Arisu2 - L'attacco di Orochimaru

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view post Posted on 20/5/2007, 19:43
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In questa mia 2^ f.f. ho inserito altri personaggi (le mie amiche).
Buona lettura!^^

Capitolo 1°: Acqua e Ghiaccio!
Arisu e Anko camminavano per una strada scoscesa, appena fuori dal Villaggio della Foglia quando, un attacco che pareva una moltiplicazione degli shuriken, colpì gli alberi alle spalle delle due.
Arisu si girò di scatto:
-Tecnica della pioggia di fuoco!
Una pioggia di fuoco invase gli alberi che iniziarono in poco tempo a prendere fuoco. Dagli alberi in fiamme comparvero due strane ninja.
-Tecnica della…
-Fermatevi!
Urlò una delle due ragazze. Arisu prese un kunai e lo lanciò ai piedi delle due:
-Non fate un passo in più che siete finite!
La ragazza dai capelli neri e blu chiese:
-Siete ninja della foglia, giusto?
Anko fece cenno di si con la testa.
-Bene, vorremmo sapere se abbiamo preso la strada giusta per raggiungere il vostro villaggio…
Disse l’altra ragazza, quella che portava il coprifronte che, a giudicare dalle apparenze, pareva quello del Villaggio dei Ghiacci.
-Si, siete giuste! Ma cosa volete andare a fare al Konoha?
Chiese Anko.
-Non di sicuro a conquistarlo…Mi sa che sono un po’ troppo poche!
Rispose Arisu ridacchiando.
La ragazza dai capelli blu e neri non badò alle parole di Arisu e rispose:
-Io arrivo dal Paese delle Onde e Shiva da quello dei Ghiacci! Vorremmo chiedere di allearci con il vostro Paese.
-Davvero? Bhe, come prudenza non siete granché, e penso che anche in battaglia facciate questi errori!
Arisu aveva superato il limite. Shiva prese uno shuriken lo lanciò ad Arisu che lo prese al volo.
-Vedi? Sei debole in tutto per tutto!
-Basta!
Anko interruppe l’incontro.
-Maestra Anko, questi ninja dovrebbero rimanersene a casa loro, non sono degni di essere nostri alleati!
-Infatti, in questo caso, potrei ucciderti se voglio: non sei una mia alleata!
Sbraitò Shiva.
-Non c’è bisogno di minacciarmi! Comunque volevo sapere perché ci avete lanciato degli shuriken…
-Bhe, non vi avevamo riconosciute!
Si scusò Mary. Arisu e Anko rimasero a fissare le due, perché avrebbero dovuto chiedere l’alleanza con la Foglia se non per una guerra?
-State entrando in guerra?
Chiese Anko alle ragazzine.
-Può darsi…
Rispose Shiva, poi aggiunse:
-Il Paese della Stella ci vuole tutti morti!
-Ah, ecco! Capisco ora…Noi siamo alleati della Stella, se voi vi alleate a noi vi alleate anche con il Paese della Stella.
Shiva e Mary annuirono.
-Bene, così, adesso che me l’avete detto procedete pure…
Anko lasciò passare le ragazze oltre le sue spalle, oltre la foresta.
-Maestra Anko, le ha lasciate passare?
-Si, Arisu! Quei due Paesi sono molto potenti, se questi si alleano a noi, potremmo anche diventare molto più potenti dal punto di vista militare.
-Ma…
-Niente ma! Dobbiamo continuare il nostro allenamento, quindi appena raggiungiamo una cittadina ci fermeremo per vedere cosa riusciamo a migliorare nelle tue capacità!
Arisu sorrise, non gliene importava più delle ninja che aveva appena incontrato.

Capitolo 2°: Sabbia!
Arisu e Anko raggiunsero una cittadina appena aver passato il bosco: era in fiamme.
-Maestra Anko…
-Arisu, in guardia!
Arisu prese un kunai e lo strinse.
-Qui c’è appena stata una battaglia…
Arisu aveva paura, molta paura. Nella sua mente continuavano a turbinare un mucchio di pensieri, ricordi: qualcuno che piangeva, delle urla, il sangue, il fuoco.
La ragazzina si inginocchiò a terra con la testa tra le mani.
-Arisu, cos’hai?
Arisu non rispose rimase a terra con il marchio che bruciava, bruciava come il sale su una ferita.
-E’ qui…è stato qui!
-Chi? Chi è stato qui?
-Mio padre…Orochimaru!
Anko rimase con gli occhi spalancati si toccò il marchio che aveva sul collo. Arisu si rialzò poi biascicò qualcosa:
-Dobbiamo tornare a casa!
Anko annuì. Le due si misero a correre tra gli alberi ad una velocità mai vista.
Dopo qualche ora erano a casa.
Le due entrarono nel Villaggio e videro che c’erano tanti ninja, troppi ninja. Arisu riconobbe i ninja della sabbia, quali della stella, dei ghiacci, delle onde, della nebbia e di tanti altri paesi.
-Ma cos’è successo?
Chiese Arisu.
-C’è la guerra! Hanno distrutto in parte il Villaggio della Sabbia!
Rispose una ragazza strana, troppo strana. Era più alta di Arisu, ma quella non era una caratteristica strana, ma bensì la cosa strana erano le orecchie e la coda.
-E tu?
-Sono un ninja della sabbia! Mi chiamo Rory!
La ragazza sorrise. Arisu le porse la mano:
-Io sono Arisu, Arisu della Foglia!
Rory mosse le orecchie e chiese:
-La figlia dell’Hokage?
-Si, proprio quella!
Da dietro Rory comparvero altri ninja, tra i quali Gaara, Temari e Kankuro e un’altra ragazza che portava la stessa giara di Gaara.
-Ciao Arisu!
Esclamò Kankuro sorridendo, intanto arrossì.
-Ehilà! E lei…?
Arisu indicò l’altra ragazza.
-E’ in squadra con Rory! Si chiama Yobu!
-Ciao Yobu!
Yobu alzò lo sguardo verso la ragazza, gli occhi di Yobu infondevano una specie di gelo che ti faceva impietrire.
-E’ una di poche parole!
Si scusò Kankuro.
-Non preoccuparti…
Arisu continuava a non capire perché Kankuro continuava ad arrossire e a diventare paonazzo tutte le volte che lo guardava.

Capito 3°: Shiva e Mary, no!
Arisu lasciò il gruppo della sabbia e iniziò a camminare verso il palazzo dell’Hokage.
-Uffa! Dov’è finita Anko?
La ragazza iniziò a guardarsi intorno e appena si voltò verso destra si scontrò con qualcuno.
-Stai attenta!
Era la voce di una ragazza. Arisu si rialzò e aprì gli occhi.
-Piperita?
-Arisu!
Le due ragazze si guardarono stupite e Arisu chiese:
-E le tue compagne?
Due ragazze comparvero dal nulla vicino a Piperita. Una aveva i capelli castani e biancastri, l’altra li aveva di un nero-marrone che ricordava le cortecce degli alberi.
-Ah, ci siete anche voi! Ciao Sara! Ciao Immortalis!
Le due fecero un cenno di saluto e partirono di corsa seguite da Piperita che salutò Arisu con un “Ciao!”.
La ragazza continuò a camminare per la strada, questa volta incontrò Cornelia, Rossana e Anele.
-Ehilà!
-Ciao Arisu!
Risposero salutando. Arisu proseguì saltando di tetto in tetto e raggiunse quello del palazzo dell’Hokage. Entrò.
Iniziò a camminare per i corridoi e raggiunse l’ufficio di Tsunade. Aprì la porta.
-Mamma! Ma quanti ninja hai fatto arrivare dai Paesi alleati?
-Ciao Arisu! Come va? Tutto bene, a parte questo vociare che proviene dalla strada.
-Scusami…
-Non fa niente! Comunque, ne avremmo bisogno di questi ninja se vogliamo vincere contro tuo padre.
Arisu si toccò il polso: il marchio bruciava.
-Fa male?
-Si, molto…ma non è niente! Poi, passa…
Tsunade si avvicinò ad Arisu le prese il polso, lo osservò e disse:
-Sicura che non vuoi che provi a sigillarlo?
-Di nuovo?
-Bhe, il sigillo si sta rimuovendo, bisogna metterne un altro, più potente.
-Non lo so…non mi sembra che sia una cosa così grave…
Tsunade accarezzò la testa di Arisu e sorrise.
-Sei come me, quando ti succede qualcosa, la fai passare per un nonnulla.
Questa volta fu Arisu a sorridere. Qualcuno aprì la porta: era Shizune.
-Signorina Tsunade, le truppe di Orochimaru si avvicinano: che si fa?
-Dobbiamo fermarle intanto che siamo in tempo! Fai intervenire i ninja della squadra speciale: che sigillino il Villaggio!
-I sigilli sono già stati attivati…
-Allora…
-Mamma, manda la mia squadra! Io e Anko li fermeremo, o almeno, li rallenteremo…
-Ok, però…ti mando con Anko, ma ti mando anche insieme a Mary e Shiva!
-No, loro no…
-Invece, si!
Capitolo 4°: In missione!
Arisu uscì dall’ufficio e vide nel corridoio Shiva, Mary e Anko. Le tre ridevano.
-Non è il momento di ridere, dobbiamo fermare le truppe di Orochimaru!
Anko smise di ridere:
-Hai ragione! Ragazze, andiamo!
Arisu e le altre uscirono dal palazzo e si diressero fuori dalle porte del Villaggio della Foglia. Quando furono fuori da queste, raggiunsero le truppe del nemico.
-State attente!
Si raccomandò Anko.
-Non è che adesso allenerai loro…
-Ma cosa ti viene in mente? Io alleno solo la migliore…
Arisu annuì e attaccò:
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Un mucchio di copie di Arisu iniziò a mischiarsi tra i soldati nemici.
-Andiamo!
Le ragazze si buttarono tra la folla.
-Tecnica dell’ombra della serpe!
Due serpi identiche attaccarono una coppia di ninja. Shiva e Mary iniziarono a fare strage di nemici e questa cosa ad Arisu non andava giù.
-Vediamo se riuscite a fare fuori più di 100 ninja!
Arisu aveva lanciato una sfida. Lei amava le sfide, anche perché le vinceva sempre tutte.
-Ok!
Mary e Shiva partirono all’attacco. Acqua e Ghiaccio, combinazione che non risultava granché efficace.
-Tecnica della moltiplicazione degli shuriken!
Un’orda di shuriken colpirono le ragazze. Anko finì a terra.
-Anko! Tecnica della palla di fuoco suprema!
Una fiammata colpì dei nemici nella vicinanze. Arisu sollevò Anko da terra:
-Via ragazze! Sono troppi per noi!
Mary e Shiva saltarono in aria:
-Moltiplicazione acquatica del corpo!
Subito, le copie furono messe al tappeto. Ad Arisu venne una brillante idea:
-Questa tecnica li rallenterà! Tecnica del drago acquatico!
Un enorme drago d’acqua si materializzò da quella poca acqua che avevano lasciato a terra le moltiplicazioni acquatiche.
-Ora andiamo!
Le ragazze obbedirono ad Arisu e tornarono al Villaggio. Appena furono entrate videro che tutti i ninja erano al lavoro: chi alzava barricate, chi limava le proprie armi, chi portava donne, anziani e bambini al riparo.
Arisu depositò Anko a terra e provò a sentire se c’erano i battiti regolari.
-Non è niente, per fortuna!
Mary tirò un sospiro di sollievo, Shiva pure.
-Arisu!
La ragazza si voltò, una ninja della stella la salutava.
-Corny?
-Si, sono io!
-Corny! Sono contenta che anche tu sia qui!
Corny sorrise. Ci fu un rombo, un lampo: inziò a piovere.
-Che esibizionista!
Una ragazza dai capelli corti di un castano scuro comparve dal nulla.
-Luna, la vuoi piantare!
-Oh, insomma…
-Siamo in guerra, cosa credi!
Arisu era leggermente stufa di ribeccare Luna per le sciocchezze che faceva. Conosceva Luna, da quando aveva cinque anni, quando i suoi genitori adottivi si erano trasferiti nel Villaggio della Pioggia. Luna a quel tempo, era la sua vicina di casa e, quando Arisu si era trasferita, la ragazzina l’aveva aiutata a integrarsi, in quel Villaggio dove pioveva sempre.
-Su, Arisu, lasciami giocare un po’!
-Luna, non voglio che tu non giochi, ma che tu non disturbi l’equilibrio di questo Villaggio.
-Adesso parli come un’Hokage, un tempo avresti voluto anche tu giocare con il tempo.
Era vero, Arisu era sempre stata invidiosa di Luna, questa possedeva un’abilità innata: quella di comandare a suo piacimento la pioggia.
-Ora devo andare Luna, mi dispiace…
-Vai pure, non preoccuparti!
Arisu salutò e caricandosi Anko sulle spalle la portò all’ospedale.

