questa è la storia....

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ro-mario
view post Posted on 23/2/2006, 17:53




NUVOLE N. 2

Tra il numero 1 ed il numero 2 passò circa un anno.
Perché? Sinceramente… non mi ricordo. Probabilmente, “bucammo” l’uscita per la Lucca di marzo ’95. Ed era assolutamente impensabile uscire qualche mese prima della fiera, dove vendevamo un bel po’ di copie: un po’ “al dettaglio” sul prato, un po’ ai negozianti… e, trallaltro, a Lucca s’incontravano tutti i distributori.
Comunque: gli articoli per quel numero ebbero tutti una genesi davvero particolare…
Ma partiamo dall’incomincio. Anzi: buttiamo lì una premessa: NUVOLE n. 0 (la terza di copertina del n. 2 è una vera miniera d’informazioni…..) uscì per una fiera che si chiamava Palasesto.
Alla Lucca del marzo 1994 avevo conosciuto Graziano Galletti, sceneggiatore di Desdy Metus. Ci eravamo poi sentiti via-posta, e ci siamo rivisti a quella di novembre. Graziano girava con un sacco di gente: due disegnatori che avevano da poco debuttato su Lazarus Ledd (Fabio Bartolini e Alessandro Bocci), un giovanissimo clone di Castellini (Simone Bianchi), Giuseppe Di Bernardo, il gestore di una fumetteria di Firenze (Mauro Bruni), e CLAUDIO CHIAVEROTTI. Tutta gente che avrebbe fatto un sacco di strada.
Iniziai a frequentarli anch’io (tutti tranne Claudio, che avevo incrociato solo un paio di volte). Per dirla tutta, a quella Lucca fui “beccato” da una televisione locale che mi chiese di fare un paio di domande a Claudio, eppoi mi chiese se volessi toccarlo. Cercai di spiegare che gli appassionati di fumetti non sono poi così “nerd” come li si vorrebbe dipingere, ma il “giornalista” non mi parve per nulla convinto……
Dopo la chiusura di DESDY METUS (la BBD non solo non pagò le storie ed i disegni, non solo chiuse da un momento all’altro… ma s’intascò anche tutte le tavole originali! Prassi abbastanza diffusa, purtroppo, in quel periodo… la stessa cosa l’aveva fatta la EDEN con Full Moon Project), Graziano aveva abbastanza tempo libero, e mi propose di collaborare alla fanzine. Detto, fatto: l’inizio non fu nulla di eclatante… un articoletto che si chiedeva “Che fine ha fatto Desdy Metus?”. Ma, col passare del tempo, Graziano sarebbe diventato una colonna insostituibile di Nuvole.
Fu grazie a lui, inoltre, che conobbi Andrea Venturi, Marco Bianchini, Fabio Civitelli, e molti altri disegnatori della Bonelli.
Iniziai a frequentare anche Flavio Ravelli, che aveva dato lezioni di disegno ad un ragazzo di Lovere che avevo conosciuto da poco: Valerio Massari. Valerio era influenzato moltissimo da Cavazzano, soprattutto quello di Altai & Johnson. Ci trovammo subito in sintonia (sia con Valerio che con Flavio… anche se i due, nel frattempo, avevano preso vie diverse che non si sarebbero più incontrate). A Flavio regalai le copie dei primi due numeri di Nuvole, e lui mi tenne prigioniero in casa sua per parecchie serate a raccontarmi dei suoi trascorsi con Lupoi, Fumo di China, Berardi… ed a spiegarmi tutti i difetti della fanzine… ricordo che una sera mi accolse addirittura con DUE pagine, scritte fitte fitte a penna, davanti e dietro, di appunti e suggerimenti.
Valerio realizzò un’illustrazione per il numero 2, Flavio invece s’incaricò di trovarci un colorista per la copertina. Che sarebbe stato un Dylan Dog di Ambrosini… Flavio si ricordava di un’illustrazione apparsa su Fumo di China (o su un volume della Glenat) di Casertano, con una colorazione molto particolare, ed aveva le idee molto chiare su come sarebbe dovuta essere la nostra prima copertina a colori.
Ma parliamo delle interviste.
CARLO AMBROSINI: l’avevo conosciuto nel ’91 a Lovere, dove la Comunità Montana aveva organizzato una mostra su Dylan Dog. Lo rividi ad una fiera (credo fosse la prima edizione di Cartoomics, ma non ci scommetterei nulla), parlammo, gli feci vedere i primi due numeri di Nuvole, e ci accordammo per l’intervista. Sarei dovuto andare a trovarlo al suo studio.
Lo studio era un delirio: bellissimo! La prima cosa che si notava, entrando, era il biliardino nel corridoio: Ambrosini e gli altri ci passavano delle ore, tra una tavola e l’altra. Lì conobbi anche Enea Riboldi, che si stava riprendendo da un terribile incidente ed aveva da pochissimo lasciato la sedia a rotelle. Parlammo del mio lavoro (ero reduce da un’esperienza incredibile: mi ero occupato del disotterramento di alcuni cadaveri in alcuni cimiteri, dalle mie parti… e sia Ambrosini che Riboldi si mostrarono molto interessati all’argomento), di barche (la grande passione di Enea), del “mio” lago: avevo portato con me alcune copie di un giornale per il quale scrivevo, all’epoca: “Alto Sebino”, e fu così che scoprimmo che, per qualche anno, Riboldi non solo aveva abitato nel mio paese (Costa Volpino), ma addirittura a meno di cinquecento metri da casa mia…..
