questa è la storia....

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ro-mario
view post Posted on 25/7/2006, 17:08




CITAZIONE
Piccininno aveva votato come miglior serie Zagor, forse anche perché era già al lavoro sul Dampyr di Boselli....... (ma togliamo pure il "forse").

vi racconto la telefonata....
ad un certo punto si arriva alla domanda sulla migliore serie. Piccininno mi risponde: "Zagor", io faccio un verso tipo: "ehhh?".
poi gli chiedo perché.
prima mi dice che è convinto che Boselli sta facendo un ottimo lavoro. E, fin quà, concordo in pieno... però, la serie era un pò calata, negli ultimi tempi.
Lo stuzzico e mi rivela che, sì: sta lavorando con Boselli ad una nuova serie bonelli. E si è reso conto che Boselli è davvero bravo...
Chiedo maggiori dettagli sulla serie, ma non riesco a scucirgli nulla..... l'unico indizio è che, oltre a lui, l'unico disegnatore che ci sta lavorando è Majo.
E qui mi vien da pensare che non è che ci credano poi tanto, in Bonelli, a questa nuova serie, se a Boselli danno come unici disegnatori uno che arriva dal fumetto umoristico e che, a quanto ne so, ha lavorato davvero poco sul realistico (Piccininno) ed uno bravissimo ma di certo con un segno tutt'altro che popolare (trallaltro, in molti davano la colpa della chiusura di Hammer anche all'incoscienza dei bresciani di aver esordito in edicola con un numero disegnato da Majo)....
Piccininno mi dice che, però, Majo è migliorato tantissimo dal '94 (tra il numero 1 di Hammer ed il numero 1 di Dampyr, in effetti, non pubblicò nulla....). Io gli rispondo che, a me, piaceva anche prima.... ma non so come lo accoglieranno i lettori bonelliani.
 
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ro-mario
view post Posted on 28/7/2006, 10:24




Lucca '97, dunque...
il Padiglione AlterVox, dunque..........