Capitolo 5°: All’ospedale
Dopo un’ora Anko era sveglia.
-Maestra Anko, va tutto bene?
-Si, si! Ero solo un po’ stanca…
-Stanca?
-Si…
Anko nascose il marchio che si era ingrossato e, Arisu scommetteva che bruciava come il suo.
-Maestra Anko, non deve nascondermi il fatto che le brucia il marchio!
Anko rivoltò il suo sguardo da Arisu al suolo.
-Brucia, vero? Fa male, vero? Succede anche a me, quando lui si avvicina, quando lui mi osserva attraverso le sue spie.
Anko deglutì.
-E’ così, vero?
Anko annuì e si lasciò cadere sul materasso del letto d’ospedale.
-E’ da quando ho 10 anni che porto il marchio di Orochimaru…mi ha usata come cavia…
-Bhe, io ci sono praticamente nata con il marchio…
-Si, forse sei stata più tu cavia di me…
Arisu s’incupì:
-Moriremo?
-Come?
-Moriremo? Moriremo combattendo contro di lui?
-Perché dici così?
-Non lo so…mi sembra di sentire la sua presenza…
Anko strizzò gli occhi, poi li riaprì.
-Penso che forse la mamma ha ragione…dovrei farmi sigillare il segno…per la seconda volta…
Anko si toccò il collo.
-Maestra Anko, tutto ok?
-No, mi fa male il marchio…brucia…
-Posso vederlo?
Anko scostò la mano.
-Si sta espandendo!
Anko tremò, poi svenne. Arisu corse a chiamare la squadra medica, poi si sedette su una sedia della sala d’aspetto e si addormentò.
-Arisu? Arisu, sveglia…
Arisu aprì gli occhi, Sakura l’aveva svegliata.
-Cosa c’è?
-Il Villaggio questa notte è stato attaccato, ma i nostri ninja migliori lo hanno difeso, ora sembra che si sia tutto placato.
-Uffa, ma ho dormito così tanto?
-Bhe, ecco…sarà colpa della dose di anestetico!
-Cosa?
-Si, tua madre ti ha sigillato di nuovo il marchio…
Arisu scattò a sedere si guardò intorno. Era nel letto accanto a quello di Anko.
-Ma perché?
-Non lo so…
-Uffa, mai che mi chieda una cosa…
Sakura prese un bicchiere e una strana pastiglia e li porse ad Arisu:
-Prendi questa pastiglia, fa passare il dolore!
La ragazza prese la pastiglia e subito chiese:
-E lei? Come sta?
-Anko?
-Si…
-Sta bene…anche se…
-Anche se?
-Bhe, il marchio ha molta influenza su di lei…
-Non si può sigillare?
-No, non credo…tua madre ci avrebbe già pensato.
Cambiò discorso:
-Rock Lee ti ha portato dei fiori quando ha saputo che eri qui…
-Davvero?
-Si, anche Kankuro!
-Kankuro?
-Si, mi sa che si è preso una cotta!
Sakura indicò due mazzi di fiori al fianco del letto di Arisu.
Qualcuno bussò alla porta:
-Posso?
-Entri pure Signorina Tsunade!
Rispose Sakura. Tsunade, seguita da Kankuro e Rock Lee entrarono nella stanza.
-Arisu…mi hai fatto preoccupare…
Rock Lee era in preda all’agitazione.
-Va tutto bene…
-Davvero? Dici sul serio?
Rock Lee iniziò a piangere come un bambino e si inginocchiò vicino al letto della ragazza. Arisu gli accarezzò la testa. Kankuro scrollò la testa:
-Arisu, ti sono piaciuti i fiori?
-Si, grazie!
Il ragazzo arrossì.
-Arisu, allora? Il marchio brucia?
Tsunade si avvicinò a sua figlia.
-No mamma, tutto ok!
Sakura, seguita da Rock Lee e Kankuro uscirono dalla stanza.
-Si è preso una cotta, eh?
-Chi?
-Kankuro…
-A me piace Rock Lee!
La donna ridacchiò.
-Perché ridi?
-Niente…ma davvero ti piace?
-Secondo te…?
Tsunade si sedette sul letto di Arisu e cambiò espressione:
-Hanno ferito a morte Anele…
-Come?
-Sta rischiando la vita, povera ragazza!
Arisu abbassò gli occhi. Anele…era una sua compagna di Accademia. Se la ricordava quando giocavano a fare i ninja. Un pensiero ancora più forte entrò nella mente della ragazza: Orochimaru.
-Mamma?
-Si?!
-Senti, papà…l’avete già visto?
-No…non ancora…
-Posso vedere Anele?
-Certo, seguimi!
Le due uscirono dalla stanza e iniziarono a camminare per un corridoio immenso, alla fine di questo c’era un altro corridoio che svoltava a destra. Svoltarono. Al termine di questo c’era una stanza.
-E’ questa!
Tsunade aprì la porta. Arisu si trovò davanti una scena davvero drammatica: due donne piangevano sul corpo di una ragazza sui trent’anni.
-Mamma, quella non è Anele!
-Come?
-Tu che Anele intendi?
-Anele del Villaggio della Sabbia!
-L’Anele che conosco io è del Villaggio della Foglia!
-Ah, si?
Tsunade ridacchiò, in realtà Arisu sapeva che si stava vergognando un mondo. Uscirono dalla stanza.
-Anele della Foglia sta benone, tranquilla!
Arisu sorrise e tornò nella sua stanza e lì vi rimase per tre giorni.

Capitolo 6°: Missione con Luna e i ninja della sabbia
Arisu uscì dall’ospedale correndo, sua madre l’aveva avvertita che era scoppiato un piccolo incendio a nord del Villaggio.
-Ahi!
Arisu si era scontrata con qualcuno.
-Arisu, stai più attenta la prossima volta!
Era Luna. Le due si rialzarono da terra.
-Cosa ci fai qui?
-Stavo venendoti a prendere all’ospedale…
-Ah…
-Bhe, poi…
-Poi?
-Devo accompagnarti a nord del Villaggio!
-Accompagnarmi?
-Si, su ordine di tua mamma…
Arisu sbuffò e si mise a correre verso nord seguita da Luna.
Quando arrivarono, l’incendio aveva già bruciato la metà delle case.
-Tecnica dell’evocazione…
-Perché sprecare tanto chakra?
-Luna, non interrompermi!
-Pioggia!
-Cosa?
In cielo si formò uno strato di nuvole grigie e iniziò a piovere.
-Luna, ma cosa combini?
-Bhe, c’era bisogno d’acqua, no?
Arisu rimase senza parole, dopotutto Luna aveva ragione, ma anche lei voleva dare una mano.
-Tecnica dell’evocazione del Drago d’Acqua!
Un fiotto di luce azzurra varcò il cielo e comparve un Drago d’Acqua che iniziò a spegnere l’incendio.
-Arisu, siamo troppo forti!
-Tu…tu sei la migliore!
-Ma che dici?
-Bhe, il mio Drago non avrebbe fatto granché se non ci fosse stata la tua pioggia…
Luna rise:
-Hai ragione, sono proprio forte!
Ci fu un attimo di silenzio. Arisu iniziò ad annusare l’aria:
-Luna, sbaglio, o è puzza di polvere da sparo?
-Mah…sembra proprio puzza di polvere da sparo!
Ci fu un’esplosione. La cinta di mura a nord esplose. Pezzi di muro volarono sulle case vicine.
-Tecnica della moltiplicazione d’ombra!
-Luna, cosa vuoi fare?
Luna partì con le sue copie verso il luogo dell’esplosione. Arisu la seguì.
Quando arrivarono vicino a dove c’era stata l’esplosione, notarono che sul posto erano già arrivati Kankuro, Gaara, Temari, Rory e Yobu.
-Tecnica del Funerale del deserto!
Un mucchio di nemici furono uccisi dall’attacco di Yobu. Un’ondata d’aria proveniente dal ventaglio di Temari fece arretrare alcuni ninja.
-Tecnica dell’evocazione dei quattro Draghi!
Arisu aveva evocato tutti e quattro i Draghi in un colpo solo.
-Acqua!
Ci fu un colpo secco e un gruppo di nemici fu investito da un’onda d’acqua.
-Fuoco!
Un’ondata di fuoco iniziò a scatenare il panico tra i nemici.
Luna intanto, aveva messo al tappeto alcuni nemici appena entrati nel villaggio.
-Aria!
Un turbine prese con se alcuni ninja della fazione nemica e se li portò via. Arisu finì a terra. La tecnica dei Draghi era molto impegnativa e serviva molto chakra per mantenerla.
Il Drago di Terra si ritrasse insieme a quello d’Aria.
-Acqua!
Un’onda colpì i nemici.
-Fuoco!
Una fiammata bruciò il suolo, dove erano posizionati i ninja del suono.
I due Draghi rimasti si ritrassero. Arisu cadde a terra.
-Arisu!
Luna corse dall’amica.
-Alzati, non c’è tempo!
Luna non si accorse che una pioggia di aghi stava arrivando nella sua direzione e in quella di Arisu. Ci fu un colpo sordo. Arisu aprì un momento gli occhi e potette constatare che Yobu, la ninja dallo sguardo gelido le aveva protette con un muro di sabbia.
-Su, alzati!
Luna rialzò l’amica, Kankuro andò ad aiutarle.
-Luna, non preoccuparti! Accompagno io Arisu da sua madre!
Kankuro prese in braccio Arisu e iniziò a correre verso il palazzo dell’Hokage.
Appena raggiunse il palazzo, consegnò la ragazza a Tsunade e tornò a combattere a nord del Villaggio.

