Teen Titans

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ro-mario
view post Posted on 26/8/2006, 18:45 by: ro-mario




parliamo di un fumetto particolare:
Superman/Batman n. 26.

Disegnato e scritto da ventisei autori (tra cui Arthur
Adams, Jim Lee, John Cassaday, Ed McGuinness, Carlos Pacheco e Tim Sale), parte da un'idea di Sam Loeb (e c'ho impiegato un attimo a realizzare: Sam Loeb.... Sam???), il figlio di Jeph Loeb, morto per un tumore all'età di diciassette anni.
Robin racconta, di fronte alla statua di Superboy appena eretta di fronte alla Titans Tower (a me, questa storia delle statue che i supereroi si fanno realizzare ogni volta che c'hanno un supergruppo, mi è sempre stata un pò sui coglioni....), di quella volta in cui lui e Superboy....
il nuovo Tinman, un ragazzino giapponese di tredici anni da poco introdotto su Superman/Batman (il Tinman è colui che, nell'universo DC, realizza la maggior parte delle attrezzature tecnologiche per i supereroi), è in ritardo con la consegna della nuova Batmobile, Batman e Superman hanno paura che gli sia successo qualcosa e mandano i due ragazzini ad indagare.

Superboy: "non riesco a credere che Batman ti ha lasciato prendere l'aeroplano"
Robin: "lo so. Forse Batman sta davvero iniziando a fidarsi di me"
S: "OPPURE, forse ha fretta di avere la nuova Batmobile"
R: "Già. Ma se la nuova Batmobile sarà come questo nuovo Batplano, non posso biasimarlo"
S: "E' davvero così bello, uh?"
R: "Non ne hai idea"
S: "Comunque, io sono abituato a volare"
R: "Per piacere! So che muori dalla voglia di guidarlo"
S: "Posso?"
R: "No!"
S: "perché?"
R: "Ti ricordi cos'è successo quando ti ho lasciato guidare la Batmobile?"
S: "Batman ha dovuto ordinarne una nuova?"

Comunque, arrivati sul posto, lo trovano devastato, e non ci sono tracce del Tinman. Arriva un automa, con le fattezze del Tinman precedente, che dà loro un ultimatum di trenta minuti per ritrovare il ragazzo.
Dopo essersi scontrati con peluche giganti, versioni robotiche di Batman, Superman e Wonder Woman (e dopo che Robin è riuscito a convincere Superboy ad uscire da una vasca da bagno dove si era ritrovato in compagnia dei robot raffiguranti Wonder Girl, Starfire e Raven.....), Robin capisce che non stanno combattendo, ma stanno giocando ad una specie di versione realistica di un videogioco. La morale è che, "quando ci si trova di fronte ad un gioco davvero impossibile, alle volte bisogna morire per finirlo".
Per finire, c'è una storiella di quando Superman, al liceo, ha conosciuto un ragazzo di nome Sam, morto di cancro a diciassette anni, scritta da Jeph Loeb e disegnata da Tim Sale, che finisce con una splash page di Superman di fronte alla tomba di Sam ed un biglietto (suppongo sia la fotocopia di un biglietto scritto davvero dal figlio di Loeb): "il tuo destino non è sdraiato in un letto d'ospedale, perché raggiungerai più grandi traguardi. Sii padrone del tuo destino. I migliori amici, i migliori dottori, il miglior aspetto, nessuna preoccupazione. Sam".
Ed una pagina con la foto di Sam ed i crediti delle storie, con la dedica "è stato bello lavorare con un uomo di nome Sam".

Due storie sulla crescita, sull'adolescenza e sulla morte.
Davvero belline, trallaltro...
(e questa la pubblicheranno di sicuro, in Italia).
 
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11 replies since 22/8/2006, 16:16   649 views
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