle e la ragazza amava starsene ore a fissarle. Immaginava che sotto i diversi cieli degli altri paesi, le sue amiche stessero facendo lo stesso.
-Maestra Arisu!
Qualcuno stava chiamando la ragazza, ma chi?
-Chi c’è?!
Arisu estrasse un kunai.
-Sono Laysa!
-Ah…vieni pure!
Laysa si avvicinò ad Arisu.
-Cosa c’è, Laysa?
-Volevo chiederle scusa per oggi…
-Non fa niente…
La bambina si sedette accanto ad Arisu.
-Laysa, ti posso fare una domanda?
-Si, mi dica!
-Chi sono per te le persone più importanti al mondo?
-Non capisco…
-Chi sono le persone di cui ti fidi e quelle a cui vuoi bene?
La bambina rimase in silenzio per un attimo.
-Un tempo volevo bene al Terzo Hokage, mi ha fatto da padre. Bhe, a questo punto direi Konohamaru…ma non lo so se lui mi ha veramente accettato…e lei?
-Come, scusa?
-Lei, ha qualche persona importante per cui darebbe la vita?
-Bhe, mia madre, Shizune, Rock Lee e la maestra Anko, ma anche i miei amici, le mie amiche e tutte le persone di questo Villaggio.
-Tutte?
-Si, tutte! Anche ai chunin che vogliono fare tutto da soli!
Lo sguardo di Arisu si posò su Laysa che abbassò il suo.
-Posso chiederti un’altra cosa?
-Si!
-Puoi evitarmi di darmi del lei?
-Ah, va be-bene…
-Dai, non ti mordo, non abbassare sempre lo sguardo!
Arisu accarezzò la testa di Laysa che sorrise.
Il giorno seguente Shizune andò a chiamare Arisu.
-Arisu…mi dispiace disturbarti, ma…
-Si, lo so! La mamma vuole parlarmi…
-Si…!
Shizune accompagnò la ragazza dalla madre.
-Ciao Arisu!
-Ciao mamma!
-Ti affido Laysa! Ho visto che ieri hai fatto un buon lavoro, voglio che sia tu ad allenarla!
-I-io?! Perché?
-Franzy e Galelia sono capaci di gestirsi da sole, ma Laysa è una chunin molto giovane e inesperta!
-Mamma, ma non capisco…perché me l’affidi? Ti avevo chiesto che non mi venisse affidato nessun sottoposto per almeno un anno!
-Lo so, ma Laysa ha bisogno di una guida, adesso!
-Mandaci Ebisu!
-Ebisu non può!
-E allora…Kakashi! Mi sembra che adesso non alleni nessuno!
-Ha altro a cui pensare…
-Mamma, dillo esplicitamente! Vuoi che IO alleni Laysa!
-Oh, finalmente hai capito!
-Uffa! Ma perché non me lo hai detto prima? Non avrei preso un impegno per oggi…
-Impegno?! Che tipo di impegno?
Arisu arrossì.
-Io e Rock Lee…bhe, ma cosa te ne deve importare a te?
-Sono tua madre…ne ho il diritto!
-Bhe…volevamo stare un po’ insieme! Non capita tutti i giorni di non avere missioni…
-Tu ce l’hai la missione!
-No, la mia non è una missione! A me hai affidato Laysa senza chiedermelo!
Tsunade cedette.
-E va bene, per oggi niente sottoposti, ma domani devi per forza allenarla!
-Ricevuto!
-Ora vai…!
-Ok! Ah, mamma?
-Si?!
-Sai che ti adoro, vero?!
-Si, ora vai e non farmi cambiare idea…
-Va bene! Ciao!
Arisu uscì dall’ufficio e raggiunse Rock Lee.

Capitolo 3°: Decido io per lei, è una mia sottoposta!
Dopo aver passato l’intera giornata con Rock Lee, Arisu andò ad ammirare il Villaggio della Foglia dalla Montagna degli Hokage. Il sole iniziava a tramontare.
-Che bello!
Pensò la ragazza. Si sentì un rumore. Arisu trattenne il respiro. Non riusciva a capire da dove veniva il rumore. Poi si girò di scattò e colpì. Colpì qualcosa.
-Shizune…
Shizune tossì e cadde a terra.
-Scusami, aspetta che ti aiuto…
Arisu aiutò la donna a mettersi in piedi. Shizune tossì di nuovo.
-Mi dispiace! Ma in questo periodo mi sento osservata…
Shizune sospirò.
-Non fa nulla! Volevo solo venirti a chiamare per la cena!
-Cena?! E da quando la mamma cena con me?
-Da oggi…
-Bhe, io ho già mangiato…comunque se le fa piacere che io ci sia…
-La signorina Tsunade ha detto che ti deve presentare una persona.
-Quando dice così, mi preoccupa!
-Dice che, questa persona, è un daimyo molto importante!
-Daimyo? E a me cosa me ne importa! E’ lei che fa affari con persone di quel tipo…
-La signorina Tsunade mi ha detto che avresti detto così e…
-…mi ricatterà dicendo che mi toglie l’incarico di jonin!
-No, questa volta…ha detto che ti espelle da Konoha! Sembrava decisa…
-Ma perché mi deve sempre ricattare?!
Pensò Arisu.
-Va bene! Scommetto che vuole che mi vesta con l’uniforme da jonin…
-Ehm…purtroppo no!
-Oddio! No…sono disposta a mettermi l’uniforme da jonin: nient’altro!
-La signorina Tsunade ha detto…
-…che mi devo mettere quell’orrendo vestito per le cerimonie!
-Esatto!
Shizune sospirò. Arisu la guardò storta.
-Shizune, sono io quella che deve sospirare!
-La signorina ha anche detto…
-…che mi devo togliere il coprifronte?
-Si…
-Uffa! Ma perché tutte queste cerimonie per un daimyo?
-Non chiederlo a me…!
Shizune sembrava più abbattuta di Arisu.
-Va bene…mi abbasserò a tutto ciò…
La ragazza sospirò e seguì Shizune fino al palazzo dell’Hokage. Arisu, quando entrò nel palazzo, si catapultò in camera sua. Aprì il suo armadio. Dentro c’era l’uniforme da jonin, qualche vestito carino e quell’orrendo kimono rosa. La ragazza sospirò e tolse l’abito dall’appendino. Si tolse la sua tunica verde e indossò il kimono.
-Ma cosa ho fatto di male per andare a cena con un daimyo?
Arisu si guardò allo specchio. Perché doveva togliersi anche il coprifronte? Era così bello e lucente…
Le tornarono in mente le parole di Shizune:
-…ha detto che ti espelle da Konoha!...
Arisu si tolse il coprifronte e lo depositò sul comodino. Si guardò di nuovo allo specchio. Quel simbolo. Quel simbolo romboidale viola le stava sui nervi. A pensare che a sua mamma piaceva. Sospirò. Dopotutto, quel simbolo era una fonte immensa di potere. Si cambiò i sandali e uscì dalla stanza.
Shizune l’aspettava in corridoio.
-La signorina Tsunade è già su tutte le furie! Mi ha detto di dirti che ti devi muovere.
Arisu guardò Shizune, anche lei era stata obbligata a mettersi il kimono.
-Anche tu?
La ragazza indicò il kimono di Shizune.
-A me piace…! Comunque sbrigati!
Arisu iniziò a seguire Shizune per i corridoi del palazzo. Arrivarono in una stanza. La donna aprì la porta. Spinse dentro Arisu e poi entrò lei.
-Arisu, era ora!
-Scusami mamma…
Arisu finse un sorriso.
-Dai, siediti!
Arisu si inginocchiò su un cuscino accanto a sua madre. Si guardò intorno. La stanza era stata addobbata come per una festa e tutti i presenti erano vestiti bene, troppo bene.
-Mamma, Shizune mi ha detto che dovevi presentarmi un daimyo, non tutta la famiglia!
Sussurrò Arisu.
-Non preoccuparti…
Rispose la donna.
La ragazza si guardò di nuovo intorno. Non c’era nessun tavolo imbandito. Nessuna pietanza. Sospirò per l’ennesima volta. La famiglia del daimyo erano disposti su due file, una a destra della stanza, gli altri a sinistra.
-Allora…
Tsunade si schiarì la voce e Shizune si sedette accanto alla donna.
-Siamo tutti qua per annunciare il matrimonio del daimyo, più ricco del Villaggio del Suono, Otaru Okkaido con Asuka Matsuyama.
-Sono contenta per loro, ma io cosa c’entro.
Pensò Arisu cercando di mantenere un’espressione felice.
-Come ben si sa, arriveranno i regali di nozze da nord, e noi di Konoha siamo stati incaricati di sorvegliare i carichi.
-Come?!
Arisu era sbalordita. Prese la parola Otaru.
-Nei regali, ci sarà sicuramente anche un carico che trasporterà il Sacro Rotolo.
-Sacro Rotolo?!
La ragazza non ci stava capendo niente. Tsunade riprese parola.
-Dobbiamo difendere i vari carichi, siccome il Sacro Rotolo, è molto pericoloso. Custodisce delle tecniche ninja molto pericolose.
-Quindi?
-Quindi, sono felice di annunciare che mia figlia Arisu e alcuni ninja di ottime capacità, sorveglieranno i regali di nozze.
Ad Arisu venne un attacco di panico. Proteggere? Un rotolo? Degli stupidi regali?
-Ovviamente, il qui presente daimyo, Otaru Okkaido, ha promesso di finanziarci qualsiasi cosa che ci serve per la missione.
-Ecco, lo sapevo…pensa solo ai soldi!
Pensò Arisu guardando storta sua madre.
-Se non sono troppo indiscreto potrei chiedere chi sono gli altri ninja?
-Si, saranno presenti: Rock Lee, Neji Hyuga e Hinata Hyuga, Sakura Haruno, Anele Nara, Galelia, Franzy e Laysa.
Ad Arisu venne un altro attacco di panico. Laysa? Laysa sarebbe andata in missione con lei? Un’altra volta? Era già sua sottoposta…
-Mamma! Non accetto di combattere al fianco di Laysa!
-Come?!
-Laysa è inesperta…ha dieci anni! Come si fa a mandare in missione dei grandi ninja come Neji e Rock Lee con vicino dei chunin deboli come Laysa?
-Arisu…
-Niente “Arisu…” io non ci vengo in missione con Laysa!
Otaru balzò in piedi.
-Chi è Laysa?
-E’ un’ottima ninja…
-Da come parla sua figlia sembra proprio di no!
-Lei esagera sempre…
-Io non esagero! E’ una mia sottoposta! Decido io per lei!
Tsunade rimase senza parole.
-Preferisco che venga Sara!
-Sara? E’ in missione con Ino, Shikamaru e Chouji!
-Allora…manda una lettera al Paese del Ghiaccio! Voglio che venga qui Shiva!
-E’ impegnata in una missione con Mary e Luna.
-Allora non lo so! Laysa non la voglio con me…giusto! Manda Anko!
-Anko?
-Si, Anko!
Otaru prese la parola.
-Anko? Chi è?
-Anko Mitarashi! E’ stata la mia maestra, mi fido ciecamente di lei!
Arisu si illuminava a parlare di Anko.
-Ok, vada per Anko!
Disse Tsunade annuendo.

Capitolo 4°: Prima della missione.
Tutta la famiglia di Otaru uscì dalla sala. In questa rimasero Tsunade, Arisu e Shizune.
-Arisu, sei stata non molto educata a rivolgerti così a me!
-Io ho solo espresso il mio parere…
-Più che parere sembrava un ordine!
-Mamma, io non voglio che Laysa vada in missione! Voglio prima testare le sue capacità…
-Ti assicuro che è brava…
-Bhe, io fino a quando non la vedrò combattere, avrò sempre dei dubbi!
-Va bene, va bene! Adesso vai pure in camera tua…
Arisu si alzò in piedi. Non salutò nessuno e uscì dalla stanza sbattendo la porta.
-Uffa, io non voglio che Laysa corra il rischio di morire…
La ragazza non andò in camera sua, si rifugiò come al solito sul tetto. Lì c’era già Tsunade.
-Ti avevo detto di andare in camera tua…
Arisu non l’ascoltò. Si sedette per terra e iniziò ad ammirare le stelle.
-Pina, se adesso stai guardando il cielo…pensa a Konoha…pensa alle persone che ti vogliono bene…
-Arisu…!
Tsunade accarezzò la testa della figlia.
-Mamma, non voglio che Laysa corra il rischio di morire in missione! Da quanto mi hai detto c’è da proteggere uno dei Sacri Rotoli…
-Allora adesso ti preoccupi per lei…
-Ecco perché non voglio sottoposti…adesso capisci?
Tsunade annuì.
-Ti capisco…!
-Mamma, tu pensi che Pina sia viva, giusto?
Arisu aveva cambiato totalmente discorso.
-Si…
-Bhe, io forse ho un’idea…!
-Davvero?
-Otaru ha detto che i carichi passeranno a nord…
-Si!
-Bene, potresti mandare qualche anbu con noi…così, solo per controllare…
-Non ci avevo pensato!
-Bhe, è logico che Otaru penserà che i suoi regali siano pericolosi, vedendo la squadra speciale e di conseguenza avrà paura…ma se noi lasciamo che gli anbu non si facciano vedere…
-Vuoi mischiare a voi ninja gli anbu?
-Si, il mio discorso era un po’ troppo contorto, ma intendevo giusto questo!
-Hai ragione, ma non ho capito perché farli unire a voi…
-Io lo so il perché! Itachi aveva cercato di rubare il Rotolo Proibito! Potrebbe provare a rubare anche questo…
-Non ci avevo pensato…
-Vedi a cosa servono i figli?!
Arisu iniziò a ridere. Tsunade accennò un sorriso.
-Siamo facendo delle indagini!
-Come?!
-Stiamo facendo delle indagini che riguardano il passato di Laysa! Mi hai fatto venire dei dubbi, quando mi hai chiesto di lei e del Terzo!
Tsunade stava iniziando a parlare, di nuovo, di Laysa.
-Dunque?
-Dunque, volevo che tu lo sapessi, tutto qui!
-Pina mi diceva spesso che secondo lei c’era qualcun altro nel mondo a volerle davvero bene!
-Già…
-Pina pensava di avere una sorella!
-Vedo che sei più sveglia del solito!
Arisu la guardò storta. La donna rise.
-Intendevo dire che hai ragione! Pina diceva proprio che nei suoi ricordi vedeva un’altra bambina. E’ per questo che voglio cercare di capire se Pina è davvero la sorella di Laysa.
-Ma…
-Arisu, voglio che tu porti Laysa con te in missione!
-Ti ho già detto che…
-Arisu! Per favore…fallo per me…fallo per…per…Pina!
Arisu non aveva mai visto sua madre, scongiurare.
-E va bene…ma lo faccio solo perché…lo faccio per il Terzo Hokage!
-Per il Terzo?
-Si! Lo faccio per lui! Domani andrò in missione, quindi adesso se non ti dispiace andrei a letto!
Arisu si alzò di scatto.
-Buonanotte!
-‘Notte, mamma!
Arisu andò nella sua camera e senza neanche cambiarsi si addormentò.

Capitolo 5°: In missione!
La mattina dopo, Arisu si svegliò tardi.
-Oddio! Ma che ore sono?!
Le 11.00 a.m.
-Le 11.00?
Arisu balzò giù dal letto, e si accorse che non era in pigiama: si era addormentata con il vestito da cerimonia.
-Sono in ritardo!
La ragazza si cambiò in fretta. Si mise la divisa da jonin e preparò lo zaino.
-Uffa! Sono sempre in ritardo…!
Arisu uscì dalla stanza e si precipitò nell’ufficio della madre. Lì c’erano già tutti i membri della missione.
-Arisu, sei in ritardo!
La voce severa di Tsunade svegliò Arisu che era ancora mezza addormentata.
-Scusami…
La ragazza abbassò la testa.
-Stavo spiegando che Anele, Hinata, Neji e Galelia non verranno in missione!
-Cosa?!
-Hai capito bene!
Arisu era stupefatta: cos’era successo?
-Neji e Hinata con Anele e Galelia, sono impegnati in una missione molto impegnativa!
-Di che genere?
-Arisu, non sono affari tuoi!
Le sussurrò Anko.
-Anko, non ce n’è bisogno…sa già tutta la storia!
-Mi perdoni…!
-Non fa niente…
-Allora, si parte, si o no?
Disse Laysa.
-Sono contenta che tu parta già con questo spirito!
-Ma mamma, la squadra è stata dimezzata…
-Non preoccuparti! Tu, Anko, Franzy, Rock Lee, Sakura e Laysa basterete!
Ci fu un attimo di silenzio.
-Anko, sei tu la responsabile insieme ad Arisu, quindi…
-Non si preoccupi!
La rassicurò Anko.
-Ok, andate pure!
Tutti quanti uscirono dalla stanza e partirono.
-Maestra Anko?!
-Si, Arisu?
-Mi scusi, ma dove siamo diretti esattamente?
-Dobbiamo raggiungere il confine con il Paese del Suono!
-Come?! Ma è lontanissimo!
-Arisu, sei la solita sfaticata!
La ribeccò Franzy.
-Franzy, grazie…
Arisu abbassò il capo e notò qualcosa che si aggirava tra gli alberi.
-Fermi tutti!
Rock Lee si scontrò con Sakura.
-Scusami…
-Non fa niente…
Arisu lo guardò con la coda dell’occhio.
-Stavo dicendo che, ho notato che qualcuno ci sta seguendo…
-Seguendo?!
-Si, lo sento…
Arisu si chinò e appoggiò una mano sul suolo.
-Tecnica dell’evocazione del Drago di Terra!
Un dragone verde acido apparve dalla terra.
-Bene, ora possiamo stare tranquille, dalla terra nessuno potrà toccarci!
-Come?
Laysa non capiva.
-Bhe, non so come spiegartelo…in poche parole…il Drago di Terra farà in modo che nessuno possa mettere delle trappole a terra!
-Ah…!
Arisu sorrise. Laysa si rassicurò.
-Ora torniamo a correre, se non vogliamo che i carichi con i regali arrivino a Konoha senza protezione!
Ripartirono.
Dopo circa quattro ore abbondanti, il gruppo di ninja aveva raggiunto il posto dove dovevano attendere i doni di nozze.
Attesero per molto, troppo tempo. Laysa si avvicinò ad Arisu.
-Arisu…!
-Si, che c’è?!
-Volevo sapere quando iniziamo gli allenamenti…
-Ecco…dovremmo iniziare appena finiamo questa missione!
Anko si aggiunse alla discussione.
-Wow! Laysa sarà una tua sottoposta?
-La mamma non te l’ha detto?!
-Allora la maestra Anko non ti serve più…!
Anko intanto che parlava ridacchiava.
-Certo che no! Ora sono un jonin…
-Ma sentila…!
-Basta voi due!
Le zittì Franzy. Arisu concentrò il chakra nel palmo della mano destra e richiamò il Drago di Terra. Rimasero tutte in silenzio. Sakura fremeva. Le si avvicinò Rock Lee. Arisu si mise in mezzo tra i due.
-Rock Lee…
-Si, Arisu?!
-Niente, volevo solo sentire la tua voce…!
Il ragazzo arrossì. Sakura si voltò dall’altra parte. Laysa portò una mano al portakunai, ma non fece in tempo. Un fiotto di aghi la colpì. Un fumogeno. Del fumo nero iniziò a rendere l’aria scura e irrespirabile.
-Tecnica dell’evocazione del Drago d’Aria!
Ci fu un soffio di vento. Un’aria fresca. Il Drago d’Aria portò via il fumo.
-Laysa!
Arisu raccolse la bambina. Aveva la schiena piena di aghi.
-Copritemi! Devo portarla in un posto sicuro per poterla curare…
Tutti annuirono. La ragazza portò la bambina verso una radura. Le sfilò gli aghi dalla schiena e iniziò a curarle le ferite.
-Ha un’emorragia?
Chiese Sakura. Arisu non rispose. Aveva le mani imbrattate di sangue. Laysa respirava a fatica.
-Resisti! Resisti!
La bambina tossì lievemente.
-Arisu…
-Fermati! Fermati! Perché continua a sanguinare…?
-Arisu…non voglio morire…
-Perché non le si chiudono le ferite?!
Arisu iniziò a piangere. Il cielo si riempì di nubi cariche di pioggia.
-Stoppati! Fermati! Accidenti!
Arisu aumentò il flusso di chakra curativo. Laysa tossì.
-Arisu, ti serve una mano?
Chiese Sakura. Arisu non le rispose di nuovo. Laysa tossì lievemente. Respirava a fatica.
-Avanti, coraggio! Resisti!
La ragazza aumentò di nuovo il flusso di chakra curativo. Riuscì a fermare l’emorragia.
-Arisu…
-Laysa, resisti!
-Arisu…
Arisu finì di guarire la bambina che si addormentò.
-Arisu, mi rispondi?
Sakura si avvicinò all’amica.
-E’ tutto a posto!
-Era ora che mi rispondessi…
-Scusami…
-Non fa niente…! Abbiamo trovato i carichi con i regali: sono in fiamme!
-Come?!
-Il Sacro Rotolo è sparito! Siamo arrivati troppo tardi!


Capitolo 6°: Punizione esemplare!
Arisu prese in braccio Laysa e raggiunse gli altri.
-E’ tutto in fiamme!
Esclamò Franzy.
-Il Sacro Rotolo è sparito!
Precisò Anko.
I carichi stavano bruciando e gli anbu che Tsunade aveva mandato sul posto erano morti. Arisu cercò di curarli, ma invano.
-Ora che facciamo? Non possiamo rimanere qua!
-Arisu, ma…
-Niente ma! Anko, tu cosa dici?
-Adesso mi dai del tu?!
-Cosa importa adesso! Si torna a casa, si o no?
-Si! Non possiamo rimanere qua!
Tutti annuirono e iniziarono a inoltrarsi nel bosco.
-Chi sarà stato?
Chiese Sakura.
-Siamo al confine con il Paese del Suono…secondo te, chi vuoi che sia stato?!
Disse Franzy con un’alzata di spalle.
-Perché incolpi subito qualcuno senza sapere la verità?
Chiese Arisu fermandosi.
-Adesso difendi tuo padre?
-No, non lo sto difendendo…sto soltanto dicendo, che non dobbiamo giudicare prima di sapere la verità!
Franzy squadrò Arisu.
-Allora avevano ragione a dire che assomigli a lui…
-Come ti permetti…
-Basta!
Intervenne Anko. Arisu era arrabbiata. La rabbia iniziava a farle perdere il controllo. Depositò Laysa a terra e tornò dove c’erano i carichi in fiamme. Franzy tentò di seguirla. Anko la bloccò.
-Lasciala stare…! Ha bisogno di stare un po’ da sola…
Arisu raggiunse l’incendio.
-Tecnica dell’evocazione del Drago d’Acqua!
Un enorme drago azzurro iniziò a spegnere il fuoco.
-Allora…sei qui…era ora!
Una voce quasi sibilante tuonò da dietro un mucchio di legno bruciato.
-Chi sei?!
-Mi conosci, Arisu! Tranquilla…
-E’ la voce di una ragazza…
Pensò Arisu.
-Volevo dirti che questo è un piccolo omaggio di tuo padre…tutto qui! Sappi che il Sacro Rotolo non gli interessa…voleva solo parlarti…
Di nuovo la voce sibilò nell’aria.
-Fatti vedere!
-Arisu, te l’ho detto…mi conosci…segui il tuo cuore…
Nella mente della ragazza si insinuarono diversi pensieri. Sasuke, Kabuto, Orochimaru…nessuno corrispondeva a quella voce. Arisu balzò e colpì con un calcio la catasta di legno. Dietro non c’era nessuno. Si sentì un fruscio dietro di lei. Si voltò e scagliò un kunai. C’entro qualcosa. Ci si avventò sopra. Bloccò i polsi di questa cosa. La guardò.
-Anko?!
-Ma sei diventata matta?
-Scusami…
Arisu si levò in piedi.
-Ma con chi stavi parlando?
-Non lo so neanche io!
La ragazza aiutò la donna a sedersi.
-Scusami ancora per il kunai!
-Mi va bene che tu mi dia del tu e non del lei, mi faceva sentire vecchia, ma non avresti dovuto chiedermelo…?
-Mi dispiace…!
-Non fa niente…
Anko si massaggiò il collo.
-Ti brucia il segno?
-Un po’…
-Adesso, quello che mi preoccupa è questa ferita!
Arisu indicò il taglio provocato dal kunai.
-Che si fa?
-Te lo devo curare…prima però devo estrarre il kunai!
-Come, scusa?!
-Devo estrarre il kunai dalla ferita…
-Ok!
-Farà un po’ male…
Arisu fremeva. Prese il kunai e tirò leggermente. Lo estrasse dalla ferita. Un fiotto di sangue imbrattò le mani della ragazza. Anko trattenne un grido. Arisu appoggiò una mano sul taglio e iniziò a curare la ferita.
Dopo dieci minuti Anko era come nuova.
-Va tutto ok, ora?
-Si, mi sento solo un po’ stanca…
-Hai perso un po’ di sangue, è per questo che ti senti debole…
-Si…forse è così…
-Perché, forse? Non mi credi…
-Penso che sia frutto del segno…
-Ma, se lo dici tu! Dove li hai lasciati i nostri compagni di squadra?
-Li ho mandati a casa…tranquilla!
Arisu sorrise.
-Adesso dobbiamo tornare anche noi!
Le due iniziarono a balzare tra gli alberi, seguendo la strada che avevano fatto prima.
Dopo qualche ora a Konoha.
-Arisu! Anko! Avete lasciato il vostro gruppo!
Le due abbassarono la testa.
-Ci dispiace…
-Anko! Da te non me lo aspettavo!
-Mamma, è colpa mia! Sono rimasta indietro e…
-Anko non doveva seguirti, le sa bene le regole di una missione!
Anko posò il suo sguardo a terra.
-Mamma, ti ripeto che è colpa mia!
-Non me ne importa! Ho già preso una decisione!
-Cosa?!
-Arisu, verrai seguita negli allenamenti da me o da Shizune e non lascerai il Villaggio fino a quando lo deciderò io! Quindi, niente missioni per un po’ e ti sarà levata la sottoposta! Tu Anko, invece…mi hai deluso!
Anko abbassò ancora di più la testa.
-Non avrai più missioni di nessun genere come Arisu e ti sarà tolto l’incarico di ninja per un po’!
-Mamma! Non puoi farlo!
-Sono l’Hokage! Posso fare quello che voglio!
Anko uscì dalla stanza. Arisu picchiò un pugno sul tavolo.
-Lei non c’entra! Perché l’hai punita così…
Intervenne Shizune.
-Signorina Tsunade, io sono dello stesso parere di Arisu! Anche se devo dire che, bhe…anche Arisu non ha commesso degli errori così grandi!
-Shizune?! Vuoi seguire Anko?
-Certo che no…
-Allora non contraddirmi!
Shizune abbassò lo sguardo. Arisu uscì dalla stanza sbattendo la porta.
-Ma cos’ha mia madre, in questo periodo?!
Pensò Arisu uscendo dal palazzo. Si appoggiò al muro esterno e iniziò a pensare alla voce che aveva sentito nel bosco, poi tornò a pensare a sua madre.
-Ma perché fa così? E’ intrattabile in questi giorni…