Capitolo 7°: Ricordi, troppi ricordi!
-Arisu?
Arisu aprì gli occhi.
-Mamma…
-Si, stai tranquilla, hai solo esaurito il chakra.
-Uffa, sono sempre una palla al piede per tutti.
-No, non dire così…
-Invece è si! Comunque…come sta Anko?
-Sta bene, oggi è andata a frenare una truppa nemica alle porte del villaggio con Corny e il gruppo di Naruto.
-Bene, sono contenta per lei.
Tsunade accarezzò i capelli della ragazza:
-Cerca di riprenderti in fretta.
Arisu chiuse gli occhi e iniziò a sognare.
C’era la guerra. Erano tutti morti. Tutti a terra. C’era il fuoco. Una donna che urlava. Una ragazza a terra.
Arisu si svegliò di colpo. Il marchio bruciava. La ragazza si alzò dal letto dove era stata sdraiata per tutto il tempo, si mise i sandali da ninja e uscì dalla finestra.
Fuori c’era fumo, fuoco e tanti ninja.
Ad Arisu venne un flash della sua infanzia.
C’era una bambina nella culla. Una donna piangeva nella stanza accanto. Un uomo urlava. Si sentì un botto, uno schiocco. La porta della stanza si aprì. La bambina iniziò a piangere. L’uomo le si avvicinò e la prese tra le sue braccia. Una donna e un uomo si avvicinarono. L’uomo diede la bambina alla donna. I due uscirono dalla stanza.
Arisu tornò in sé. Il marchio bruciava ancora di più di prima. La ragazza si strinse il polso marchiato, tanto forte da farsi male.
Iniziò a correre per i tetti di Konoha senza fermarsi, senza voltarsi. Davanti a lei si frapposero due ninja. Vennero colpiti da un kunai. Arisu cadde. Un ragazzo le si avvicinò.
-Arisu…che ci fai qui?
Era la voce di Rock Lee.
-Rock Lee…
-Si, sono io! Ma perché sei qui?
-Stavo…non lo so, cosa stavo facendo.
-Bhe, ora alzati, coraggio!
Il ragazzo sollevò Arisu e la fece sedere.
-Grazie…
-E di che?
-Di tutto! Potevano uccidermi…
-Bhe, l’importante è che ora va tutto bene…
Gli si avvicinò e la baciò. Rimasero in silenzio per alcuni minuti.
-Rock Lee…
-Si?
-Devo andare…
-Si…
Arisu si alzò da terra e iniziò a correre verso sud, verso il luogo dove sentiva provenire una strana forza.
Quando raggiunse la parte sud di Konoha, si sedette a terra senza esitare. Ricordò tutto.
Una donna, la sua madre adottiva, la teneva tra le braccia e insieme ad un uomo, il suo padre adottivo, scappavano dalla squadra speciale. Si nascosero. La squadra passò oltre.
Arisu tornò in sé, ancora una volta il segnò bruciò.
-Perché? Perché questo?
Iniziò a piangere.
-Perché? Tua madre non voleva che io ti marchiassi, non voleva che tu diventassi tanto forte…
Era la voce di Orochimaru.

Capitolo 8°: Orochimaru e la missione
-Che ci fai, qui?
Nella voce di Arisu c’era rabbia, dolore.
-Cosa vuoi che ci faccia, qui? Conquisto…conquisto un Paese che doveva essere già mio dai tempi del Quarto Hokage.
-Tanto non ce la farai…
-Dicevano tutti così anche quando ho ucciso il Terzo Hokage! Dicevano tutti: il Terzo è forte, è potente…era solo un vecchio!
-Non parlare di lui così!
Orochimaru si avvicinò ad Arisu:
-Sei sempre più simile a tua madre…
-Meglio che assomigliare a te…!
Orochimaru rise:
-Come sei simpatica…vorrei proprio che tu avessi i MIEI di poteri…
-Non li voglio i TUOI poteri!
-Ma tu li hai già! Li hai nel braccio…lì chiusi in quel marchio!
-C’è un sigillo su questo marchio…
-Si, lo so! Tua madre è una stupida!
-Non dire certe cose su mia madre!
Arisu cercò di tirare un pugno a suo padre, ma lui lo schivò con estrema facilità e gli bloccò il braccio:
-Tutto qui?!
Arisu prese un kunai. Lo lanciò. Prese in pieno l’albero dietro ad Orochimaru.
-Ahahahahahaaah! Sei una stupida se vuoi eliminarmi con questi mezzi…
-L’ultima volta, ti ho quasi ucciso!
-L’ultima volta, avevo le braccia maledette…e tutta colpa del Terzo! Di quello stupido…
Arisu prese bene la mira e tirò uno shuriken. Prese in pieno la spalla di Orochimaru.
-Mi hai colpito…brava! Ora torna a casa…c’è buio…potresti fare brutti incontri….aahahahaahahahah!
Arisu si morse un labbro dalla rabbia che aveva dentro, e saltando di tetto in tetto, arrivò al palazzo dell’Hokage.
Il giorno dopo, la ragazza si svegliò di buon umore. Andò nell’ufficio di sua madre:
-Mamma?
-Si?!
-Senti, ecco…io…
-Volevi una missione?
-Una missione?
-Si! Una missione!
-Di livello?
-Siamo in guerra, c’è bisogno di chiedere di che livello è la missione?
-Certo che no…comunque ti volevo parlare di una cosa…
-Dimmi…
-Ieri ho visto Orochimaru…
-Orochimaru?
-Si! L’ho visto e l’ho anche ferito…
-Perché non me lo hai detto subito?!
-Io…
-Avrei mandato la squadra speciale…
-Non avrebbero potuto fare niente…è troppo forte! Ha detto che, io sono l’unica che può fermarlo…
-Davvero? Ha detto così?
-Si!
Ci fu un attimo di silenzio.
-Bene, questo significa che ha ripreso il controllo delle sue braccia e quindi dei suoi poteri…
-Esatto!
-Bisogna fermarlo!
-Si, ma come…
-Non importa! Lo voglio morto! Comunque adesso è più importante che tu vada con Pina, Galelia e la squadra di Shino a fermare le truppe che sono a sud-est del Villaggio!
-Sarà fatto!
-Abbi cura di te…
-Come sempre…
Arisu uscì dall’ufficio e dopo dieci minuti partì con la squadra di Shino e quella di Pina. Quando arrivarono a sud-est si trovarono davanti almeno una centinaia di ninja armati fino ai denti.
-Quelli li riconosco!
-Cosa, Arisu?
Chiese Shino.
-Sono i ninja che ho incontrato nel bosco la settimana scorsa, rammenti Hinata?
-S-si!
-Bosco? Settimana scorsa?
-Si, la settimana scorsa, io, Hinata, Sakura, Tenten e Anko siamo andate in missione…
-Wow!
Esclamò Kiba.
-Quei ninja sono quelli della squadra speciale del Villaggio del Suono…
Galelia scosse la testa, faceva sempre così quando aveva paura o non voleva pensare a qualcosa di cui aveva paura:
-Non dovremmo buttarci in quella massa di ninja…
-Galelia, quanto rompi!
Rispose Pina, seccata.
-Ma insomma…Pina, a te non fanno paura?
-Devi piantarla di fare così….sei un ninja!
-Volete piantarla!
Kiba le zittì. Akamaru abbaiò.
-Adesso dobbiamo escogitare qualcosa…
Disse Arisu.
-Già, non possiamo buttarci in mezzo a quella folla…
-Shino, cosa hai in mente?
-Bhe…non so…fatemi pensare…

Capitolo 9°: Galelia
-Aiuto!
Galelia cadde dall’albero su cui erano nascosti, attirando l’attenzione di tutti.
-Galelia, sei una stupida!
-Pina, piantala! Può succedere a tutti di cadere…
I ninja iniziarono ad andare incontro a Galelia.
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Delle copie di Arisu saltarono giù dall’albero.
I ninja nemici iniziarono a far strage delle copie di Arisu, mentre quella vera, recuperava Galelia.
Le due si nascosero su un altro albero, ben distante da quello dove erano nascosti gli altri.
-Ehi, belli! Siamo qua!
Pina era partita all’attacco.
-Ma non può mai stare zitta?
Chiese Arisu.
Pina attaccò:
-Tecnica della pioggia di fuoco!
Dei lapilli di fuoco colpirono i nemici. Shino e Kiba balzarono fuori dal loro nascondiglio insieme ad Akamaru.
-Tecnica delle zanne perforanti!
Kiba e Akamaru colpirono la fazione nemica, decimandola.
Arisu balzò dall’albero:
-Fulmine tagliente!
Sulla mano destra di Arisu si formò una massa di chakra. Colpì un ninja vicino a lei. Il sangue di quello si sparse al suolo. La ragazza ritrasse la mano. L’uomo cadde a terra. Era morto.
-Arisu, alle spalle!
Urlò Hinata.
Arisu si voltò. Un ninja armato di katana stava per colpirla.
-Funerale del deserto!
Una massa di sabbia schiacciò il nemico. Erano arrivati Yobu e Gaara.
-Yobu, Gaara! Sono contenta di vedervi!
Arisu fu investita dai loro sguardi gelidi, ma ormai, se n’era fatta una ragione: chi poteva più cambiarli? Erano fatti così…
-Avanti, non c’è tempo da perdere!
Disse Shino facendo cenno alla squadra.
Galelia cadde di nuovo dall’albero, questa volta atterrò di testa su un ninja nemico e lo tramortì.
-Che male…
-Grande Galelia!
Galelia sorrise nascondendo il bernoccolo che andava crescendo. Prese un kunai. Gli cadde.
-Oddio il mio kunai!
Nel chinarsi colpì un ninja che venne poi eliminato con facilità da Kiba.
-Ehi, Galelia…sei veramente brava!
Disse Kiba.
-E’ solo fortuna…
Replicò Arisu. Galelia s’infiammò:
-La mia non è fortuna! E’ bravura!
Partì in quarta. In un quarto d’ora fece fuori tutti i ninja del suono.
Tutta la squadra, compresi Yobu e Gaara rimasero stupiti della sua forza.
Tornarono al palazzo dell’Hokage.
-Siete stati davvero bravi!
-Mamma, tutti i meriti vanno a Galelia!
Galelia arrossì.
-Davvero?
-Si, davvero!
-Allora, se è stata lei a far completare la missione…bhe, la promuovo subito a chunin!
-Chunin?
Galelia svenne.
-E’ colpa dell’emozione!
Esclamò Pina ridacchiando.