Chiacchierammo per un bel po’, cosicché finimmo per fare l’intervista durante la pausa pranzo: Carlo mi portò in un bar lì vicino, mangiammo un panino (la rima, ovviamente, è assolutamente involontaria….), e registrai il tutto. Ambrosini aveva da poco iniziato a sceneggiarsi le storie di Dylan Dog, e stava già progettando Napoleone. Ma, naturalmente, non poteva dirmi nulla: fece qualche accenno e, nel disegno che realizzò per la copertina, mise Caliendo e Scintillone insieme a Dylan Dog. Il disegno arrivò all’ultimissimo minuto (anzi: se non ricordo male, dovetti andarlo a ritirare allo studio di Milano all’ultimissimo minuto…….), sicchè non me la sentii di insistere chiedendo chi erano quei due strani tizi alti come dei puffi. A domanda, mi rispose: “se tutto va bene, lo scoprirai presto”.
ANDREA VENTURI: se qualcuno di voi, leggendo quell’intervista, non riesce a riconoscere il mio modo di scrivere… beh: complimenti! Infatti, nonostante ci sia la mia firma, il pezzo è TUTTO scritto da Venturi. Ma non è così semplice…
Quando ne discutemmo, a Lucca, Andrea mi disse che lui, le interviste, le faceva solo “per scritto”, perché diceva che, con le parole, molto spesso non era soddisfatto di come riusciva a rendere il senso di un discorso. A me l’idea non è che m’entusiasmasse… Ma trovammo un allucinante compromesso: sarei andato a Bologna, al suo studio, e lì avremmo fatto una specie di pre-intervista, senza registratore o altro, durante la quale avremmo parlato del più e del meno e, oltre a conoscerci meglio, gli avrei rivolto anche le domande che mi sarebbe piaciuto fargli (essì… perché, alle volte, le domande più interessanti non sono quelle “preparate”, ma quelle che “nascono” lì per lì, mentre l’intervistato sta rispondendo ad un’altra domanda). Lì mi avrebbe dato il disegno per la quarta di copertina (su un punto era stato assolutamente fermo: non mi avrebbe disegnato un personaggio Bonelli senza l’autorizzazione della casa editrice) e mi avrebbe fatto vedere in anteprima le tavole per la storia di Tex alla quale stava lavorando (Venturi era, nonostante ai tempi fossero uscite solo due sue storie, uno dei disegnatori più amati di Dylan, e vederlo passare a Tex fu uno shock per molti). Poi, sulla base di quello che ci eravamo detti, avrei preparato una lista (scritta) di domande alle quali lui mi avrebbe risposto via fax. Una persona davvero squisita (come la maggior parte di TUTTI quelli che ho conosciuto finora)… l’antitesi dell’autore pieno di sé. Quel viaggio a Bologna (come la visita allo studio di Ambrosini) fu una gran bella esperienza.
GIORGIO CAVAZZANO: quella non fu un’intervista. Fu il reportage di un incontro avvenuto alla fiera di Torino. Io c’ero andato con Michele Ventimiglia (ricordate? Era uno di quelli con cui andavo a Lucca), con il mio stand di fumetti e fanzine: ricordo che fu una delle prime volte in cui iniziai a non riuscire più a vendere i fumetti in inglese… ricordo che feci affari strepitosi con il numero zero di Arthur King… ricordo che erano da poco uscite le carte MAGIC, che vendevano talmente tanto che venivano distribuite allo stand della WIZARDS solo ad orari stabiliti, ed in quantità minime (c’era una coda paurosa… massimo quattro buste per persona, vendita dalle 15,00 alle 16,00). Michele c’era dentro fino al collo. Io, invece, non mi ci ero avvicinato… Quella sera, in albergo (pagavo io la stanza per tutti e due, in cambio, Michele avrebbe lavorato gratis allo stand), Michele provò a spiegarmi come si giocava. Ma eravamo entrambi troppo stanchi e, per fortuna delle mie tasche, non facemmo in tempo.
Registrai la conferenza di Cavazzano e, qualche mese dopo, gliela spedii via fax. Trovai il numero grazie a Valerio, che l’aveva avuto da Flavio, che diceva di conoscerlo bene….
Comunque, una sera riuscii finalmente a parlare al telefono con Giorgio: l’avevo chiamato a casa (e non allo studio) per sbaglio, ed era di fretta perché stava per uscire, ma disse che l’intervista gli era piaciuta. Purtroppo, non riuscii ad estorcergli un disegno……. (continua)
 