Capitolo 7°: Orochimaru?!
Shizune raggiunse Arisu.
-Arisu…scusami…
La ragazza si voltò verso la donna.
-La signorina Tsunade…
-Non le voglio parlare! In questi giorni è intrattabile!
-Ma…
-Niente ma, Shizune! Diglielo, pure!
Shizune abbassò la testa.
-Allora lo hai notato anche tu!
-Cosa?!
-Che la signorina è cambiata!
-Si, è da un paio di giorni che fa discorsi strani…e poi…non è più lei…
-Arisu, secondo te cos’ha?
-Non ne ho idea…Shizune, posso chiederti un favore?
-Si, dimmi pure!
-Vorrei che tu mi allenassi ad usare i miei poteri curativi…
-Io?!
-Si, tu! A mia mamma di certo non glielo chiedo…Shizune…recupera un paio di anbu e tra dieci minuti raggiungimi nell’ufficio della mamma…ho un’idea strana che mi ronza in testa!
-Che cos’hai in mente?
-Non preoccuparti…! La mamma da quando si comporta in modo strano?
-Da quando ha preso un accordo con un daimyo del Villaggio del Suono…
-E dopo di questo, sono andata in missione io…
-Già! E con questo? Dove vuoi arrivare?
-Bhe…poi, alla fine della missione io ho sentito una voce, nel bosco!
-Che voce?
-Una voce di una ragazza…era un’alleata di Orochimaru…cos’è successo dopo? Ah, si! Ad Anko gli bruciava il marchio e se devo dirla tutta, anche a me faceva male. Tornata a casa…quando ho visto la mamma, ha iniziato a prendere un colore diverso…
-Il marchio cambia di colore?
-Si! Succede quando mio padre si avvicina oppure quando lo vedo…
-Forse ho capito…! Tu pensi che la signorina Tsunade sia…
Shizune si portò una mano alla bocca.
-Può essere! Sono successe troppe cose concatenate riguardanti mio padre…e poi, la ragazza del bosco, quando le ho parlato, mi ha detto che mio padre non voleva il rotolo, ma solamente parlarmi!
-Parlarti?
-Era un diversivo! Un diversivo per allontanarmi da casa…
-E perché doveva allontanarti…
-Non lo so…
-Vedi?! Non hai una risposta a tutto!
-Shizune, credimi!
-Va bene…cosa dovrei fare…
Le due iniziarono ad accordarsi e dopo poco, Arisu andò nell’ufficio di sua madre.
-Hai deciso di venire, finalmente!
Arisu si chiuse la porta alle spalle e girò la chiave nella toppa.
-Cosa stai facendo?
-Voglio parlarti! Da sola!
Tsunade abbassò gli occhi sui documenti che teneva in mano.
-Cosa vuoi?
-La gentilezza in questi giorni non esiste, eh?
-Ho da fare!
La donna si alzò dalla sedia. Arisu le si parò davanti.
-Cosa vuoi fare?
-Dov’è mia madre?
-Sono io…
-Piantala con questa pagliacciata, papà!
Tsunade iniziò a ridere sommessamente.
-Allora sei proprio brava…mi stupisci!
-Papà, esci dal corpo della mamma, subito!
-Ma questa è una trasformazione…!
-Allora torna quello di sempre!
Un botto. Orochimaru era al posto di Tsunade.
-Dov’è mia madre…?!
-Non sei contenta di vedermi?
-No!
-Avete lo stesso carattere…
-Dimmelo!
Arisu iniziò a sprigionare chakra.
-Ok, ok! E’ a casa con Kabuto e Sasuke…!
-La rivoglio qui, subito!
-Però, voglio che tu, prima, mi faccia una promessa!
-Io con te non stipulo patti…
-Allora adesso torno al Villaggio e la uccido: contenta?
Arisu emise ancora più chakra di prima.
-Cosa vuoi?
-Voglio che tu passi dalla mia parte!
Orochimaru accarezzò la testa della figlia.
-Togli le tue luride mani dalla mia testa…
-Sempre più decisa, vedo!
-Rivoglio mia madre…adesso!
-E il patto?
-Io non vado a patti con nessuno!
Arisu balzò e centrò perfettamente lo zigomo destro di Orochimaru con un pugno.
-Arisu…porta rispetto a tuo padre, almeno una volta…
-Mai!
-Ok, tua madre morirà…ciao!
Orochimaru balzò fuori dalla finestra, Arisu lo seguì.

Capitolo 8°: E’ stato solo un incubo…
Arisu correva. Correva veloce. Veloce come una saetta. Balzò. Balzò di nuovo. Suo padre teneva le adeguate distanze e correva. Correva anche lui. Veloce. Veloce come il vento.
-Fermati!
Urlò Arisu ad Orochimaru. L’uomo si mise a correre più veloce. Arisu gli balzò abbastanza vicino e tentò di colpirlo. Niente. Un colpo a vuoto. Iniziò a piovere. L’aria si fece più fresca. La pioggia cadeva. Cadeva su tutto quello che le stava sotto. La ragazza si slacciò il giubbotto da jonin. Lo buttò a terra. Era pesante. Tremendamente pesante.
-Arisu…!
Qualcuno da dietro stava chiamando Arisu.
-Aspettami!
Era Luna, almeno, dalla voce sembrava lei.
-Dove vai?
-Non distrarmi!
Arisu balzò su un tetto vicino. Colpì di striscio suo padre. La ragazza scivolò sulle tegole bagnate della pioggia.
-Luna, fai smettere di piovere!
-Cosa?!
-La pioggia mi impedisce certi movimenti!
-Ok…!
Luna si concentrò. Il suo chakra l’avvolse in un turbine azzurro, poi si placò.
-Basta!
La pioggia smise di cadere
-Grazie!
Arisu continuava a correre. Davanti c’era suo padre. Dietro c’era Luna.
-Luna, per favore, chiama Shizune! Dille di mandare i ninja migliori verso il Villaggio del Suono e verso le porte di Konoha! Dille anche di chiamare i rinforzi dai villaggi alleati! Voglio che tra poco vengano qui Yobu, Rory e Corny…e magari anche qualcun altro! Corri!
Arisu non vide se Luna aveva annuito o aveva scosso la testa, ma continuò a correre.
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Circa duecento copie della ragazza iniziarono a inseguire Orochimaru.
Un botto, uno scoppio. Tutti morti. Luna morta. Franzy a terra. I suoi amici a terra. Orochimaru che rideva. Arisu scosse la testa e urlò.
Arisu si svegliò madida di sudore. Ansimava. Aveva paura. Molta paura. La ragazza sentì dei passi. Qualcuno aprì la porta della sua stanza.
-Tesoro?! Va tutto bene…?
-Mamma?! Mamma, sei qui?!
Tsunade si avvicinò alla figlia, questa l’abbracciò.
-Hai avuto un incubo?
-Si…ti sembrerò una stupida, ma ho avuto paura…sono contenta che tu sia qui!
La donna si sedette sul letto di Arisu.
-Cosa è successo nell’incubo?
-Avevo una missione…mi avevi dato una sottoposta…poi tu non eri tu…Anko veniva sospesa dalla carica di ninja…
Arisu si lasciò cadere sul letto.
-Arisu, stai tranquilla…ora ci sono io…!
-Mamma…
-Si?!
-Volevo solo…bhe, non fa niente!
-Dimmi, coraggio!
-Volevo chiederti una cosa…ecco…io…volevo che mi allenassi nelle arti magiche!
-Eh?!
-Bhe, ho ereditato i tuoi poteri e voglio imparare ad usarli!
Nella voce di Arisu c’era sicurezza. Una sicurezza tale, che Tsunade accettò.
-Sei sicura?
-Certo!
-Yap! Che bello!

Capitolo 9°: Gli alleati della Foglia…i ninja della sabbia!
Era lunedì. E come tutti i lunedì, Arisu usciva di casa, faceva colazione al chiosco del ramen e andava ad allenarsi. Questa volta però, non andò ad allenarsi: doveva incontrarsi con Rory la ninja della sabbia.
-Ciao!
Rory era arrivata e stava salutando Arisu con la mano.
-Ciao!
Arisu ricambiò il saluto.
-Allora, mi hai detto che hai una missione…
-Si…e anche impegnativa!
Rory mosse le sue grandi orecchie da cane.
-Davvero? Di che tipo?
-E’ di tipo S!
-S?! Ma è di livello jonin! Anzi, forse anche da tokubetsu jonin!
-Arisu, Arisu! Allora non lo sai…
-Che cosa dovrei sapere?
-Che sono diventata un tokubetsu jonin da due mesi e mezzo!
-Wow!
Arisu era stupefatta. La ninja della sabbia mosse di nuovo le orecchie, poi le abbassò.
-Uffa, adesso però, non sono più in squadra con Yobu!
-Dai, non fare così!
Arisu mise una mano sulla spalla dell’amica, cercando di farla tirare su di morale.
-Hai ragione…non devo pensarci…
Rialzò le orecchie e scodinzolò. Sguainò la katana e fece cenno all’amica di non parlare. Si voltò di scatto. Colpì. Ci fu una specie di urlo sommesso. Arisu si voltò. Un ninja del suono era immerso in un lago di sangue. La figlia dell’Hokage si portò una mano alla bocca.
-Ma…
-Arisu, corri ad avvertire tua mamma! Deve sapere di quest’attacco, subito!
-Corro!
Arisu scomparve e riapparve nell’ufficio di sua madre.
-Mamma! C’è un problema!
-Cos’è successo?
-Un ninja del suono è riuscito a penetrare nel Villaggio! Rory, per fortuna, è riuscita a ucciderlo…
-Shizune! Informa immediatamente la squadra anbu!
-Va bene…
Shizune uscì dall’ufficio.
-Arisu! Tu e Rory andate a perlustrare il Villaggio!
-Ma Rory ha una missione…
-Tranquilla! Il Kazekage verrà informato di questo piccolo incidente…
-Va bene, ma…
-Ma?!
-Niente…!
Arisu uscì dalla stanza e corse da Rory.
-Mia madre mi ha detto che dobbiamo perlustrare il Villaggio!
-Come?! E la mia missione?
-Ha detto che verrà sospesa! Tranquilla…mia mamma informerà il Kazekage!
Rory annuì, anche se si vedeva benissimo che era triste.
-Andiamo!
Ordinò Arisu con fermezza. La ninja della sabbia annuì e le due balzarono sui tetti di Konoha, alla ricerca di qualche altro ninja del suono.
-Ecco, lo vedo! Ce n’è uno laggiù!
Rory indicò un puntino che si muoveva tra la folla.
-Ok, allora…uccidiamolo!
Non fecero in tempo a scendere dai tetti, che una folata di vento, pari ad un’urgano investì le due e il nemico. Arisu si voltò indietro: erano arrivati Gaara, Temari, Kankuro e Yobu.
-Ehilà!
Salutò Arisu. Temari e Kankuro ricambiarono il saluto, gli altri due, rimasero impassibili.
-Gaara, andiamo a fare fuori altri ninja di questo tipo?
-Yobu, cerca di trattenerti…
La ribeccò Temari.
-Temari, non intrometterti! Allora, sto aspettando la tua risposta, Gaara!
-Ha ragione Temari…!
Disse lui. Yobu squadrò l’amico e poi direzionò i suoi occhi di ghiaccio verso Arisu. La ragazza fu colta da un gelo che le percorse tutta la schiena.
-Arisu, da che parte vi dirigete tu e Rory?
-Non lo so…
-Gaara, io e te andiamo verso le porte del Villaggio. Temari! Tu a est! Kankuro! Tu vai a ovest! E a voi…
-A noi rimane il nord!
Esclamò Rory.
-Giusto!
Yobu balzò con Gaara su uno dei tanti tetti di Konoha e scomparve. Temari fece lo stesso. Kankuro aspettò un attimo. Quando stava per allontanarsi, Arisu inciampò nel piede del ragazzo e gli finì addosso.
-Scusami…
La ragazza si rialzò e Kankuro divenne paonazzo.
-Non fa nulla…!
Il ragazzo si rialzò e scomparve. Arisu si voltò verso Rory e fece un cenno. Le due iniziarono a correre.
Il sole era alto nel cielo.
-Rory, che si fa?
-Non lo so…qui non c’è più nessuno!
-Gli unici due ninja del suono che abbiamo trovato, sono quelli che abbiamo eliminato…
-Già…!
Rory abbassò le orecchie e smise di scodinzolare.
-Che c’è?
-Penso…
-A cosa? Oppure…a chi?
Rory divenne rossa in volto e abbassò gli occhi.
-A…
-A?!
-A…uno che mi piace…
-Cioè?! Gaara?
-No, no!
-Chi, allora?
-Ehm…
La ragazza si morse un labbro.
-A Itachi!
Arisu si bloccò.
-I…Itachi?!
-Si…
Arisu era stupita.
-Rory, levatelo dalla testa! Lui è malvagio! Non devi più pensare a lui!
-Hai ragione, ma…
-Niente ma! Io torno a casa!
Di punto in bianco, Arisu tornò al palazzo dell’Hokage, senza che neanche Rory riuscisse a spiegarsi.

Capitolo 10°: Gelosia
La ragazza entrò nel palazzo e andò direttamente in camera sua. Chiuse con forza la porta e si sedette in un angolo della stanza. Tsunade, che aveva sentito quel frastuono, andò a vedere cos’era successo. Bussò. Nessuna risposta.
-Arisu, va tutto bene?
Nessuna risposta.
-Ehi, ma ci sei?
Arisu si ritrasse ancora di più nel suo angolino. Il segno bruciava. Bruciava. Arisu trattenne un urlo. Sua madre bussò di nuovo.
-Arisu, mi apri, per favore?
La ragazza questa volta rispose.
-Entra...
Tsunade aprì la porta ed entrò.
-Ehi, va tutto bene?
-Si…
-Non mi sembri molto convinta.
-Non è niente, sono solo un po’ stanca, tutto qua!
-Sicura?!
Arisu annuì e cercò di sorridere.
-Arisu, ma chi credi di fregare? Avanti, dimmi che è successo!
Tsunade si sedette sul letto della ragazza e Arisu l’accontentò.
-Rory è innamorata di Itachi…
-Allora?
-Bhe, io propongo di cercare di tenerla sott’occhio!
-Perché? Itachi è scomparso da tempo…
-Bhe, io la terrei controllata…avvertirei il Kazekage se fossi in te!
-Capisco che tu sia preoccupata…
-Mamma! Il Villaggio è debole in questo periodo! Vogliamo che un’altra guerra lo stronchi?!
Tsunade era allibita.
-Arisu…
-Mamma, per favore! Informa Gaara! Dopotutto è lui il Kazekage, ora!
-Va bene, va bene! Se non ti dispiace oggi avevo pensato di allenarti…
-Ok, perfetto! Però ora manda Shizune a spedire un messaggio a Gaara…ti prego!
La donna si alzò dal letto e seguita dalla figlia, andò nel suo ufficio.
-Shizune!
La giovane donna, che stava sistemando dei documenti, si mise subito sull’attenti.
-Shizune, manda un messaggio al Kazekage! Digli di tenere d’occhio Rory! Ho paura che possa avere dei contatti con Itachi…
-Va-vado subito!
Shizune uscì dalla stanza, lasciando madre e figlia da sole.
-Allora, cos’è che vuoi aumentare nei tuoi poteri?
-Non so…
-Arisu, come non lo sai?! Mi hai detto che vuoi potenziarti nelle arti magiche, ma queste sono infinite…
Arisu intanto pensava:
-Mamma, secondo te, perché te l’ho chiesto? Io sono forte…anche troppo per i miei gusti! Il fatto è che stai troppo con Sakura…uffa!
-Allora?
La voce di sua madre la portò alla realtà.
-Voglio potenziare i miei poteri curativi!
-Davvero? Mi hai sempre detto che non te ne fregava niente…
-Bhe, ho cambiato idea, sai, mi piacerebbe imparare ad usarli bene!
Tsunade si avvicinò ad Arisu.
-Ti leggo nello sguardo che mi vuoi far perdere tempo…
-Ma cosa dici, non è vero!
Arisu cercò di sorridere. Tsunade la guardò storta.
-Arisu…dimmi la verità!
-Insomma, non mi va giù che in questo tempo, stai molto con Sakura! Tutto qui!
La ragazza aveva vuotato il sacco.
-Arisu, ma io alleno Sakura, perché mi va di farlo…
Arisu spostò lo sguardo da sua madre, verso la finestra.
-Arisu, sei gelosa o sbaglio?
-Ehm…si!
La ragazza si sedette, come faceva di solito, sull’angolo della scrivania. Tsunade cercò di non ridere.
-Sei gelosa di Sakura!
-Non c’è niente da ridere! Sono io tuo figlia, dovresti allenare me, non lei!
-Allora, siccome sei mia figlia, ti mando in missione, ok?
-Che tipo di missione?
-Un missione di tipo “A”, va bene?
-Va benissimo, dimmi tutto quello che devo fare!
Tsunade sorrise e diede un foglio alla ragazza che iniziò a leggerlo.

Capitolo 11°: Kankuro e Arisu
Sole. Troppo sole. Arisu era in missione, e non si aspettava di finire nel deserto. Si tolse il coprifronte e lo ripose nello zaino.
-Che caldo…!
La ragazza si passò una mano tra i capelli, cercando di ravvivarli. Niente da fare. Erano umidi e intrisi di sudore. Si trascinò vicino ad una roccia. Ci si appoggiò contro.
-Perché?! Perché?! Non volevo finire nel deserto…volevo soltanto trovare il Villaggio della Sabbia!
Arisu scosse la testa e riprese a camminare. Cadde a terra. Aveva sete. Tanta sete.
-Mamma, ma perché non hai mandato Sakura in questo posto…
Si rimise in piedi. Camminava. Iniziò a correre. Ci fu una folata di vento.
-Ma…ma…qui ci sono già stata!
Arisu si chinò verso la sabbia. Era coperta di sangue. Sotto un cumulo di questa sabbia c’era qualcosa. Un’animale. Si, c’era un grosso scorpione colpito da una raffica di kunai.
-Che schifo! Quel coso l’ho ucciso prima!
Arisu si rialzò e guardando schifata quell’essere, tornò a camminare tra le dune del deserto. Alla ragazza cedettero le gambe.
-Non mi reggo più…
Pensava, cercando di rialzarsi. Si sistemò il portakunai e ripartì.
-Non devo cedere! Non ora! Tecnica dell’evocazione del Drago d’Aria!
Un drago biancastro comparve dal nulla. Arisu non fece in tempo a dare un ordine all’essere, che svenne.
-Arisu…Arisu, svegliati…
La ragazza aprì gli occhi. Vedeva tutto appannato. Richiuse gli occhi e poi li riaprì.
-Arisu…
Era una ragazza che le parlava? Era un ragazzo? Arisu non capiva. Cercò di alzarsi.
-No, stai giù…sei molto debole…
Un qualcosa la spinse verso il materasso. Si lasciò andare.
-Dove sono?
Mormorò la ragazza.
-Sei a Suna! Stai tranquilla…
Ora capiva. Era un ragazzo che le stava parlando.
-Ma…
-Stai tranquilla, ci sono qui io…
Arisu cadde in un sonno profondo senza sogni.
Il giorno dopo, Arisu si svegliò.
-Buongiorno!
Kankuro era lì, accanto alla ragazza.
-Kankuro? Ma dove sono?
-Sei in ospedale! La squadra medica di Suna, ti ha trovata nel deserto.
-Uffa! Pensare che volevo venire qua per portare quel famoso antidoto e parlare di quel fatto…
-Quale fatto?
-Gaara non te ne ha parlato?
-Ah…quel fatto! In questo periodo, sono successe un sacco di cose…
-Davvero?
-Già, proprio così! Rory essendo diventata un tokubetsu jonin, deve badare a molte cose e con questo fatto che è successo…bhe, siamo un po’ tutti allarmati!
-Ci credo…anche noi a Konoha siamo preoccupati…
Ci fu un attimo di silenzio.
-Allora? Dov’è l’antidoto?
Kankuro ruppe il silenzio. Quel silenzio, in cui Arisu fissava il ragazzo. Le piaceva. Si, le piaceva proprio tanto. Alto, slanciato, bello. La ragazza arrossì.
-Ehi, ma ci sei?
-Si, si! Scusami…dicevi?
-Dicevo che volevo sapere dov’era l’antidoto…
-Nello zaino…a meno che non si sia rotto!
-Quel medicinale è molto importante…
Kankuro si era alzato dalla sedia dove era rimasto per tutto il tempo e ora, stava cercando l’antidoto nello zaino di Arisu. La ragazza lo fissava. Non lo perdeva d’occhio. Sospirò lievemente. Poi tornò alla realtà e pensò:
-Ma io sono fidanzata con Rock Lee…non devo guardare Kankuro!
Scosse la testa.
-Arisu, non lo trovo…
-Cosa?! Come?!
-Non c’è…
-Non è possibile!
La ragazza balzò giù dal letto e iniziò a cercare nello zaino.
-Certo! Ecco dove l’ho messo!
-Dove?!
-Nel giubbotto da jonin!
Arisu si precipitò a guardare nelle tasche della giacca.
-Trovato!
Kankuro sorrise e prese in mano la fialetta.
-Una sola goccia di questo può strappare dalla presa della morte un essere qualsiasi...
Arisu era incantata dai movimenti del ragazzo.
-Kankuro…
Il ninja della sabbia alzò gli occhi.
-Si?!
-Ecco…quand’è che dovrei incontrare Gaara?
-Ehm…non lo so…
Kankuro era rimasto deluso dalla domanda. Si notava la sua delusione nei suoi occhi. Arisu si sedette sul letto e si mise a pensare, mentre il ragazzo usciva dalla stanza.