più ci penso e più mi rendo conto di ricordarmi davvero poco, di quell'edizione.
Avevamo lo stand? Secondo me, alla fine, no.
Forse, ma soltanto forse, avevamo lasciato alcune copie allo stand di Mauro (quello di Comics&Dintorni, splendido negozio di Firenze), a quello della Cosmic Comics e.... boh!
l'unico ricordo "vero" di quella Lucca lì è una passeggiata, abbastanza di corsa, nel padiglione "alternativo". Lì capii che io, làddentro, non c'entravo nulla: tutta una serie di progetti editoriali, di fanzine e di simil-fanzine che sembravano dire a chi passava: "non comprateci!".
Non che Nuvole vendesse chissà che (a quel punto, le vendite si erano attestate, piùommeno, sulle 150 copie. Tante, poche? di certo, non abbastanza per giustificare le spese ed il non indifferente "mazzo"...), ma mi sembrava che ci fosse non solo la voglia di essere "diversi per forza", ma anche una certa dose di supponenza.... poi, magari, erano tutte paranoie mie e cannai in pieno il giudizio. Ma questo è quanto mi ricordo.
Forse fu anche per quello che "snobbai" la Factory.
Cosa di cui non riesco a capacitarmi nemmeno oggi: conoscevo solo Leomacs, ma lo conoscevo abbastanza bene (e, comunque, abbastanza bene da spendere 2000 lire per un suo fumetto...). Eppoi, la storia di un vampiro mafioso non poteva non attirarmi....
Forse fu perché ero stufo di leggere numeri uno di miniserie di quattro numeri che, se andava bene, arrivavano al numero due. Il tre, forse, sarebbe uscito dopo un anno o due, il quattro mai (purtroppo, era quella la trafila dei fumetti "indipendenti" italiani di quel periodo).
O, forse, fu solo perché avevo finito i soldi.
Fatto sta che io, fino all'anno scorso, non avevo mai letto nessun albo della Factory (se non i due del Massacratore, sempre che fossero arrivati in fumetteria: avevo l'abbonamento, ma non so se Giò me li tenne da parte... in quel periodo, avevo raggiunto quasi l'apice del mio disinteresse per i fumetti, e sarò passato in fumetteria tre/quattro volte in due anni.... anche perché i fumetti mi arrivavano direttamente a casa già da un pò. Comunque, quando li ho riletti, non me li ricordavo proprio).
Le cose migliori della Factory furono, secondo il mio punto di vista, "Simbolo" di Cajelli-Bertelè (un gioiellino di venti pagine), Milano Criminale di Cajelli-Rosenzweig e "Battaglia" di Recchioni-Leomacs.
Ma tutte le storie erano molto, molto carine. (Quasi) tutto ruotava intorno a Roberto Recchioni, che si sbizzarriva con la violenza e lo splatter di Lost Kids (disegni di un Walter Venturi addirittura caricaturale per una storia su dei bambini che cercavano di sopravvivere in una città dominata dagli zombie...), con l'umorismo erotico, che poi si avvicinava parecchio al porno, di Zelda, con sceneggiature per il Massacratore e Capitan Italia...
Cajelli, invece, (si era fatto notare qualche tempo prima con "Pulp Stories", miniserie pubblicata dalla Scuola del Fumetto di Milano, disegnata da Luca Rossi) "buttava lì" degli albetti one-shot, senza avventurarsi in progetti più lunghi (a me, però, sono piaciuti tutti... anche -e parecchio- Lele e Sabry).
I disegnatori erano uno più bravo dell'altro...
Più ci penso, più mi sembra impossibile, non averli letti nè acquistati quando uscirono: dovevo anche portare avanti una fanzine, e sarebbe stato davvero il minimo dare almeno un'occhiata distratta alle nuove produzioni italiane (e, se avessi dato un'occhiata distratta a "Battaglia", ripeto, l'avrei comprato di sicuro...).
Misteri misteriosi della vita... bah!
C'era anche un altro fumetto, di cui non ho più sentito parlare, che veniva probabilmente pubblicato dalla Scuola di Fumetto: LENIN.
Chissà di cosa parlava, chissà chi lo realizzava, chissà se era bello o no.......
Al padiglione AlterVox, comunque, Graziano si mise d'accordo con Jorge Vacca della Topolin Edizioni per un'intervista sul numero successivo: si sarebbe dovuto parlare del "Che" di Breccia, di "Psychopathia Sexualis" di Miguelangel Martin (uno dei fumetti più "disturbati" di tutti i tempi: c'era la storia del sequestro delle copie, sulla quale, però, probabilmente la Topolin ci aveva un pò "marciato su"), di Brian the Brain... per fortuna che c'era Graziano, in quel periodo, che leggeva qualcosa di "alternativo". Perché io, probabilmente, mi ero fossilizzato su Bonelli, Supereroi, manga e fumetti argentini....

ah! ho ritrovato una copia di "Whinny", quello che doveva essere (eggià: il solito discorso) il numero uno di una miniserie di 4 che, direi, non raggiunse mai il numero due.... Era scritto da Gianluca Piredda (Nuvole n. 4) e Carlo Ermini, e disegnato in perfetto Castellini-style da Davide Di Sarno. La copertina era di Mauro Muroni, segnalatosi su Arthur King e abbastanza "in voga", in quel periodo.
Il protagonista -di cui, dal numero uno, si capisce ben poco- è un uomo con la testa e gli zoccoli di un cavallo, che abita in un Cile futuristico, diventato uno dei centri più potenti del mondo......
La storia è solo introduttiva, e si capisce ben poco di quello che sarebbe potuto accadere nei numeri successivi. A me, probabilmente, era piaciuta poco. Anche perché non ho mai amato il tratto di Castellini, figurarsi quello dei suoi epigoni.....
 
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ro-mario
view post Posted on 23/11/2006, 15:54




QUI SI LATITA!!!

eggià: mi rendo conto che è quattro mesi che non aggiorno il thread...
eccomunque, mi par di capire di essere arrivato al numero 5 di NUVOLE.
Per i curiosi, che magari vogliono sapere come andrà a finire, posso aggiungere che ci furono anche i numeri 6, 7 e 8.
mi riprometto di continuare il thread a breve (ma sono un fenomeno, io, a non mantenere gli impegni. CHE SI SAPPIA!)
 
