ro-mario |
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| non so che dire: a questo punto, visto che le sue storie piacciono a tutti tranne che a me, ho il sospetto che la Barbato mi stia un pò sulle balle... ed è strano: perché non la conosco nemmeno e perché non ne ho motivo.
mi ero avvicinato al "cimitero dei freaks", dopo le recensioni lette qui e là su internet, con il migliore degli atteggiamenti: forse non mi aspettavo un capolavoro, ma una buona storia, quella sì. e invece... l'albo mi è scivolato addosso. si è fatto leggere e, alla fine, non mi è rimasto nulla... sono arrivato a pagina 90 e ho pensato: "e allora? quand'è che iniziano, le emozioni?"... qui magari esagero: ma io ci ho visto il tentativo di sfruttare i freaks -grazie al ricordo che i lettori hanno di Johnny- all'altare delle vendite e di un improponibile paragone con Sclavi (che, giusto un mese fa, con Marty -un albo dall'atmosfera molto simile a questo: un caso?- è tornato a dare lezioni a tutti). Ci ho visto molto mestiere, ci ho visto emozioni finte. ci ho visto una storia poliziesca neanche tanto bella, con un finale (il risveglio dopo l'operazione) che mi ha ricordato un pò troppo un episodio di "ai confini della realtà". ci ho visto lo spreco di un altro ottimo lavoro di Mari (non era bastata quella robaccia de "l'ultimo arcano"? nonostante la storia del ventennale, continuano a dare i migliori disegnatori alla Barbato...).
quindi, ho deciso di rinunciare a farmi piacere la Barbato. nulla di che: probabilmente ciò che piace a lei non piace a me. inutile insistere...
voti: copertina: 5 (la lapide della nanetta in primo piano, proprio nun se pò vvedè...) storia: 5 disegni: 7,5
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