Capitolo 12°: Viaggio da Suna a Konoha
Dopo un paio di giorni, Arisu era come nuova. Andò nell’ufficio del Kazekage.
Dietro alla scrivania, sedeva Gaara.
-Ehilà, Gaara!
Arisu entrò nella stanza e accostò la porta dietro di lei.
-Ciao!
-Allora, volevi vedermi?
-Si, volevo ringraziarti per l’antidoto!
-Di nulla!
Arisu sorrise e Gaara porse un rotolo alla ragazza.
-Questo dovresti portarlo a tua madre!
-Va bene!
-Stai attenta! Quel rotolo è uno di quei Rotoli Sacri…
-Allora non lo voglio!
-Arisu…serve più a Konoha che a Suna!
-Ma…
-L’Hokage me l’ha chiesto e io lo cedo volentieri!
-E va bene…lo porterò con me…
-Arisu?!
-Si?!
-Ti accompagnerà Kankuro fino a Konoha…
-Preferirei che lo facesse qualcun altro!
-Come, prego?!
-Niente…niente!
-Ok! Allora, dicevo…Kankuro ti accompagnerà a Konoha…
-D’accordo!
Arisu accennò a un inchino e uscì dalla stanza. Fuori da questa c’era Kankuro.
-Ehilà…
Kankuro accennò a un sorriso. Arisu rispose alzando la mano.
-Allora, partiamo?
-Si…
I due ninja balzarono fuori dalla finestra.
-Il deserto è pericoloso! Ti prego di rimanere vicino a me…
-O-ok!
Arisu arrossì. Continuarono a correre. Il vento accarezzava i volti dei due e faceva ondeggiare i lunghi capelli di Arisu.
-Arisu…?!
-Che c’è?!
-Gaara ti ha dato il Sacro Rotolo?
-Si…
Kankuro si bloccò di colpo. Arisu fece lo stesso.
-Hai sentito anche tu?
Arisu annuì.
Era una specie di terremoto.
-Tecnica dell’evocazione del Drago di Terra!
Un grosso drago verde comparve dalla sabbia. Arisu fece un cenno all’essere che ruggì.
-Cosa gli hai detto?
-Bhe, devi sapere che i miei draghi funzionano un po’ come le marionette: funzionano sfruttando il mio chakra. In più capiscono solo i gesti del Clan Shinobi. Da millenni quel clan usa questa tecnica e da secoli insegna a tutti i discendenti tutti i gesti per comandare i draghi!
-Capisco…
-In realtà bisognerebbe che tu leggessi il libro sul Clan Shinobi per capire…comunque, ho cercato di spiegarlo il meglio possibile…
Kankuro sorrise.
-Avanti Drago di Terra…attacca!
Un altro cenno e il drago verde scattò in cielo e atterrò con un rombo a terra. Un grosso scorpione sbucò dalla sabbia.
-Ecco cos’era che faceva questo rumore…
-Tecnica della moltiplicazione degli shuriken!
Un massa di shuriken si impiantò nella schiena dell’insetto, che si accasciò al suolo.
-Ce l’hai fatta…!
Kankuro sembrava felice.
-Non credo…
-Come?!
Arisu non rispose. Si stava concentrando. Emanava un chakra potentissimo. Ma non si accorse che lo scorpione le era di dietro. Un colpo. Un urlo soffocato. Un fiotto di sangue.
-Kankuro!
Arisu si voltò di scatto. Il ragazzo cadde tra le braccia della figlia dell’Hokage.
-Ma sei impazzito…?
-Volevo solo aiutarti…
-Kankuro…
Alla ragazza vennero le lacrime agli occhi. Kankuro le accarezzò il viso.
-Dai, non sono mica morto…
Arisu scosse la testa.
-Devo assolutamente portarti a casa. Quello scorpione è velenoso. Fra poco le tossine inizieranno a propagarsi all’interno del tuo corpo: non c’è tempo da perdere!
Lo scorpione tornò alla carica. Balzò fuori dalla sabbia. Uno scudo di terra si materializzò davanti ad Arisu e Kankuro.
-Drago di Terra! Finiscilo!
Il drago verde ruggì e colpì con forza l’insetto gigante che sprofondò nella sabbia.
-Tecnica dell’evocazione del Drago d’Aria!
Il Drago di Terra svanì e al suo posto, comparve quello d’Aria.
-Drago d’Aria, portaci a Konoha!
Il bestione argenteo si fece montare da Arisu e Kankuro e partì ad una velocità mai vista. Il drago volava. Volava veloce. Zigzagava tra le nuvole e roteava nel cielo azzurro. Kankuro era sfinito. Si appoggiò ad Arisu.
-Kankuro, resisti!
Il ragazzo sudava. Aveva la febbre. Arisu gli asciugò la fronte. Arrivarono a Konoha, proprio all’ospedale. La ragazza scese dal drago e aiutò Kankuro ad entrare nella struttura.

Capitolo 13°: Lo scorpione non è uno scorpione!
Arisu era nella sala d’aspetto. Stava aspettando che qualcuno le dicesse se Kankuro stava bene, o no.
-Arisu!
Era arrivata Tsunade, seguita da Shizune e Tonton.
-Mamma! Shizune! Tonton!
-Ma cos’è successo?
-Siamo stati attaccati da uno scorpione gigante. Kankuro per difendermi si è messo in mezzo. L’insetto l’ha colpito e l’ha infilzato.
Un membro della squadra medica raggiunse Arisu e gli altri.
-Signorina Tsunade, posso dirle una cosa? In privato, possibilmente.
-Arrivo subito!
La donna seguì il medico fino ad una stanza ed entrò.
-Shizune…
-Che c’è, tesoro?
-Niente, il fatto è che mi sento in colpa…
-Non devi colpevolizzarti del fatto che lui ti ha difeso. L’ha fatto perché ti vuole bene. Da quanto si dice in giro, a Kankuro piaci parecchio.
Arisu abbassò lo sguardo verso Tonton che grugnì. La ragazza lo prese in braccio. Nella sala d’aspetto tornò Tsunade.
-Arisu, ti devo parlare…
-Dimmi, mamma!
-Kankuro…
-E’ grave?
Tsunade scosse la testa.
-Non dirmi quello che penso…
-No, no. Non è grave, ma ho bisogno di parlarti.
-Ok…
Arisu seguì Tsunade.
-Cosa c’è mamma?
-Ecco, vedi…
-Cosa?! Parla?!
Arisu stava perdendo la pazienza.
-La squadra medica dice che quello non è veleno di scorpione!
-Come?
-Non era uno scorpione quello che vi ha attaccati, ma bensì un qualcosa di umano.
-Non ti seguo…
-Non era uno scorpione! Quello che si è conficcato nel petto di Kankuro era una spada. Per meglio dire, una katana imbevuta nel veleno.
-Oddio! Ma comunque quello che ho visto era uno scorpione…
Tsunade si appoggiò al muro dietro di lei.
-Mamma, può essere stata solo una cosa che ha attaccato Kankuro…
-Chi?
-Rory!
-Rory?
-In questi ultimi periodi si stava allenando con le marionette. Può essere che lo scorpione fosse meccanizzato e al posto della coda, avesse una katana…
-Può darsi…
-Allora manda una lettera al Kazekage e digli di interrogare Rory, o addirittura di arrestarla e portarla qua!
-Si, hai ragione! Devo fare così…
Tsunade percorse il corridoio. Prima di arrivare in fondo, Arisu la chiamò.
-Mamma!
-Si?!
-Posso vedere Kankuro?
-Certo…
Arisu sorrise ed entrò nella sala dove avevano appena finito di curare Kankuro.
-Arisu, non devi farlo stancare troppo: è molto debole.
Si raccomandò uno dei medici.
Kankuro era sdraiato in un letto. Non aveva più i soliti segni viola sul viso. Riposava. Riposava tranquillo. Arisu lo osservava. Gli si avvicinò e si sedette accanto a lui.
-Arisu, sei tu?
-Si…
La ragazza accarezzò i capelli del ninja della sabbia che si tranquillizzò.
-Grazie…
-Dovere!
-Dovere? Farsi uccidere al posto di un altro lo chiami dovere?
-Verso le belle ragazze che ti piacciono, è sempre un dovere!
Arisu arrossì. Kankuro socchiuse gli occhi.
-Ti ha fatto un bel taglio quello schifosissimo scorpione!
-Già…
-Forse non era uno scorpione…forse era un burattino…
-Come?!
-Non era uno scorpione quello che ti ha colpito, ma forse era qualcosa di meccanico.
Kankuro gemette un poco.
-Che c’è, Kankuro?
-Mi brucia la ferita…
Arisu guardò le bende: erano scarlatte.
-Si è riaperto il taglio!
Kankuro chiuse gli occhi e svenne. La ragazza chiamò la squadra medica che si affrettò a richiudere la ferita. Arisu uscì dalla stanza e si sedette fuori ad aspettare.
Intanto, da Suna erano arrivati Temari e Baki. Raggiunsero Arisu.
-Cos’è successo?
-Uno scorpione ci ha attaccati. Kankuro mi ha difeso e…
Ad Arisu vennero le lacrime agli occhi.
-Dai, non fare così! Ora sta bene?
-Non lo so…la ferita si è riaperta…
Temari e Baki si sedettero su due sedie accanto alla porta della stanza.
-Hanno detto che forse non era uno scorpione, quello che ci ha attaccato…
-Davvero?
-Si, non era veleno di scorpione quello che hanno trovato nella ferita di Kankuro…
-Come è possibile?
-Secondo i medici, si tratta di arma bianca, quella che ha ferito Kankuro…secondo me è stata Rory!
-Perché dovrebbe essere stata Rory?
-Non lo so…ma noi trasportavamo il Sacro Rotolo…
-Ma a lei, cosa gliene può importare?
-Semplice, mi ha detto che è innamorata di Itachi…potrebbe essere al suo servizio: chi lo può dire?
I tre rimasero in silenzio per alcuni minuti.
-La conosco da una vita, Rory, come può aver fatto una cosa del genere?!
-Allora, sei convinta anche tu?
-Certo, adesso che ci penso si stava allenando con le marionette, ultimamente! Si allenava con un burattino enorme simile a uno scorpione…
Arisu e Baki sgranarono gli occhi.
-Adesso però, dobbiamo preoccuparci per le condizioni di Kankuro…
-Già…
Arisu abbassò lo sguardo a terra. Un medico uscì dalla stanza.
-Come sta?
Chiese Baki, balzando dalla sedia.
-Sta bene, ora! E’ solo stanco!
-Posso vederlo?
Chiese Temari.
-Si…entra pure…
Baki fece un passo in avanti.
-Solo una persona!
Esclamò il medico facendo indietreggiare il maestro. Temari entrò nella stanza. Uscì dopo pochissimo tempo.
-Kankuro ha detto che vuole vedere Arisu!
La ragazza si sedette ancora sulla sedia e lasciò che la figlia dell’Hokage entrasse.
-Arisu…
Kankuro era sdraiato nel letto dove era prima.
-Kankuro, come ti senti?
-Sono stato anche peggio…
Kankuro socchiuse gli occhi, poi li riaprì. Arisu fece per andarsene. Kankuro la prese per un polso. La ragazza si voltò.
-Ti prego, rimani…
-Ma ti devi riposare…
-Voglio che tu rimanga qua con me…
Arisu si sedette di nuovo e rimase lì a guardare il ragazzo.

Capitolo 14°: Sakura e Rock Lee, Arisu e Kankuro?!
Era mattina. Kankuro dormiva nel suo letto di ospedale e Arisu aveva appena consegnato il Sacro Rotolo a sua madre. Si sedette sulla sedia dove aveva passato tutta la notte e iniziò a pensare a quel sogno che aveva fatto. Quel lungo sogno. Aveva chiesto delle informazioni sul conto di Laysa e quella ragazza, esisteva. Era veramente una compagna di squadra di Galelia e Franzy e come Arisu aveva visto nel sogno, la ragazza non aveva una famiglia.
-Buongiorno!
Esclamò Kankuro svegliandosi.
-Ciao!
Il ragazzo cercò di mettersi a sedere, ma la ferita non glielo permetteva.
-Stai giù! Non ti devi alzare.
Arisu fece stendere Kankuro che sorrise.
-Sei stata sveglia tutta la notte, eh?
-Per un ragazzo che conosci da una vita, si fa questo ed altro…
Arisu sbadigliò.
-Vai a casa, Arisu!
-Cosa?!
-Vai a casa e riposati! Temari ti sostituirà per un po’…
-Ma…
-Dai, muoviti!
Nel tono di Kankuro c’era dolcezza ma allo stesso tempo un pizzico di rabbia.
-Ok…
Arisu si alzò dalla sedia, uscì dalla stanza e disse a Temari di entrare.
L’aria di quella mattina era fresca e il cielo era azzurro e pieno di nuvole bianche come la neve. Arisu sospirò e mentre camminava per il viale che portava al palazzo dell’Hokage, notò Rock Lee e Sakura che parlavano.
-Sakura, sei davvero carina!
-Rock Lee, piantala! Così mi metti in imbarazzo!
-Te lo dico perché è vero!
Rock Lee sfiorò con la mano il viso di Sakura che arrossì. Il ragazzo poi la baciò, ma questa si ritrasse immediatamente.
-Adesso mi sente! Adesso mi sente! Eccome se mi sente!
Pensò Arisu.
-Rock Lee!
-Ciao Arisu!
-Chi è quella carina?
-Ehm…ecco!
-Piantala! L’ho sempre saputo che ti piaceva Sakura, ma cinguettare con lei in quel modo…e poi…quel bacio…
-Arisu, calmati!
Insistette Sakura.
-Zitta! Non mi rivolgere più la parola! E tu…
Arisu indicò Rock Lee.
-Non farti mai più vedere dalla sottoscritta! Mai più!
La ragazza iniziò a correre per il viale. Entrò nel palazzo dell’Hokage e si rifugiò nell’ufficio di sua madre. La donna stava parlando con Kakashi, quando Arisu l’abbracciò in lacrime.
-Arisu…
Tsunade fece un cenno all’uomo che uscì dall’ufficio.
-Cosa succede?
-Rock Lee…
-Cos’ha combinato?
Arisu non smetteva di piangere.
-Dai, parla…!
-Si è messo a parlare con Sakura e…
-E?!
-E…poi…
-Poi?!
-Insomma, ci siamo lasciati! Anzi, l’ho lasciato!
Tsunade abbracciò la ragazza che si lasciò andare.
-Tesoro, mi dispiace…
Arisu piangeva e pensava. Pensava alla prima volta che aveva conosciuto Rock Lee, all’esame di selezione dei chunin. A quel suo primo bacio con lui, sul ponte sul fiume che passa nel Villaggio della Foglia. Gli venne da urlare, ma si trattenne.
-Tesoro…calmati…
-Ho bisogno di sfogarmi, mamma! Dammi una missione!
-Sei sconvolta…
-Rimanere al Villaggio della Foglia, non mi farà bene! Dammi una missione, ti prego!
-Arisu…
-Ti prego, mamma!
Arisu tornò a singhiozzare. Tsunade accarezzò i capelli di sua figlia e poi, tornò alla sua scrivania.
-Va bene! Ti do una missione, ma quando Kankuro si sarà ripreso!
-Ok…
-Ora asciugati gli occhi e vai a prendere una boccata d’aria.
-Agli ordini!
Esclamò Arisu uscendo dall’ufficio. Si mise a correre per le vie di Konoha. Correva. Correva veloce come il vento. Si scontrò con qualcuno.
-Arisu, sei la solita!
Era Franzy.
-Ciao Franzy!
-Ti sembra il modo di muoverti per il Villaggio?!
-Scusami…
-Cos’è successo?
-E’ troppo lunga la storia da spiegare!
-Il mio sharingan è un occhio molto speciale, vede tutto! Siccome devo andare a portare questi fiori sulla tomba del Quarto, accompagnami, così intanto mi racconti tutto!
-Va bene…
Arisu seguì Franzy fino al centro del bosco, dove c’era la tomba degli eroi. La ragazza dai capelli color del grano, depositò i fiori sulla tomba e si mise a pregare.
Arisu era ferma immobile davanti alla tomba e si ricordò, che sette alberi, dietro a questa, lei e Rock Lee avevano inciso le loro iniziali sulla corteccia di un abete.
-Arisu, dai, non fare così!
La ragazza stava di nuovo piangendo.
-I ragazzi sono tutti degli stupidi…non devi prendertela così tanto!
-Ma…ma…lui…mi piaceva un sacco!
-Lo so! Ma lui non ti ha amata come avrebbe dovuto, quindi non merita che tu pianga per lui. Non piangere per colui che ti fa piangere, piangerà lui quando saprà che tu sorridi.
-Franzy…
Arisu abbracciò l’amica.
-Come farei senza di te?
-Non lo so! Infatti mi reputo indispensabile per tutti quelli che conosco…
La figlia dell’Hokage e Franzy iniziarono a ridere e Arisu tornò all’ospedale. Entrò dentro e si diresse verso la stanza di Kankuro. Aprì la porta. Non c’era nessuno. Sentì che qualcuno la chiamava.
-Arisu!
Si voltò: era Baki.
-Hanno dimesso Kankuro!
-Dimesso?
-Si! I medici gli hanno dato un antidoto speciale e lui adesso è come nuovo!
-Sono contenta! Dov’è adesso?
-E’ uscito a fare una passeggiata con Temari!
-Dov’era diretto?
-Non lo so…penso nel bosco, ma non te lo so dire…
-Ok, grazie!
Arisu uscì dall’ospedale e iniziò a correre. Voleva raggiungere Kankuro. Lo trovò. Era sul ponte che è nel Villaggio, che passa sopra al fiume.
-Kankuro!
-A-Arisu?
-Dov’è Temari?
-Temari? Se cerchi Temari, adesso non è qui!
-Non cerco lei! Mi ha detto Baki che era qua con te!
-No, come vedi non è qua…
Arisu si avvicinò al ragazzo e si appoggiò al suo petto. Kankuro arrossì, anzi, divenne proprio paonazzo.
-Kankuro?!
-Si?!
-Ti piaccio, vero?
-Come, scusa?!
-Si vede da un chilometro che ti piaccio…
-Bhe…
Arisu si alzò sulle punte dei piedi e baciò Kankuro.
-Arisu?!
La ragazza si ritrasse. Il ninja della sabbia la strinse a sé.
-L’hai capito solo adesso?!
-Certo che no!
-Davvero?! Insomma…è da una vita che non mi guardi e ora…
-Non dire niente! Lasciami spiegare! Rock Lee non è mai stato veramente interessato a me!
-Come?! Non dirmi che ti sei lasciata con lui!
-Si! A lui ricordavo Sakura! Non so per quale motivo, ma gli ricordavo Sakura…la bella Sakura…l’intelligente Sakura…! Lui non mi ha mai veramente amato, ora che ci penso!
-Arisu…vieni qua!
Kankuro strinse a sé la ragazza.
-Lascialo perdere! Ora ci sono io! Ci sono io, qui con te!
I due si lasciarono andare ad un ultimo bacio, prima di sentire qualcuno che li chiamava.

Capitolo 15°: Pina?
Una voce persuadente stava incitando i due ninja ad avvicinarsi al bosco.
-Kankuro…
-Arisu, rimaniamo qua…
-Mi chiama…lo sento…
Arisu era come ipnotizzata. Camminava senza sapere la destinazione.
-Arisu! Fermati!
Kankuro cercò di trattenere la ragazza, ma questa innalzò una barriera di chakra e continuò a camminare. A questo punto, il ninja della sabbia decise di seguire Arisu.
I due camminavano per il bosco. Arisu davanti, Kankuro dietro.
-Bene…bene!
Sibilò la voce di prima da dietro un cespuglio di rovi.
-Chi sei?
Urlò Kankuro.
-Kankuro…ma che ci fai qui? Io volevo solo Arisu!
-Io non la lascio da sola!
-Fai come ti pare…
Kankuro prese uno dei rotoli che si portava legati dietro alla schiena.
-Karasu!
La marionetta apparve dal nulla.
-Una marionetta, eh?
Un kunai partì a una velocità mai vista e s’impiantò nel petto di Karasu.
-Vedi, non sai neanche usarli quei burattini!
-Maledetto! Fatti vedere!
-Maledetto? Forse, maledetta…
-E’ una ragazza!
Pensò Kankuro recuperando gli altri due rotoli.
-Kuroari! Sanshouo!
Apparvero due grossi burattini.
-Altri due? Complimenti…
-Arisu! Devi aiutarmi!
Arisu era immobile, con lo sguardo fisso nel vuoto. Si continuava a ripetere:
-Devo reagire! Devo reagire!
Ma non riusciva realmente a tornare in sé.
-Arisu!
-Smettila di chiamarla: tanto non ti sente!
Karasu balzò dietro al roveto, ma venne respinto.
-Accidenti!
Kankuro mosse la mano. Kuroari partì all’attacco. Venne respinto anche lui.
-Sei cocciuto! Ti ho detto che mi interessa Arisu! Tu non c’entri!
-Io non la lascerò! Mai! Piuttosto la morte! Io la amo!
-Amore…che parolone! Anch’io una volta ho provato questo sentimento! Era un ragazzo bellissimo, quello che mi piaceva! Era forte, potente! Aveva degli occhi speciali…
-Ne eri innamorata, è per quello che secondo te aveva degli occhi speciali…
-No! Mi hai frainteso…io intendevo dire che aveva lo sharingan!
-Sharingan? Hai conosciuto Sasuke?
-No…
-I…Itachi!
-Esatto!
La ragazza rise beffarda e si avvicinò a Kankuro.
-Pina?!
-Si, sono io!
La ragazza era cambiata. Aveva i capelli lunghi e neri e la pelle più chiara. Gli occhi erano strani. Diversi. Non era lo sharingan a renderli diversi, ma era un qualcosa che li rendeva più cattivi. Malvagi. Si, erano diversi. Arisu ricordava quegli occhi: erano gli occhi di suo padre.
-Pina, lo sai che adesso sai una ricercata di livello “S”?
-Si, e non me ne faccio un problema!
Kankuro cercò di attaccarla con Karasu. Niente. Un ennesimo buco nell’acqua.
-Stai sprecando chakra…
-Non capisci? Io la voglio difendere!
Pina si avvicinò di nuovo. Poi ci fu un lampo. Una specie di strana luce saettò nel cielo e tutti i presenti vennero quasi accecati da questa.
Quando il cielo tornò azzurro, accanto a Kankuro e ad Arisu c’era Franzy.

Capitolo 16°: La sconfitta di Pina
-Pina, che diavolo ci fai qui?
-Ehilà!
-Rispondimi!
-Ok! Ok! Datti una calmata…
-Io non mi calmo!
Franzy emetteva un chakra potentissimo.
-Sono venuta a prendere Arisu! Il maestro la vuole vedere!
-Il maestro?
-Si, il maestro Orochimaru!
-Orochimaru?
-Lui è il mio maestro!
Rimase tutto immobile per qualche istante. Tutto sembrava immerso nella più assoluta quiete. Franzy si concentrò.
-Sharingan!
Pina rispose con la stessa tecnica.
-Sharingan!
Le differenze tra le ragazze erano principalmente due. La prima cosa che si notava era il chakra. Franzy ne emanava una quantità tale, che neanche il Quarto Hokage riusciva a controllare, mentre Pina aveva un chakra quasi normale. La seconda differenza erano gli occhi. Franzy aveva un solo sharingan. Uno solo. Pina aveva quell’abilità in tutti e due.
Franzy scrutò la ex-compagna di squadra e partì all’attacco.
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Dal nulla apparvero cinque copie della ragazza.
-Non mi scappi, Pina!
-Franzy, non ho intenzione di battermi! Piantala! Io voglio solo prendere Arisu e portarla via!
-Non te lo permetterò! Rasengan!
-Rasengan?!
Kankuro era sbigottito quanto lo era Pina. Il rasengan lo sapevano utilizzare solo tre persone: Naruto, Jiraiya e il Quarto Hokage.
Franzy colpì. Colpì la sua ex-compagna di squadra con il rasengan. Pina esplose: era una copia.
-Dietro di te!
Urlò Kankuro attivando il meccanismo di Sanshouo cercando di proteggere la ragazza. Una raffica di kunai si impiantò nello scudo della marionetta.
Le copie di Franzy colpirono Pina da dietro.
-Maledetta! Tecnica dell’ombra della serpe!
Un grosso serpente si attorcigliò attorno al corpo di Franzy e iniziò a stringerla in una morsa.
-Accidenti…
Kankuro intervenne con Karasu che tranciò in due il grosso serpente. Le copie di Franzy per una seconda volta colpirono Pina e poi scoppiarono. La ragazza si morse un dito.
-Tecnica del richiamo!
Un grosso serpente a sonagli comparve dal nulla.
-Accidenti!
Franzy si morse un dito a sua volta.
-Tecnica del richiamo!
Un grosso rospo con due katane sulla schiena comparve all’improvviso. Pina non sapeva più che tecnica usare.
-Pina!
-Cosa vuoi?!
-Vattene! E non ti ucciderò…
-Mai! Il maestro mi ha dato una missione e io la porterò a termine…
-Te lo ripeto: vattene!
Pina digrignò i denti. Non aveva molta scelta. O se ne andava, o moriva per mano di due ninja oppure riusciva a sconfiggere i presenti e a completare la missione. A lei piaceva nettamente di più la terza.
Pina fece un cenno al serpentone che scattò. La stessa cosa la fece Franzy. Il rospo estrasse le due katane e colpì il serpente che si ritrasse, verso colei che l’aveva evocato, e gemette.
-Te l’ho detto: vattene!
La ragazza balzò davanti ad Arisu. Questa era come ipnotizzata.
-Arisu! Vai via da lì!
Kankuro mosse la mano e Kuroari colpì la nemica di striscio. Pina balzò all’indietro.
-Pinaaaaaaaaaa!
Franzy balzò verso la ragazza con il rasengan e questa evocò il mille falchi.
-Franzyyyyy!
Una lampo di luce. Una luce abbagliante si diffuse per tutto il bosco. Kankuro protesse Arisu dalla luce con lo scudo di Sanshouo. La ragazza si riprese.
-Ma cos’è successo?
-Pina ha cercato di rapirti, ma è intervenuta Franzy e…
-Pina?!
-Si, lei…ma…
Si sentì uno scoppio. Kankuro abbassò lo scudo per vedere bene. C’era fumo. Tanto fumo.
-Kankuro?! Che facciamo?
-Andiamo a vedere…
I due andarono verso il luogo dello scoppio. C’erano due corpi a terra.
-Franzy!
Arisu si precipitò verso il corpo di Franzy. Era viva e respirava.
-Arisu…vieni qua!
La figlia dell’Hokage si avvicinò a Kankuro che indicava il secondo corpo.
-Pina…
La ragazza era a terra agonizzante.
-Resisti…ti salverò…
-Arisu! Ha tentato di rapirti!
-In questi casi non conta…
Arisu si inginocchiò vicino alla ragazza e iniziò a curarla.
-Arisu…tanto quando sarò guarita per bene…ti porterò da lui…
-Taci!
-Non dirmi di tacere…non lo sopporto…
Pina tossì e sputò sangue. La ferita era molto profonda ed era in una brutta posizione.
Arisu si morse un dito.
-Tecnica del richiamo!
Una tartaruga piccola, dal musetto simpatico comparve dal nulla.
-Speedy, ho bisogno di un favore!
-Dimmi tutto!
-Vai a cercare mia madre e conducila qua! Ho bisogno di lei! Dille che è una questione di vita o di morte…e dille anche di portare con sé un paio di anbu e un paio di membri della squadra medica!
-Vado!
La tartaruga partì ad una velocità mai vista prima di allora.
-Ma…
-Sorpreso, eh?
-Si!
-E’ la tartaruga più veloce del mondo animale…riesce ad andare a una velocità pari a quella della luce.
Arisu era sudata. Stava sprecando un sacco di chakra e la ferita non si rimarginava.
-Accidenti!
-Arisu, calmati…
Kankuro fece rientrare i suoi burattini nei rotoli e si avvicinò alla ragazza.
-Arisu…Orochimaru ti vuole marchiare di nuovo…lo sai, vero?
-Pina, stai zitta! Se vuoi guarire non parlare…
-Ho sempre pensato che sarei stata la miglior ninja del mondo…che sarei riuscita a superare tutti…invece non è così…
-Pina…
-Lasciami parlare! Ho sempre desiderato essere la migliore: una leader! Non ci sono mai riuscita…tu invece…
Pina tossì.
-Tu, invece…sei sempre stata la migliore!
Pina iniziò a piangere.
-Ti ho sempre invidiato per questo…sei sempre stata al centro dell’attenzione…
Arisu incrementò la quantità di chakra curativo.
Si sentì un vociare. Un paio di grida.
-Arisu! Kankuro! Franzy!
Erano arrivati i rinforzi.
-Mamma, Pina ha bisogno di aiuto!
Tsunade si inginocchiò vicino al corpo della ragazza stesa a terra.
-Arisu, lascia fare a me!
La figlia dell’Hokage si alzò in piedi e abbracciò Kankuro.
-Avanti, vieni con via…
Il ragazzo, seguito dalla tartaruga, che poi scomparve, uscirono dal bosco.
-Kankuro…ho paura…
-Di che cosa?
-Che Pina non ce la faccia!
-E’ forte…ce la farà, vedrai!
-Lo spero…
I due entrarono nel palazzo dell’Hokage e lì attesero nell’ufficio di Tsunade.