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songy
view post Posted on 4/4/2007, 13:54




CITAZIONE
Tutte le mattine mi facevo Lovere-Bergamo in pullman

sei di lovere??

io songavazzo, anke io quasi tutti i giorni faccio quasi lo stesso tragitto (per ora ho letto solo il primo post)
 
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Exidor
view post Posted on 7/5/2008, 08:47




Qui non si latita più, qui ci si è presi una pausa caffè che dura da aaaanni ("erano aaanni che non mi divertivo così", "cos'erano?", "AAAAAnni", ah, quando Salvatores faceva ancora dei grandi film e non le cacatine di vacca che ci tocca sorbire adesso).
Io capisco che adesso siamo diventati dei grandi editori, d'accordo che l'Italia fumettistica è ai nostri piedi e decine e decine di fan adoranti si strappano i capelli per avere l'onore di "aiutare" il relax del Romariano albatros, ma qui ci si dimentica della base.
Guarda che fine ha fatto il PD dimenticandosi della base.
Urge rimedio e continuazione della romarica storia.

Il popolo rumoreggia.
 
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ro-mario
view post Posted on 8/9/2009, 17:10




DI COSA STAVAMO PARLANDO?
riemergo da una brevissima pausa per riprendere il discorso delle origini di tutto (eggià: fanzine, negozio, casa editricie -rigorosamente con la I- universo, brioche & cappuccino).
inizio con qualche commento intriso del sapore dell'oggi alle frasi di ieri (hey! non sapevo di essere un poeta!!!):

CITAZIONE
faccio un breve riassunto dei fumetti che, dal 1994 ad oggi, mi hanno "perseguitato" (poi, tra qualche giorno andrò avanti col topic, che è ben lungi dall'essere terminato):
1) L'INSONNE.
grazie alla prima serie, conosco Graziano Galletti (che "debutterà" sulla fanzine con l'articolo: "che fine ha fatto Desdy Metus?") e Giuseppe di Bernardo (anche lui collaborerà alla fanzine, più avanti). Tra i giovani disegnatori della serie, inoltre, ci sono David Messina e Federica Manfredi, che disegneranno i primi fumetti "professionali" di Nuvole.
L'Insonne chiude, Graziano e Giuseppe passano a Selen. Ma, quando li vedo, parlano sempre di lei (soprattutto Giuseppe...). Passano gli anni, e ogni tanto, allo stand, arriva Giuseppe con un volume speciale di Desdy, sempre con una casa editrice nuova.... C'ha una costanza incredibile, il ragazzo: anche dopo aver debuttato su Diabolik, non molla e, finalmente (dopo aver incassato i rifiuti di tutte le case editrici "solite"), convince un editore nuovo, nel campo del fumetto, a scommettere su L'Insonne. Scommessa che, per il momento, parrebbe vinta alla grande..... Ora lo incrocio praticamente a tutte le fiere, ed ogni volta si parla di un progetto nuovo...

certo che, a rileggerle oggi, queste righe suonano davvero strane....... adesso l'Insonne la pubblico io
ah! Piccolo-spazio-pubblicità: tra un paio di settimane sarà disponibile, finalmente, il numero due!


CITAZIONE
2) SPRAYLIZ.
e anche Gea, un pochino... E' per "colpa" di Enoch, che nasce la fanzine. E' sua la nostra prima copertina. Poi arriveranno gli adesivi e altre interviste. Quando Sprayliz chiude, è un nostro amico a pubblicare la serie "da fumetteria". Quando apriamo il negozio, Luca è uno dei primissimi autori che invitiamo, e tornerà parecchie volte.
Piccolo scoop: eravamo già d'accordo... alla prossima Lucca, avremmo stampato un volume con la ristampa di tutta la prima serie di Sprayliz. Purtroppo (beh: per fortuna di Luca...), un'ottima casa editrice ha avuto la nostra stessa idea. E, probabilmente, il volume lo stamperanno loro... Ma, forse, anche noi saremo coinvolti in qualche modo...... Con Luca si sta parlando anche d'altro, comunque.

alla fine è andata così: Luca e Marco Schiavone (il gran capo delle Edizioni BD) hanno voluto farsi "perdonare" stampando, di tutti e tre i volumi di Sprayliz, un'edizione con copertina variant solo per l'Arcadia.
Il rapporto con Enoch è sempre splendido: dopo l'illustrazione per il volume di Loaded Bible (certo che mi suona un pò strano, essere quello che ha fatto pubblicare Enoch dalla Image....), Luca realizzerà la copertina del numero uno del magazine ARCADIA PRESENTA, che uscirà a Lucca (e, se tutto va bene, anche degli altri due numeri)