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ro-mario
view post Posted on 23/2/2006, 23:53




CLAUDIO SCIARRONE: no... questa fu facile: c'incontrammo alla Lucca di marzo e, tra un disegno e l'altro, realizzai l'intervista.
LUIGI MIGNACCO: di questa intervista, invece, non ho alcun ricordo... ho il dubbio di avergliela fatta nella redazione della Bonelli, ma è più probabile che l'abbia realizzata telefonicamente, perché mi sembra di ricordare anche che, la prima volta che andai in Bonelli, fu per intervistare il Grande Capo in persona...
MARCO BIANCHINI: altra intervista "facile": Bianchini non manca a una Lucca. In più, Giuseppe Di Bernardo lo conosceva bene, eqquindi...
LUCA ENOCH: eqqui, m'andò di culo... avevo sentito che Sprayliz stava chiudendo, così telefonai a Luca per saperne di più. Gli proposi un'altra intervista, ma fu lui a propormi un articolo scritto da lui stesso medesimo in prima persona. Forse Luca non si è reso conto, quando me l'ha detto, che stavo saltellando intorno al telefono. Ma... forse sì.

Completavano il numero alcuni articoli, tutti di una certa importanza.
Luca Morando aveva partorito il suo solito mega-dossier, stavolta sul primo anno di vita della Marvel Italia, completato da una mini-intervista a Luca Poli (uno dei grafici della Marvel Italia, che disegnava parecchie copertine). Poi c'era uno splendido articolo di Guglielmo Signora (quello di Arthur King) sul collezionismo di robot giapponesi. Della pagina di Graziano su Desdy Metus ho già detto. Inoltre c'erano due bellissime pin-up realizzate apposta per noi: un Massacratore di Stefano Piccoli ed un "Ozzy" di Giuliano Piccininno (Ozzy era stato pubblicato su STARCOMIX, altro sfortunato tentativo della Star, qualche anno prima). La lettera allegata (entrambi ci erano stati recapitati per posta, e di questo ringrazio ancora oggi i due disegnatori) iniziava con "Caro Taccolini e cari nuvolari". Detto, fatto! Da quel numero, la fanzine si sarebbe sempre aperta con "Il Nuvolari Team presenta: NUVOLE", con una foto di Tazio Nuvolari sotto. Per completare la cosa, inserimmo il testo della canzone di Lucio Dalla ("Nuvolari", appunto... avevo preteso che, in parte ad ogni editoriale, ci fosse sempre il testo di una canzone). Un mio articolo (che celava abbastanza bene un accenno di polemica con quelli di Dime Press) sul ciclo di storie "L'ultimo Cangaceiro" (Mister No n. 3, 4 e 5), in cui sostenevo -oltre al mio amore per il personaggio e per quella storia in particolare- il fatto che fosse quella la prima, vera, avventura "costitutiva" del personaggio. Un articolo di presentazione della produzione argentina dell'Eura, con approfondimenti su DAGO e NIPPUR, a cura di Paolo Longarini. Paolo, pur essendo di Roma, era uno della "banda di Grendizer". Visto che il fumetto argentino mi affascinava parecchio ma, pur conoscendolo, non mi sentivo un esperto, gli affidai volentieri il ruolo di "argentinologo". Begli articoli, davvero (anche se li massacravo ogni volta, con un'enormità di correzioni che non credo mi abbia mai perdonato....). Elisa Brandi -la coordinatrice redazionale del fan club di Guerre Stellari- che avevo conosciuto a Lucca, fece un articolo (che, però, non mi ha mai convinto appieno... infatti, la nostra collaborazione finì praticamente lì) sulle versioni a fumetti di Guerre Stellari. Il mio amico di Lovere, Valerio Massari, realizzò una pin-up umoristica ispirata ai primi film di Star Wars, che aveva molti pregi ma anche tanti difetti.
Chiudeva il tutto un mio articolo che analizzava il mercato ("A ruota libera"), parlando della chiusura di Sprayliz, di Billiband (splendido bonellide, con sceneggiature di De Nardo e disegni di Vannini e Bigliardo. Era nato sull'Intrepido e, nelle prime avventure, fu disegnato anche da Brindisi), delle testate Valiant/Play Press, di Starmagazine, di quella probabile di Hammer, della fusione di "L'eternauta" e "Comic Art" in una sola rivista, del cambio di casa editrice di Arthur King, dei problemi di distribuzione del Massacratore... Insomma, la crisi c'era, e si sentiva davvero.
La Liberty di Ade Capone riusciva, però, a proporre fumetti indipendenti interessanti (ed iniziò a collaborare perfino con Danijel Zezelj). La 3ntini usciva in edicola con il mensile "Selen", dedicato alla pornostar del momento (ricordo ancora la visione di un vero e proprio fiume di gente che transumava tra gli stand di Lucca: "Chi c'è? Moebius?"... "no, Selen!") con fumetti tutti italiani. I manga iniziavano a vendere davvero bene (si era nel pieno del boom di Dragon Ball).
Prima di andare in stampa, era morto Hugo Pratt. Gli dedicammo una pagina con un'immagine di Corto in negativo e la scritta "buon viaggio, marinaio...". Non abbiamo mai preteso di essere dei poeti, ma quella pagina mi piace ancora oggi.
Chiudeva il tutto la pagina della Posta (!!!), con un bel disegno di Pippo in apertura realizzato da Gigi Piras (non seguo i fumetti Disney: chissà che fine ha fatto?).
All'interno del numero c'erano ben quattro adesivi: la Sprayliz della copertina del nostro n. 0, l'X-O Manowar del n. 1, un disegno di Andrea Venturi per la quarta di copertina del n. 2 ed un Arthur King di Andrea Domestici (che, a quei tempi, si distingueva dal semplice volgo perché, alle fiere, girava con indosso un maglione ricamato a mano con la facciona di Arthur King realizzato da quella che sarebbe diventata sua moglie (e la sua sceneggiatrice, di lì a poco): Serena Guidobaldi).
Non lo so nemmeno io, perché li facemmo, quegli adesivi. Forse, semplicemente, l'idea ci sembrava "figa" e... insomma: costava poco... quasi quasi!

La vera novità, comunque, era che gli autori ed i professionisti del fumetto si erano accorti di noi, ed avevano iniziato a collaborare. Ne eravamo davvero fieri e, a pensarci bene, io ne sono fiero anche adesso......

Facciamo un pò d'ordine:
NUVOLE n. 0 uscì nel settembre del 2004, in coincidenza con la Fiera del Palasesto (che, immagino, si sarà svolta a Sesto San Giovanni).
Gli incontri con gli autori che organizzammo furono:
- giugno 1994: Andrea Domestici e Lorenzo Bartoli alla fumetteria "Yellow Kid" di Bergamo
- novembre 1994: Luca Enoch alla fumetteria "Imago" di Brescia
- dicembre 1994: Stefano Raffaele da "Yellow Kid"
- febbraio 1995: Carlo Ambrosini da "Imago".