Capitolo 17°: Allenerò Laysa!
Arisu e Kankuro aspettarono per ore nell’ufficio, ma non arrivava nessuno. I due non si dissero neanche una parola.
Ad un certo punto Tsunade tornò.
-Arisu! Kankuro! Venite con me!
Senza obbiettare, i due uscirono dalla stanza e seguirono la donna fino all’ospedale. Quando arrivarono, entrarono in una stanza protetta da vari sigilli.
-Qui abbiamo ricoverato Pina!
-Come sta?
Chiese con un filo di voce Arisu.
-Bene, apparentemente sta bene! Il tuo intervento è stato di grande aiuto. Non so se ce l’avrebbe fatta senza di te!
Arisu sorrise lievemente ma tornò subito cupa e triste.
-Che c’è?
Le chiese Kankuro.
-Niente…mamma!
-Si?!
-E Franzy? Franzy come sta?
-Lei sta bene…a parte qualche frattura qua e la…
Tsunade accompagnò Arisu da Franzy, mentre Kankuro rimase fuori in corridoio ad aspettare.
Franzy era distesa sul suo letto. I capelli erano abbandonati sul cuscino e non più legati nella solita coda: erano liberi. Era stata privata del suo coprifronte e Arisu poteva vedere chiaramente una specie di cicatrice sull’occhio dove aveva lo sharingan.
-Mamma…cos’ha fatto all’occhio sinistro?
-Pina ha cercato di cavarglielo!
-Cavarglielo?
-Si, è macabro da dire, ma è così!
Arisu si avvicinò all’amica che aprì gli occhi.
-Arisu…
-Ehilà! Come ti senti?
-Come vuoi che mi senta con una costola rotta, il muscolo del braccio sinistro lacerato e l’occhio dello sharingan…
Alla ragazza venne da piangere.
-Scusami…
-Non fa nulla…
Tsunade e Arisu abbandonarono la stanza e andarono con Kankuro al palazzo dell’Hokage.
Raggiunsero la struttura e si diressero nell’ufficio.
-Vorrei sapere esattamente cos’è successo!
Disse il Quinto Hokage prendendo posto dietro la scrivania. Kankuro iniziò a raccontare, mentre Arisu vagava con i suoi pensieri lontano da tutti e da tutto. Volava nel cielo di Konoha e correva tra le nuvole. Volteggiava senza preoccupazioni, ma la voce di sua madre la portò con i piedi per terra.
-Arisu! Raccontami cosa sentivi nella tua testa quando Pina ti ha ipnotizzato!
-Ecco…io non lo so…era tutto buio…
-Cerca di concentrarti…
-C’era buio e lui mi parlava!
-Cosa ti diceva?
La ragazza provò a concentrarsi e improvvisamente, iniziò a sentire la voce che aveva sentito nella sua testa quando era stata ipnotizzata.
-Prima o poi ti verrò a prendere…
-Chi sei?
-Non mi riconosci?!
-Papà?!
-Vedo che ci sei arrivata…
-Vattene! Esci dalla mia testa!
-Fra poco lo farò…ma non tanto presto!
-Basta! Taci! Non ti voglio ascoltare!
-Invece lo farai…devo dirti una cosa, e voglio che tu mi ascolti bene!
Arisu deglutì.
-Voglio che tu alleni Laysa…è importante! E’ una ragazzina che mi piacerebbe fare incontrare a una certa persona…
-Perché dovrei?
-Falla diventare forte! Falla diventare potente!
-Ma perché?
Arisu non sentì più nulla e quando tornò in sé, raccontò tutto a sua madre.
-Bene, allora metteremo in isolamento, Laysa!
-No!
-Perché?
-Mamma, ho una strana idea che mi ronza in testa!
-Di che si tratta?
-Nel mio sogno, Laysa era la sorella di Pina! Ho idea che anche qua, adesso sia la stessa cosa!
-Bhe, ma non ne abbiamo la certezza!
-Mamma, io penso che sia possibile…per favore, fammi allenare Laysa!
-Ok, ma verrai affiancata nell’allenamento da Anko!
-Va bene…ora andate pure!
Arisu e Kankuro uscirono dall’ufficio e la ragazza accompagnò il ninja della sabbia fuori dal Villaggio.

Capitolo 18°: Arisu trova Pina
Kankuro sorrise.
-Arisu, mi mancherai!
-Anche tu…
-Appena posso torno a Konoha a trovarti!
-Anch’io, appena posso vengo a Suna!
Arisu arrossì.
-Adesso devo andare…ci vediamo!
-Ok, ciao!
Kankuro fece due passi poi tornò indietro e baciò la ragazza.
-Adesso devo proprio andare…
-Va bene…
Il ninja della sabbia partì e lasciò Arisu alle porte del Villaggio.
-La vita ricomincia, Arisu!
Si disse la ragazza rientrando a Konoha.
-Arisu!
-Shizune, ciao! Che c’è?
-Arisu…
Shizune sospirò.
-Che c’è?
-Pina è scappata!
-Come?!
-Pina è scappata! E’ scappata dall’ospedale!
-Quando è successo?
-Pochi minuti fa!
-Dove era diretta?
-Non lo so! Ha preso la strada per il bosco!
-Vado…avvisa la mamma che la sto seguendo!
-Va bene!
Arisu balzò sui tetti e raggiunse la strada che portava nel bosco.
Correva. Saltava. Correva. Arisu aveva l’affanno, ma non si voleva fermare.
-Accidenti, ma come si muove Pina?
Scivolò su un ramo di un albero. Cadde a terra.
-Che botta!
La ragazza si rialzò e ricominciò a correre.
-Non posso perdere tempo! Non posso perdere tempo!
Continuava a ripeterselo. Continuava a pensare che doveva trovarla. Doveva trovare Pina.
-Pinaaaaaaa!
Arisu iniziò a urlare. Uno stormo di uccelli si librò in volo. Arisu si massaggiò il gomito. Era sporco di una strana sostanza.
-Cos’è?
La ragazza esaminò la strana sostanza. Sembrava una cosa che assomigliava al sangue.
-Pina, allora, è ferita!
Arisu si rimise in marcia. Saltava. Correva più veloce che poteva: doveva trovarla. Saltò su un albero. Si fermò. Si mise in ascolto.
-Ahia! Che male…
C’era qualcuno che si lamentava, e Arisu sapeva bene chi era.
-E’ Pina!
Disse sottovoce.
-Kabuto! Curala per bene! La voglio in forma!
-Si, signore!
-Papà?! Kabuto?!
Arisu non capiva nulla. Qualcosa andò in pezzi.
-Accidenti, fai attenzione!
-Scusami Pina…
-Il solito leccapiedi!
Mormorò Arisu a denti stretti.
-C’è qualcuno qui vicino!
Esclamò di colpo Pina.
-Davvero? E già…pare proprio di si!
Arisu retrocesse di qualche albero.
-No, no! Non andartene…vieni qua!
La ragazza salì sull’albero più alto.
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Una copia di Arisu saltò giù dall’albero e diede tempo alla ragazza di utilizzare la tecnica del richiamo.
-Tecnica del richiamo!
Speedy comparve dal nulla.
-Speedy, informa la mamma che Pina è con Orochimaru e Kabuto! Dille di inviare un po’ di ninja…digli di fare in fretta!
La tartaruga annuì e partì di corsa, come al solito.
-Arisu, che piacere!
Kabuto ridacchiò. Pina balzò sull’attenti.
-Non sono sicuramente felice di vederti, papà!
-Ma come sei antipatica, oggi!
-Con te lo sarò sempre…
-Devi avere l’ultima parola per tutto, eh?
-Già…
Orochimaru digrignò i denti, poi tornò calmo.
-Bhe, dopotutto assomigli alla tua inutile madre…
-Se hai intenzione di farmi arrabbiare, ci vuol ben altro!
-Davvero?
-Si, davvero!
Kabuto e Pina estrassero una coppia di kunai.
-Che ne dici di farmi vedere quello che hai imparato fino ad adesso?
-No!
-No?! Va bene! Kabuto…Pina…
Il ragazzo con gli occhiali abbassò il kunai e Pina fece lo stesso.
-Cedi facilmente, papà!
-Oggi non ho voglia di combattere, tutto qui!
-Ma che bravo, cos’è successo?
-Non lo so, oggi mi va così!
La vera Arisu dall’albero osservava la scena e iniziava a preoccuparsi. Sapeva bene che, suo padre non voleva mai che gli si rispondesse con un semplice “No!”.
Kabuto infatti, dopo neanche un minuto, balzò come un’animale sulla copia della ragazza e le conficcò il kunai nello stomaco. La copia svanì.
-Ma che brava che sei, Arisu!
Orochimaru batté le mani.
-Finché non arrivano i rinforzi non devo scontrarmi con loro!
Si disse Arisu moltiplicandosi per l’ennesima volta.
-Hai ragione: sono brava!
Kabuto ridacchiò e colpì anche questa copia.
-Chi credi di fare fesso?
-Magari…te?
Orochimaru aveva gli occhi fiammeggianti. Non ne poteva più di essere preso in giro.
-Kabuto! Pina! Trovate quella miserabile!
Capitolo 19°: Sharingan ipnotico
-Tecnica della pioggia di fuoco!
Arisu attaccò per prima.
-Ah, bene! Sei lì su…
Arisu scattò sull’ennesimo albero cercando di non farsi individuare.
-Accidenti, devo cercare di mantenerlo tranquillo…se no, non vorrei che ci rimettessi la pelle!
Balzò. Fu veloce come un felino nell’afferrare un kunai e a spedirlo a Kabuto, che lo schivò abilmente.
-Tecnica della moltiplicazione degli shuriken!
Un’orda di shuriken colpì i nemici. Pina balzò su un ramo di un albero mentre Kabuto e Orochimaru si dileguarono nell’aria.
Arisu si voltò erano arrivati Laysa, Anele e Kiba con Akamaru.
-Ce ne avete messo di tempo!
Esclamò la figlia dell’Hokage.
-Scusaci!
Disse Laysa.
-Non fa nulla! Adesso cerchiamo di non farla scappare.
Si raccomandò Arisu indicando Pina.
-Tecnica del controllo dell’ombra!
L’ombra di Anele stava per raggiungere Pina, quando questa scattò su un ramo più alto.
-Tecnica delle zanne perforanti!
-Tecnica della palla di fuoco suprema!
Le tecniche di Kiba, Akamaru e Arisu si fusero insieme e sradicarono l’albero su cui era la nemica.
-Accidenti…
Pina estrasse un kunai nella frazione di un secondo. Balzò a terra e attaccò.
Due kunai arrivarono alle spalle della ragazza e questa li schivò.
-Fulmine tagliente!
Arisu partì all’attacco.
-Fulmine tagliente!
Pina rispose con la stessa tecnica. Ci fu un lampo di luce azzurra e blu. Tutti i presenti si coprirono gli occhi.
Quando la luce cessò, Pina era intrappolata nella tecnica del controllo dell’ombra. Arisu si inginocchiò a terra. Tossì. Era ferita.
-Arisu!
Kiba si avvicinò alla ragazza.
-Sei ferita?
-Secondo te?!
-Ehm…
Arisu tolse la mano insanguinata dal fianco. Un taglio di almeno otto centimetri si protendeva dal fianco verso la gamba.
-E’ molto profonda?
-Un po’…
-Riesci a curarla?
-Penso di si…ma non dovete lasciar scappare Pina!
-Si, ma non preoccuparti!
Akamaru abbaiò. Pina era riuscita a fuggire.
-Prendetela!
Esclamò Arisu con fermezza.
Kiba e il suo cane si buttarono a capofitto nel bosco correndo veloci come il vento. Laysa e Anele li seguirono. La figlia dell’Hokage invece, iniziò a curarsi la ferita più in fretta che poteva.
-Fermati!
-Mai! Piuttosto la morte!
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Centinaia di copie di Laysa iniziarono ad inseguire la ragazza.
-Non ci sfuggirai!
Le copie iniziarono ad attaccare Pina che si dovette fermare.
-Tecnica del controllo dell’ombra!
La nemica balzò in aria e riuscì a sfuggire alla tecnica di Anele.
-Accidenti!
Un kunai. Si impiantò preciso nella spalla di Pina. Era stata la vera Laysa a colpirla.
-Ma come…perché non l’ho visto?
-Eri intenta a sfuggire ai miei occhi e di conseguenza, hai abbassato i tuoi!
Gli occhi di Laysa erano identici a quelli di Itachi.
-Dannazione!
Pina si tolse il kunai dalla spalla e lo lanciò a Laysa che lo afferrò senza problemi.
-Dove hai imparato ad usarlo?
-Allenamento! Molto allenamento!
Pina digrignò i denti e cercò di fuggire. Laysa la bloccò.
-Perché?! Perché?!
-Laysa! Lasciala!
-Cosa?!
Arisu era tornata.
-Lasciala! Che senso avrebbe, prendersela con una persona che ha preso, solo, la forma di Pina?
Laysa lasciò andare Pina e questa retrocesse e si trasformò: era un ninja del suono.
-Complimenti! Potresti fare l’attore!
Il ninja rise e si aprì il giubbotto da jonin: era ricoperto di carte bomba.
-Via! Scappiamo!
Arisu e compagni iniziarono a scappare. Laysa rimase ferma immobile a fissare con i suoi occhi speciali il ninja.
-Laysa! Vieni via!
Si concentrò. Emanò chakra e il ninja nemico scomparve in una nuvola di fumo.
-Ma…
I compagni di missione di Laysa tornarono indietro.
-Laysa, ma come…
-Ho teletrasportato il nemico lontano da qui grazie allo sharingan ipnotico!
-E dove…
-Dove l’ho imparato a usarlo?
-Si…
-Mi ha insegnato tutto Kakashi!

Capitolo 20°: Arisu fugge
Il gruppo di ninja si mise in marcia. Laysa, Kiba e Akamaru davanti, Anele e Arisu dietro. C’era freddo quel pomeriggio. Troppo freddo.
-Secondo me, fra poco piove!
Disse Kiba annusando l’aria.
-Il cielo non promette niente di buono!
Esclamò Anele mettendosi il cappuccio della sua giacca in testa.
Il gruppo affrettò il passo e iniziò a piovere.
-Ragazzi, non mi sento molto bene! Fermiamoci, per favore!
Arisu era sbiancata.
-Va bene!
I quattro ninja più Akamaru si fermarono di colpo e aiutarono Arisu a sedersi sotto uno spuntone di roccia.
-Che c’è?
Arisu si toccò il marchio e provò una gran voglia di vomitare.
-Arisu…
Anele si avvicinò all’amica e le toccò la fronte.
-Hai la febbre! Devi essere portata subito a Konoha…
-Ho la vista appannata…non ci vedo bene…
Laysa si avvicinò ad Anele.
-Anele?!
-Si?!
-C’è qualcuno nel bosco! Ci sta osservando da un bel po’!
Tutti distolsero gli occhi da Arisu e questa fuggì. Aveva la testa che le doleva e il polso che bruciava. Si sentì lo stomaco contorcersi, ma continuava a balzare di albero in albero e a seguire le voci che sentiva nella sua testa.
-Arisu!
-Fermati!
-Dove vai?!
Akamaru abbaiò nervosamente. Davanti ad Arisu c’era una ninja che correva.
-Rory!
La chiamò Anele. La ninja scattò e iniziò a correre più veloce, Arisu la placcò.
Caddero dall’albero su cui erano e finirono nel fango. Iniziarono a combattere con i kunai. Rory indietreggiò e cadde Arisu la bloccò a terra.
-Dove volevi andare?
-Lasciami! Lasciami ti ho detto!
La pioggia si fece più fitta e le due ninja continuavano a combattere nel fango. Rory si difendeva a morsi e a graffi e Arisu cercava di schivarli come poteva.
-Vuoi stare ferma?
-Lasciami!
Arisu le tirò un pugno. La ragazza della sabbia si calmò. La figlia del Quinto Hokage aveva l’affanno, un po’ per la febbre e un po’ per la fatica della lotta.
-Arisu! Rory!
I tre ninja compagni di missione di Arisu più Akamaru raggiunsero le due ragazze. Rory era a terra svenuta e Arisu era in piedi piena di graffi e morsi e coperta di fango.
-Ma cos’hai combinato?
-L’ho bloccata, non va bene?
-Certo che si, ma dovevi per forza massacrarla di botte?
Arisu scosse la testa e cadde in ginocchio. Si sentiva bruciare. Balzò in aria e iniziò a correre.
-Portate Rory a Konoha, io ho qualcos’altro da fare!
Correva. Correva veloce come il vento. Scivolò e cadde. Rimase immobile a terra, con la testa in una pozzanghera e il resto del corpo nel fango.
Si sentiva sporca e sudicia ma, doveva sapere da dove venivano quelle voci che sentiva nella sua testa. Si rialzò e, a passo lento e stentato, raggiunse una caverna e lì, evocò il Drago di Fuoco.
-Cerca di farmi caldo, draghetto!
La bestia ruggì e si sistemò vicino alla ragazza che svenne.

Capitolo 21°: La vera storia di Pina e Laysa
Si svegliò. Si massaggiò la testa. Era mattina e la luce del sole filtrava da una finestra.
-Dove sono?
Si chiese Arisu.
-Ti sei svegliata, finalmente!
Disse una voce, ad Arisu, famigliare.
-Mamma?
-Si, sono io!
-Mamma! Ma come…
-Ti abbiamo trovato in una grotta: eri svenuta!
-Non mi ricordo quasi nulla!
-Lo immagino…avevi la febbre altissima…
-Come sta Rory?
-Lei sta benone! A parte lo zigomo che gli hai quasi distrutto, sta bene!
Tsunade ridacchiò.
-Non ridere…ero fuori di me!
La donna accarezzò i capelli della ragazza e si sedette accanto a lei.
-Devi riposare…
-Ma…
Tsunade la zittì.
-Sei molto debole…devi riposare!
-Va bene…!
Arisu chiuse gli occhi e iniziò a sognare.
C’era un bellissimo prato verde, poi la tempesta. Lampi, tuoni e urla. Urla nere di donne, vecchi, uomini e bambini. Morti. Tutti morti.
Arisu si risvegliò urlando.
-Arisu, va tutto bene?
-C’era sangue, tanto sangue…morti! Erano tutti morti!
-Arisu…va tutto bene! Ci sono qui io!
Tsunade abbracciò la figlia che si addormento quasi appena ritoccò il letto.
Calò la notte.
Arisu si alzò dal letto, e notò che Tsunade si era addormentata sulla sedia dove aveva vegliato per ora su di lei. Uscì dalla sua stanza e andò fino sul tetto del palazzo. Si distese a terra e guardò il cielo: era pieno di stelle.
-Che bello!
La ragazza tirò un sospiro di sollievo.
-Ehilà!
Arisu si voltò di scatto: era Anko.
-Maestra Anko?!
-Ho appena terminato la missione…
-Come è andata?
-Bene, bene!
Arisu si mise seduta e tornò a fissare le stelle.
-Oggi come è andata?
-Male…bene…non so come giudicare la giornata! Ho inseguito Pina, pensando che era lei e ho scoperto che era un ninja imbottito di esplosivo!
Anko sgranò gli occhi e si sedette vicino alla ragazza che si era, nel frattempo, distesa.
-Laysa l’ha spazzato via con il suo sharingan ipnotico e poi sono impazzita e ho massacrato Rory con un pugno!
La donna si distese accanto ad Arisu.
-Bhe, ne hai combinate di cose!
-Lo sapevo anche da sola…
Anko rise.
-Non rida, maestra Anko!
-Scusami, ma tu mi ricordi me!
-Davvero?
-Si, studiavo molto e combinavo un sacco di pasticci!
-Un po’ anche come mia mamma!
-Si…un po’, anche, come tua mamma.
Arisu sorrise e si rialzò.
-Adesso torno dentro…
-Ok! Ci si vede alle 8.00!
-Solito posto?
-Si, solito posto!
La ragazza lasciò la maestra e andò nell’ufficio di sua madre. Si sedette sulla poltrona e iniziò a leggere un fascicolo su Laysa.
-E questo da dove viene?
Si chiese sfogliando i documenti.
-Arisu?!
La ragazza balzò in piedi rimettendo i documenti al loro posto.
-Cosa stavi facendo nel mio ufficio?
-Ehm…leggevo!
-Cosa?
-Niente!
-Che bel libro che deve essere!
-Ecco…
-Di che parla?
-Di Laysa! Perché non mi hai mai raccontato la storia di Laysa?
-Calma, calma!
Tsunade si sedette e prese sulle ginocchia la figlia.
-Perché tu non me l’hai mai chiesto?!
-Bhe, in effetti…
Il Quinto Hokage sospirò e iniziò a raccontare.
-Laysa e Pina sono state separate da piccole. Non si sa da fonte certa, ma si pensa che siano delle sopravvissute del Clan Uchiha. Tutte e due sono state abbandonate. Pina è finita prima nel Clan Fuji, che come ben sai, erano tutti dei traditori e ricercati di livello ”S”, e Laysa è finita in orfanotrofio.
-Ma, come può essere? Come può uno del Clan Uchiha abbandonare un figlio? Dopotutto, quasi tutto il clan possedeva lo sharingan…e se le bambine fossero cadute in mani sbagliate?
-Aspetta un attimo! Lasciami finire di raccontare.
-Ok!
-Abbiamo scoperto che una cugina della madre di Sasuke e Itachi aveva avuto due figlie con uno del Clan Hyuga. Miroku, il vero padre delle due, fu ucciso appena Hiashi scoprì che aveva tradito il Clan Hyuga. L’uomo era della casata cadetta, è per questo che Pina, quando è passata al Clan Hyuga, gli è stato impresso il marchio.
-Aspetta, fammi capire! Pina e Lysa hanno lo sharingan, non il byakugan!
-Bhe, può capitare che uno dei due prevalga sull’altro, ovvero: o il byakugan o lo sharingan!
-Ah, capisco…
-Comunque, dicevo…Laysa, invece, è stata messa in orfanotrofio…
-L’hai già detto! Però, non capisco!
-Cosa?
-Perché non le hanno messe tutte e due nel Clan Hyuga?
-Non chiedermelo…il Terzo Hokage ancora adesso mi stupisce sulle cose che ha fatto.
-Ancora una cosa, prima che io vada…
-Dimmi pure!
-Devi dirlo a Laysa! Io so come ci si sente a venire privati della propria famiglia, e poi, non è neanche bello che chi sa quello che vuoi sapere non te lo riveli!
Tsunade abbassò gli occhi.
-Va bene! Glielo dirò e voglio che tu sia con me, quando lo farò!
-Conta pure su di me!
Disse Arisu uscendo dalla stanza.