Capitolo 10°: Problemi e insicurezze
Quando Galelia venne ufficializzata chunin, venne mandata in un’altra squadra, insieme a Iruka e ad altri ninja.
-Come farò senza Galelia, Arisu?
-Forza Pina, non è mica la fine del mondo!
-Invece si…
-Non piangere…
Pina si soffiò il naso.
-Su…
-Ma era così simpatica…
-Non è mica morta…
-Lo so, ma non è più in squadra con me…
-Pina, piantala!
-Ok!
-Bene, ora vai a mangiarti del Ramen, dormi per un po’ di giorni e vedrai che ti sentirai meglio…
-Va bene.
Le due ragazze si lasciarono all’angolo della strada che portava al chiosco del ramen, e Arisu proseguì verso casa di Rock Lee.
-Ciao Arisu!
La salutò Shiva.
-Ciao…
-Dove vai?
-A casa del mio Rock Lee…
-Wow!
-Tu?
-Bhe, dovevo andare con Mary in missione, ma nell’ultima si è ferita e mi hanno messa in una squadra temporale. Siamo io, Corny e Pina.
-Ah…capisco…
-Che c’è che non va?
-Niente, il fatto è che…bhe, sono stanca di combattere e non vederne i risultati…
-Risultati? Tu sei una delle ninja migliori di tutto il Paese…
-Bhe, non proprio…
Shiva la guardò male.
-Si, va bene. Sono figlia dell’Hokage, ma questo cosa c’entra?
-C’entra, eccome se c’entra!
-Se lo dici tu…
-Perché dici così? Cosa c’è secondo te che non va?
-Bhe, innanzitutto il mio controllo di chakra…
-Lì sta tutto nel concentrarsi…
-Shivaaaa!
Corny stava chiamando la ragazza.
-Ora vado, comunque tu concentrati…devi c-o-n-c-e-n-t-r-a-r-t-i!
-Ok, ciao Shiva!
Arisu raggiunse casa di Rock Lee. Si appoggiò al muro.
Un ragazzo le passò accanto. La urtò e la fece cadere.
-Ehi, tu! Mi hai fatto male!
Il ragazzo si voltò.
-Neji?
-Ciao…
Neji aveva uno sguardo freddo, come quello di Gaara.
-Ma qui tutti hanno quello sguardo?
Neji non si voltò e nemmeno rispose.
-E sono tutti anche antipatici!
Arisu era stanca. Si rialzò, si mise a posto il vestito e bussò alla porta di Rock Lee.
-Chi è?
-Sono Arisu!
-Entra, è aperto!
Arisu entrò. La casa di Rock Lee era in perfetto ordine. Né una macchia, né un granello di polvere.
-Accomodati…
Arisu si sedette su una sedia.
-Cosa volevi sapere?
-Tu sei in gruppo con Tenten e Neji, vero?
-Si…
-Bhe, ecco…mi chiedevo se…
-…se, volevo venire in missione con te?
-Bhe…insomma…
Arisu divenne paonazza.
-Ok!
Rock Lee rise.
-Smettila, non è divertente!
-Ok…
Rock Lee le accarezzò i capelli.
-Ora devo andare, ciao!
Arisu corse fuori e sospirò.
-Perché sono così impacciata?
-Sei impacciata perché non ti sforzi di non esserlo!
-Maestra Anko!
-Ehilà!
-Come sta, va meglio ora?
-Si, si! Il segno non brucia quasi più…
-Come è andata la missione?
Le due iniziarono a camminare verso il centro di Konoha.
-Bene, bene! L’abbiamo completata alla grande.
-Con chi eravate in squadra, se posso saperlo?
-Con Genma e Kakashi…
-Wow! Con il Maestro Kakashi?
-Si!
Arisu e Anko raggiunsero il chiosco del ramen.
-Io mi fermo qua!
-Ok, Arisu! Ci vediamo dopo…
-Va bene!
Arisu si sedette al bancone.
-Un ramen per favore!
-Invece, a me, un doppio ramen, per favore!
-Ok!
Rispose il vecchio. Arisu si voltò verso la voce che aveva pronunciato “Invece, a me, un doppio ramen, per favore!”. Era Naruto.
-Ehilà, Naruto!
-Ciao Arisu!
-E’ da un po’ che non ci si vede…
-E, già!
Il vecchio diede il ramen ai due.
-Yatta! Si mangia!
-Io vado…
-Ma Naruto…
-Vado…! Ciao a tutti!
Arisu guardò nella zuppiera di Naruto, non c’era rimasto più nulla, pensò:
-Ma che stomaco ha, quello?!

Capitolo 11°: Il sigillo si sta sciogliendo…!
Arisu finì di mangiare il suo ramen, lasciò i soldi sul bancone e si diresse verso il palazzo dell’Hokage. Entrò. C’era silenzio.
-Che stranò…
Penso la ragazza. Ad un certo punto una porta si aprì e ne uscì Shizune.
-Shizune, che succede?
-C’è una riunione importante tra i Kage dei diversi Paesi…è una faccenda seria…
-Caspita! Papà ha proprio superato il limite…
-Si…
Shizune rientrò nella stanza e Arisu andò in camera sua.
Aprì la porta, poi se la chiuse alle spalle.
-Che cosa vorrà papà? E poi…perché mostrarsi proprio a me? Non capisco…
La ragazza si distese sul suo letto. Qualcuno bussò alla porta.
-Chi è?
-Sono Anele!
-Parola d’ordine?
-Hai anche una parola d’ordine?
-Entra…
Anele entrò.
-Che ci fai qui?
-Ho accompagnato mio padre alla riunione dei jonin, e allora ho pensato di venirti a trovare!
-Grazie, è gentile da parte tua!
-Lo hai saputo?
-Cosa?
-Il nostro esercito ha perso molti ninja forti…
Arisu s’incupì.
-E’ tutto così ingiusto…non la sappiamo neanche la ragione per cui c’è questa guerra…
-Hai ragione…non ce n’è ragione…
-Ora vado, devo anche passare in ospedale a salutare Mary…ci vediamo!
-Ciao Anele!
La ragazza uscì e si chiuse la porta alle spalle. Arisu tornò a pensare a Orochimaru. Il segno le bruciò.
-Posso?
-Chi è?
-Sono Anko…
-Anko? Entri pure maestra Anko!
Arisu scattò in piedi.
-Ti stavi riposando?
-N-no…
-Non c’è nulla di male, per ora non c’è stato nessun attacco, la squadra speciale pensa che tuo padre attacchi nella notte…
-Davvero?
-Si…purtroppo il nostro esercito è stato decimato…
-Lo so…che sfortuna!
-Sfortuna?! La sfortuna ci perseguita.
Anko si toccò il collo, il marchio le faceva male.
-Maestra Anko?
-Si?!
-Posso chiederle una cosa?
-Dimmi pure…
-Secondo lei ho un buon controllo del chakra?
-Come?
-Controllo bene il chakra?
-Non molto, ma perché?
-Perché ho notato che da quando ho il doppio il sigillo non riesco a fare emergere tutto il mio chakra…
-Davvero? Ma ne sei sicura?
-Si, si!
-Possiamo provare a toglierlo, ma non so se tua mamma sarà molto contenta di questo…
-No, no! Non voglio farla arrabbiare…
-Facciamo una prova, siccome adesso abbiamo tempo, proviamo ad allenarci sul controllo del chakra…
-Ok!
Le due uscite dal palazzo raggiunsero uno spiazzo erboso dove allenarsi.
-Forza, prova a camminare sull’albero…
-Va bene…
Arisu concentrò il chakra sui piedi e provò a camminare sull’albero. Non era ancora arrivata a 30 centimetri da terra che cadde picchiando la testa.
-Ahia!
-Arisu, ma hai impastato bene il chakra?
-Si, ho fatto come faccio di solito…ma la cosa diversa era…
-Era?
-Mi è bruciato il segno…mi faceva proprio molto male…
Anko si avvicinò ad Arisu, gli levò la benda che aveva sul marchio e lo osservò.
-Non sono molto pratica di sigilli, ma questo si sta sciogliendo…
-Davvero?
-Si…
-Il primo è scomparso!
-Si…e il secondo se non erro, è in via di scomparire…
-Devo avvertire la mamma…
-Sarà difficile per oggi, comunque va tenuto sott’occhio quel segno…
-Si, ha ragione maestra Anko!
Arisu lasciò Anko e tornò all’ufficio di sua madre.
-Shizune! Shizune!
Shizune uscì dall’ufficio.
-Arisu, smettila di urlare…
-Devo parlare con mia mamma!
-Non adesso è in riunione…
-Non me ne importa…
-Invece, non si può entrare adesso…
Arisu si divincolò da Shizune e entrò.
-Mamma, ho bisogno di parlarti!
Capitolo 12°: All’arena
-Arisu…ti presento il Mizukage…il Raikage…il consigliere del Kazekage…
-Scusami mamma…
-Non fa niente…non fa niente…
-Ti volevo dire che il sigillo si è per metà sciolto!
-Cosa?!
-Si…è così…
Arisu mostrò il marchio a Tsunade.
-Come può essere? Avevo sigillato quel marchio con il sigillo più potente…
Arisu sentì un dolore perforante nel braccio.
-Mamma, stacca le mani dal segno…
-Cosa?
-Stacca le mani dal mio polso…
Tsunade ritrasse le mani.
-Che dolore…!
Il Mizukage si alzò in piedi:
-Posso sapere cos’è successo?
Tsunade si sedette al suo posto:
-Mia figlia Arisu, bhe, è stata marchiata da piccola…
La donna iniziò a raccontare tutta la storia, intanto, la ragazza iniziò a pensare. Nella sua mente si insinuarono strani pensieri. Pensò a suo padre, quando l’aveva incontrato nel bosco due giorni prima. Pensava che suo padre, quando l’aveva trattenuta l’aveva stretta per il polso. Il polso marchiato.
-Mamma, mi è venuto in mente una cosa…!
-Cosa?
La riunione s’interruppe di nuovo.
-Quando due giorni fa ho visto mio padre…bhe, lui mi ha toccato il polso, quello maledetto.
-Perché non me l’hai detto prima?
-Perché…
-Non importa! Avrà usato un sigillo anche lui…prova a evocare il chakra…!
-O-ok!
Arisu si concentrò. Iniziò a fluire dal suo corpo un chakra, strano, diverso. Sul polso le si formò un altro sigillo.
-Un sigillo?
Il Raikage si alzò dalla sedia e fissò il polso di Arisu.
-Un sigillo? Un altro?
Tsunade si alzò a sua volta.
-Arisu, adesso dobbiamo cercare di capire che effetti ha…ti metterò alla prova, voglio vedere come te la cavi in battaglia. Soprattutto, voglio vedere se il marchio si espande o no…
-Va bene…
-Raikage, Mizukage, consigliere…! Arrivederci!
I tre uscirono dall’ufficio e Tsunade e Arisu rimasero sole. Shizune e Tonton entrarono.
-Signorina Tsunade, ho fatto preparare tutti i genin nell’arena…
-Bene, ora possiamo andare.
Shizune, Tonton seguiti da madre e figlia andarono nell’arena di combattimento, dove si svolgevano gli incontri dei tornei per diventare chuunin.
Quando entarono, Arisu si vide davanti: Rock Lee, Tenten, Hinata, Kiba e Akamaru, Naruto, Sakura, Ino, Chouji, Shiva, Mary (finalmente era guarita), Anele e Luna.
-Cosa?
-Saranno i tuoi avversari!
-I miei avversari? Ma non ho speranze contro un gruppo così grosso…
-Ma, io non direi…
-Mamma…non sono in grado di…
-Ce la farai benissimo! Quel tipo di sigillo è più forte di quanto tu creda.
Arisu deglutì.
-Forza, ora tre a tre, vi batterete contro Arisu! Shiva, Luna, Anele! Voi sarete le prime…
-Cosa? Loro?
-Si, perché?
-Bhe, niente in contrario ma…insomma…sono forti, io…
-Piantala! Te l’ho detto, voglio vedere quanto sei forte! Voglio che usi tutti i tuoi poteri!
-O-ok!
-Poteri? Forza?
Ino non capiva, come la maggior parte degli altri genin.
-Arisu è forte e ha molti…troppi…poteri! Non preoccupatevi…non è molto pericolosa…o almeno, lo spero…
-Mamma, ma manca un po’ di gente…manca almeno la metà dei genin che conosco…
-Gli altri hanno delle missioni, stai tranquilla…
-Ok, però…
-Però niente! Shiva, Luna, Anele! Siete le prime, venite avanti…gli altri si accomodino sugli spalti.
Tutti eseguirono gli ordini.
-Anele, Shiva, Luna contro Arisu! Incominciate!