Cos'altro dire?
In quel periodo ero in contatto con Terry Moore: volevo a tutti i costi pubblicare in Italia "Strangers in Paradise". Ci scrivemmo un paio di volte, io gl'inviai Nuvole, lui m'inviò alcune copie di "SIP", parlammo di Formula 1 (novembre 1995: ho controllato su google: mi faceva i complimenti (a me, in quanto italiano) per una bella gara della Ferrari, ed io gli dicevo di aspettare la prossima stagione, quando sarebbe arrivato Michael Schumacher.... lui era un grande tifoso della Ferrari) e della possibilità concreta di arrivare ad un accordo. Io, però, ci tenevo a precisare -in ogni lettera- che per me sarebbe stata la prima esperienza e che, fino a quel momento, avevo dato alle stampe solo 3 numeri di una fanzine... Sembrava tutto a posto, quando a lui arrivò una proposta impossibile da rifiutare (o almeno... impossibile da rifiutare se paragonata alla mia) da parte di Macchia Nera -la casa editrice di Lupo Alberto- che era interessata a stampare "SIP" in volumi cartonati. Non se ne fece nulla, ed io sono ancora qui che rosico.... fui uno dei primissimi ad intravvedere le grandi possibilità di quel fumetto e di Terry Moore. Peccato non aver azzeccato i tempi........

Nel prossimo episodio: le reazioni a Nuvole n. 2

e, per gianni: t'interessavano i risvolti personali? beh, poca roba... io c'avevo la morosa fissa da un bel pò... Max stava già da un pò con Laura, Luca con Francesca (tutti noi si parlava di matrimonio... ma, se Max e Luca non scherzavano, io invece......). Giorgio, invece, era solo soletto (poverino!).
Graziano Galletti, proprio in quei giorni, si sposava con Silvia in provincia di Firenze.
 
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ro-mario
view post Posted on 25/2/2006, 13:28




Nuvole n. 2 uscì ad una fiera di Milano... credo una Cartoomics (ma non ci scommetterei nulla... poteva essere anche il Quark), ed andò molto bene... La copertina a colori (Ambrosini commentò: "beh, in fondo siete una fanzine", che tradotto suona come: "fa schifo, ma in fondo siete solo dei ragazzi ), e vendette davvero bene. Chissà se era il Dylan Dog in copertina, o il fatto che fosse a colori, o l'articolo di Enoch, o la naturale simpatia di noi standisti... comunque vendemmo bene. A Luigi di Kali Comics (un nuovo distributore di Milano) la fanzine piacque subito molto (soprattutto l'articolo di Enoch) e, senza nessun tipo di contrattazione, ne comprò subito 100 copie.
Comunque, al tirar delle somme, potevamo andar fieri di questo numero...

Tra il numero 2 ed il numero 3 ci furono un sacco di fiere....
NOVEGRO: ci sono molte cose da dire, sulla Novegro di quell'anno. Per esempio, che gli agricoltori avevano bloccato tutte le strade per arrivarci... Eravamo io, Graziano, Claudio Chiaverotti, Giuseppe di Bernardo e, forse, anche Fabio Bartolini....
Io e Claudio arrivammo tardissimissimo! Eravamo con la mia macchina, che dovetti abbandonare a non so quanti chilometri dalla fiera. Il resto, ce lo facemmo a piedi, nella nebbia, in mezzo a gente con la valigia che tentava di raggiungere Linate e i trattori dei dimostranti. Ci fermammo in un bar a far colazione e Claudio attaccò bottone con alcuni agricoltori, che volevano spiegargli qual era il fottutissimo motivo per cui, quel giorno lì, facemmo non so quanti milachilometri a piedi.
In fiera, ovviamente, c'erano quattro gatti... E di fanzine se ne vendettero davvero poche.
Tra i ricordi più piacevoli... obbligai il mio compagno di stanza (c'eravamo fermati tutti in albergo) ad andare a lavarsi i piedi, chè io non ci sarei rimasto un attimo di più, in quella stanza, con quel fetore. Per rispetto della privacy, non vi dico chi era.....
La domenica accompagnai Giuseppe da un suo parente che abitava a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo.
Giuseppe, dopo "l'evaporazione" della BBD PRESSE, aveva collaborato ad un albo di beneficenza della Star "Altri Romei, altre Giuliette", scritto da Ade Capone, e pubblicava storie erotiche (su testi di Graziano) su SELEN.
 
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ro-mario
view post Posted on 25/2/2006, 15:55




prima ci fu il Quark... quell'edizione divenne famosa perché l'albetto in omaggio era "Sprayliz", giusto qualche tempo dopo la chiusura della serie della Star, ed Enoch, in una delle ultime vignette, c'aveva messo Bovini e Cavallerin ad un banchetto che, al posto di vendere fumetti, urlavano "patateeee!!!!"...