Capitolo 22°: Il passato di Arisu
Arisu raggiunse e Anko, che l’aspettava al chiosco del ramen, come tutte le mattine di allenamento.
-Ehilà!
-Buongiorno maestra Anko!
-Tutto bene? Sembri triste…
-Infatti…
-Cos’è successo?
-Ho convinto la mamma a dire la verità a Laysa!
-Bene, non sei contenta?
-Bhe, certo che si!
-E allora perché sei triste?
-Penso…
-A che cosa?
-Al mio passato!
Arisu pensava spesso al suo passato. Pensava al suo passato di sera, quando guardava le stelle. Pensava al suo passato, a come si sentiva quando non sapeva di essere la figlia di Tsunade e Orochimaru. Si ricordava benissimo i duri allenamenti con i Draghi dei Quattro Elementi, che faceva con il suo padre adottivo. Si ricordava bene, quando sono stati tutti arrestati e lei è rimasta sola. Sola. Sola con i suoi ricordi. Sola come Sasuke, che a quel tempo era diventato il suo migliore amico. Ricordava ancora quando anni prima era dovuta andarsene da Konoha e frequentare, per qualche tempo, l’Accademia di Suna e poi l’Accademia del Villaggio della Pioggia.
Si ricordava tutto, non ha mai scordato nulla. Pensava anche quando era tornata a Konoha ed era subito scappata con due ninja della nebbia: Haku e Zabuza. Quei due ricercati, all’ora, erano i suoi migliori amici. Per un lungo tempo Arisu era stata allenata dai due e aveva instaurato un bel rapporto di grande amicizia con Haku. Kakashi, Sasuke, Sakura e Naruto, poi, erano entrati nella sua inutile vita e l’avevano riportata a Konoha dopo aver sconfitto i suoi migliori amici.
Al suo villaggio di origine, Arisu, era diventata allieva di Anko Mitarashi e poi aveva cercato di diventare chunin agli esami di selezione.
Anche quei tempi erano belli da ricordare. Ricordava benissimo, quando si era innamorata di Rock Lee e quando aveva riconosciuto Gaara, Temari e Kankuro come suoi migliori amici all’Accademia di Suna. Per causa della guerra contro Konoha, la ragazza aveva conosciuto suo padre: Orochimaru. Era stato lui, all’inizio a parlargli di Tsunade e poi, di seguito, sul punto di morte, il Terzo Hokage gli aveva detto che la ninja leggendaria, era davvero sua madre. Così, aveva promesso a Sarutobi che l’avrebbe vendicato e si mise in marcia per ritrovare la donna che le aveva dato la vita insieme a Jiraiya e Naruto.
La ragazza, quando era bambina, nel dormiveglia, vedeva una donna che la cullava tra le sue braccia e quella donna, non l’ha mai dimenticata. Quella donna era sua madre. Si, era Tsunade.
Quando la trovò, all’inizio, la donna, pensava che fosse un incubo e che in realtà Arisu, la sua Arisu, fosse morta anni prima. Invece, dopo un susseguirsi di cose, capì che Arisu era sua figlia. Da lì, la vita della ragazza aveva cambiato volto, aveva girato pagina, insomma, era cambiata. Allora si: era felice.
-Arisu?!
Anko richiamò l’attenzione di Arisu che si era messa a guardare il cielo.
-Si?!
-Allora?! Andiamo ad allenarci oppure no? Oggi è il primo giorno dell’allenamento con Laysa, non ricordi?
-Si, si! Adesso vengo…
Arisu lasciò che i suoi pensieri si assopissero per un po’ e seguì la sua maestra.

Capitolo 23°: L’allenamento
Foresta della Morte ore 10.00. La squadra di Arisu si sta allenando.
Arisu balzò su un albero e aspettò. Si mise con la schiena incollata al tronco e cercò di non fare rumore: qualcuno si stava avvicinando. La ragazza balzò su uno dei rami più alti e si sporse: era Laysa.
-Laysa! Ehi, Laysa!
La ragazzina balzò accanto ad Arisu.
-Arisu, ma…
Arisu la zittì.
-Dobbiamo cercare di non farci scoprire!
Sussurrò.
-O-ok!
Le due balzarono fino a raggiungere il fiume che scorre attraverso la foresta.
-Eccovi!
Esclamò qualcuno alle loro spalle: era Anko.
-Sharingan!
Laysa era pronta allo scontro. Arisu estrasse due shuriken e li lanciò.
-Tecnica della moltiplicazione degli shuriken!
Un’orda di shurikan si impiantarono nel terreno: la maestra Anko non c’era più.
-Dietro di te!
Urlò Laysa.
-Tecnica della pioggia di fuoco!
Arisu e Laysa schivarono i proiettili di fuoco e Laysa contrattaccò.
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Un mucchio di copie di Arisu e Laysa iniziarono a combattere contro Anko.
-Intanto che le copie combattono, andiamo alla torre!
-Non funzionerà!
-Cosa ci scommetti?!
Laysa abbassò gli occhi e seguì Arisu che iniziò a correre verso la torre al centro della foresta.
-Dove scappate?! Tecnica dell’ombra della serpe!
Un paio di serpi si attorcigliarono intorno al corpo di Laysa. La ragazza cercò di divincolarsi ma la presa era tale che non riusciva a muoversi.
-Fulmine Tagliente!
Arisu colpì Anko da dietro e questa scomparve lasciando al suo posto un ramo di un albero.
-Andiamo Laysa!
-Ok!
Iniziarono a correre. Correvano veloce. Laysa inciampò e cadde a terra.
-Laysa!
Uno strano terremoto iniziò a far muovere la terra sotto i loro piedi.
-Cosa succede?!
-Non lo so! Tecnica dell’evocazione del Drago di Terra!
Un drago verde muschio comparve dal nulla e iniziò a ruggire. Arisu fece un cenno alla bestia che scomparve nel terreno.
-Cosa gli hai detto?
-Lo vedrai! Stai pronta con il Mille falchi!
-Va bene!
La ragazzina evocò quella tecnica e aspettò. Ci fu un rombo e un grosso serpente arrotolato intorno al Drago di Terra comparve dalla terra stessa.
-Ora!
Laysa partì all’attacco e uccise la serpe che si accasciò in un mare di sangue.
-Brava Laysa!
Si complimentò Arisu.
-Grazie!
-Non ci si distrae mai!
Anko apparve dietro alle ragazze, ma abilmente Arisu si voltò e colpì la donna con un pugno. La maestra si piegò sulle ginocchia.
-Mi scusi maestra Anko, io esagero sempre!
-Non fa nulla…
Laysa aiutò Anko a rimettersi in piedi.
-Comunque avete vinto voi due!
-Evvai!
Le voci di Arisu e Laysa risuonarono per tutta la Foresta della Morte. Maestra e allieve tornarono a Konoha e quando furono al palazzo dell’Hokage, Laysa volle tornare a casa.
-Maestra Anko?!
-Si, Arisu?
-Ma non dovevo allenarla io, Laysa?
-Ehm…vedi…
-Cosa ti ha ordinato mia madre?
-Di…di…
-Di?
-Mi ha detto semplicemente di affiancarti nell’allenamento di Laysa, tutto qua!
-Va bhe…farò finta di crederci! Adesso vado a mangiare qualcosa…
-Ci vediamo domani?
-Non lo so…penso di si, comunque!
-Solita ora?
-Si, solita ora!
Anko balzò via e Arisu andò a mangiare i dango sul ponte di Konoha.
-Che noia…due ore ad allenarsi…che strazio!
La ragazza si stiracchiò e iniziò ad incamminarsi verso una via interna del Villaggio della Foglia.
-Ciao Arisu!
La salutò Franzy.
-Ciao Franzy! Ma ti sei già ripresa?
-Già! Proprio così…
-Wow!
-Bhe, è tutto grazie a tua mamma! Le medicine che mi ha dato sono state davvero strepitose!
Arisu sorrise e Franzy se ne andò salutandola.

Capitolo 24°: Il passato di Franzy
Arisu balzò su un tetto e guardò verso l’orizzonte: ormai il sole stava tramontando. Si sedette e iniziò a pensare come sempre.
Intanto, Franzy stava camminando per la strada principale di Konoha.
-Franzy!
La ragazza si voltò: era Galelia.
-C’è una riunione per i jonin questa sera!
-Davvero?
-Si! Il Quinto Hokage vuole parlarci…
-Su che cosa?
-Non lo so! Sull’avviso che mi è arrivato a casa non c’era scritto!
-Chi ci sarà alla riunione?
-Ehi, ehi! Quante domande! Comunque se proprio ti interessa, ci saremo io, Anele, Arisu, e Sara.
-Ah, bene…
-Dovresti venire!
-A me non me ne importa…
-Ma…
-Niente ma! Non me ne importa di nessuna riunione! Voglio allenarmi!
-Ma…
-Insomma! Ti ho detto che non vengo!
Galelia rimase ferma immobile e le chiese:
-E’ per Pina, vero?
Franzy si fermò di colpo e fissò il terreno.
-Si…ho perso contro una ragazzina…
-Non è colpa tua…
-Io ho lo sharingan da più tempo! Cosa pretendi?!
La ragazza dai capelli del colore del grano iniziò a piangere.
-Franzy…
-Non mi serve che tu mi consoli, Galelia!
-Io, veramente…
-Basta! Non ti voglio più sentire!
Franzy scattò verso la strada che portava fuori dal Villaggio e iniziò a correre.
Correva. Correva e piangeva. Aveva un fuoco dentro. Un fuoco che doveva placare in qualche modo.
-Sharingan!
Gli occhi della ragazza cambiarono improvvisamente.
-Non mi lascerò battere ancora…mai…mai più!
Iniziò a correre veloce come il vento. Si scontrò con un albero. Cadde. Si rialzò.
-Dovrei vedere il futuro con il mio sharingan…ma non ci riesco…non ci riesco pienamente…
Qualcuno si avvicinò a Franzy: era Arisu.
-Che ci fai tu qui? Non dovevi essere alla riunione?
-Bhe, sostanzialmente si! Ma siccome un’amica viene prima di tutto…
-…mi hai seguita!
-Franzy, voglio solo sapere cosa c’è che non va…
-Tutto non va!
Arisu si sedette accanto all’amica.
-Sai, anch’io la vedevo così…
-Vedevi?!
-Si…avevo circa cinque anni quando mi sono resa conto che non era il Clan Shinobi la mia vera famiglia…
-Io ce l’ho avuta una famiglia…ma l’ho persa…
-Franzy?!
-Si? Che c’è?
-Posso chiederti una cosa?
-Chiedi, pure!
-La tua storia fa parte di una serie di file protetti, ma…
-Vorresti che te la raccontassi, vero?
-Si…
Franzy fece tornare i suoi occhi normali e iniziò a raccontare:
-Te la spiegherò in breve! Sono nata in una famiglia di ninja e ho sempre vissuto la mia vita a Konoha. Avevo un fratello. Un bellissimo fratello. Lui morì. Morì per salvare il Villaggio della Foglia! Morì per impedire alla Volpe a Nove Code di distruggere il Villaggio!
La ragazza iniziò a piangere.
-Pensavo che la storia del Quarto fosse solo una diceria…
-No, non lo è!
Franzy si asciugò le lacrime e continuò il racconto.
-A dieci anni sono stata separata dalla mia famiglia e solo qualche anno dopo mi sono ricongiunta ai miei cari…
-Perché? Perché ti hanno mandata via?
-Ero stata il contenitore della Volpe a Nove Code!
-Contenitore?!
-Si…ero giudicata impura…
-E’ per quello che hai lo sharingan?
-No, questo occhio mi è stato donato dalla natura…
-Donato?
-Si, mi sono allenata molto e ho sviluppato questa abilità!
-Dimmi una cosa…ma dicono che se il demone è sigillato non può uscire…
-Tutte storie! Il mio sigillo si è sciolto come la neve al sole!
Le due rimasero per un po’ di tempo in silenzio, poi Arisu si alzò di scatto.
-Allora? Ci vieni alla riunione?
Franzy alzò lo sguardo verso l’amica.
-Allora?!
-Si, si! Vengo!
La ragazza si alzò e le due ritornarono a Konoha.

Capitolo 25°: La riunione
Franzy e Arisu andarono alla riunione. Infondo alla sala c’era seduta Tsunade, dietro alla scrivania, con Shizune e Tonton. Ai lati della sala c’erano i due saggi e accanto a loro c’era Jiraiya.
Arisu si sedette tra Anko e Gai, mentre Franzy si mise tra Kakashi e Kurenai.
-Finalmente siete arrivate!
Esordì Tsunade.
-Ehm…scusaci mamma!
-Non importa! Tanto stiamo aspettando ancora Anele…
Passarono pochi minuti e nella sala arrivò anche la più giovane del Clan Nara.
-Bene, ora che ci siamo tutti…
Anele abbassò lo sguardo e si sedette accanto a suo padre e a suo fratello Shikamaru.
-…volevo parlarvi di una cosa importante, per la quale dobbiamo fare molta attenzione!
Arisu si strofinò il marchio e Anko la guardò perplessa.
-Ti fa male?
-No, va tutto bene, adesso!
Tsunade riprese a parlare.
-Volevo informarvi che l’Akatsuki si sta mobilitando a cercare i demoni presenti su queste terre…
-Demoni? Non capisco!
Shikamaru era balzato in piedi come una molla.
-Bhe, l’Akatsuki sta cercando di recuperare il maggior numero di demoni possibile!
-Per farci cosa?
Chiese Galelia.
-Questo non lo sappiamo, ma volevo informarvi della cosa!
Arisu sgranò gli occhi e iniziò a respirare a fatica.
-Arisu, va tutto bene?
-Mi sento il marchio affiorare!
-Lo vedo…
Il marchio iniziava ad espandersi.
-Cerca di trattenerlo…
-Faccio come posso…!
La ragazza cercò di trattenere il chakra, ma non ci riuscì. Anko balzò in piedi.
-Quinto Hokage!
-Dimmi, Anko!
-Arisu…
-Va tutto bene!
Arisu balzò in piedi.
-Ma Rory?
-Anko, non ho capito cosa volevi dirmi…
-Ecco…lasci perdere…
-Mamma! Rory? Rory fa parte dell’Akatsuki?
-Non siamo riusciti a scoprire niente…non vuole parlare…
Arisu si sedette e da quel momento non partecipò più alla conversazione. Pensava. Pensava e guardava il suo marchio.
-Ora potete andare!
Tutti i presenti si alzarono. L’unica che rimase seduta e immobile fu Arisu.
-Arisu? Non vai a letto?
Le si era avvicinata Shizune.
-Non mi sento molto bene…
Shizune tolse il coprifronte ad Arisu e appoggiò la sua mano sulla fronte della ragazza.
-Non hai la febbre…
-Lo so! Prima…il marchio è affiorato!
-E perché non l’hai detto?
-Anko ha cercato di dirlo ma l’ho fermata io…
La donna sospirò.
-Sai che se non lo dici alla signorina Tsunade…
-Lo so! Lo so! Si arrabbierà…ma non volevo far preoccupare tutti i presenti…
-Capisco…ora però è meglio che vai a letto!
Arisu annuì e andò nella sua stanza. Si distese sul suo letto e si addormentò.

Capitolo 26°: Itachi e Rory VS Franzy e Arisu
Shizune irruppe nella stanza di Arisu.
-Arisu! Alzati! E’ urgente!
La ragazza sbadigliò.
-Che succede?
-Rory è riuscita a scappare! Pare che Itachi l’abbia aiutata a scappare!
Arisu saltò giù dal letto si infilò la tuta e il giubbotto da jonin e balzò fuori dalla finestra.
-Non mi scappi!
Pensò Arisu iniziando a correre.
La notte era sempre più buia e nel cielo non brillava neanche una stella. La ragazza alzò gli occhi verso il cielo.
-Accidenti! Non si vede nulla! Come faccio a trovare Rory? E poi mi muovo troppo lentamente…
Arisu balzò su un ennesimo tetto e si fermò. Aveva l’affanno.
-Tecnica dell’evocazione del Drago di Fuoco! Tecnica dell’evocazione del Drago d’Aria!
Due enormi draghi comparvero all’improvviso. Quello di fuoco fece più luce possibile e volò in verso il cielo, mentre quello d’aria si fece montare da Arisu.
-Avanti, non c’è tempo da perdere! Dobbiamo assolutamente trovare Rory!
I due draghi partirono alla velocità della luce.
Arisu guardò verso le case. Vide qualcosa muoversi. Lanciò un kunai. Quel qualcosa balzò sul Drago d’Aria che ruggì infastidito. La ragazza si voltò di scatto: era Franzy.
-Franzy! Che i fai qui?
-Vango con te!
-Con me? Ma sei pazza?
-No, certo che no! Ho sentito casualmente che Rory è scappata con Itachi quindi…
-Fammi indovinare! Vuoi scontrarti con lui?!
-Già, proprio così…a te lascio la ragazzina…
-Lo vedremo! Io ho ancora un conto in sospeso con quel farabutto…a dir la verità ne ho ben due di conti in sospeso…
-Due?
-Si! Io ero con Sasuke quando Itachi ha sterminato il suo Clan…
-Perché? Non dirmi che anche a te piace Sasuke?
-No, non mi piace…era il mio migliore amico! Quando tutto il Clan Shinobi fu arrestato, Sasuke mi accolse nella sua famiglia…per me è come un fratello…
-Wow!
-E’ per quello che non posso assolutamente farmelo scappare di nuovo! Hai capito?
-Si, ma desidero troppo scontrarmi con lui…
-Non molli, eh?!
-Sono fatta così!
Il Drago di Fuoco iniziò a volare in picchiata.
-Ha visto qualcosa!
-Non lo so…
Il Drago d’Aria seguì quello di fuoco e le due ragazze, che si trovavano sul lungo collo del primo, si prepararono a combattere.
-Arisu, lasciami combattere contro di lui…
Arisu ammutolì.
-Ti prego…
-Va bene!
-Davvero?
-Si, ma non farmi cambiare idea, ok?!
-Ok!
Due persone si intravedevano nella poca luce. Qualcosa ferì il braccio di Arisu.
-Arisu!
La ragazza si massaggiò il braccio.
-Non è niente…è solo un graffio!
-Sicura?
-Si, stai tranquilla!
Un ennesimo kunai volò oltre le teste delle ragazze che si chinarono, quasi a toccare con l’addome il collo del Drago d’Aria.
-Dobbiamo cercare di ferire uno dei due!
-Ci penso io…tecnica della moltiplicazione del corpo!
Circa duecento copie di Franzy, iniziarono a seguire i due fuggitivi.
-Stai sprecando il tuo chakra, Franzy!
-Parli proprio tu, che stai usando il tuo chakra per alimentare quello dei due draghi!
Arisu rise beffarda.
-Cosa c’è?
-Niente…il fatto è che ho scoperto un nuovo modo per evocarli senza sprecare troppo chakra!
-Davvero?
-Si, davvero!
Franzy sorrise.
-Tecnica della palla di fuoco suprema!
Arisu aveva attaccato ed era riuscita a colpire di striscio Rory, che ora si vedeva bene tra la foschia.
-Avanti, ora possiamo scendere!
Franzy e Arisu balzarono a terra e iniziarono a combattere contro Itachi e Rory.
-Tecnica del marionettista!
La ninja della sabbia aveva evocato la sua marionetta.
-State attente mie care! Scorpio ha uno speciale veleno…
-Non dire altro! Kankuro l’ha sperimentato di persona…
-Ah, già…me l’ero dimenticata!
-Ora ti farò pagare tutte le cose che ha dovuto subire il mio ragazzo, a suon di botte!
Arisu partì all’attacco. Schivò Scorpio e colpì violentemente la nemica facendola cadere a terra.
-Vedo che sei migliorata!
La figlia dell’Hokage non stette ad ascoltare e con un balzo raggiunse Rory. L’attaccò.
-Tecnica della gabbia di sabbia!
Un involucro di sabbia si attorcigliò intorno al corpo di Arisu.
-Anche tu usi questa tecnica, eh? Sei un po’ monotona!
-Tecnica del…
Un kunai colpì la spalla di Rory: l’aveva lanciato Franzy.
-Tu…
-Franzy! Tu sei la mia avversaria!
Itachi sferrò un colpo alla sorella del Quarto Hokage che lo parò abilmente.
-Roryyyyy!
Arisu colpì la nemica: era riuscita a liberarsi dalla gabbia di sabbia.
-Come hai fatto?!
-Bhe, diciamo che sono molto amica dei draghi!
Il Drago di Fuoco prese tra le fauci Scorpio e lo ingoiò.
-Scorpio!
-Oramai non potrai più usarlo…mi dispiace…!
Rory ringhiò come era solita fare. Abbassò le orecchie e rizzò la coda: stava per attaccare. Sguainò la katana e Arisu estrasse un rotolo. La ragazza della foglia evocò dal rotolo una katana e parò il colpo di quella di Rory.
-Niente male per una che le spade non le usa mai!
-Non è vero che non le uso…Anko mi ha fatto imparare a usarla e sono abbastanza brava!
Arisu balzò e colpì la ninja della sabbia di striscio. Un fiotto di sangue si versò a terra.
-Caiiii…
Rory iniziò a leccarsi la ferita e Arisu ne approfittò per colpirla una seconda volta. Questa volta però, Itachi parò il colpo della katana.
-Togliti di mezzo!
-Mai!
-Togliti! Togliti!
Itachi cercò di incrociare lo sguardo con quello di Arisu, ma ci riuscì.
-Non ti lascerò guardarmi negli occhi! Mai!
Arisu emanava uno strano chakra. Il marchio iniziò ad espandersi come il segno sulla sua fronte.
-Cosa?!
Itachi si spostò accanto a Rory.
Le mani di Arisu cambiarono di colpo. Le unghie erano più lunghe e le mani erano più affusolate.
-Sei morto!
La voce di Arisu era più crudele che mai. Itachi era spaventato. Il ragazzo si rivide una scena del suo passato.
Era un ragazzino e accanto a lui c’erano Sasuke e Arisu che giocavano con due kunai di legno. Arisu colpì Itachi e disse:
-Sei morto!
Itachi tornò con la mente al presente. Prese tra le sue braccia Rory e iniziò a scappare.
-Fermati!
Il ragazzo balzò in alto e lanciò una carta bomba attaccata a un kunai. Arisu lo schivò e sfoderò un chakra portentoso. La ragazza colpì la schiena di Itachi con un pugno. Il ragazzo e Rory volarono a terra.
-Arisu! Fermati!
Li aveva raggiunti Franzy.
-Non intrometterti! Lasciami ammazzare questi due…
Franzy, Itachi e Rory sgranarono gli occhi.

Capitolo 27°: Ritorno a Konoha
Arisu guardò Itachi. Lo guardò negli occhi.
-Allora, cosa vedi, Itachi?
Itachi sgranò i suoi occhi.
-Perché non riesco a entrare nella tua mente?!
-E’ il sigillo…quello che porto sulla fronte!
-Ma quello è il sigillo per la tecnica della resurrezione, non può…
-…proteggermi?
-Si, esatto!
-Invece, si! A differenza di quello di mia mamma, questo segno mi protegge è può anche risanarmi le ferite!
-Ma…ma…non capisco!
Itachi era leggermente stordito.
-Non importa che tu capisca perché adesso morirai!
Arisu concentrò il chakra sulla mano destra: comparve il rasengan. Franzy si mise tra il rasengan e Itachi.
-Arisu, fermati!
-Togliti!
-No!
La ragazza scosse la testa e la figlia dell’Hokage la colpì con un pugno. Franzy volò a terra.
-Arisu! Basta! Fermati!
Itachi e Rory grazie a Franzy riuscirono a scappare e Arisu crollò a terra priva di sensi.
Fiori, tanti fiori. Un campo pieno di fiori gialli e rossi. Una voce. Una voce lontana.
-Arisu…Arisu…riesci a sentirmi?
I fiori iniziarono a svanire e Arisu aprì gli occhi. Vedeva immagini sfuocate.
-Dove sono?
Chiese la ragazza.
-Sei a Konoha!
Rispose un ninja medico accanto a lei.
-Dov’è mia mamma?
-Arriverà tra poco!
Arisu si riaddormentò. Quando si svegliò, accanto al suo letto c’erano Kankuro, Tsunade, Franzy, Shizune e Tonton.
-Ehi, ma cosa ci fate tutti qua?
-Controlliamo che tu stia bene!
Rispose Franzy sorridendo.
-Cos’è successo non mi ricordo niente…
-Eri in uno stato confusionale…
Rispose prontamente Tsunade.
-Devo aver combinato qualcosa di grosso, allora!
-No, non è successo niente, per fortuna!
-Non mi sembrate molto sinceri!
-Fidati…
Tsunade accarezzo i capelli della ragazza.
-Presto starai meglio. Ora devi solo riposare!
Tutti uscirono dalla stanza e poco dopo Arisu cadde in un sonno profondo.