Capitolo 13°: Trasformazione!
Tsunade indietreggiò e lasciò il campo libero.
-Vai, Arisuuuuuu!
Naruto aveva già iniziato a tifare.
-Tecnica della pioggia di fuoco!
Una pioggia di lapilli di fuoco iniziò a cadere nella direzione delle “nemiche” di Arisu.
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Un gruppo di copie di Anele iniziò ad attaccare Arisu.
-Tecnica dell’evocazione del Drago di Fuoco!
Un grosso Drago di fuoco si materializzò nel cielo plumbeo.
-Pioggia!
Una massa di nuvole comparve nel cielo e iniziò a piovere.
-Luna, ma non vale!
-Tua madre non ha vietato le abilità innate!
-Uffa!
-Tecnica della pioggia di ghiaccio!
Una pioggia di aghi di ghiaccio iniziò a cadere su Arisu.
-Fuoco!
Il fuoco del Drago protesse la ragazza dagli aghi.
-Tecnica della moltiplicazione d’ombra!
Circa duecento copie di Luna iniziarono a lanciare shuriken ad Arisu.
Un chakra insolito si formò intorno a quest’ultima.
Tsunade esclamò:
-Naruto, Sakura, Mary! In campo!
Naruto evocò il Rasengan. Arisu si fece prendere in pieno da quella tecnica, per poi usare la tecnica della sostituzione e lasciare al suo posto il Drago di Fuoco.
Il Drago sputò lapilli incandescenti che colpirono Sakura e Luna.
-Tecnica dell’evocazione dei Draghi! Acqua, Aria, Terra!
Gli ultimi tre Draghi comparvero dal nulla e iniziarono a scatenare il panico tra i genin in campo.
-Ino, Chouji, Hinata! In campo!
I tre balzarono nell’arena.
-Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Il campo iniziò a brulicare di copie di Arisu.
-All’attacco!
Un colpo a terra. Un rombo. Il campo si squarciò in due. Dalla crepa iniziò a fuoriuscire acqua.
Shiva rimase stupita:
-Acqua?
-Tecnica del drago acquatico!
Un drago d’acqua si materializzò dalla crepa e attaccò tutti i presenti.
-Kiba, Akamaru! Entrate in campo!
Kiba e Akamaru si buttarono nella mischia.
Arisu non ce la faceva più.
-Rock Lee, Tenten!
Rock Lee e Tenten si unirono agli altri.
Arisu stava perdendo troppo chakra.
-Ce la devo fare!
Pensò. Schivò un colpo di kunai, uno shuriken. Cadde a terra.
-Devo evocare il Drago d’Energia…
-Byakugan!
La ragazza si sentì colpire da dietro. Rotolò a terra. Prese fiato. Si rialzò.
-Non mi batterete…io…io ce la farò…
Arisu emetteva uno strano chakra. Un chakra diverso, insolito, potente.
Tutti i presenti rimasero pietrificati da quella potenza, quella forza.
-Arisu? Stai…stai bene?
Chiese Naruto. Arisu si voltò verso di lui. Era diversa. Naruto ricordò Sasuke e Orochimaru quando vide la ragazza in quelle condizioni.
-A-Arisu?!
-Sono forte…brulico di potere…
Arisu era diventata si più forte, ma più pallida in volto, aveva la carnagione e gli occhi di suo padre e aveva anche quelle odiose macchie. Quelle macchie, si. Le macchie che indicavano che il segno si espandeva.
-Ora…ora basta!
Arisu tornò in sé. Riuscì a far tornare il segno al suo stato normale e poi cadde a terra. Era svenuta.

Capitolo 14°: Guerra!
Di nuovo all’ospedale. Arisu non ce la faceva più, era stufa di finire all’ospedale. Si alzò. Notò che la sua gamba destra era fasciata.
-Ma cos’ho combinato? Non ricordo quasi niente…
-Sei stata brava, sei riuscita a battere tutti quanti…
-Mamma?
Tsunade si avvicinò ad Arisu e la fece sedere.
-Sei stata fortunata…lo shuriken di Luna non ti ha leso nessun legamento…
-Legamento? E’ arrivato così in profondità?
-Si…ha una bella mira, la nostra Luna.
Arisu si voltò verso la porta, qualcuno aveva bussato.
-Avanti!
-Arisu, che paura mi hai fatto prendere!
Rock Lee iniziò a piangere come al solito. Tsunade rise.
-Arisu…
Dalla porta entrò Shiva, seguita da Mary.
-Sei proprio forte!
-Ma dai…
-Si, non scherzo!
-Si può?
Nella stanza entrarono Sakura e tutti gli altri genin.
-Arisuuuuuu!
Naruto abbracciò l’amica.
-Naruto, mi fai male…
-Naruto, insomma…
Tsunade rimproverò Naruto.
-Ma nonna, Tsunade…
-Non chiamare mia madre, nonna!
Il ragazzo si beccò un pugno in testa. Tsunade si mise a ridere.
-La forza però non ti manca…
Balbettò Naruto.
-Allora, quando pensi di uscire dall’ospedale?
Chiese Mary.
-Al più presto…
Ci fu un botto. Forse un’esplosione. I muri dell’ospedale tremarono.
-Cosa succede, Signorina Tsunade?
Chiese Sakura.
-Non lo so…
Il panico si scatenò nell’ospedale. Tutti correvano nei corridoi, cercando di evacuare i malati.
-Forza Arisu, cambiati!
Tutti i genin seguiti da Tsunade uscirono dalla stanza. Dopo poco ne uscì anche Arisu. Tutti insieme evacuarono l’ospedale. I ninja del suono avevano attaccato.
Il Villaggio era in fiamme. La gente urlava e scappava. Le strade erano affollate, tutti cercavano di scappare.
-Mamma, che si fa?
-Qua, serve la collaborazione di tutti! Fate in modo di evitare che i civili vengano danneggiati dagli attacchi!
-Ricevuto!
-Aspettate…decidiamo prima le squadre! Arisu, Luna, Corny, Shiva, Mary, Rock Lee, Kiba e Akamaru! A nord. Naruto, Sakura, Ino, Chouji e Hinata a nord-est! Shino, Immortalis, Sara, Piperita e Rory! Ad est. Yobu, Gaara, Temari, Kankuro e Cornelia a sud-est! Rossana, Anele, Pina, Neji e Tenten! A sud-ovest. A ovest, e nord-ovest e a sud, manderò la squadra speciale…ora andate!
I ninja si dileguarono ad una velocità impressionante.
Arisu e il suo gruppo raggiunse il nord del Villaggio in pochi minuti. Kiba annusò l’aria:
-Qua c’è odore di rettili…serpi…
-Davvero?
Chiese Mary.
-Si, si! E’ un odore molto sottile quello del serpente…
-Kiba, basta! Siamo in guerra, a noi non ce ne frega dell’odore del serpente…!
Sbraitò Arisu senza un minimo di contegno.
-Tecnica dell’onda tagliente!
Un’aria mista ad un suono pazzesco che perforava i timpani, si diffuse nell’aria. Arisu si tappò le orecchie.
-Tecnica dell’evocazione…
Non riuscì a pronunciare niente. Quel suono era troppo forte, troppo straziante.
Tutti finirono a terra. Il ninja nemico si avvicinò ad Arisu la prese per il colletto del vestito e l’alzò da terra.
-Non osare toccarla…