Poco prima di andare in stampa con il numero 3, poi, tornai alla fiera di Torino. Da solo, stavolta... Ricordo che feci l'intervista a Dante Bastianoni nello stand, appena aperta la fiera, e che cacciavo via i clienti perché non avevo tempo.... (passesco! no?). Ospiti d'onore erano tre grandi autori americani, invitati dalla Star Comics per "spingere" la vendita delle testate Image: Jim Lee, Travis Charest e Adam Hughes. Vidi cose che voi umani.... inzomma: venivano distribuiti dei biglietti per fare la coda per le firme, e Jim Lee estraeva 5 numeri. Che avevano il diritto, oltre alla firma sull'albo, anche ad un disegnino... Ora... Gabriele dell'Otto mi dice che Jim è cambiato completamente, e non ho nessun motivo per non credergli. Ma, ai tempi, era uno stronzo fatto e finito: ricordo che, per esempio, ad un certo punto estrasse un numero, lo disse ad alta voce. Un ragazzino si mise ad urlare per la contentezza: il numero era il suo. Al che, Jim prese il biglietto, lo appallottolò e lo gettò via dicendo: "no, questo numero non mi piace. Ne estraggo un altro".
Ero lì con Paolo Livorati... e non vi dico come ci siamo guardati, nel vedere la scena. A quella fiera c'era anche Giovan Battista Carpi. Livorati (che era sì il responsabile delle testate americane della Star, ma principalmente era un grandissimo appassionato Disney) gli si avvicinò e gli disse: "maestro... non c'è più l'umiltà che avevate voi". O qualcosa del genere: non l'ho mica registrato!
Comunque, Livorati mi promise che sarebbe riuscito a farmi fare un disegno per la fanzine da uno dei tre. Mi chiese se avevo preferenze. Non riuscì a finire la frase che io avevo già detto: "ADAM HUGHES!!!!!".
Andai a parlargli (io, con Adam Hughes!!!!), guardò la fanzine e mi disse che non voleva farmi un disegno di fretta. Me l'avrebbe dato il giorno dopo, e l'avrebbe fatto la sera, in camera sua. Sinceramente, non ci speravo proprio...
Infatti, il giorno dopo, mi accorsi subito, nell'avvicinarmi, che c'aveva lo sguardo del tipo: "cazzo! me n'ero completamente dimenticato!". Ma risolse la situazione da quel grandissimo che è: c'aveva un quaderno pieno di schizzi, lo sfogliò un attimo, ne scelse uno e lo strappò. Me lo firmò e mi chiese -mentre sbrodolavo sul pavimento- se ero contento. CAZZO, se ero contento!!!
Comunque, quel disegno ci arrivò con così tanto anticipo che, sulla terza di copertina del numero 3, ce lo mettemmo (già colorato) con la scritta: "Prossimamente: il prossimo numero di Nuvole".

Edited by ro-mario - 14/3/2006, 23:04
 
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ro-mario
view post Posted on 27/2/2006, 23:52




E, NEL FRATTEMPO...

Ade Capone spopolava, sia con Lazarus Ledd (una scommessa stravinta) che con la casa editrice che aveva fondato prendendo spunto dalla Image americana: la LIBERTY.
I due titoli di maggior successo della Liberty furono ERINNI, una serie molto violenta ed a sfondo molto sessuale (per molti, "troppo") e "il potere e la gloria", miniserie supereroistica disegnata da un lanciatissimo Stefano Raffaele.
Ricordo che, una volta, andai a visitare il nuovo negozio della Cosmic, a Salsomaggiore... il corriere aveva appena consegnato le prime tavole di Raffaele (Ade era uno dei soci - si ritirò quasi subito - e si faceva recapitare lì molta posta), e s'era formato un gruppetto di ragazzi che cercava di sbirciarle estasiato...
La Liberty durò parecchio, tra alti e bassi, ed alla fine morì (ma... chissà... magari prima o poi Ade la ritirerà fuori...) di un'agonia lenta, fatta di albi che non ne volevano sapere di essere stampati, di attese interminabili, di litigi con i disegnatori.... Ma, per un certo periodo, fu una grande realtà del panorama fumettistico italiano. Ci collaborò perfino Danijel Zezelj... mica cazzi!
Da segnalare almeno l'albo autoconclusivo su LINDBERGH, scritto da Capone e disegnato da un ispiratissimo FABIO BARTOLINI.
La Star Comics (e Bovini in particolare, a quanto mi dicono...) prese molto bene la notizia del tentativo "americano" di Stefano Raffaele. Talmente bene che lo licenziarono in tronco. Dopo una manciata di numeri, le copertine vennero affidate ad Alessandro Bocci. Che si rivelò un fenomeno, trallaltro....
Che ci crediate o meno... Stefano fu quasi tentato di andare a lavorare per la Play Press, a fare le copertine di BALBOA (!!!!). Successe così: ai tempi, il sindacato degli edicolanti aveva deciso di fare la guerra alle fumetterie, e sembrava che queste ultime non potessero vendere gli stessi albi che andavano in edicola. La Play trovò una soluzione: avrebbe stampato TUTTI gli albi con DUE copertine. Una con scritto "Edizione da Edicola" e l'altra con "Edizione per fumetteria". Eqquindi, serviva un altro copertinista per Balboa. I contatti ci furono, ma alla fine non se ne fece nulla perché, alla Play, rinsavirono di colpo e decisero che il gioco non valeva la candela (e, molto probabilmente, ci fu anche una schiarita nella "guerra").

Alla Liberty, trallaltro, stava per fare il suo debutto la serie supereroistica "Department H". Tra gli ideatori della cosa, c'era tale Paolo La Manna, di Milano, che avrà un ruolo importantissimo nei numeri successivi di NUVOLE.
 
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Azazelo
view post Posted on 24/3/2006, 19:51




oddio!
 
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-logan-
view post Posted on 24/3/2006, 22:17




ehy ma ti sei fermato da troppo!!!
 