Capitolo 28°: Perla della Nebbia
Mentre Arisu si riprendeva, nel Villaggio della Foglia era arrivato una strana figura. Si aggirava furtivamente e cercava di non dare troppo nell’occhio.
Si avvicinò a Naruto che stava passeggiando tranquillamente per la strada principale del villaggio.
-Ehi, tu!
Naruto si guardò intorno.
-Io?
-Si, tu!
-Cosa vuoi?!
-Dove si trova l’ospedale?
-Dunque…è troppo complicato da spiegare…ti ci porto io!
Il ragazzino dai capelli biondi prese sotto braccio la strana figura e l’accompagnò all’ospedale.
Nella struttura, le infermiere e i medici guardarono male la nuova arrivata. D’altronde come non si poteva guardare una persona con un largo cappello, una spada enorme dietro alla schiena e una mantella per la pioggia lunga fino ai piedi?
-Dove siete diretti?
Chiese sospettosa un’infermiera.
-Devo andare a trovare una mia amica…
-Ah! Come si chiama? Così vi dico la stanza…
-Arisu! Si chiama Arisu…
Naruto sgranò gli occhi: anche quella persona conosceva Arisu?
-Stanza numero 10!
-Grazie!
La strana figura procedette in silenzio verso la stanza numero 10, seguita da Naruto. Bussò.
-Avanti!
Tutti e due entrarono.
-Perla?! Che ci fai qui?! E tu, Naruto?!
La persona che era stata chiamata Perla, da Arisu, si tolse il largo cappello e rivelò il suo vero essere: capelli rossi e lunghi fino alla vita, occhi castani e un bel viso dalla carnagione piuttosto chiara.
Naruto rimase allibito: Perla era davvero carina.
-Allora, mi volete rispondere?
-Si, ma datti una calmata!
Perla si tolse la mantellina e l’appoggiò su una sedia, insieme al cappello, e si stiracchiò.
-Ho saputo da strane fonti che non sei più con Zabuza…
Arisu abbassò gli occhi.
-Sempre da quelle fonti ho saputo che sei arrivata a Konoha…
Naruto si sedette sul letto di Arisu.
-E allora? Voglio sapere cosa ci fai tu, qua!
-Non sei felice di vedere la tua migliore amica?
-Si, certo che sono felice, ma…
Arisu abbassò la testa.
-Ma?!
Le fece eco Perla.
-Niente! Non fa niente! Naruto, tu perché sei qui?
-Io ho accompagnato la tua amica…
-Ah…!
-Non sapevo bene come spiegarle la strada per arrivare qua…
Arisu sospirò.
-Perla, perché sei venuta qua?
-Ancora?! Ti ho detto che sono venuta a trovarti!
-Non mi basta come risposta…per farti lasciare la tua casa nel Villaggio della Nebbia, è difficile!
Naruto sgranò gli occhi e pensò.
-Villaggio della Nebbia?!
-Kiri è lontano…ma per un’amica si fa tutto!
Perla sorrise e si sedette accanto a Naruto.
-Me ne stavo dimenticando! L’eremita porcello voleva parlarmi…mi dispiace ragazze me ne devo proprio andare!
Così dicendo Naruto uscì dalla stanza e entrò Franzy seguita da Kankuro.
-Franzy! Kankuro!
Franzy guardò male Perla.
-Tu chi sei?
-Sono un’amica di Arisu…
-Non ci giurerei! Sei del Villaggio della Nebbia…
-Franzy! Stai tranquilla! E’ una mia amica…
-Da quando frequenti gente della Nebbia?
-Da quando sono stata per molto tempo allieva di Zabuza…
La sorella del Quarto Hokage si appoggiò al muro.
-Non lo sapevi?! La nostra Arisu è stata una traditrice per un po’ di tempo…
-La pianti di parlare del mio passato?! Fatemi un favore uscite tutti! Voglio rimanere sola con Kankuro…
Perla e Franzy uscirono e lasciarono i due giovani da soli.

Capitolo 29°: Arisu si riprende
Kankuro e Arisu parlarono un po’, poi lui se ne andò. La ragazza rimase sola con i suoi pensieri.
-Cosa vuole Perla?
Si continuava a chiedere.
-Sarà venuta davvero per vedermi?
Non riusciva a dare delle risposte alle sue domande.
Il giorno dopo, Arisu venne dimessa dell’ospedale.
La ragazza uscì all’aperto e si mise a correre nel bosco.
-Ciao!
La salutò la maestra Anko.
-Buongiorno!
-Va tutto bene?
-Si, grazie!
-Sono contenta che ti sia ripresa…
Arisu sorrise.
-Maestra?!
-Si?!
-L’allenamento con Laysa come va?
-Bene…
Arisu sapeva bene, che quel “bene” detto in quel modo, che significava che Laysa aveva combinato solo pasticci.
-Sicura?
-Ehm…no!
Anko sospirò.
-Che cosa è successo, esattamente?
-Ecco…vedi…
-Allora?!
-Non so cosa ha tanto di speciale quella ragazzina! Non sa controllare il chakra, sclera per un nonnulla e…
-E?!
-Si vede da un chilometro che non le sto simpatica…!
Anko si sedette a terra.
-Non faccia così…
-Dammi del “tu” per favore…
-Ok! Avanti…alzati!
Arisu aiutò Anko a rimettersi in piedi.
-Laysa è una ragazzina un po’…bhe…un po’ difficile! Bisogna capirla!
-Ma è difficile…
-Lo so! Ti posso fare una domanda?
Anko annuì.
-Tu mi hai accettata per quel che sono, giusto?
-Si!
-E perché lo hai fatto?
-Perché mi ricordavi me da piccola…
-Cerca di accettare anche Laysa per quel che è…vedrai, non te ne pentirai!
Anko sorrise e Arisu si incamminò verso l’interno del bosco.

Capitolo 30°: Missione a Suna
Arisu camminava senza metà. Voleva sentire soltanto il canto degli uccellini e il rumore del vento che si insinuava tra le foglie degli alberi.
-Non vedo l’ora di avere una nuova missione…
Pensava.
-Arisu!
La maestra Anko l’aveva raggiunta. Arisu si voltò di scatto.
-Franzy…
-Franzy?! Cosa le è successo?
-E’ scappata!
-Scappata?!
Anko aveva il fiatone.
-Si…ha scoperto un luogo segreto dove si è insediata l’Akatsuki…
-E allora?
-Vuole scovare Itachi!
-Ma è impazzita?
-Non lo so…
-Dobbiamo fermarla, dunque?!
-Si! Con noi verranno anche Laysa e Perla!
-Ok!
Arisu e Anko iniziarono a correre per la foresta.
-Arisu! Maestra Anko! Ci siamo anche noi!
Laysa e Perla avevano raggiunto le due.
-Bene…da che parte si va?
-Il Quinto Hokage ha detto che l’hanno avvistata verso il confine con il Villaggio della Sabbia!
-Fino a là?
-Si!
-Dobbiamo muoverci, allora…
Disse Anko.
-Io avrei un’idea…tecnica dell’evocazione del Drago d’Aria!
Un grosso drago argenteo comparve dal nulla.
-Ma è enorme…
Mormorò Laysa.
-Appena avrai il controllo necessario ti insegnerò questa tecnica…
Disse Arisu sorridendo.
-O-ok!
-Pensi di poterci portare tutte a Suna, drago?
Il Drago d’Aria ruggì lievemente.
-Cos’ha detto?
Chiese Anko perplessa.
-Ha detto che per lui va bene!
Tutte e quattro salirono sul dorso del Drago d’Aria. Questo, si levò in volo, e partì a tutta velocità.
-Di questo passo raggiungeremo Franzy in meno di dieci minuti!
Disse Arisu aggrappandosi al drago.
Arrivarono a Suna.
Le quattro ragazze scesero dal dorso del drago e questo svanì.
-Arisu, non ti facevo così forte!
Disse Perla.
-Sono proprio curiosa di vedere a che livello sei tu!
Arisu si guardò intorno. C’era solo sabbia.
-Siamo nel posto giusto?
Chiese Laysa.
-Si, i miei draghi non sbagliano mai!
Anko si voltò prima a destra, poi a sinistra.
-A meno che io non sia cieca qui non c’è nessuno…
-Invece c’è qualcuno…lo sento…
Laysa evocò lo sharingan.
-Laysa?!
-E’ vicino…saltate!
Le quattro balzarono in aria e una grossa uccello si levò in aria.
-Che cos’è?!
-Non ne ho idea…!
-Tecnica dell’evocazione del Drago di Fuoco!
Un grosso drago rosso roteò in cielo e raggiunse il volatile.
-Dovrebbe tenerlo impegnato a lungo…
-Sicura?!
-Si! Noi intanto cerchiamo Franzy…
-Giusto!
Arisu, Anko, Laysa e Perla iniziarono a correre verso la buca, che aveva creato l’uccello, dalla quale si intravedevano delle scale.
-Non mi sfuggirete!
Qualcuno aveva urlato della testa del volatile. Arisu si voltò appena in tempo per vedere piombare giù dal cielo, una quantità tale di esplosivo da radere al suolo l’intero Villaggio della Foglia.
-Attente! E’ esplosivo!
-Tecnica dell’evocazione del Drago d’Aria!
Comparve di nuovo il grosso drago argentato che ingoiò tutto l’esplosivo.
-Ma cosa…?!
-Non preoccupatevi! I miei draghi sono fatti dell’elemento stesso che rappresentano…non si farà male!
Laysa annuì.
-Avanti! Sbrighiamoci!
Urlò Perla facendo un cenno alle altre.

Capitolo 31°: Missione terminata!
Corsero giù per le scale e si fermarono sul pianerottolo.
-Cosa si fa adesso?
-Non lo so…ho paura…
A Laysa tremava la voce.
-Una marmocchia come te, non so cosa ci sta a fare nella nostra squadra!
Disse Perla alzando le spalle.
-Non parlare con quel tono alla mia sottoposta!
Tuonò Arisu.
-Calmati, calmati!
-Ragazze, volete tacere?!
-Scusaci, Anko!
Anko si appiattì vicino al muro e si sedette.
-Cosa c’è? Stai male?
-No, va tutto bene! Sono solo stanca!
-Il segno fa male, vero?!
Anko annuì.
-Che segno?!
-Non te ne deve importare nulla a te, Perla!
Perla si tolse la spada dalla schiena.
-State in guardia!
-Sbagli o quella spada è…
-No, non è quella di Zabuza! Tranquilla! Non rubo ancora nelle tombe…
-Allora…
-E’ sempre un tagliateste, ma questo a differenza di quello di Zabuza è più leggero e maneggevole.
Arisu si appiattì contro la parete ed estrasse un paio di shuriken. Anko fece cenno di riporre le armi. Qualcuno sbucò da dietro il muro: era Franzy.
-Franzy!
-Arisu! Maestra Anko! Perla! Laysa! Ma che ci fate qua?
-Siamo venute perché come al solito ti cacci nei guai…
-Scusami se ti interrompo, Arisu, ma voglio annunciarvi che sono inseguita da almeno tre ninja!
-Tre?!
-Si, tre!
Franzy balzò oltre le scale e le altre la seguirono.
-Aspettaci!
-Non c’è tempo per aspettarvi…
Era vero dietro di loro c’erano tre ninja dell’Akatsuki: Itachi, Kisame e un terzo ninja che Arisu non conosceva.
-Cosa facciamo?
-Attacchiamo?!
-Io direi di no! Ho già provato e sono troppo forti…
-Franzy, io non ti capisco! Vai alla caccia di Itachi e poi ti lamenti che è troppo forte…
-Lo so! Per questo chiedo perdono!
-Piantala di blaterare e inizia a correre!
-Tecnica del richiamo!
Un grosso rospo con in spalla un paio di katane comparve dal nulla.
-Bene…io il mezzo di trasporto ce l’ho!
Franzy balzò sull’anfibio.
-Ma che altruista…!
-Tecnica del richiamo!
Un grosso serpente blu comparve al fianco del rospo. Sulla testa di questo c’erano Anko e Laysa.
-Allora?! Vi sbrigate?!
-Tecnica dell’evocazione del Drago di Terra!
Un drago verdognolo comparve dal nulla. Arisu lo montò.
-Perla?! Ti muovi?!
-Si…si!
Perla si guardò intorno e balzò sul Drago di Terra.
-Dì la verità, non sai evocare nessun animale, vero?
-Non dire stupidate…il fatto è che ho esaurito il chakra…
-Peccato che tu non l’abbia ancora utilizzato…
-Va bhe…non importa! Ci muoviamo?!
-Si, si!
Arisu fece un cenno al Drago di Terra che volò in cielo. Il serpente e il rospo seguirono il drago a rilento, ma alla fine giunsero a Konoha sani e salvi.

Capitolo 32°: Perla la ricercata
Arisu balzò con Perla sul tetto di una casa di Konoha mentre le altre raggiungevano Konoha.
-Perla, dimmi la verità! Cosa ci fai qua?
-Ti sono venuta a riprenderti!
-Perché?
-Sei un’ottima ninja…perché dovresti rimanere a Konoha?! Torna a Kiri!
-Mai! Io non voglio tornare al Villaggio della Nebbia!
-Perché?
-Non voglio ritornarci e basta! Poi qui, ho la mia famiglia!
-Famiglia?! Dovresti dire “Qua ho mia madre!”
-Per me tutto il Villaggio della Foglia è una famiglia…
-Non dire stupidate!
-Per me è così…un giorno forse capirai...oppure non capirai! Ma non importa…voglio solo dirti un’ultima cosa: io non torno a Kiri!
Arisu balzò giù dal tetto e raggiunse Anko, Laysa e Franzy.
Perla rimase sul tetto.
-Arisu, anche se non vuoi io ti devo riportare a casa…nella tua vera casa!
Così dicendo scomparve.
Arisu entrò nell’ufficio di Tsunade. La donna era seduta al solito posto.
-Ciao mamma!
-Ciao!
Tsunade prese in mano un foglio e lo lesse:
-Perla. Anni 14. Ricercata di livello “S”. Scappata alla squadra anbu del Villaggio della Nebbia. Evasa per cinque volte del carcere….ci sarebbero tanti altri danni che ha causato, ma non ne vale la pena leggerli!
-Ma sei sicura?!
-Sicurissima! Il Mizukage mi ha mandato questa scheda stamattina!
Arisu s’incupì.
-Tranquilla…verrà mandata a Kiri! Qua noi non abbiamo il diritto di farle alcun male…
-E’ questo il problema! E’ a Kiri che le faranno qualcosa…
-Arisu, sai cosa ha combinato in questi anni?
-Cosa?! Di che crimini è accusata?!
-Omicidio, rapimento di minorenni, furto e altri gravi reati…la difendi ancora?!
-Io non la sto difendendo…sto solo pensando che lei era una mia amica quando ero con Zabuza e Haku!
-Davvero?!
-Si! Io non capisco una cosa, però…
-Cosa? Cosa non capisci?
-Non capisco perché il Terzo Hokage ha perdonato me e perché tu non puoi perdonare lei!
Arisu scoppiò a piangere.
-Arisu…
-No! Non ho bisogno che tu mi consoli…
-Arisu…
-Basta! Se vuoi che te la consegni la farò, ma sappi che non lo trovo giusto!
La ragazza uscì dalla stanza sbattendo la porta.
-Perché anche Perla? Perché anche lei deve essere malvagia?!
Arisu uscì dal palazzo e corse fino al bosco dove si distese. Mentre pensava a Perla cadde in un sonno profondo.

Capitolo 33°: Il sogno
-Arisu…
Una voce la chiamava in sogno.
-Arisu…vieni…
Arisu si incamminò. Era buio. Buio pesto.
-Arisu…sono io…
Arisu guardò meglio: vide Rory.
-Rory?!
-Si, sono io!
-Ma come fai a essere nella mia testa?!
-E’ la mia abilità innata! Posso contattare chiunque telepaticamente!
Arisu rimase imbambolata con lo sguardo fisso su Rory.
-Sembra che tu stia usando un genjutsu!
-Lo so…scusami! Ma dovevo avvertirti di una cosa!
-Cosa?! Dimmi…
-Io sono una spia di Suna! Io sono nell’Akatsuki per studiarne i piani…
-Perché?! Perché proprio tu?
-Perché così ha voluto Gaara…e poi…mi piace davvero Itachi!
-Non nominarmelo, per favore!
-Comunque non mi piacciono le cose che fanno! Uccidono! Uccidono ogni giorno…
-Rory…?!
-Si?!
-Cosa vuoi da me?
-Devi avvertire tua mamma che io sto per tornare…stanno per scoprirmi: me lo sento! Ora devo andare…ci vediamo!
Arisu si svegliò di soprassalto e di corsa andò nell’ufficio di sua madre.
Aprì la porta dell’ufficio di sua madre e entrò urlando:
-Rory sta per tornare!
-Arisu, quante volte ti ho detto che devi bussare?!
-Scusami…ma, mamma…Rory mi ha detto che l’hanno quasi scoperta!
-Non ci voleva…
-Allora tu lo sapevi!
-Si, certo che lo sapevo…
-E non mi hai detto niente?!
-Dovevo far sembrare tutto vero…scusami…
-Io ho rotto uno zigomo a Rory perché pensavo che fosse cattiva!
Arisu stava perdendo la pazienza.
-Calma, calma!
Tsunade si alzò dalla sedia e abbracciò la ragazza.
-Mi dispiace tanto…ma dovevo farlo…scusami…
-Non importa…ora che so tutto, non importa…

Capitolo 34°: Rory in ospedale
Arisu e Tsunade rimasero a parlare per ore. Ad un certo punto Shizune entrò nella stanza.
-Signorina Tsunade! Rory è stata trovata gravemente ferita alle porte del villaggio!
-Arrivo subito!
Tsunade e Arisu seguirono Shizune fino all’ospedale. Rory era distesa su una barella. Le lenzuola erano scarlatte. Arisu si portò le mani alla bocca.
-Arisu, ti prego di tornare a casa!
Disse il Quinto Hokage. Arisu annuì e tornò a casa.
Quando arrivò nella sua stanza si addormentò subito e il giorno seguente, dopo un’abbondante colazione, andò all’ospedale.
Nella sala d’aspetto erano seduti Yobu, Gaara, Temari e Kankuro.
-Arisu!
Kankuro balzò in piedi e raggiunse la ragazza.
-Come va?
-Va tutto bene! Come sta Rory?
-Non molto bene…
Temari scosse la testa.
-E’ in gravi condizioni…
Arisu si appoggiò al petto di Kankuro.
-Non voglio che…
Tsunade comparve da dietro la porta della stanza di Rory.
-E’ fuori pericolo!
-Cosa?!
-E’ fuori pericolo!
Arisu sospirò. Temari si asciugò gli occhi e Yobu iniziò a piangere.
-Yobu, tutto ok?
Chiese Gaara.
-Non è niente…sono solo felice…
La figlia dell’Hokage sgranò gli occhi: Yobu piangeva? E da quando?
-Yobu…ma tu…
-Si, sto piangendo! Hai qualche problema?!
Arisu scosse la testa: ora si, che era ritornata quella di sempre!
-Mamma, Rory è fuori pericolo! Dunque, sta bene?!
-Si, per ora sta bene!
Tsunade si sedette accanto a Temari.
-Possiamo vederla?!
-Sarebbe meglio di no! Però, posso dirvi cosa mi ha detto stamattina!
-Cosa?!
-E’ stato Kisame a ridurla in quel modo!
-Kisame?!
-Si! Kisame…
-Kisame? Uno dei sette spadaccini della nebbia?
Chise Yobu sorpresa.
-Si, uno di loro! Adesso non fa più parte di quella squadra assassina, ma è un membro dell’Akatsuki!
-Kisame…io lo uccido!
Arisu emise un chakra così forte e potente che alcune mattonelle si levarono in aria.
-Arisu…calmati!
-Lo ammazzo! Non doveva osare toccarla!
-Arisu…! Basta!
Kankuro strinse a sé la ragazza che si calmò.
-Era un’infiltrata, ma non doveva farle del male…
-Lo so, ma calmati!
Arisu si calmò. Tsunade sospirò.
-Ora sarebbe meglio che voi della Sabbia tornaste a casa…
Gaara annuì e tutti gli altri ninja lo seguirono.
-Mamma, scommetto che non hai detto tutto!
-Infatti, Rory non ha nominato Kisame…ma bensì Perla!
-Perla?!
-Non ha detto esattamente il nome di Perla, ma ho capito che era lei…
-Come?!
-Ha detto che era una ragazza dei capelli rossi con una spada!
-Quante ninja dai capelli rossi e la spada girano per il mondo?!
-Tante, ma questa ha detto che aveva il coprifronte della nebbia!
Arisu ammutolì e uscì dall’ospedale.

Capitolo 35°: Perla ha una gemella?!
Arisu iniziò a fare le scale che portavano al tetto del palazzo dell’Hokage. Il sole stava tramontando.
-Perla perché sta combinando questi pasticci?!
Dal nulla comparve Perla.
-Parli del diavolo e gli spuntano le corna!
-Ehilà Arisu!
-Ciao…
Perla si sedette vicino all’amica.
-Perla, lo sai che sei una ricercata di livello “S”?
-Cosa?! Io non ho mai fatto niente!
-Perla…
-Giuro! Giuro su chi vuoi! Giuro! Ti prego, credimi!
La ragazza iniziò a piangere.
-Perla…ti prego…dimmi la verità!
Perla si asciugò gli occhi.
-Se ti racconto tutto quello che mi è successo non mi crederai!
-Prova…
Perla annuì.
-Avevo dieci anni quando scoprii di avere una sorella gemella. Ero stata separata da lei perché questa era stata ritenuta, dagli anziani di Kiri, pericolosa!
-Hai una gemella?!
-Si! L’ho ritrovata e ho scoperto che questa ha un sacco di precedenti…in più si chiama come me!
-E’ per questo che, adesso, vieni accusata di crimini che non hai commesso!
-E’ anche per questo che sono venuta a prenderti! Mi devi aiutare a trovarla e a eliminarla!
-Sarei proprio felice di trovarla e fargliela pagare ma non solo per quello che ha fatto a te…
Perla sgranò gli occhi.
-…ma anche per quello che ha fatto alla mia amica Rory!
Perla sorrise.
-Lo sapevo…
-Cosa?!
-Che non mi avresti abbandonata! Tu sei fatta così! Hai un carattere ineguagliabile…aiuti sempre tutti…
-…e così mi caccio nei guai!
Le due iniziarono a ridere, ma vennero interrotte da Franzy.
-Arisu! Perla! Seguitemi! L’Hokage vuole parlarvi…
Le due ragazze annuirono e seguirono la sorella del Quarto Hokage.

Capitolo 36°: Si parte per la missione!
Gli occhi di Tsunade incrociarono lo sguardo di Perla.
-Allora, analizzando dei file protetti abbiamo scoperto che, tu hai una gemella…
-…che si chiama Perla!
Disse Arisu completando la frase.
-Si, che si chiama Perla…
-…dunque Perla, qui presente, non è colpevole di nessun reato!
Tsunade sospirò.
-Perché non mi lasci finire le frasi?!
Arisu sorrise e arrossì allo stesso tempo.
-Quindi, se non vi dispiace…
-…ci mandi in missione?!
-Si! Arisu, Franzy, Perla! Dovete andare in missione: adesso!
-Ok! Sai dirci qualcosa su dove hanno avvistato più o meno Perla?
-Al confine con il Villaggio del Suono!
-Ma è pericoloso andare fino là!
Esclamò Franzy preoccupata.
-Non se con voi viene…
Qualcuno bussò alla porta.
-Avanti!
Nella stanza entrarono Kakashi, Shizune e Tonton.
-Non sarà per niente pericoloso se con voi verrà Kakashi!
Mentre Kakashi le passava accanto, Franzy arrossì di colpo. Arisu le diede una gomitata e le sussurrò:
-Ti piace, eh?!
-Piantala di dire stupidaggini!
Rispose lei voltandosi con il viso dall’altra parte. Tsunade si schiarì la voce.
-Shizune, illustra ai qui presenti la missione!
-O-ok!
Shizune si posizionò accanto a Tsunade e iniziò a parlare. Arisu non capì nulla perché in quel momento stava fantasticando.
-Arisu?! Allora?!
-Eh?!
-Arisu, ti ho chiesto una cosa mi vuoi rispondere?!
-Ecco…
Tutti si voltarono verso la ragazza, che abbassò lo sguardo a terra.
-Io dico che è una buona idea!
-Buona idea?! Arisu, eri attenta?!
-Ehm…
-Ti ho chiesto se volevi rimanere qua con Rory…
-Ah, ecco…no! Meglio andare in missione!
Tsunade scrollò la testa e sospirò. Dopo aver salutato il Quinto Hokage e Shizune, Kakashi e gli altri uscirono e partirono in missione.