CITAZIONE
3) ARTHUR KING
Bartoli e Domestici sono stati tra i primi autori di cui sono diventato amico. Con loro ho organizzato il primo "incontro" della mia "carriera" di organizzatore (alla fumetteria Yellow Kid di Bergamo, qualcosa come un trilione di anni fa...). Hanno dormito a casa mia, abbiamo fatto l'intervista in macchina, mentre guidavo...
E, poi, ovviamente... Guglielmo Signora, che ha scritto per la fanzine, che sento spesso, che è un amico e, nonostante la distanza, un cliente affezionato. Gli ho chiesto di fare una storia inedita di AK: peccato, per il momento (e per cause indipendenti da noi) non si può fare...... anche Piccininno, trallaltro, è uno che ha dato parecchi contributi a Nuvole. E, grazie ad AK, ho conosciuto Massimo Carnevale e Monkey Punch. Mica cazzi!

ho rivisto Bartoli questo fine settimana: si è parlato del più e del meno, si sono fatte battute volgari e... vabbè: ho evitato l'argomento John Doe. Ma Lorenzo è talmente bravo che si è già rialzato dalla botta inaspettata e, diciamocelo, anche vigliacca (nei modi, più che nelle ragioni). Ed è più forte di prima (retorico, vero? lo so: e non ho mai preteso di fare lo scrittore).

CITAZIONE
4) HAMMER
i ragazzi di brescia... principalmente Giancarlo Olivares, Stefano Vietti e Luigi Simeoni: uno dei miei primi articoli fu per la presentazione di Hammer. Poi ci sono stati parecchi pomeriggi passati nel loro studio. La chiusura di Hammer, l'inizio dell'avventura su Nathan Never, il disegno "al volo" di Olivares per il nostro articolo su Blade Runner.... Non è un caso, se abbiamo organizzato con loro l'incontro per l'inaugurazione del negozio.

Ho perso un pò di vista Gigi: le ultime telefonate si sono svolte in un clima decisamente sfigato ("sto cambiando aereo, possiamo sentirci tra qualche giorno?" - "sono all'obitorio, è successa una disgrazia...") ed ho deciso di evitare di chiamarlo per un pò. Credo ne sia felice :huh:
Giancarlo lo sento ogni tanto: ha in abbonamento da me la serie a fumetti di Buffy in inglese. Stefano, invece, lo vedo e sento spesso: dopo lo smacco di "Life Zero" (una serie scritta da lui e disegnata da Marco Checchetto sugli zombi -NON nel senso che Checchetto ha preso degli zombi e ci ha disegnato sopra: la mini avrebe dovuto parlare di zombi- posticipata a quando Marco sarà meno oberato dal lavoro per Amazing Spider-Man), è diventato l'insegnante di riferimento per i corsi di sceneggiatura dell'Arcadia. E anche con lui si parla spesso di nuovi fumetti da realizzare insieme...

CITAZIONE
8) ESP
ESP è, soprattutto, Maurizio di Vincenzo. Che, tra l'altro, mi ha fatto un complimento incredibile, quando mi ha detto che una mia intervista fatta a Carlo Ambrosini era il migliore articolo che avesse mai letto su una fanzine.

notiziona dell'ultima ora: a Narni mi sono fermato a cena con Maurizio e Marco Soldi. Se tutto va come deve andare (e credo proprio che lo farà), Maurizio curerà un progetto molto ambizioso delle Edizioni Arcadia. E anche Marco ne sarà parte integrante.........
Loro hanno detto di sì: ora tutto sta nel vedere se ci saranno abbastanza soldi per portarlo a termine.
CITAZIONE
9) NAPOLEONE
Ambrosini lo conobbi a Lovere, nel lontanissimo 1991. Quando andai a trovarlo in studio, scoprimmo divertiti che Enea Riboldi, per un certo periodo, aveva abitato a Costa Volpino, a cinquecento metri da casa mia. E se non è una coincidenza strana questa....
Nella copertina del n. 2 di Nuvole, Carlo presentò Caliendo e Lucrezia.

mah! forse è un caso... me ne sono reso conto solo ora, rileggendo queste righe: il 6 agosto è nata la mia splendida figlia. Si chiama Lucrezia...