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ro-mario
view post Posted on 25/3/2006, 10:07




beh: intanto, benvenuto a azazelo (in che senso, poi: oddio!?)

eppoi: ci sono delle congiunture astrali sfavorevoli, e mi sa che perdureranno ancora per un pochino.... (è un periodaccio, e sto tralasciando troppe cose. questo topic riprenderà quando avrò il tempo materiale per scrivere con una certa regolarità (mancano ancora cinque numeri della fanzine. eppoi ci sarebbe l'apertura del negozio, i primi incontri, etc. etc. etc.......))
 
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ro-mario
view post Posted on 7/4/2006, 22:43




CARRAMBA, CHE SORPRESA!!!!

no: davvero...
uno decide di buttar giù, anche un pò di corsa, i ricordi della sua passione per il fumetto, convinto di averle viste (quasi) tutte... e, invece, una sera apre il forum (dopo un periodo in cui, trallaltro, non ha avuto granchè tempo per finire quel mezzo (pessimo) romanzo che aveva iniziato a scrivere convinto di terminarlo nel giro di 2/3 giorni...), e si trova davanti la scritta: Msg privati: 1
Va a leggersi il messaggio, che inizia così:

sono Paolo Longarini, una mia amica mi ha segnalato la tua citazione all'interno del forum ed eccomi.
A leggere la storia che racconti mi sono caduti addosso una vagonata di ricordi, dalla partita a freccette fatta al pub dell'orso (giusto per farti capire che sono io e non uno che si spaccia per me), alle giornate all'ostello che, in tanti anni di frequentazione, avesse mai fatto qualcosa di diverso dalle penne al sugo ipersalate. Gli anni in cui Lucca era un polmone in cui si respirava solo fumetto, in cui noi ragazzetti si girava, per passione, in tutte le mostre o presunte tali in giro per l'Italia.
In cui tutti si sognava di aprire una fumetteria.
Beh, sono contento che qualcuno ci sia riuscito smile.gif
E' stata una bella sorpresa scovarti.


un gran tuffo nel passato, devo ammetterlo. Che mi ha fatto davvero un gran piacere e mi ha fatto venire la voglia irrefrenabile di finire di scrivere questo thread. Voglia talmente irrefrenabile che ho già deciso di lasciar perdere (domani e dopodomani avrei anche tempo, ma la prossima settimana s'annuncia strapiena d'impegni. E, a questo punto, questo thread voglio finirlo bene). L'ho invitato a scrivere qualcosa in questo topic, e spero che raccolga l'invito.
Paolo Longarini (apparte che mi dovrebbe togliere la curiosità di sapere chi è la sua amica che s'è letta tutto stò papiro...) è uno di quelli che mi è spiaciuto perdere di vista. Saranno più di otto anni che non avevo più sue notizie.
Ricordo vagamente che, ad un certo punto, aveva cambiato indirizzo o numero di telefono, e non ero più riuscito a rintracciarlo. Ma, forse, non è andata così... quanto cazzo di tempo è passato??? (circa otto anni, l'ho già detto. Ma sembrano secoli)
Paolo è un ragazzo che, seppur cittadino di Roma, non ho più avuto il piacere di vedere ad una qualsiasi fiera di fumetti romana (e, per un certo periodo, le ho fatte tutte). Ricordo il suo commento sul n. 1 di Nuvole, dopo aver letto le interviste a Raffaele e Max Bunker: "belle interviste, ma si vede che uno ha un sacco di cose in più da dire". Ricordo che "litigammo" su un aggettivo di un suo articolo, che non mi convinceva: alla fine, decidemmo di utilizzare "estemporaneo". Ricordo che, a freccette, noi di Nuvole abbiamo perso, contro quelli di Grendizer...
Ricordo che suo padre aveva un negozio di elettrodomestici, ed ai tempi di "Non è la Rai", di lì passava spesso il padre di Ambra a comprare le batterie per il cellulare. Finchè qualcuno non gli ha detto che, una volta scaricate, le batterie si potevano anche ricaricare: non era necessario buttarle e comprarne di nuove...
Ricordo che, un giorno, nell'aprire un fumetto marvel mi trovai di fronte, nella pagina della posta, all'annuncio del suo matrimonio (c'era un disegno di Nightcrawler che si sposava: ora so che la ragazza era la futura moglie di Paolo). La lettera l'aveva scritta Battista, un altro dei ragazzi di Grendizer...
Di Battista mi ricordo che aveva conosciuto Fabrizio de André, che abitava vicino a casa sua (e non l'ho mai odiato abbastanza, per questo), che mi aveva invitato ad andare all'agriturismo gestito da Faber e Dori Ghezzi (non trovai davvero il coraggio di andarci: ho conosciuto grandissime persone, ma De André è sempre rimasto il mio mito irraggiungibile: vederlo, parlarci... non ne sarei mai stato in grado (il caso vuole che, alla fine, il mio "incontro ravvicinato" con De André accadde: all'uscita dell'autostrada Milano-Genova, m'imbattei in un carro funebre fermo in una piazzola... rallentai: fuori c'erano Dori, Cristiano e Luvi. Dentro, Faber........ rallentai ancora un pò, poi decisi che era un momento troppo privato anche solo per fermarmi e curiosare, e me ne andai).
Ricordo anche che Battista conosceva la vecchia che, nell'album "NUVOLE" (che il titolo di quell'albo sia anche il nome della fanzine e del negozio, è tutt'altro che un caso), recitava "le nuvole" (Faber aveva deciso di non utilizzare una professionista, ma una vecchia del posto), splendida "canzone" che riprende un concetto di Aristofane: le "nuvole" sono i potenti, i grandi poteri, che passano sopra le teste di tutti i poveri cristi, i quali non possono far altro che sperare che le "nuvole" se ne vadano... ben sapendo che, dopo di loro, ne arriveranno altre.
Anzi, visto che ci sono, a questo punto, ve la posto anche, "le nuvole" (trallaltro, non so se ve l'avevo già detto... ma il testo di "le nuvole" venne pubblicato sul numero zero della fanzine, in parte all'editoriale):

"Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia. "
 
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-logan-
view post Posted on 15/4/2006, 09:51




non ricordo se te l'ho già detto... a proposito di glamazonia... giovedi rivedi uno di quelli che ci scriveva!!!
 