Capitolo 15°: Cosa sta succedendo?
Il ninja del suono scaraventò la ragazza a terra. Arisu alzò la testa. Davanti a lei c’era il ninja del suono, e dietro questo c’era un’altra persona. La ragazza vide che le forme dell’altro ninja erano sicuramente di un ragazzo, ma non riuscì a capire chi era. Provò ad alzarsi ma era troppo debole e al terzo tentativo svenne.
Quando si svegliò, il ninja del suono era morto e i suoi compagni si stavano riprendendo.
-Arisu…va tutto bene?
Chiese Luna.
-Si, grazie. State tutti bene?
Tutto il gruppo annuì.
-Arisu, ma chi era quel ninja?
-Quale ninja?
-Quello che ha sconfitto il ninja nemico…
-Non lo so, non l’ho visto in faccia…
Rock Lee aiutò Arisu a rimettersi in piedi. Appena si furono tutti completamente ripresi, iniziarono a combattere contro i nemici.
-Tecnica del…
Arisu si appoggiò contro un muro. Non ci sentiva più tanto bene, dopo l’attacco del ninja del suono.
-Arisu! Attenta!
Urlò Shiva.
Una pioggia di aghi si impiantarono nel muro vicino ad Arisu. Li aveva schivati.
-Ma cos’hai? Non vedi che stiamo combattendo? Se continui così sei solo d’impiccio…
Disse Shiva rivolta ad Arisu. La ragazza allora, salì sul tetto di una casa e iniziò a saltare di tetto in tetto, senza sapere la meta.
Ad un certo punto sentì delle voci familiari alle spalle. Si voltò. Cadde.
-Arisu?
Era la voce di Anko.
-Arisu…riprenditi…
Arisu non capiva niente. C’era confusione. Non capiva cosa succedeva. Svenne di nuovo.
Quando si risvegliò era su una branda in una tenda della squadra medica. Sentì delle voci. Non aprì gli occhi. Voleva ascoltare:
-Cosa ne pensa, Quinto Hokage?
-Si rimetterà è forte…
-Ne è sicura?
-Si…non ha subito danni all’udito, è gia qualcosa…
-Bene…
Arisu aprì gli occhi.
-Mamma…?!
-Arisu! Bentornata tra noi!
-Maestra Anko, anche lei qui?
Anko sorrise:
-Ti ho trovata mentre vagavi per i tetti di Konoha…
-Vagavo?
-Si…vagavi…poi, quando ti ho vista e ti ho chiamata, sei svenuta.
-Non ricordo quasi niente…
Tsunade si sedette vicino ad Arisu:
-Cosa ricordi esattamente?
-Mah…c’era un ninja…un ragazzo, credo…mi ha salvata…poi non so più niente…ricordo solo che, stavo correndo sui tetti di Konoha…nient’altro!
Tsunade accarezzò i capelli di sua figlia e la baciò sulla fronte:
-Ora riposati, ci sto io vicino a te!
Arisu si sdraiò e si mise a dormire. Però, nel dormiveglia, sentì:
-Signorina Tsunade, Orochimaru starà prendendo il sopravvento su di lei?
-No, non credo…Arisu è forte, non si lascerà contagiare dal potere di suo padre…
-Ma ne abbiamo la certezza?
-No, non l’abbiamo…questa è solo una speranza…come un piccolo fiotto di luce in mezzo al nulla…

Capitolo 16°: Ce la farò!
Arisu si svegliò, era sudata. Dalla sua fronte caddero delle goccioline di sudore.
-Come stai, tesoro?
-Ho caldo…
-Fammi sentire…hai la febbre!
Arisu si strinse il polso dolorante:
-C’è qualche novità?
-Novità? Si! Rory e Yobu sono diventate chunin…sono davvero brave quelle ragazze…
Arisu sorrise, poi trattenne un urlo di dolore. Il polso bruciava.
-Fammi vedere.
Tsunade osservò il polso della ragazza. Era rosso, gonfio. E il segno…il segno era incandescente. Arisu emanava un chakra strano.
-Mamma, non riesco a trattenere il chakra...
-Rilascialo, allora…
Arisu si rilassò. La tenda fu portata via dalla forza del chakra della ragazza, e si schiantò poco più avanti.
-Ma cosa…cosa succede?
Anko, Shizune e il maialino Tonton si avvicinarono al Quinto Hokage.
-Sta emanando un chakra incredibile…
Shizune rimase impietrita, come del resto tutti i presenti. Arisu si alzò dalla branda e di colpo il chakra tornò normale. La ragazza si sedette a terra.
-Arisu, stai bene?
-Si, si! Ora si…è come essersi levate un peso…
Sospirò. Tsunade si avvicinò a sua figlia:
-Questo non è neanche la metà del potere che possiedi…
-Cosa?
-Per tredici anni ti ho protetta…ora quel potere deve liberarsi…non riesce più a stare sigillato…
-Non capisco…
-Quel potere è troppo grande, è per questo che lo avevo sigillato. L’avevo sigillato, ma ora quel segno non riesce più a contenere il tuo potere…se quello si espanderà ancora, morirai…mi dispiace tesoro, mi dispiace, non ti ho protetto come si deve…mi dispiace…ho fallito!
Tsunade iniziò a piangere. Arisu l’abbracciò. Anko, Shizune e il maialino rimasero lì, senza parole. Senza sapere cosa dire.
-Mamma…
La donna alzò lo sguardo verso la figlia.
-Io sono forte…nessuno potrà strapparmi a questo mondo! Neanche mio padre!
Negli occhi di Arisu c’era sicurezza, un tale potere, che diede a tutti la forza di continuare. Tsunade si asciugò gli occhi poi abbracciò la ragazza. Arisu si lasciò andare. Rimasero una abbracciata all’altra per un sacco di tempo. A Shizune venne da piangere. Tonton si lasciò scappare un grugnito di sconforto e Anko, sorrise. Sorrise, si. Era contenta di vedere Arisu così sicura. Così sicura di farcela.

Capitolo 17°: La fine?
Dopo quindici minuti, Konoha era stata evacuata e tutti erano sulla Montagna degli Hokage.
-Maestra Anko, le donne e i bambini, i malati e i vecchi sono al riparo!
-Ottimo, Arisu!
Arisu si sporse dalla Montagna. Sotto c’era il Villaggio. C’era Konoha. La sua casa. Gli venne da piangere. Tutta la città era in fiamme.
-Luna, procedi!
La voce di Tsunade fu come un tuono a ciel sereno.
-Pioggia!
Le nuvole che erano nel cielo si caricarono di pioggia. In un lampo iniziò a piovere. La fiamme si diradarono in fretta.
-Ce l’ho fatta!
-Grande Luna!
Shiva e Mary iniziarono a congratularsi con la ragazza, ma non c’era nulla di così divertente in quel momento.
-Ragazze…
Arisu indicò alle amiche un esercito di ninja che arrivavano dalle porte del Villaggio.
-Shiva, tocca a te!
La ragazza obbedì all’Hokage:
-Tecnica della barriera di ghiaccio!
L’esercito nemico venne bloccato da una lastra di ghiaccio, alta e spessa come una montagna.
-Avanti! Mary, facciamola finita!
Mary annuì. La ragazza del Villaggio delle Onde alzò un braccio e una marea travolse i nemici.
-Siiiiii! Sono fantastica! Mitica!
-E’ stato troppo facile…
-Arisu, sei sempre pessimista…
-No, lo sento…è lì…è lì tra i nemici…
Arisu parlava come se fosse stata ipnotizzata.
-Arisu…
Tsunade appoggiò una mano sulla testa della figlia:
-Stai calma…tanto abbiamo ancora armi a sufficienza…
Arisu sorrise. Era vero. Gaara e Yobu avrebbero fermato l’avanzata con i loro scudi e muri di sabbia.
-Yobu, Gaara…tocca a voi!
Yobu e Gaara, i due ninja dallo sguardo gelido, si concentrato e con un cenno, un muro di sabbia si posizionò dietro a quello di ghiaccio.
-Bene…ora possiamo prepararci per lo scontro diretto!
Arisu iniziò a lucidare il suo kunai e si posizionò tra sua madre e Anko:
-Mamma, ma per scontro diretto cosa intendi?
-Intendo uno scontro diretto, uno scontro corpo a corpo tra i nostri ninja e quelli nemici…
Arisu deglutì: ce l’avrebbe fatta? La sua sicurezza in un lampo era svanita:
-Ma…
-Arisu, calmati! Sei così tesa…
-O-ok!
La ragazza strinse il kunai e si preparò per usare la sua tecnica preferita:
-Tecnica dell’evocazione del Drago d’Aria!
Un Drago enorme dalla lunga coda, comparve sopra la lastra di ghiaccio.
-Arisu, cerca di non privarti subito di tutto il chakra!
-Lo so…non devo esagerare…
Tsunade fece un cenno a un gruppo di chunin, nei quali Arisu intravide Galelia e Rory, e partirono all’attacco. Ci furono lampi, fulmini. La pioggia era sempre più fitta.
Ad un certo punto, dall’esercito nemico si innalzò una serpe. Una serpe a tre teste.
-E’ lì…
L’Hokage si voltò verso Arisu:
-Lo so…lo percepisco anch’io…
La ragazza saltò sulla grossa testa di pietra del Secondo Hokage, e attaccò:
-Tecnica della palla di fuoco suprema!
Una grossa sfera di fuoco si schiantò al suolo, provocando l’arretramento dell’esercito nemico. Al fianco di Arisu si posizionarono alcuni jonin tra cui il maestro della squadra di Gaara e Genma.
-Benissimo…ora posso anche usare un altro Drago…
Pensò Arisu.
-Tecnica dell’evocazione del Drago di Terra!
Un rettile dalle grosse zampe si frappose tra il serpente dalle tre teste e l’esercito di Konoha.
Un fiotto di luce verde colpì una delle teste dell’aspide, che lanciò un urlo agghiacciante. Arisu si prese la testa tra le mani. Gli faceva male la testa. Sentiva un brusio, un brusio fastidioso:
-Basta!
Urlò con tutte le sue forze.
-Levati di lì! Vattene di lì! Arisu!
Urlò Luna con tutto il fiato che aveva in corpo. Arisu, quando si accorse di essere bersaglio di kunai, li prese in pieno tutti. Uno in una spalla, uno verso il costato e uno in una gamba. Sputò sangue. Estrasse il kunai dalla gamba e lo rinviò al nemico, colpendolo. Si levò il secondo coltello dalla spalla e con quello trafisse un ninja del suono che l’aveva raggiunta.
-E’ la fine…
Pensò la ragazza cadendo a terra. La pioggia si fece ancora più fitta e si alzò un leggero velo di nebbia.
L’esercito nemico avanzò ancora.