Capitolo 37°: Attacco nella notte
Kakashi balzò su un albero molto alto e iniziò a scrutare l’orizzonte: ormai il sole stava calando. Erano passate cinque ora, ma il Villaggio del Suono non si vedeva ancora.
-Dovremo fermarci qua.
Disse Kakashi balzando a terra.
-Già…è tardi per continuare a camminare!
Precisò Perla sedendosi.
-Io e la maestra Anko abbiamo camminato anche di notte!…
-Arisu…
-…Sembra stupido, ma abbiamo completato la missione in neanche un giorno…
-Arisu…
-…e la mamma si è complimentata con noi!
-Arisu! Mi vuoi ascoltare?!
Kakashi aveva alzato, stranamente, la voce.
-Si?!
-Siamo al confine con il Villaggio del Suono! Secondo te, possiamo permetterci di muoverci di notte?!
-Certo che si!
-Invece, no!
Franzy sospirò. Arisu si sedette accanto a Perla.
-E va bene! Facciamo come vuole lei, maestro!
Kakashi si sistemò accanto a un cespuglio e si distese.
-Faremo dei turni!
-Di che genere?
-Ogni quattro ore ognuno di noi dovrà sorvegliare il campo, ok?!
-Ok!
Perla aprì una scatoletta contenente del ramen.
-Chi vuole mangiare un po’?
-Io!
Esordì Arisu precipitandosi verso Perla.
-Tieni!
La ninja della nebbia porse all’amica una scatoletta.
-Evviva, si mangia!
Arisu aprì il contenitore e iniziò a mangiare.
-A che ora ci si sveglia, domani?
-Non lo so…deciderò!
Rispose Kakashi.
Franzy si distese accanto ad un albero e si addormentò. Arisu si mise vicino a Perla che fu la prima a fare il turno di guardia.
-Perla?!
-Si?!
-Cosa hai in mente di fare quando troverai tua sorella?
-Non lo so…innanzitutto voglio fargliela pagare!
-Già…si è comportata male con te!
-Male?! Solo male?! Io direi che è stata pessima nei miei confronti!
-Si, scusami…!
Perla e Arisu rimasero in silenzio per un po’.
-Adesso chi hai come maestro?
-Non ho mai avuto un vero maestro. Sono sempre stata addestrata da un vecchio anbu.
-Anbu?!
-Si! Appena avrò l’età giusta, diventerò anbu.
-Wow! Chi l’avrebbe mai detto?! Perla della Nebbia che diventa anbu…
-Già…chi l’avrebbe mai detto…
Perla era triste. Si sentiva dalla sua voce.
-Dai, riposati! Ci sto io a fare da guardia!
-Ma…
-Niente “ma”!
Perla annuì e si sdraiò. Arisu balzò su un albero e aspettò. Appoggiò la sua schiena al tronco dell’albero e si appiattì.
-Eccoli!
Sentì dire.
-Avanti! Stanno dormendo…
-Fermi! State zitti! Possono sentirci!
Disse una seconda voce.
-Ma cosa blateri?! Sono sicuramente dei buoni a nulla…
-Lo dici tu?!
-Basta!
Esordì una terza voce.
-Dobbiamo stare zitti e ucciderli nel sonno!
-Ok!
Dissero gli altri due.
Arisu balzò su un ramo più alto e si sporse. Tre ninja con il coprifronte del Villaggio del Suono si stavano avvicinando a Perla e agli altri.
-Non avrete il tempo di mettere neanche un dito su di loro!
Pensò Arisu estraendo una coppia di shuriken.
-Tecnica della moltiplicazione degli shuriken!
Un’ora di shuriken colpì i tre ninja che caddero a terra. Tutti quanti si svegliarono di soprassalto.
-Arisu?! Ma che…
-Brava Arisu!
Esclamò Kakashi.
-Erano delle spie?!
-E di chi?
-Non lo so…
-No, non credo…
-Allora perché ci hanno attaccati?
-Non posso sempre sapere tutto!
Kakashi e Arisu stavano iniziando a litigare di nuovo.
-Calmi…calmi…
Disse Franzy.
-Chiunque li abbia mandati ha fatto un buco nell’acqua!
Perla annuì.
-Io però, proporrei di cambiare posto! Qui siamo troppo scoperti!
Disse Franzy.
-Già!
Kakashi si caricò il suo zaino sulle spalle e balzò via seguito dalle tre ragazze.

Capitolo 38°: Oltre il tunnel
Arisu scattò in avanti seguita da Perla e da Kakashi. Franzy rimase ultima.
-Franzy, ci sei?!
-Si, si!
Arisu balzò su un ennesimo albero e si fermò.
-Perché ti sei…
La figlia del Quinto Hokage zittì tutti e fece un cenno agli altri di seguirla.
Arisu si infilò in un’apertura nel terreno e Kakashi, Perla e Franzy la seguirono.
-Cosa ti è preso?!
-Ci stanno seguendo ben quarantasei ninja…
-Cosa?!
Franzy era sbalordita.
-Sei sicura?
-Certo!
Perla trattenne il fiato.
-Sono sopra questa apertura, adesso…
Si sentì un vociferare.
-Fermi!
Urlò qualcuno.
-Il signor Orochimaru ci ha detto di non andare in questa direzione!
Una seconda persona esclamò un qualcosa del tipo “Non me ne importa!”.
-Ah, si?! Bene, vedremo cosa ti succederà quando sarai davanti a lui…
-Ma piantala!
Esordì una terza voce.
-Chi ti credi di essere?!
-Ora basta!
Una voce cavernosa fece tremare la terra.
-State tutti zitti e continuiamo a seguire le indicazioni di Orochimaru, ok?!
Ci fu un vociferare poi non si sentì più nulla.
-Se ne sono andati?
Chiese Franzy.
-Penso di si!
Esclamò Perla. Kakashi scosse la testa.
-Sono ancora qui! Vogliono farci uscire allo scoperto!
-Perché?!
-Non lo so…ma l’unica cosa che abbiamo noi e che ci lega in qualche modo a Orochimaru è…
Tutti posarono lo sguardo su Arisu.
-…Arisu!
La ragazza sghignazzò.
-Mio padre non mi avrà mai e neanche questo branco di stolti!
Kakashi ammutolì.
-Ho un’idea su come uscire di qua! Tecnica dell’evocazione del Drago di Terra!
Un sottile ed esile drago verde comparve nella buca. Kakashi era sbigottito quanto lo erano Perla e Franzy.
-Cosa pensi di fare con quel coso?
Chiese Perla indicando il Drago di Terra.
-Questo Drago di Terra ha un potere speciale!
-Di che tipo?
-Scava!
-Scava?!
-Si! Tra dieci minuti saremo davanti alla gemella di Perla!
-Davanti? Non ti seguo…
Disse Franzy.
-Si dal caso che il mio draghetto sappia anche fiutare le prede anche a grandi distanze.
Kakashi sorrise.
-Bene! E ora…
-Aspetta! Ma il tuo drago farà rumore nello scavare!
Disse Franzy tenendo Arisu per un braccio.
-Insomma! Mi vuoi lasciare fare?!
Franzy ritirò il braccio.
-Scusami, ma sono nervosa!
-Non fa nulla! Capita a tutti una giornata “no”!
Arisu fece un cenno al Drago di Terra che si mise a scavare il più veloce che poteva. In circa venti minuti il gruppo di Arisu risalì in superficie.
-Sei grande!
Esclamò Perla abbracciando l’amica.
-Ora dobbiamo trovare la gemella di Perla…
-Mi sa che l’avete già trovata!
Esclamò una voce femminile alle loro spalle: era la gemella di Perla.

Capitolo 39°: Franzy e Kakashi a terra
Arisu balzò accanto a Perla. La gemella di Perla rise.
-Allora sei tu, Arisu!
-Si?! Perché?!
-Vorrei che ti unissi a me!
-Non mi interessa unirmi a una vile come te!
La gemella rise di nuovo.
-Bhe, allora non mi resta che eliminarvi!
-Arisu!
Franzy si era messa davanti all’amica.
-Ci penso io!
-Franzy…
-Non preoccuparti! In cinque minuti sarà tutto finito!
La gemella balzò in avanti e colpì violentemente la sorella del Quarto Hokage che finì a terra.
-Come hai osato?!
Arisu stava perdendo la pazienza. Kakashi mise una mano sulla spalla alla ragazza.
-Stai tranquilla! Non perdere il controllo! Sai cosa succede quando perdi il controllo, vero?
-Sento che il chakra si espande dentro di me e poi…mi sento scottare e poi…poi…
Arisu cadde in ginocchio.
-Non mi ricordo niente!
-Il marchio agisce anche sul suo cervello: notevole!
Pensò Kakashi estraendo un kunai.
-Allora?! Tutto qui quello che sapete fare?!
La gemella di Perla era davvero potente: con un pugno aveva buttato a terra Franzy.
-Allora?!
-Basta! Piantala di fare tante scene e torna normale!
Kakashi, in quel momento, aveva una voce che faceva paura.
-Cosa?!
-Tu non sei la gemella di Perla!
La ragazza sghignazzò.
-Bravo! Ma come hai fatto a scoprirlo?!
-Orochimaru…
Arisu si levò in piedi.
-Bene, bene! Vedo che ci sono ben due ninja intuitivi su quattro!
La ragazza diventò Orochimaru.
-Cosa ne è stato di mia sorella?!
Perla, finalmente, era intervenuta.
-Tua sorella? E’ stata un’ottima cavia da laboratorio!
La ninja della nebbia era scioccata.
-Come hai osato?! Dovevo ucciderla io! Io dovevo ucciderla! Non tu!
Orochimaru si mise una mano tra i capelli e li ravvivò.
-Era una ragazza a cui piaceva avere il potere! Ho provato a marchiarla ma…non ce l’ha fatta!
Perla evocò il suo chakra.
-Vogliamo già combattere?! Siamo davvero impazienti…allora…incominciamo!
L’uomo partì all’attacco e Kakashi si parò davanti a Perla.
-Si sposti, maestro! So cavarmela da sola!
-Ti devo difendere! Devo difendere tutte e quattro! Sono io il vostro caposquadra, oggi!
Orochimaru morse il collo di Kakashi.
-Oh! Che dispiacere…ho proprio iniettato il veleno nel collo sbagliato!
L’uomo si ritrasse e il maestro Kakashi finì a terra.
-Cosa gli hai fatto?
Chiese Franzy, che nel frattempo si era ripresa.
-Gli ho iniettato del veleno! Farà effetto tra pochi istanti!
Kakashi si stava contorcendo al suolo.
-Maestro!
Franzy si inginocchiò accanto all’uomo.
-Franzy…non preoccuparti…
Disse Kakashi con un filo di voce.
-Franzy! Levati! Devo cercare di curarlo!
Arisu fece spostare Franzy e iniziò a curare Kakashi.
-Cosa devo fare?!
-Coprimi le spalle! Cerca di non far avvicinare Orochimaru!
-Ok!
Franzy balzò in piedi e lanciò un kunai in direzione di Orochimaru che lo schivò abilmente.
-Tutto qua?!
-No…no! Non sono così debole da permettermi solo di lanciare un kunai!
A quel punto Orochiamaru e Franzy iniziarono a combattere.
Perla si avvicinò ad Arisu.
-Allora?! Ti serve ancora tempo?
-No! Di pure a Franzy di fermarsi! Kakashi sta bene…anche se...
-Anche se?
-E’ molto debole!
Perla si voltò verso Franzy.
-Franzy! Basta! Puoi fermarti!
La ragazza si bloccò di colpo lasciò cadere il kunai che aveva in mano e finì a terra.
-Franzy!
Perla e Arisu raggiunsero l’amica.
-Va tutto bene! Non preoccupatevi!
Franzy era stata davvero brava. Orochimaru era nelle stesse condizioni di Franzy, anzi, forse peggio.
-Sei stata forte!
Esclamò Arisu accarezzando i capelli dell’amica.
-Grazie!
Così dicendo Franzy svenne.
-Franzy!
Perla era nel panico più assoluto.
-Tranquilla! Non è niente! Ha solo esaurito il chakra e tra poco sarà di nuovo in forma!
La ninja della nebbia annuì e Arisu si alzò in piedi.
-La sai una cosa papà?!
Orochimaru si voltò verso Arisu.
-Ho fatto una promessa al Terzo Hokage! Gli avevo promesso che…ti avrei eliminato!

Capitolo 40°: Prima devi fare i conti con me!
Arisu esitò un attimo e le tornò in mente la scena di suo padre che marchiava Sasuke. Le tornò in mente anche la scena in cui Orochimaru lottava contro il Terzo Hokage e quando combatteva contro Tsunade e Jiraiya. Ma la cosa che Arisu aveva fissata nella mente era un ricordo che ogni giorno sembrava tornare: Orochimaru che la dava in braccio a due persone.
La ragazza si concentrò e emanò un chakra fortissimo.
-Papà…
Orochimaru alzò lo sguardo verso la figlia.
-…ti ucciderò! Fosse l’ultima cosa che faccio!
Arisu balzò accanto a suo padre e lo colpì con un calcio facendolo finire a terra.
-Tecnica della pioggia di fuoco!
Una pioggia di piccoli lapilli di fuoco colpì il terreno accanto all’uomo.
-Tecnica dell’ombra della serpe!
Due grossi serpenti si attorcigliarono attorno al corpo di Arisu.
-Mi sarebbe piaciuto averti dalla mia parte, ma se non posso averti con me…allora…muori!
Orochimaru cercò di colpire Arisu ma questa si abbassò in tempo, anche se era legata.
La ragazza si dibatté e riuscì a slegarsi.
-Brava! Vedo che sei migliorata!
Arisu colpì suo padre con un calcio e successivamente con un pugno.
Orochimaru schivò un ennesimo calcio della ragazza e la colpì facendola finire a terra. L’uomo si avvicinò alla figlia.
-Vorresti uccidermi, eh?! Non farmi ridere…
-Stai zitto…
Orochimaru esitò un attimo, poi colpì Arisu con un calcio.
-Penso che morirai come il Terzo Hokage…morirai sperando di togliermi di mezzo…
L’uomo rise.
-Ridi…ridi…ridi, finché sei in tempo! Ridi…
Orochimaru colpì la ragazza con un ennesimo calcio.
-Quella che deve tacere sei tu!
Perla deglutì ma non si avvicinò: aveva paura.
-E la tua amica?! Vedo che hai delle buone amicizie…non ti difendono neanche!
Arisu cercò di alzarsi, ma suo padre la colpì di nuovo.
-Ora mi divertirò un po’ con lei…
Arisu rimase distesa a terra e alzò la testa.
-Prima devi fare i conti con me!

Capitolo 41°: La fine di Orochimaru?
Arisu balzò in piedi e si concentrò:
-Tecnica della palla di fuoco suprema!
Orochimaru schivò la tecnica e ne evocò una.
-Tecnica dell’ombra della serpe!
Un paio di grossi serpenti si attorcigliarono al corpo di Perla.
-Lasciala andare!
Arisu balzò con una velocità mai vista e tirò un pugno a Orochimaru che cadde al suolo. I due serpenti scomparvero.
Orochimaru si rialzò.
-Sei davvero brava, Arisu!
L’uomo rise. Perla sgranò gli occhi.
-Arisu…ma…ma, cosa…
La figlia dell’Hokage stava emanando una quantità enorme di chakra.
-Arisu…
-Zitta! Lasciami fare! Prendi Franzy e Kakashi e portali al sicuro! Portali lontano da qui!
Perla annuì scioccata, raccolse da terra Franzy e Kakashi e scomparve.
-Bene, ora non avremo interruzioni!
Orochimaru rise.
-Credi davvero di potermi battere?
-Secondo te?
-Secondo me…no!
Arisu digrignò i denti e partì all’attacco. Un kunai sfiorò il viso di Orochimaru che si spostò appena in tempo.
-Ti ammazzooo!
Un pugno. Un pugno nello stomaco, fece inginocchiare a terra Orochimaru.
-Pensi ancora che non possa batterti?
L’uomo sghignazzò. Arisu affondò un altro pugno nello stomaco di suo padre.
-Tanto non mi batterai…mai…non mi batterai mai…
Arisu prese a calci suo padre che ancora rideva.
-Tutto qua?!
La ragazza stava perdendo la pazienza. Sentiva un fuoco dentro di lei. Una strana energia pervase la ragazza.
Orochimaru si rialzò.
-Ora si ragiona…
Arisu impugnò uno dei rotoli che teneva con sé.
-Ti pentirai di essere nato…!
La ragazza aprì il rotolo e lo marchiò con il sangue.
-Tecnica del gemellaggio con i Cinque Draghi!
Orochimaru sgranò gli occhi e fece un passo indietro.
Ci fu una scossa simile al terremoto.
-Acqua!
Un drago azzurro e blu si posizionò sulla gamba destra di Arisu.
-Aria!
Un drago argenteo si posizionò sul braccio destro di Arisu.
-Terra!
Un drago verdognolo si posizionò sulla gamba sinistra di Arisu.
-Fuoco!
Un drago rosso e arancione si posizionò sul braccio sinistro di Arisu.
-Preparati a morire! Questa tecnica sarà la penultima che vedrai nella tua vita…
-Che tecnica è mai questa?!
-Questa tecnica l’ho inventata io! Il segreto di questa tecnica sta nel rotolo che avevo in mano prima: l’ho scritto io!
-Cosa?! Non ci credo!
-Credi un po’ a quel che vuoi! Fra poco morirai: sei pronto?!
-Io non morirò!
Orochimaru sembrava impaurito e spaventato. Arisu fece un cenno e delle grosse radici imprigionarono l’uomo.
-Lasciami andare! Sei pazza! Lasciami!
-E’ giunta la tua ora!
Arisu si concentrò e ci fu un lampo di luce.
Quando il cielo tornò scuro e buio con le nuvole grigie, cariche di pioggia, Arisu aveva sulla schiena un drago dorato.
-Cosa vuoi fare?!
Orochimaru aveva paura. Tanta paura.
Arisu alzò la testa verso il cielo e allargò le braccia verso l’alto. Il Drago d’Aria e quello di Fuoco rotearono nel cielo e tornarono al loro posto. Ci fu un lampo di luce.
Orochimaru sgranò gli occhi cercando di vedere meglio.
Nel braccio destro di Arisu si vedeva chiaramente del chakra argenteo e in quello sinistro del chakra rosso.
-Fermati! Basta! Tu sei pazza!
L’uomo cercò di divincolarsi dalle radici che si strinsero ancora di più.
Arisu abbassò le mani. Questa volta il Drago di Terra e quello d’Acqua saettarono in cielo e tornarono al loro posto. Ci fu un secondo lampo di luce.
Quando tutto tornò di nuovo normale, la gamba destra di Arisu era pervasa da un chakra azzurro intenso, mentre quella sinistra era pervasa da un chakra verde.
Orochimaru cercò di divincolarsi di nuovo, ma le radici si strinsero ancora di più.
-Cosa vuoi fare?!
-Voglio eliminarti!
La voce di Arisu era spettrale.
La ragazza abbassò la testa e il Drago d’Energia spiccò il volo con le sue larghe ali e, dopo un breve roteare in cielo, tornò sulla schiena di Arisu. Ci fu un terzo lampo.
Orochimaru sgranò di nuovo gli occhi.
Sulla schiena di Arisu si erano formate un paio di ali, identiche a quelle del Drago d’Energia.
-Lasciami andare! Se vuoi faccio ritornare Sasuke a Konoha…
-Non me ne importa di Sasuke! Lui la sua scelta l’ha fatta!
-Allora…allora…farò…farò ciò che vuoi!
-Non mi importa di quello che tu puoi fare per me!
-Allora…allora dimmi cosa vuoi!
-Voglio vederti a terra esanime! Voglio vederti a terra privo di vita!
Orochimaru deglutì sonoramente.
-Paura, eh?! Non ne avevi però, quando mi hai dato in braccio a due persone che non erano i miei genitori! Non avevi paura, quando hai ucciso il Terzo Hokage! Non hai avuto paura di…di…fare del male!
La voce di Arisu risuonò nell’aria. Orochimaru era impietrito.
-Ora pagherai per tutto ciò che hai fatto fino a ora! Fulmine tagliente!
-Mi vuoi uccidere, eh?! Allora non saprai mai dove è nascosto Sasuke…
-Non continuare a parlare di Sasuke! Taci! Rasengan!
Il fulmine tagliente iniziò a girare su sé stesso.
-Ma cosa?!
-Sorpreso, eh?! Si chiama: Rasengan Tagliente! E’ una tecnica che ho perfezionato grazie all’aiuto di Jiraiya e Kakashi…
Arisu partì all’attacco.
La ragazza si vide davanti di nuovo la scena di quando Orochimaru la dava in braccio a due persone.
-Muoriii!
Un colpo secco. Un fiotto di sangue.
Le radici ritornarono nel terreno e Orochimaru crollò a terra.
-Hai avuto quello che meritavi…

Capitolo 42°: Itachi e Kisame
Prima che Arisu eliminasse Orochimaru, Franzy, Perla e Kakashi erano riusciti ad arrivare a Konoha.
-Maestro, va tutto bene?
Chiese Perla.
-Si, si! Ora sto meglio, grazie!
Franzy si era appoggiata contro il muro esterno del Palazzo dell’Hokage.
-Perla, cosa ne sarà stato di Arisu?
-Non lo so!
-Ragazze, andrà tutto bene! Arisu è forte! Ha creato due nuove tecniche…se la caverà!
Perla scosse la testa.
-Due nuove tecniche? Cosa importa?! Orochimaru è fortissimo!
Franzy annuì.
Qualcuno urlò alle loro spalle. Kakashi si girò di scatto.
-Maesto, cosa è stato?
-Non lo so…
Shizune corse verso il gruppo.
-Itachi e Kisame sono entrati a Konoha!
Kakashi sgranò gli occhi.
-Cosa?!
Perla sguainò il tagliateste e Franzy estrasse un kunai.
-Calma, calma! La signorina Tsunade ha detto che dovete andare a recuperare Laysa!
-Laysa?! Ma chi vuole quella rompiscatole in missione!
-Perla!
Franzy fece un passo in avanti.
-Va bene! Adesso dov’è Laysa?
-Si trova vicino alla Montagna degli Hokage!
-Andiamo!
Franzy, Perla e Kakashi iniziarono a correre e a balzare di tetto in tetto.
-Maestro! Cosa dobbiamo fare, poi?
-Andiamo a cercare Itachi e Kisame!
-Ok!
Perla balzò a terra.
-Maestro! Per di qua!
Kakashi e Franzy raggiunsero Perla e iniziarono, di nuovo, a correre.
-Franzy! Maestro Kakashi! Perla!
Alla fine del viale, Laysa sbracciava in segno di saluto.
-Laysa! Seguici!
Franzy, Kakashi e Perla balzarono su un tetto e si fermarono.
-Cosa è successo?
Chiese Laysa.
-Itachi e Kisame sono entrati nel villaggio!
-Accidenti! Dov’è Arisu?
-Sta cercando di eliminare Orochimaru!
-Orochimaru?!
-Si, Orochimaru!
Laysa rabbrividì.
-E’ il capo di mia sorella…
-Si…
Kakashi appoggiò una mano sulla spalla della bambina.
-Avanti, dobbiamo andare a cercare quei due!
Le ragazze annuirono e balzarono giù dal tetto.
-Maestro?!
-Si?!
-Da dove iniziamo a cercare quei due?
-Dal quartiere dove erano situate le case del Clan Uchiha!
Dopo qualche minuto tutto il gruppo di Kakashi raggiunse il quartiere delle case del Clan Uchiha.
-E’ tutto così…così…
-…lugubre!
-Si, si!
Laysa e Perla stavano tremando.
-Calme! State calme! Il maestro c’è Kakashi con noi!
Dal nulla apparve una fitta nebbia.
Perla sguainò la sua spada.
-State attente!
Franzy scoprì il suo occhio con lo sharingan e Kakashi fece altrettanto.
-Qualcuno c’è venuto a trovare…
-Lo vedo, Kisame!
Kisame e Itachi comparvero dal nulla, avvolti da uno strato di nebbia sottile.

Capitolo 43°: Perla VS Kisame – Kakashi, Laysa e Franzy VS Itachi
-Cosa volete?
-Noi?! Cosa volete voi?!
Disse Laysa.
-Itachi! Quella poppante è la ragazzina di cui parlavi?
-Si…
-E’ quella mezza Uchiha…bene, bene!
Laysa fece un passo indietro e Kakashi si posizionò davanti a lei.
-Itachi, Kisame! Tornatevene al vostro covo e non vi succederà niente!
Kisame rise e sguainò la sua spada.
-Ci vuoi fare male, Kakashi?
Kakashi estrasse un kunai.
-Oh, oh! Qui si sta facendo tutto sul serio…che paura!
Itachi rimase fermo dov’era con gli occhi fissi su Laysa che evocò i suoi occhi speciali.
-Sharingan!
L’Uchiha fece un passo in avanti e Franzy si frappose tra i la bambina e il ragazzo.
-Levati!
-Mai! Dovrai passare sul mio cadavere!
Kisame intanto, aveva ingaggiato una lotta con Perla.
-Perla, sei stata con Zabuza, vero?
-Per un po’ di tempo! Poi, mi ha allenata un vecchio anbu del Villaggio della Nebbia!
-Wow! Ma Zabuza, che fine ha fatto?
Perla balzò in avanti, colpì con forza Kisame e si ritrasse.
-Non lo sai?! E’ morto…
-Schiattato? Poveretto…
Perla balzò all’indietro e schivò il colpo dell’uomo che poi si ritrasse.
-Kisame, lo sai cosa ti dico?
-Cosa?!
-Ti eliminerò! Il perché non importa…importa solo che sai che ti ucciderò!
Kisame rise e partì all’attacco con la spada sguainata.
Kakashi si frappose tra i due e difese Perla.
-Maestro!
-Cerca di non perdere contro Kisame! Mi raccomando!
Perla annuì e Kakashi colpì con forza Itachi, che si era messo dietro di lui.
Franzy finì a terra.
-Franzy!
-Va tutto bene! Tranquilli!
-Franzy…non hai più chakra!
-Tranquilli!
Kakashi balzò in avanti e colpì Itachi che cadde a terra. Laysa si inginocchiò accanto a Franzy.
-Franzy, se vuoi posso provare a curarti!
-Curarmi?!
-Si! Arisu mi ha insegnato qualcosa…
-Davvero? Ha trovato il tempo per insegnarti queste cose?
Laysa annuì e sorrise.
-Ok! Va bene!
Laysa evocò il suo chakra curativo e iniziò a curare Franzy.
Kakashi alzò gli occhi al cielo: c’era stato un lampo di luce.
-Cos’è stato?
-Non lo so…
Kisame si avvicinò a Itachi e Perla si avvicinò a Kakashi. Ci fu un secondo lampo.
-C’è l’aria impregnata di chakra!
-Cosa?!
-Si…è come se il chakra di qualche essere scorresse nell’aria!
-E anche nella terra!
Disse Kisame toccando il terreno con una mano.
Il cielo si fece buio e ci fu un terzo lampo.
-Cosa sta succedendo?!
-Arisu…
-Arisu?!
-Arisu sta attivando la sua tecnica segreta!
-Tecnica segreta? Ma cosa dici, Kakashi?
-Quella ragazzina può raggiungere il livello della Volpe a Nove Code, se lo desidera!
-Come?!
Kisame era impaurito. Itachi era impassibile.
-Itachi, Itachi! Quella ragazzina può farci fuori! Andiamo via!
-No!
-Cosa?! Ma…
-Ho detto di no!
-Se Arisu ci trova ci uccide tutti!
-Che venga…ho una sorpresa per lei!
Un fulmine azzurro colpì il terreno a pochi isolati di distanza.
-Questa è la sua seconda tecnica…ma non vi dirò nient’altro!
Kakashi era riuscito a rimanere impassibile come Itachi.
L’Uchiha colpì in velocità Kakashi che stramazzò a terra.
-Maestro!
Franzy si avvicinò a Kakashi.
-Non si riprenderà in fretta!
-Maledetto!
Laysa scattò in avanti e cercò di colpire Itachi che si spostò.
-Ti ammazzo!
Itachi si scansò dall’ennesimo pugno e colpì con forza la bambina che cadde a terra.
-Cosa vuoi fare?
Chiese Franzy.
-Voglio prepararmi a ricevere Arisu! Quindi…vi voglio tutti morti!
Franzy sgranò gli occhi.
-Io non muoio così facilmente!
Con un balzo raggiunse Itachi e lo colpì violentemente. Il ragazzo finì a terra ma si rialzò subito.
-Avanti…fammi vedere cosa sei capace di fare!
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Una ventina di copie della ragazza comparvero dal nulla.
-Perfetto…Itachi?!
-Si?!
-Posso iniziare a far fuori un po’ di copie? Mi sto annoiando!
Perla si mise tra le copie e Kisame.
-Tu sei il mio avversario!
-Tu mi fai annoiare!
L’uomo colpì Perla allo stomaco che si piegò in due e cadde successivamente a terra.
-Ora posso iniziare a divertirmi!
Con quattro colpi di spada, Kisame riuscì ad eliminare le copie.
-Rasengan!
Franzy comparve dal nulla dietro all’uomo, che si voltò di scatto. Lo colpì. Kisame volò a trenta metri di distanza e rimase a terra.
-Avanti, ora fammi vedere la tua vera forza!
Itachi e Franzy si scontrarono violentemente. La ragazza finì davanti a Kakashi.
-Ora?! Cosa vuoi fare?
Itachi diede un calcio nello stomaco alla ragazza.
-Li proteggerò…
-Cosa?!
-Li proteggerò! Li proteggerò tutti!
Franzy si rialzò e cercò di colpire Itachi con un pugno. Il ragazzo scansò il colpo.
-Ma non ti vedi? Non hai più chakra!
La ragazza si inginocchiò a terra.
-Non mi puoi uccidere…non puoi uccidere la sorella del Quarto Hokage!
-Ti senti?! La sorella del Quarto Hokage…mi fai ridere!
Franzy volò a terra.
-Ora non mi resta che farvi fuori tutti, ora che non può difendervi nessuno! Da chi posso iniziare?! Si, inizierò da te!
Itachi sollevò da terra Perla e la guardò negli occhi semichiusi.
-Lasciami…
L’Uchiha non l’ascoltò e le tirò un calcio.
-Quando arriverà Arisu te la farà pagare…
Itachi colpì di nuovo Perla con un pugno.
Ci fu un lampo.
L’Uchiha si parò gli occhi con la manica dell’uniforme, e lasciò cadere a terra la ragazza.
-Itachi…oggi ho ucciso una volta…posso far ripetere la cosa un’altra volta!
Era arrivata Arisu.