CITAZIONE
miglior autore italiano di sempre:
Guglielmo Signora: Massimo Carnevale (bell'azzardo! n.d.ro)

il voto rimane sempre un bell'azzardo, ma oggi è decisamente più comprensibile. Certo che Guglielmo, dodici anni fa, ci aveva visto davvero lontano...... Non che fosse così difficile, per chi ci aveva lavorato insieme: Carnevale era già un mostro di bravura... ma, nel magico mondo del fandom italiano, egli era sottovalutato, se non snobbato: vero che, di suo, erano uscite solo le copertine di Skorpio e Lanciostory -che, seppure completamente diverse da quelle che fa adesso, erano già DANNATAMENTE spettacolari- un paio di storie brevi scritte da Bartoli per l'Eura e qualche vignetta di Arthur King. C'è voluto John Doe, con tutto l'hype che è riuscito a generare, perché gli "appassionati" italiani comprendessero appieno il suo talento.
 
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ro-mario
view post Posted on 11/9/2009, 18:47




ah! è bello tornare a scrivere sul topic più letto del forum dopo tre anni senza dir nulla a nessuno!!!
chissà quando (e se) qualcuno si accorgerà della cosa....

eccoci dunque all'Expocartoon del maggio 1998, a cui ci presentiamo con il numero 6 della fanza... ai tempi, la Bonelli stava preparando le uscite di Brendon, Julia e Gregory Hunter. La prima serie, in ordine di uscita, è Brendon... quindi urge una presentazione fatta coi controfiocchi. Unici, piccoli problemi: bisogna vincere la ritrosia di Chiaverotti verso le interviste, inoltre i disegnatori di Brendon sono tutti distantissimi (a parte Roi) e, soprattutto, io non ne conosco -personalmente, ovvio- nemmeno uno. Il punto uno si risolve facilmente: siccome Claudio è un amico lo chiamo e ci mettiamo d'accordo per fargli un'intervista via fax. Ai tempi ci sembrava una cosa stranissima, ora è la regola. Piccola disgressione: non ci vuole davvero nulla a mandare ad un autore cinque domande... trovo che i siti internet abbiano abbassato -e di tanto- la qualità di interviste ed articoli sui fumetti. Altra cosa è parlarci faccia a faccia, con un canovaccio di partenza, certo, ma con la possibilità di improvvisare domande partendo dalle sue risposte. E' un pò la stessa differenza che passa tra un giornalista ed il redattore degli annunci mortuari.... Poi magari sono io che sono "solo" troppo vecchio, ma lo trovo triste.
Chiariamo: non che io mi senta chissà quale tipo di giornalista o di critico di fumetti... anzi: sono sempre stato uno scribacchino abbastanza ordinario.
Okkey: tornando a Brendon: come dicevo, la cosa ci sembrava strana, così l'articolo fu stampato a firma Claudio Chiaverotti. Visto che fuori piove e sono in negozio da solo (eqquindi c'ho tempo da buttar via) vi trascrivo l'intro:
"Graziano Galletti e Mario Taccolini, oltre a essere le anime della rivista "Nuvole", sono i soci fondatori e benemeriti della Lega per la Liberazione dei Nani da Giardino, commando Italia (NON STO SCHERZANDO!!!).
Graziano ha una trentacinquina d'anni, da tre è legalmente sposato con la Silvia (in Chiesa, ragazzi! questa è gente che non scherza!), e il camionista sopra casa sua gli rompe sempre le balle.
Mario sbaglia sempre a scrivere il mio cognome, e lo scrive con due erre, ma comunque non potevo resistere a due cuori così sensibili da commuoversi alle strazianti urla di Eolo, Mammolo e Pisolo prigionieri nei giardini. E quindi via, si va a incominciare. Io ho trascritto le domande che loro mi hanno spedito, e ho risposto".
Intervista a Claudio, quindi, poi un riassunto del dossier di presentazione del personaggio. Volevo fare qualcosa anche sulla parte grafica, ed avevo pensato ad intervistare telefonicamente tre disegnatori: Massimo Rotundo, che avrebbe illustrato il numero uno, Corrado Roi, che si sarebbe occupato delle copertine, e Giuseppe Franzella, di cui Claudio mi diceva meraviglie.