Capitolo 18°: Le promesse le mantengo!
Arisu si mise a piangere. Le sue lacrime si mischiarono alla pioggia. Ricordò cosa aveva detto al Terzo Hokage in punto di morte:
-Vi vendicherò…statene certo! Ve lo prometto…
Poi pensò:
-Non posso morire…non posso…
Aprì gli occhi. Tossì. La ferita costale gli fece male.
-Arisu…
-Mamma…
Tossì. Tsunade le si avvicinò:
-Resisti!
-Mamma…io non morirò, stanne certa! E’ una promessa!
La donna iniziò a curare le ferite di Arisu. La ragazza tossì. Le si avvicinò Sara.
-Sara?
-Signorina Tsunade, se posso fare qualcosa, sarei contenta di poterla aiutare!
-O-ok! Devi proteggerci...in modo che se ci attaccassero io riuscirei a finire di curare Arisu! Se è un compito troppo oneroso, per te, rinuncia!
-Arisu è mia amica…Tsunade, lei è il mio Hokage…vi proteggerò! Promesso!
Sara iniziò ad attaccare i ninja che si avvicinavano a madre e figlia.
-Vento della foglia!
Era arrivato Rock Lee.
-Arisu! Signorina Tsunade! Vi proteggerò anch’io!
Arisu tossì.
-Tesoro, ho quasi fermato del tutto l’emorragia…
La ragazza sputò sangue.
-Resisti! Non morire…
Un ninja attaccò Sara. La ninja cadde a terra. Sara rotolò sulla testa di pietra. Cadde nel vuoto.
-Tecnica del richiamo!
Sopra a Sara comparve un volatile enorme che la prese al volo.
Sara risalì sulla testa di pietra e lasciò che il falco attaccasse i nemico che prima l’aveva quasi uccisa, buttandola giù dalla testa di pietra. Rock Lee intanto, stava lottando contro un gruppo di ninja che si stavano avvicinando troppo a Tsunade e ad Arisu.
Il ragazzo finì a terra. Sara intervenne proteggendo Rock Lee.
-Grazie Sara!
-Di nulla!
Intanto Tsunade, aveva fermato l’emorragia:
-Arisu, come stai?
-Tutto bene…
Tossì.
-Va tutto bene…
A Sara e Rock Lee si aggiunsero Mary, Akamaru e Kiba.
-Mary!
-Ciao Sara!
-Tecnica delle zanne perforanti!
La tecnica di Akamaru e Kiba fece arretrare i nemici.
-Vento della foglia!
Rock Lee colpì i ninja e li buttò giù dalla testa di pietra del Secondo Hokage.
Arisu si stava riprendendo.
-Mamma…
-Cosa c’è?
-Volevo sapere se avevi visto il papà…
-No, ma ora che cosa te ne importa…
Arisu tossicchiò.
-Amore, come stai?
-Rock Lee…
-Si, sono io…
-Sono viva…quindi sto bene…
-Sono contento per te…
La ragazza sorrise. Tsunade finì di curare la ragazza:
-Come ti senti Arisu?
Arisu si rialzò:
-Va tutto bene…hai visto?
-Cosa?
-Ho mantenuto la promessa! Sono viva!
Tsunade abbracciò la ragazza.
-Qui siamo troppo esposti al nemico, dobbiamo ritirarci!
-Hai ragione Kiba…
Disse Mary. Il ragazzo sorrise.
-Mary, sei ferita!
Arisu aveva ragione, sul braccio di Mary c’era un taglio.
-Non è niente…
-Fai vedere…
Le disse Kiba prendendole il braccio con dolcezza. La ragazza arrossì.
-Non è grave…la signorina Tsunade lo guarirà in poco tempo, vero?
Tsunade annuì e si mise all’opera.
Arisu guardò il cielo. Le nuvole si stavano diradando e la pioggia era cessata.
-Ho un’idea!

Capitolo 19°: Cosa ti succede, Arisu?
-Che idea?
Tsunade era stupefatta. Arisu, come era riuscita a pensare in un momento come questo?
-Pensavo che potevamo fare piovere olio!
-Olio?
-Si, olio! Poi gli daremmo fuoco…
-Cosa? Olio? Fuoco? Non ti seguo…
-In pratica…faremmo piovere olio sui nemici e poi daremmo loro fuoco…
-E’ una cosa che fa paura…
Mary annuì:
-E’ troppo rischiosa…con la pioggia di fuoco rischiamo di far bruciare sia quello che ne rimane del Villaggio, sia il nostro esercito. E’ troppo rischioso…
-Però…
-Però, niente…
Arisu scosse la testa:
-Allora, cosa facciamo?
-Non lo so…
Intervenne Rock Lee:
-Intanto, spostiamoci lontano da qui…
Tutto il gruppo di ninja si spostò sul tetto di una casa ai piedi della Montagna degli Hokage.
-Che si fa?
Kiba non sapeva cosa fare. Lui era il tipo che si agita sempre per niente.
-Dobbiamo rimanere calmi…
-Si, hai ragione…
Mary annuì. Sara lanciò un kunai nella direzione di un ninja nemico.
-Dobbiamo trovare il modo di mandare via il nemico…
-Si, ma come?
Intanto, Arisu pensava. Nella sua mente si crearono pensieri strani. Pensava. Si, pensava. Pensava tanto, che ad un certo punto rimase imbambolata a fissare un punto di Konoha.
-Arisu?
La ragazza non rispose. Era immobile a fissare il fumo, il fuoco.
-Arisu, va tutto bene?
Chiese Shiva, che nel frattempo aveva raggiunto il gruppo. La ragazza per la seconda volta non rispose, anzi, iniziò a correre verso il fumo che si vedeva in lontananza.
Correva. Pensava. Correva.
-Arisu, dove vai?
Sua madre e i suoi amici iniziarono a seguire la ragazza. Era veloce. Quanto era veloce?!
Alla seconda svolta, la persero di vista.
-Ora dove sarà andata?
-Bisogna rintracciare o Hinata o Neji…abbiamo bisogno del Byakugan per trovarla.
Tsunade e gli altri partirono alla ricerca di Hinata e Neji.
Intanto, Arisu era arrivata al punto da dove proveniva il fumo. Tornò normale. Si sedette a terra.
-Ma cosa ci faccio qui?
Pensò.
-So a cosa pensi!
Disse una voce. Era una voce maschile, di un ragazzo. Un ragazzo alto. Arisu tentò di capire chi era, ma la luce non le permetteva di vedere bene.
-Chi sei?
-Se te lo dicessi, non ci crederesti!
-E perché non dovrei crederci?
-Perché ti conosco abbastanza bene per saperlo…
-Chi sei…?
Il ragazzo non rispose, si limitò a girarle le spalle.
-Orochimaru ti cerca…
-Lo so…
-Sei sempre stata brava a capire al volo quello che ti si diceva…
Arisu non capiva. Chi poteva essere quel ragazzo?
-Ti faccio una domanda: perché non ti sei unita a tuo padre, quando ne hai avuta l’occasione?
-Cosa te ne importa?
-A me niente…a lui importa…
Dal nulla comparve Orochimaru con al suo fianco Kabuto.
-Ragazzo, hai fatto un bel lavoro…sei riuscito a portarla qua…
-Signor Orochimaru, aveva qualche dubbio? Quell’abilità innata ha sempre i suoi vantaggi…
Arisu ora capiva:
-Sasuke? Tu sei Sasuke?
-Brava…
Il ragazzo si voltò verso Arisu.
-Perché prima mi hai difesa?
-Volevo che il piano non prendesse una brutta piega…
-Quale piano?
-Questo…
Kabuto bloccò le braccia ad Arisu.
-Ma cosa…?
-Ora ragazza, stai ferma…
-Ferma? Solo da morta starò ferma!
La ragazza tirò un calcio a Kabuto, che la lasciò andare.
-Non osarmi più toccare!
-Perché, se no, cosa fai? Chiami la mamma?
-Tecnica della palla di fuoco suprema!
Kabuto schivò l’attacco e rispose con una pioggia di aghi. Arisu si protesse dietro ad un albero.
-Dai, non voglio farti del male, Arisu! Voglio solo che tu ti unisca a me…
La voce di Orochimaru era persuadente.
Uno shuriken sfiorò il braccio di Sasuke. Un altro s’impiantò nella spalla di Kabuto. Un terzo colpì l’albero dietro Orochimaru.
-Tecnica dell’evocazione del Drago d’Acqua!
Il Drago d’Acqua si posizionò davanti ad Arisu e poi il un lampo attaccò Kabuto, che finì a terra.
-Mi meraviglio di te, Arisu! Sei migliorata dall’ultima volta…
La ragazza uscì allo scoperto:
-Pensi che io abbia paura di te?
-No, certo che no…
Orochimaru era tranquillo. Significava che stava pensando.
Arisu si mise davanti al padre e poi, attaccò:
-Vento della foglia!
Sasuke bloccò il calcio.
-Tre contro uno…non vale…
Pensava Arisu. Ormai era lì, doveva ucciderli. Doveva uccidere tutti e tre. Orochimaru l’aveva marchiata, Sasuke aveva tradito la Foglia e Kabuto con lui.
-Vi schiaccerò! Vi ucciderò! Non vi lascerò neanche prendere fiato…vi eliminerò!
Orochimaru e Kabuto risero. Sasuke rimase impassibile.
-Credi di batterci? Bene…facci vedere cosa sai fare…
Capitolo 20°: Orochimaru sconfitto!
Arisu inspirò. Partì all’attacco:
-Tecnica della pioggia di fuoco!
Una pioggia di lapilli di fuoco cadde sui nemici. Quando cessò il fumo, Orochimaru era dietro di lei.
-Cosa?!
Ricevette un pugno, rotolò a terra. Kabuto le diede un calcio da dietro. La ragazza finì ai piedi di Sasuke.
-Signor Orochimaru, non per mancarle di rispetto…la marchi e basta!
-Sasuke, sei ancora un po’ troppo sensibile…
Sasuke abbassò lo sguardo a terra.
-Ma è comprensibile dopotutto…
Arisu si rialzò.
Un pugno. Un pugno all’addome. Orochimaru si piegò in due. Si afflosciò a terra.
-La forza l’hai eredità da tua madre…
Orochimaru tossì.
-Allora? Sei ancora a terra?
Il padre della ragazza si alzò e attaccò. Un pugno. Parato. Un calcio. Schivato.
-Sei davvero brava!
-Mi ha allenata la mamma!
Un pugno. Un altro. Parato. Un calcio. Colpito. Orochimaru scivolò a terra.
-E questo?
-E’ un colpo che mi ha consigliato Anko!
-Si vede che non viene da te…
Un calcio. Colpito. Un pugno. Parato.
-Non ti arrendi, eh?
Un calcio. Orochimaru a terra. Un altro calcio. Schivato.
-Mi sono stufata!
Arisu saltò, poi atterrò su un tallone provocando una grossa crepa nel terreno, che inghiottì alcuni alberi.
-Kabuto, cerchiamo di andarcene da qui…siamo troppo a rischio!
Kabuto annuì. I tre iniziarono a scappare, inseguiti da Arisu.
In quel momento Arisu era come la dinamite: pronta ad esplodere. Iniziò a correre più veloce che poteva. Colpì Kabuto di striscio. Il ragazzo saltò su un albero.
Dopo circa venti minuti, i quattro avevano raggiunto uno spiazzo erboso.
-Orochimaruuuuuuu!
Arisu partì alla carica. Un pugno. Un pugno all’addome. Un calcio verso il costato. Orochimaru rotolò a terra.
-Signore!
Kabuto corse vicino all’uomo, quando Arisu si frappose tra i due. Colpì Kabuto con un calcio. Il ragazzo cadde a terra.
-Incredibile! Mi ha rotto almeno tre costole con un calcio…
Pensò Kabuto strisciando vicino a Orochimaru.
-Siete finiti!
La ragazza stava per colpire i due, quando tra lei e i nemici comparve Sasuke:
-Mi dispiace, ma non posso lasciarti uccidere questi due…
-Tanto, mi sono promessa di ucciderli e di uccidere anche te! Quindi, prima o dopo è lo stesso!
Colpì Sasuke. Il ragazzo rotolò a terra e si rialzò subito.
-Sei davvero brava, Orochimaru ha ragione!
Arisu colpì Sasuke con un calcio, poi con un pugno. Il ragazzo sputò sangue. Probabilmente la ragazza gli aveva rotto un labbro. Questa volta colpì lui. Arisu saltò in aria, evocò il fulmine tagliente.
-Muoriiiiiii!
Arisu colpì Sasuke di striscio. Era una copia. La ragazza si voltò. Il ragazzo era dietro di lei. La colpì con un pugno. La ragazza cadde a terra. Respirava a fatica.
-Allora? Se vuoi eliminarmi così, non hai speranze…
Arisu iniziò a pensare:
-Cosa faccio? Lui ha lo sharingan, vede i miei movimenti. E’ troppo forte per me…non so se riuscirò a batterlo…però…mi sono promessa che l’avrei ucciso…non posso cedere adesso…
-Allora? Ti sbrighi?
Arisu si rialzò. Nello sguardo aveva la forza. Una forza che neanche lei sapeva di avere.
-Che forza…quasi mi spaventi!
Disse Orochimaru.
-Arisu!
-Arisu!
Erano arrivati i rinforzi.
-Wow! Siete tutti qui!
-Sasuke?
Shiva rimase impietrita. Tsunade si avvicinò alla figlia.
-Come mi avete trovata?
-Abbiamo sfruttato il Byakugan di Hinata e Neji!
-Capisco…
Arisu si voltò. Sara, Rock Lee, Neji e Hinata, Kiba e Akamaru, Mary, Shiva, Anko, Shizune e Tonton, Naruto, Anele e Pina, Galelia, Yobu, Gaara, Temari e Kankuro…insomma, erano tutti lì. La vera famiglia di Arisu era lì.
-Ragazzi…
Ad Arisu venne da piangere.
-Vuoi farli fuori, giusto?
Chiese Luna.
-Si…
-Bene, allora non farti problemi…usa tutta la tua forza…
Shiva appoggiò una mano sulla spalla ad Arisu:
-Sono con te!
-Anch’io!
-Anch’io!
Tutti andarono incontro alla ragazza. Orochimaru rise:
-Ma che bel quadretto…
-Ti piacerebbe, vero?
-Cosa?!
-Avere così tanti amici…così tante persone che ti sostengono, che ti ammirano…che ti vogliono bene!
Kabuto e Sasuke raggiunsero Orochimaru.
-Non farmi ridere, Arisu! Io non ho bisogno di amici…io voglio solo persone servili e fedeli che mi aiutino nella conquista del mondo…
-Allora non capisci niente! Non sai cosa in realtà è importante per la vita di una persona…
-E sentiamo, cosa sarebbe?
-L’amicizia…l’amore…e tanti altri valori che per te sono incomprensibili! E’ per questo che devi morire!
Arisu si scatenò. Tutto il chakra che possedeva lo espulse. Urlò. Dopodichè era fatta. Era trasformata. Aveva assunto la trasformazione del marchio.
-Arisu…
-Non preoccupatevi per me…ho fatto una promessa al Terzo Hokage…eliminerò mio padre! E anche Kabuto! E anche Sasuke!
Scattò davanti a Orochimaru e lo colpì. Sentì suo padre tirarsi indietro, ma non fu abbastanza veloce. L’uomo volò a terra sfinito. Non riusciva quasi più a respirare.
Kabuto lo prese in braccio. Sasuke gli si avvicinò. Scomparvero.
Arisu sentì che le forze l’abbandonavano. Cadde in ginocchio. Sentì che non aveva più fiato. Respirava a fatica. Tossì.
-Arisu…!
Tsunade si accasciò vicino alla ragazza. Arisu cadde a terra. Il segno si ritrasse.