Capitolo 44°: L’arma segreta
Arisu aveva le ali spiegate.
-Bene, bene! Chi abbiamo qui?! Arisu…
-Itachi, basta! Vattene!
-Vuoi che me ne vada?!
-Si…e anche alla svelta!
Itachi ridacchiò.
-Tu in questo momento hai paura! Tanta paura…
-Cosa ti fa credere che io abbia paura?!
-I tuoi occhi!
-I miei…cosa?!
-Cerchi di avere in tutti i modi un contatto con i miei occhi, anche se sai benissimo che non ci riuscirai! La mia mente non può essere penetrata con il tuo sharingan, però tu cerchi comunque di incontrare i miei!
Itachi fece un passo all’indietro.
-Si vede che hai paura!
-Io non ho paura…io non sono un codardo come Sasuke!
-Non nominare Sasuke!
Arisu partì all’attacco. Colpì con forza Itachi, che stramazzò a terra.
-Ho nominato Sasuke e tu ti infiammi…non è che per caso…
-Zitto! Non parlare! Non voglio sentire la tua voce!
Itachi rise.
-Davvero?!
-Basta! Taci! Zitto! Hai ucciso la mia seconda famiglia non te lo perdonerò…mai!
Un ennesimo flash di ricordi pervase la mente di Arisu.
Una bambina e un bambino correvano impauriti tra le case del Clan Uchiha.
-Sasuke, che cosa facciamo?! Ho paura…
-Arisu, non lo so! Anch’io ho paura!
I due si fermarono di colpo: davanti a loro c’era un ragazzo.
-I…Itachi?!
-Fratellone…ma perché?! Perché hai fatto tutto questo?!
Il ragazzo non rispose e sguainò la sua katana.
Arisu tornò in sé.
Itachi ancora una volta gli stava davanti, pronto ad ucciderla, questa volta però, non c’era Sasuke con lei.
-Non puoi contare su nessuno, ora!
Arisu fissò con malvagità il ragazzo.
-Non c’è Sasuke a consolarti e a difenderti…
-Taci! Stai zitto!
La ragazza emanava un chakra incredibile.
-Vuoi uccidermi?
-Si…e non esiterò nel farlo!
-Davvero molto divertente!
Itachi fece un passo in avanti e Arisu ne fece uno all’indietro.
-Paura?!
-No, non ho paura! Non sono più la bambina impaurita che hai conosciuto tanti anni fa! Fulmine tagliente!
-Cosa hai intenzione di fare con quella stupida tecnica?
-Lo vedrai…Rasengan!
Arisu stava attivando la sua tecnica segreta, la tecnica con cui aveva ucciso suo padre e, con la quale avrebbe ucciso Itachi.
-Rasengan tagliente!
-Quale onore…! Mi farai vedere la tua seconda tecnica segreta…
-Stai zitto!
Arisu partì all’attacco con le ali spiegate e colpì Itachi con la sua tecnica. Si levò un gran polverone.
-Ce l’ho fatta?!
Pensò Arisu tornando normale.
-Arisu…Arisu…mai sottovalutare i propri nemici, soprattutto quelli con lo sharingan!
Itachi colpì Arisu con un calcio e questa cadde a terra.
-Non hai più chakra o sbaglio?!
La ragazza non rispose.
-Sei una stupida…una stupida e insulsa ragazzina…codarda come Sasuke! Ti vanti di essere la figlia di Tsunade e Orochimaru ma non hai niente di loro…
Arisu trattenne le lacrime. Voleva piangere. Voleva piangere per la rabbia che aveva dentro.
-Stai zitto, Itachi…
Itachi ritrasse la gamba con la quale stava percuotendo la ragazza.
-Non ti voglio più sentir parlare…
-Fai la dura! Si, si…reagisci! Mi piacciono di più gli avversari che reagiscono ma…ma che alla fine…muoiono comunque!
Arisu si rialzò a fatica.
-Stai parlando con la figlia del Quinto Hokage! Non stai parlando con una nullità!
-Io non capisco perché non nomini mai tuo padre…
-Dovrei andare fiera di uno che mi ha abbandonato?! Dovrei vantarmi di uno che mi ha strappato alla mia vera famiglia?!
Arisu iniziò a evocare il poco chakra che aveva.
-Cosa vorresti fare, ora?! Vuoi ancora uccidermi?! Conciata così non potrai fare molto…
-Si, è vero…non posso fare molto…ma perché non vantarsi per una volta del proprio padre?!
-Orochimaru non c’entra, adesso!
-Invece, si!
La ragazza scoprì il segno che aveva sul polso.
-Cosa…?!
-Posso ancora contare sul chakra che ho qua dentro! Io la considero la mia arma segreta.
-Ma…
-Niente “ma”! Ora inizia veramente il nostro combattimento!

Capitolo 45°: Arisu sconfitta
Itachi rimase immobile per alcuni istanti, mentre guardava il segno di Arisu che si espandeva.
-Contento?! Ora hai qualcuno realmente alla tua altezza…
-Sono curioso di vedere ciò che sai fare…
Il ragazzo balzò in avanti e Arisu lo colpì con un calcio.
-Non stai usando lo sharingan?!
-Certo, che lo sto usando!
-Perché non hai evitato quel colpo?
-Perché…perché…
-Non l’hai visto, giusto?!
Itachi digrignò i denti.
-Ora combatteremo ad armi pari…
-Già…combatteremo ad armi pari…
Itachi balzò di nuovo e Arisu lo raggiunse e lo colpì con un pugno, dritto allo stomaco. L’Uchiha cadde a terra e sputò sangue.
-Come…come fai?
-Te l’ho detto…questa è la mia arma segreta…
Il ragazzo si rialzò e partì di nuovo all’attacco. Arisu chiuse gli occhi e innalzò una barriera di fuoco. Itachi si ritrasse velocemente.
-Tecnica della palla di fuoco suprema!
-Tecnica dell’evocazione del Drago di Fuoco!
La sfera di fuoco andò a scontrarsi con il drago rosso che ruggì.
-Accidenti…
Itachi non sapeva più cosa fare.
-Tecnica della pioggia di fuoco!
Tante piccole gocce di fuoco piombarono accanto a Itachi che le scansò. Arisu arrivò accanto a Itachi e lo colpì, poi gli si parò di dietro e lo colpì di nuovo.
La ragazza si fermò un attimo: il segno bruciava.
-Cos’hai?!
-Niente…mi sono solo fermata perché ho visto che sei sfinito!
-Piantala di dire stupidaggini! Sei tu quella stanca…
Arisu si massaggiò il polso. Le faceva male. Molto male.
-Allora?! Hai finito la tua serie di attacchi?!
La ragazza scosse la testa e ripiombò vicino a Itachi con un kunai in mano. Provò un affondo. Il ragazzo si scansò e Arisu finì a terra.
-Tutto qua?!
-Certo che no!
Il segno iniziò a ritirarsi e Arisu si ritrovò per la seconda volta a terra.
-Arma segreta, eh?! Ma non dire stupidaggini!
La ragazza tossì.
-Credi ancora che mi ucciderai? Che riuscirai a farmi fuori?
Arisu cercò di rialzarsi ma non ci riuscì.
-Vedi, sei una nullità!
La ragazza tossì di nuovo.
-Adesso me ne andrò…e tu devi giurarmi una cosa…
Fece una pausa.
-Non devi venirmi a cercare, finché non avrai raggiunto il livello di tutti e tre i ninja leggendari messi insieme!
Arisu cercò di alzarsi ma finì per l’ennesima volta a terra.
Itachi andò accanto a Kisame, lo alzò da terra e insieme scomparvero.

Capitolo 46°: Arisu, Laysa e Perla in missione!
Franzy era riuscita ad alzarsi. Si avvicinò a Kakashi che era steso accanto a lei.
-Maestro…
Kakashi aprì gli occhi sfiorò il viso della ragazza con la mano e disse:
-Vai da Arisu ha più bisogno lei di me!
La sorella del Quarto Hokage annuì e andò da Arisu.
La ragazza era stesa a terra e apparentemente priva di sensi.
-Arisu…
Arisu non rispose.
-Accidenti…Itachi ti ha proprio conciato male!
La figlia del Quinto Hokage fece forza sulle sue braccia e si rialzò.
-Non dire stupidaggini, Franzy!
Franzy sgranò gli occhi.
-Se non ti dispiace io andrei a controllare se il corpo di mio padre c’è ancora!
-Cosa hai intenzione di fargli?
-Voglio sigillarlo da qualche parte…
La ragazza dai capelli color del grano annuì e si voltò verso Perla, Kakashi e Laysa. Arisu squadrò, con un’occhiata, i tre.
-Già…prima devo curare loro…
Arisu andò dai suoi compagni e dopo qualche minuto tutti e tre erano di nuovo in forma.
Kakashi scosse la testa.
-Da sola, da tuo padre, non ci vai!
-Da mio padre?! Non è più vivo adesso è un cadavere…
-Cadavere o no, tu non ci vai!
-Maestro, sono un jonin! So cavarmela da sola!
-Arisu, ti proibisco di andare a vedere quel corpo!
Arisu balzò via seguita da Laysa e da Perla.
Franzy fece per seguire le sue amiche, ma venne bloccata da Kakashi.
-Non andare…non voglio perdere anche te…
La ragazza arrossì e decise di stare con Kakashi.
Arisu intanto, seguita dalle altre due, stava andando verso il confine con il Villaggio del Suono, dove aveva ucciso suo padre.
-Maestra?!
-Laysa, quante volte ti ho detto di chiamarmi solo Arisu?
-Ehm…
-Non fa nulla! Dimmi pure!
-Quanto manca…?!
-Poco, manca poco!
Perla scosse la testa.
-Questa strada non l’abbiamo fatta!
-Perla, dici così perché noi siamo passate sotto terra!
-Si, ho capito…ma…
Si sentì un tonfo e poi si vide una specie di lampo. Arisu, Laysa e Perla si coprirono gli occhi.
Dopo poco, tutto tornò normale.
-Arisu, cos’è successo?!
-Ho sentito un immenso chakra provenire da quella direzione!
Arisu balzò veloce sull’albero più alto e scrutò l’orizzonte.
-C’è del fumo…
-Ci sarà un incendio!
-No, non è possibile! Un incendio non emette chakra…
La ragazza scese dall’albero.
-Laysa, ora voglio che tu immagini nella tua mente il posto dove abbiamo incontrato Orochimaru…
-Si, si ce l’ho presente…
-Bene, ora voglio che ci proietti là! Voglio che tu usi il tuo sharingan ipnotico!
-Non so se ci posso riuscire…
-Ce la puoi fare! Ne sono certa!
Perla annuì.
-Sei forte! Ce la farai!
Laysa chiuse gli occhi.
Dopo alcuni secondi, la ragazzina li riaprì.
-Sharingan!
Tutte e tre vennero trasportate da una strana forza. In breve tempo Arisu, Perla e la stessa Laysa si ritrovarono nel luogo dove era morto Orochimaru.

Capitolo 47°: Riappare Pina!
In mezzo alla pianura c’era una buca coperta di fumo. Uno strano fumo nero.
Arisu estrasse un paio di shuriken e li lanciò.
-Tecnica della moltiplicazione degli shuriken!
Le armi passarono oltre il fumo, ma vennero respinte.
-Lo immaginavo!
Una ragazza dai lunghi capelli neri raggiunse, con una velocità mai vista, le tre ma, Arisu evocò una barriera di fuoco che fece arretrare la nemica.
-Pinaaa!
Arisu balzò in aria e lanciò all’altra ragazza una coppia di kunai. Pina li respinse con il suo chakra e retrocesse.
-Tecnica dell’evocazione del Drago di Terra!
Un grosso drago verde comparve dal nulla e attaccò Pina. Arisu si posizionò sulla testa della belva.
-Drago…distruggi!
Gli occhi del Drago di Terra si illuminarono di una strana luce rossa e partì all’attacco.
Pina evocò lo sharingan.
-Sharingan!
Perla e Laysa si misero dietro ad un masso presente sul campo di battaglia.
-Vai, Arisu! Sei grande!
-Perla, non stare lì impalata! Aiutami!
-Arrivo! Preparati mondo, arriva la furia della nebbia!
Perla scattò in aria e colpì con un calcio Pina che cadde a terra.
-Pina, ti voglio proporre una cosa…!
La ragazza si bloccò di colpo e con lei anche Perla.
-Cosa?! Cosa vuoi propormi?
-Voglio proporti di combattere contro la mia sottoposta…
Ci fu un attimo di silenzio. Perla sbuffò.
-Allora?! Hai deciso?!
Pina annuì.
-Certo! Va bene, Arisu! Combatterò contro la mia cara sorellina!
Laysa uscì allo scoperto.
-Sharingan!
-Bene, bene! Vedo che abbiamo voglia di combattere!
Arisu si mise al fianco di Laysa.
-Laysa?!
-Si?!
-Usa bene il tuo potere speciale! Non sfruttarlo troppo…sappiamo tutte e due quanto chakra consuma!
Laysa annuì.
-Sei una Hyuga…allo stesso tempo sei una Uchiha…sei forte! Cerca di non perdere! Se vedo che l’incontro si fa troppo impegnativo impedirò a Pina di farti del male…
-Ma…
-Ma?!
-Potrò usare il mio sharingan ipnotico?
-Solo se occorre…
La ragazzina scosse la testa.
-Lei non sarà leale con me!
-Lo so! Ma tu devi cercare di esserlo!
Laysa sbuffò.
-E va bene! Però…
-Però?!
-Voglio che tu mi prometta una cosa!
-Cosa?!
-Che mi insegnerai a domare i draghi!
Arisu ridacchiò.
-Si, si! Appena torniamo a casa ti insegno tutte le tecniche che vorrai!
Laysa annuì e si mise davanti a Pina.
-Laysa, Laysa…che maestra che hai!
-Hai qualche problema?!
-La tua maestra non vale niente…non è paragonabile a Orochimaru!
Intervenne Arisu.
-Non parlare di quel lurido essere! Non nominarlo!
Pina rise.
-Cosa mi fai, se no?!
Arisu strinse i denti e si calmò: era Laysa quella che doveva combattere.
-Allora, Laysa?! Mi farai vedere tutto quello che sai fare, vero?!
Laysa squadrò la sorella.
-Con te non ce ne sarà bisogno…!

Capitolo 48°: Pina VS Laysa
Laysa raggiunse Pina e le due iniziarono a combattere. Arisu si avvicinò a Perla.
-Perla…
-Cos’hai?!
-Voglio che adesso tu mi segua…
-Cosa?! Ma non dovevi stare attenta al combattimento?!
-Laysa se la caverà benissimo…allora?! Mi segui si o no?!
-Certo che vengo, ma dimmi dove andiamo!
-Andiamo a cercare il corpo di mio padre…
-Che schifo!
-Lo so, lo so! Ma devo recuperarlo prima che lo faccia qualcun altro!
Perla annuì.
-Non posso lasciare la mia migliore amica a cercare un cadavere puzzolente!
Arisu sospirò e iniziò a muoversi velocemente. Perla la seguì.
La figlia del Quinto Hokage entrò nel fumo nero insieme alla ninja della nebbia.
-Arisu, ho paura!
Arisu non rispose e rimase a fissare qualcosa nel fumo.
-Arisu…Arisu…
La ragazza della foglia posò una mano a terra.
-Che fai?!
-La terra è così da un po’…
-Così?! Così, come?!
-Fredda, senza vita…
-Non mettiamoci a fare tanta filosofia!
-Ma non capisci?! Se la terra non da segni di vita, significa che siamo vittime di un genjutsu!
Perla deglutì.
-Che si fa?!
-Sai liberarti di un genjutsu?!
-Ehm…
-Ho capito! Appoggia una mano sulla mia spalla…
La ragazza appoggiò la mano sulla spalla dell’amica.
-Liberazione!
Il fumo iniziò a diradarsi.
-Allora?! Ha funzionato?!
-Sembra di si…
Quando il fumo scomparve del tutto, Arisu e Perla poterono notare che il paesaggio intorno a loro era ben diverso dal prato dov’erano prima.
-Ma questo cos’è?!
-Sembra il fianco di una montagna...
Pina smise di combattere con Laysa che volò a terra.
-Siamo su un altopiano del Paese del Suono!
Arisu corse accanto a Laysa e la raccolse da terra.
-Laysa…
-Arisu…
-Tesoro, come va?!
-Bene, sono solo stanca…!
Arisu posizionò le sue mani sulla testa di Laysa.
-Che cosa…?!
-Ti sto cedendo un po’ del mio chakra!
In pochi secondi Laysa era come nuova.
-Arisu…grazie!
-Non ringraziarmi! Devi combattere! Il tuo avversario è forte…devi essere in forma per battere Pina!
Laysa sorrise e si alzò.
-Arisu!
Pina puntò un dito verso la ragazza.
-Appena avrò finito con questa ragazzina…combatterò contro di te! Ah…
Fece una pausa.
-Se cerchi tuo padre…non lo troverai qui! E’ con Kabuto! E’ al sicuro lontano da qui…dimenticavo…è vivo! I tuoi colpi non sono tanto micidiali!
Arisu strinse un kunai tra le mani e lasciò cadere a terra una goccia del suo sangue. Laysa la fermò.
-Arisu, è la mia battaglia! Non intrometterti…ti prego!
La jonin annuì e lanciò il suo kunai a Laysa che lo afferrò al volo.
-Uccidila…non farti impietosire dal fatto che lei è tua sorella!
La ragazzina annuì e partì all’attacco. Colpì più volte la sorella che la colpì a sua volta. Pina cadde a terra.
-Sei finita…!
-Non puoi uccidermi!
-Si, che posso! Fulmine tagliente!
Pina deglutì.
-Sono tua sorella! Non puoi uccidermi!
Laysa rimase ferma immobile.
-Ti prego…
La ragazzina deglutì e ritrasse il braccio. Pina rise.
-Brava, stupida!
L’allieva di Orochimaru colpì Laysa con un calcio e si preparò a usare il mille falchi.
-Fulmine tagliente!
Laysa evocò quella tecnica a sua volta.
-Fulmine tagliente!
Le due partirono all’attacco. Si colpirono. Arisu cercò di fermarle, Perla la trattenne.
-Lasciami!
-E’ pericoloso avvicinarsi!
Arisu si ritrasse verso Perla.
Dopo poco, il bagliore dello scontro delle due tecniche cessò: Pina e Laysa erano a terra.

Capitolo 49°: Morte!
Arisu e Perla si avvicinarono alle due.
-Laysa!
La figlia del Quinto Hokage si precipitò accanto alla sua sottoposta.
La ragazzina era sdraiata a terra, con gli occhi socchiusi e con un foro nel petto.
-Laysa…
Arisu provò a sentirle il polso. Niente. Niente pulsazioni.
-Laysa…
Perla si portò una mano alla bocca.
-Arisu…
-Non dire niente…! Non dire niente!
Arisu iniziò a piangere.
-Dovevo rimanere con gli occhi fissi sull’incontro…dovevo stare attenta al suo incontro…
Perla abbracciò l’amica.
-Perché?! Perché doveva succedere a lei?!
Arisu iniziò a singhiozzare.
-Mi dispiace…mi dispiace…
Arisu si divincolò dalle braccia di Perla e andò accanto al corpo esanime di Pina.
-Dovevi morire quando ti ho sfidato vicino alle cascate! Dovevi morire lì!
Perla si avvicinò ad Arisu.
-Cosa è successo alle cascate?!
Arisu non rispose.
-Perché?! Perché?! Laysa è morta a causa tua!
La figlia del Quinto Hokage si girò verso Laysa e le si sedette accanto.
-Le avrei insegnato a usare la tecnica dell’evocazione dei Cinque Draghi…
Perla si avvicinò per l’ennesima volta all’amica.
-Avrei anche fatto in modo di farle apprendere le tecniche degli Hyuga…dopotutto, lei era una Hyuga…
-Arisu…!
-Le avrei insegnato a usare bene i suoi poteri curativi…
-Arisu…
-Che c’è?!
Arisu distolse lo sguardo da Laysa.
-Volevo chiederti scusa…
-Per cosa?!
-Per aver detto delle cose su Laysa, che non pensavo veramente…ero…
-Eri?!
-Gelosa…!
-Dovresti chiedere scusa a Laysa…non a me!
Arisu si alzò in piedi.
-Ti affido una missione!
Perla si mise sull’attenti.
-Porta i corpi di Laysa e Pina a Konoha…
-Sarà fatto!
-Usa questo…tecnica dell’evocazione del Drago d’Aria!
Un grosso drago argenteo, dalla lunga criniera, apparve dal nulla.
-Drago! Porta a casa le mie amiche…
Il drago fece una specie di ruggito sommesso e lasciò che Perla depositasse i due corpi su di lui.
Perla fece per andare verso Arisu ma lei la fermò.
-Vai a casa!
-E tu?
-Io ho ancora qualcosa da fare…

Capitolo 50°: La fine?
Perla salì sul Drago d’Aria e seguì i movimenti di Arisu con gli occhi.
Arisu iniziò a correre e raggiunse la buca dove, prima, si era levato il fumo nero.
-Qua c’era qualcuno o qualcosa…un genjustu non si forma da solo…
La ragazza si guardò intorno.
-C’è qualcuno…lo sento…
Perla vide che una specie di tromba d’aria si stava avvicinando ad Arisu.
-Arisu! Arisu!
Niente. La distanza era troppa e Arisu non sentiva.
La ninja della foglia balzò all’indietro e si concentrò.
-Liberazione!
Nulla. Quella tromba d’aria era vera, anche se emanava uno strano potere.
-Questa è una tecnica! Qualcuno sta usando una tecnica, ma chi?
Arisu si voltò prima a destra e poi a sinistra. Niente. Non c’era nessuno.
-Accidenti!
La ragazza schivò per l’ennesima volta la tromba d’aria.
-E’ fatta di chakra…
Arisu balzò all’indietro poi si concentrò e si buttò, letteralmente, dentro alla tromba d’aria. Si sentì comprimere e sbatacchiare, pensò che quella cosa non era una semplice tecnica ma forse qualcosa di reale e alla fine chiuse gli occhi sfinita.
Era giunta la sua fine?
 
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