Chiamo Stefano Marzorati per farmi dare i numeri di telefono di questi disegnatori, li chiamo e faccio le interviste. Tutto normale? No, ovviamente: dopo un pò mi chiama Marzorati, a cui avevo fatto leggere gli articoli su Brendon, e mi chiede di non pubblicare l'intervista a Roi ("per il suo bene"). In effetti le risposte di Roi erano decisamente inusuali e mostravano un disegnatore totalmente disincantato... alla fine, ho "tagliato" quello che andava tagliato (non avevo alcuna voglia di litigare con la Bonelli per un'intervista secondaria: forse un atteggiamento pavido, in effetti.... c'è da dire che non ci fu nessun diktat, ma solo la richiesta di non innescare una polemica) ed ho pubblicato un'intervista davvero "mini".
Per la copertina utilizzammo un acquerello che Franzella aveva regalato a Chiaverotti (con una R sola).
Il primo "pezzo" realizzato, però, fu l'intervista a Sergio Bonelli. Da parte mia c'è sempre stata una sorta di rispetto reverenziale verso il creatore di Zagor e Mister No (rispetto, misto a una certa dose di venerazione, che non è affatto scemato col tempo) e, quindi, ci volle un poco, prima che mi sentissi "pronto" per intervistarlo. Anzi, se non ci fosse stato anche Graziano, forse non l'avrei mai fatto...... ci accordammo con Marzorati per il giorno e l'ora: Graziano venne a Milano apposta (da Firenze), io presi un giorno di ferie.
Ci accoglie Marzorati, che ci accompagna nella "sede centrale" della Bonelli (che è nell'edificio accanto a quella dove ci sono -tra gli altri- il suo ufficio e quello di Serra). Credo fosse la mia "prima volta"... la sede della Bonelli è il sogno di ogni appassionato di tavole originali: non c'è un centimetro quadrato (di nessuna parete) che non sia coperto di disegni originali di gentucola tipo Pratt, Battaglia, Magnus..... roba da restare DAVVERO a bocca aperta. E non voglio pensare a come può essere la collezione privata di Bonelli.... vabbè: Bonelli è gentilissimo, ci accoglie come dei vecchi amici, poi ci sistemiamo in un ufficio pieno di oggetti di ogni genere (juke-box, miniature di alligatori, souvenir africani...). L'intervista dura almeno un'ora e mezza (e non vi dico il mal di polso per sbobinarla), e diventerà l'articolo portante del numero (da pagina 4 a pagina 14). Riporto anche di questa alcuni momenti salienti:
"Trovo riduttivo dare la colpa (della crisi) solo alla televisione ed agli intrattenimenti alternativi che sono fioriti negli ultimi anni: certo, i giovani hanno più alternative, modi diversi di passare il proprio tempo libero, ma è troppo facile dare la colpa ai lettori. Teniamo presente che il nostro pubblico è l'ultimo baluardo del fumetto in Europa, l'Italia è l'unico paese dove esistono ancora alte tirature. La settimana scorsa sono stato in Inghilterra: non si trovano più fumetti nelle edicole, bisogna andare nelle fumetterie come "Forbidden Planet" (tasto ancora più dolente oggi che il Forbidden è diventato, in pratica, una giocoleria... Nota di Me, 2009); in Francia sopravvivono soltanto i cartonati che si presentano come fumetto sofisticato, d'autore, ed invece spesso contengono materiale di scarsa qualità. Questi sono segnali molto forti. Io credo che il pubblico abbia l'alibi di aspettarsi sempre delle proposte innovative, insolite, che si sia stancato delle solite storie: all'incirca ogni dieci anni, in Italia, viene creato un fumetto con una tematica particolarmente emozionante, che dà una scossa al mercato. Diabolik, quando è uscito, ha innescato tutta una serie di interessi che sono andati a vantaggio anche di altre testat, ha indicato una direzione da prendere. Anche Dylan Dog è uscito in un periodo di grossa crisi ed ha fatto riavvicinare molta gente ai fumetti in generale. Secondo me, quindi, la colpa è un pò nostra che non riusciamo a "catturare" questo pubblico, che è molto distratto. Sono stati fatti dei tentativi, spesso lodevoli (come Hammer, Esp, Sprayliz...): ma sono durati poco perché venduti a un prezzo troppo basso. Queste testate vendevano, credo, 8/10.000 copie, e purtroppo non riuscivano a coprire le spese. Forse la colpa di questa situazione è dei grossi editori, anche mia, che non hanno mai avuto il coraggio di adeguare il prezzo di vendita a quello del cinema, dello stadio... abbiamo sempre considerato il fumetto una cosa povera perché siamo