Capitolo 21°: Amici!
Tsunade iniziò a usare i suoi poteri curativi:
-Tesoro, resisti!
Arisu tossì. I battiti si facevano sempre più irregolari.
Anko si avvicinò a Tsunade:
-Posso essere utile? Posso cedervi un po’ del mio chakra…
-Anko? Davvero lo faresti?
-Arisu…Arisu è l’unica persona che mi ha veramente accettata come sono…l’aiuterò con tutta me stessa!
Anko posizionò le sue mani sopra quelle di Tsunade. Il chakra curativo divenne più intenso.
-Forza ragazzi! Non lasceremo morire, Arisu!
Sara, seguita da tutti gli altri, perfino da Gaara e Yobu, che sembravano così impassibili, appoggiarono le sue mani su quelle del Quinto Hokage.
Ad Arisu tornò il battito regolare. Riprese a respirare.
-Tesoro, resisti…
Il chakra curativo si intensificò di nuovo. Tutti i presenti stavano sudando. Era davvero difficile tenere quel livello di chakra costante. Hinata fu la prima insieme a Shiva a cedere. Poi fu la volta di Luna, poi Sara, poi tutti gli altri.
Arisu guarì. Si svegliò.
-Ragazzi…mamma…maestra Anko…Rock Lee…
La ragazza si mise a piangere.
Tsunade l’abbracciò. A tutti i presenti venne da piangere. Naruto si soffiò il naso nella maglietta di Shikamaru:
-Scusami…
-Ma sei proprio andato, testa quadra!
Arisu rise.
-Grazie a tutti…non sarei ancora su questo mondo senza di voi…
-Ma piantala!
Intervenne Yobu.
-Cosa?!
-Adesso alzati e torna al Villaggio abbiamo bisogno di te…perché tu…bhe…sei una persona simpatica…poi, sei intelligente, forte! Konoha non poteva perdere una come te.
-Yobu…
Arisu abbracciò la ragazza.
-Si, ma adesso lasciami…non vorrei che la mia vera personalità si sveli in pubblico…
La figlia dell’Hokage lasciò la presa e si ricompose:
-Ok…comunque…grazie!
-Non ce di che!


Capitolo 22°: Amore e…tradimenti!
Dopo poco erano tutti a Konoha tranne una ragazza. Anzi, non erano al Villaggio ben tre ragazze: Arisu, Shiva e Mary.
-Sapevo di trovarti qui…
Un ragazzo era seduto su una panchina appena fuori da Konoha. Shiva si avvicinò al ragazzo.
-Shiva…perché sei qui…
-Voglio venire con te…
-No, tu devi tornare a casa tua…
-Ma io…io ti amo! Non voglio perderti…
Shiva iniziò a piangere.
-Shiva…
Sasuke abbracciò la ragazza. Shiva alzò lo sguardo verso il ragazzo. Lui si piegò verso di lei e…si baciarono.
-Ora devo andare…mi dispiace…
-Ci rivedremo…
-Può darsi…
Sasuke scomparve. Shiva si sedette sulla panchina e rimase ferma lì a piangere. Avrebbe voluto andare con Sasuke, ma lui aveva ragione, doveva stare lì, per poi tornare a casa.
Sempre fuori Konoha tornavano da una passeggiata Kiba e Mary.
-Mary…
-Si?
-Bhe…
-Che c’è?
-Ecco io…quando ti ho vista…
-Si?
-Ehm…mi sei subito piaciuta…sei una brava ninja: intelligente…forte…
-Vai al dunque!
-Bhe…dunque, io…ti amo!
-Cosa?!
Mary arrossì.
-Anch’io, quando ti ho visto…bhe, mi sei piaciuto subito…
Kiba le prese la mano. Si baciarono.
Da un’altra parte, completamente distanti sia da Mary e Kiba e sia da Sasuke e Shiva, c’erano Rock Lee e Arisu.
Arisu era abbracciata al suo fidanzato e insieme guardavano l’acqua che passava sotto il ponticello, dove si trovavano in quel momento.
-Arisu…è da tanto che voglio dirtelo…ti sembrerò stupido…mah…
-Mah?
-Bhe…stiamo insieme da due settimane e…
-E?
-Per favore, Arisu, non interrompermi…
-Ok!
-Dunque…stiamo insieme da due settimane e io…non ti ho ancora detto cosa veramente provo per te…
-Cioè?
-Io…io…
Rock Lee divenne paonazzo.
-Ti amo! Voglio urlarlo al mondo!
-Non esageriamo…
-TI AMOOOOO!
-Rock Lee…
-T-i a-m-o! T-i a-m-o!
-Rock Lee…
-Si?
-Anch’io…anch’io ti amo…
I due si baciarono.
Lontano dal Villaggio c’era una ragazza. Si, una ragazza. Era Pina.
-Pina, cosa succede qui al Villaggio?
-Orochimaru è riuscito a entrare nel Villaggio…anche per la nostra organizzazione sarà facile penetrare attraverso le mura…
-Brava…
-Itachi…cosa ne pensi di Arisu?
-Arisu? La figlia dell’Hokage?
-Si, lei! E’ solo una stupida che va eliminata…sarà un gioco da ragazzi…
 
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