stati abituati troppo bene: L'Intrepido e Topolino vendevano 700.000 copie, Il Monello 500.000, Tex è arrivato a 600.000... ci siamo sempre accontentati di guadagnare poco perché le alte tirature ce lo permettevano. Oggi però il pubblico si è ridotto e il fumetto, per poter sopravvivere, dovrebbe costare di più. Penso che il panorama debba assestarsi in modo diverso, con più testate che potranno permettersi di vendere meno perché avranno un prezzo più alto. Bisogna calcolare che un fumetto di medio successo, oggi, vende 35/40.000 copie: è necessario che, su questi livelli (ma anche solo con 20.000 copie) una testata sia remunerativa per l'editore". 1998, e sono parole adattissime al 2009: ci sarebbe da riflettere su quanto poco sia cambiato nel frattempo... e sul perché gli editori, pur conoscendo la soluzione per mandare in pareggio la maggior parte dei loro fumetti, abbiano ancora paura ad attuarla. Certo: non è l'unica soluzione, ma è quella che (per fare il primo esempio che mi viene in mente) permette la sopravvivenza dei comics statunitensi.
Inoltre: "domanda) Un'ultima domanda, di carattere personale. Sergio Bonelli è nato nel mondo del fumetto e ci è vissuto per moltissimi anni: dopo tutto questo tempo, c'è ancora la passione? risposta) Sì, mi piace leggere. Però avverto, è inutile negarlo, un certo distacco dai fumetti "nuovi" (anche i miei, come Nathan Never e Dylan Dog) e capisco che il mio modo di interpretare il mondo avventuroso è un pò superato, faccio addirittura fatica a seguire certi schemi narrativi. Mi rendo conto che il mio compito è sempre più difficile perché sto perdendo il contatto con il pubblico che invece, fino a qualche anno fa, avevo molto vicino. Le nuove generazioni hanno inevitabilmente radici diverse dalle mie: il cinema, la televisione propongono cose nuove... devo per forza dare fiducia ai miei collaboratori più giovani, che si avvicinano maggiormente ai gusti del pubblico. Questo, certamente, cambia il mio atteggiamento verso i fumetti, però mi piace sempre leggerli, mi danno ancora emozioni... quando arrivano in redazione le tavole originali sono sempre il primo a guardarle... Mi considero ancora un appassionato, però sono giunto alla conclusione che i fumetti fanno bene se presi a piccole dosi, ed ora sto un pò esagerando...".
A corredo dell'intervista c'erano due box abbastanza interessanti: in uno c'era la suddivisione delle tavole del Nathan Neverone n. 3, che era stato disegnato da Gigi Simeoni e Giancarlo Olivares. Sull'albo non erano specificate le tavole disegnate dall'uno o dall'altro. Sull'albo no, su Nuvole sì ;).
Nel secondo c'era una domanda "secca" a Carlo Ambrosini: "perché Napoleone si chiama Napoleone?". "Napoleone si muove nel mondo della psiche, dove non ci sono certezze: avevo bisogno di un personaggio con un nome virile ed allo stesso tempo ironico. La parola Napoleone evoca forza, nobiltà, intraprendenza... e poi, una mia amica ha una grossa micia che si chiama così".
A pag. 14 c'era il layout di Bonvi per una pagina di "Maledetta Galassia". Roba che, da sola, valeva le cinquemila lire della spesa...
Già che eravamo in Bonelli, cogliemmo l'occasione per intervistare anche Alfredo Castelli (Martin Mystere si apprestava a festeggiare i duecento numeri): non è che siamo capitati nell'ufficio di Castelli a fare un'improvvisata in stile Cicciobastardo di Austinpoweresca memoria... avevamo preso regolare appuntamento.
Nella prossima puntata: l'intervista a Castelli, un retroscena gustoso su Antonio Serra e Gregory Hunter, le interviste a Charles Vess, Francesco Artibani e Riccardo Secchi, i fumetti di Nuvole..........
 
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dent
view post Posted on 12/9/2009, 16:27




fortuna che t sei riappassionato, senno da chi compravo, i fumetti tutti i mesi!!!!
 
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layerJenueMar
view post Posted on 27/9/2012, 15:56




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83 replies since 15/2/2006, 17:02   5115 views
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