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ro-mario
view post Posted on 15/4/2006, 14:12




CITAZIONE (-logan- @ 15/4/2006, 10:51)
non ricordo se te l'ho già detto... a proposito di glamazonia... giovedi rivedi uno di quelli che ci scriveva!!!

really?
chi?......
 
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-logan-
view post Posted on 15/4/2006, 22:39




max!!!
 
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Tesla
view post Posted on 16/4/2006, 23:23




CITAZIONE (ro-mario @ 7/4/2006, 23:43)
CARRAMBA, CHE SORPRESA!!!!

no: davvero...
uno decide di buttar giù, anche un pò di corsa, i ricordi della sua passione per il fumetto, convinto di averle viste (quasi) tutte... e, invece, una sera apre il forum (dopo un periodo in cui, trallaltro, non ha avuto granchè tempo per finire quel mezzo (pessimo) romanzo che aveva iniziato a scrivere convinto di terminarlo nel giro di 2/3 giorni...), e si trova davanti la scritta: Msg privati: 1
Va a leggersi il messaggio, che inizia così:

sono Paolo Longarini, una mia amica mi ha segnalato la tua citazione all'interno del forum ed eccomi.
A leggere la storia che racconti mi sono caduti addosso una vagonata di ricordi, dalla partita a freccette fatta al pub dell'orso (giusto per farti capire che sono io e non uno che si spaccia per me), alle giornate all'ostello che, in tanti anni di frequentazione, avesse mai fatto qualcosa di diverso dalle penne al sugo ipersalate. Gli anni in cui Lucca era un polmone in cui si respirava solo fumetto, in cui noi ragazzetti si girava, per passione, in tutte le mostre o presunte tali in giro per l'Italia.
In cui tutti si sognava di aprire una fumetteria.
Beh, sono contento che qualcuno ci sia riuscito :)
E' stata una bella sorpresa scovarti.


un gran tuffo nel passato, devo ammetterlo. Che mi ha fatto davvero un gran piacere e mi ha fatto venire la voglia irrefrenabile di finire di scrivere questo thread. Voglia talmente irrefrenabile che ho già deciso di lasciar perdere (domani e dopodomani avrei anche tempo, ma la prossima settimana s'annuncia strapiena d'impegni. E, a questo punto, questo thread voglio finirlo bene). L'ho invitato a scrivere qualcosa in questo topic, e spero che raccolga l'invito.
Paolo Longarini (apparte che mi dovrebbe togliere la curiosità di sapere chi è la sua amica che s'è letta tutto stò papiro...) è uno di quelli che mi è spiaciuto perdere di vista. Saranno più di otto anni che non avevo più sue notizie.
Ricordo vagamente che, ad un certo punto, aveva cambiato indirizzo o numero di telefono, e non ero più riuscito a rintracciarlo. Ma, forse, non è andata così... quanto cazzo di tempo è passato??? (circa otto anni, l'ho già detto. Ma sembrano secoli)
Paolo è un ragazzo che, seppur cittadino di Roma, non ho più avuto il piacere di vedere ad una qualsiasi fiera di fumetti romana (e, per un certo periodo, le ho fatte tutte). Ricordo il suo commento sul n. 1 di Nuvole, dopo aver letto le interviste a Raffaele e Max Bunker: "belle interviste, ma si vede che uno ha un sacco di cose in più da dire". Ricordo che "litigammo" su un aggettivo di un suo articolo, che non mi convinceva: alla fine, decidemmo di utilizzare "estemporaneo". Ricordo che, a freccette, noi di Nuvole abbiamo perso, contro quelli di Grendizer...
Ricordo che suo padre aveva un negozio di elettrodomestici, ed ai tempi di "Non è la Rai", di lì passava spesso il padre di Ambra a comprare le batterie per il cellulare. Finchè qualcuno non gli ha detto che, una volta scaricate, le batterie si potevano anche ricaricare: non era necessario buttarle e comprarne di nuove...
Ricordo che, un giorno, nell'aprire un fumetto marvel mi trovai di fronte, nella pagina della posta, all'annuncio del suo matrimonio (c'era un disegno di Nightcrawler che si sposava: ora so che la ragazza era la futura moglie di Paolo). La lettera l'aveva scritta Battista, un altro dei ragazzi di Grendizer...
Di Battista mi ricordo che aveva conosciuto Fabrizio de André, che abitava vicino a casa sua (e non l'ho mai odiato abbastanza, per questo), che mi aveva invitato ad andare all'agriturismo gestito da Faber e Dori Ghezzi (non trovai davvero il coraggio di andarci: ho conosciuto grandissime persone, ma De André è sempre rimasto il mio mito irraggiungibile: vederlo, parlarci... non ne sarei mai stato in grado (il caso vuole che, alla fine, il mio "incontro ravvicinato" con De André accadde: all'uscita dell'autostrada Milano-Genova, m'imbattei in un carro funebre fermo in una piazzola... rallentai: fuori c'erano Dori, Cristiano e Luvi. Dentro, Faber........ rallentai ancora un pò, poi decisi che era un momento troppo privato anche solo per fermarmi e curiosare, e me ne andai).
Ricordo anche che Battista conosceva la vecchia che, nell'album "NUVOLE" (che il titolo di quell'albo sia anche il nome della fanzine e del negozio, è tutt'altro che un caso), recitava "le nuvole" (Faber aveva deciso di non utilizzare una professionista, ma una vecchia del posto), splendida "canzone" che riprende un concetto di Aristofane: le "nuvole" sono i potenti, i grandi poteri, che passano sopra le teste di tutti i poveri cristi, i quali non possono far altro che sperare che le "nuvole" se ne vadano... ben sapendo che, dopo di loro, ne arriveranno altre.
Anzi, visto che ci sono, a questo punto, ve la posto anche, "le nuvole" (trallaltro, non so se ve l'avevo già detto... ma il testo di "le nuvole" venne pubblicato sul numero zero della fanzine, in parte all'editoriale):

"Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia. "

mario, qst post è commovente... :lacrimoni:
 
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ro-mario
view post Posted on 18/4/2006, 17:48




e vado di marzullate:
non è il post: è la vita, che è commovente.....
 
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Exidor_
view post Posted on 18/4/2006, 18:00




Mamma mia.
Dopo essere stato invitato da Mario a scrivere ed allargare il discorso Fanzine di quegli anni, ho avuto bisogno di qualche giorno per riavermi dalla massa di ricordi che avevo stipato in una fredda cantina neuronica e che sono risaltati fuori dapprima gonfiati dal passare degli anni (le bottiglie bevute alle riunioni, chissà com'è, sono magicamente triplicate arrivando ad un numero che, da solo, equivarrebbe ad un esondazione del Po, le ragazze cadute preda del fascino oscuro del fumettaro diventavano via via sempre più belle e numerose), infine si sono giustamente ridimensionati (le bottiglie equivalevano ad una pioggerella estiva e riguardo al fascino del fumettaro... ma chi mai ha rimorchiato conquistando una ragazza rivelando di sapere cose tipo il vero nome di Shocker o saper sciorinare i Sette di Salem in ordine d'apparizione?).
Bene, quelli di voi che adesso non stanno più leggendo ma stanno pensando "Shocker..shocker.." hanno capito benissimo cosa intendo.

Ho imparato a leggere cercando di seguire cosa passava per la testa di un papero. Per caso o destino ho incontrato lungo il cammino tante altre persone come me ed una di queste è, per fortuna, Battista, il mio migliore amico.
Entrambi, vecchi lettori della Corno, veniamo presi da un ciclone di emozioni quando la Star Comics decide di riproporre in Italia i supereroi.
Da lì scopro uno strano fenomeno, simile all'adunanza di Highlander, che spinge tutti gli appassionati a riunirsi in branchi in cui si grufolano fumetti tutti insieme.
Lucca.
Ci arrivi nel migliore degli animi. Hai appena preso un treno da solo, armato di vari panini, qualche soldo, un walkman ed il tuo sorriso. DI Caprio era solo uno scintillio negli occhi del padre e tu già ti sentivi il Re Del Mondo.
Da lì in poi è un susseguirsi di tutto, dai disegni bellissimi che fa Sicomoro, da quella volta nei bagni che hai fatto un casino perchè vicino a te è arrivato Dave McKean, al pisellone che hai disegnato sopra un inutile autografo di uno scazzatissimo Castellini, ai giorni all'ostello dove non esiste serratura o lucchetto e ti fidi di tutti perchè siete tutti fratelli in carta.
Sto divagando.
Grendizer, la fanzine sulla quale scrivevo, nasce per la faccia a culo del nostro Direttore, Christian, persona con la quale si è "scontrato" il buon Mario.
Christian ha una conoscenza enciclopedica, maniacale, ossessivo compulsiva del fumetto e della fantasy, è egli stesso un supereroe in quanto è in grado di parlare per ore consecutive senza aver bisogno di bere o di fare pipì. Un giorno noi redattori ci siamo dati il cambio.
Ha parlato per nove ore di fila.
Dopodichè ha mangiato una confezione di cracker.
E ha ricominciato.
Comunque, come tutti i bravi fumettari, non abbiamo una lira. I primi due numeri sono quindi in ciclostile (rigorosamente in formato A4), pagine assemblate con la fotocopiatrice e copertina trasparente.
Poi Christian trova i primi sponsor e da lì si va in tipografia. Inizia a lavorare lui stesso in tipografia e questo significa accesso quasi illimitato ad apparecchiature per il montaggio impensabili.
Tiriamo 3000 copie e vanno via quasi tutte.
L'infaticabile ha intorno a se un triumvirato di redazione che abbraccia tutto il campo del fantastico, da Guerre stellari al GIRSA, abbiamo addorittura un amico giapponese che ci traduce i manga permettendoci di scriverne.
Io, nel mio piccolo, mi occupo di fumetto argentino e sudamericano (zii d'america dalla parte sbagliata mi riforniscono mensilmente) e del "Vaffangrndizer" rubrica ironica in cui, mensilmente, smonto un eroe marvel, gente tipo Speedball, per rendere l'idea.
Troviamo addirittura uno sponsor unico, quella è la nostra fortuna e la nostra fine. Il tizio ha completa fiducia in Christian, confortato dai dati di vendita (usciamo in edicola in sardegna e piemonte, non chiedetemi perchè, forse un distributore nostalgico dei Savoia, bah), ci fa aumentare le pagine ed avere le copertine originali degli autori.
Grendizer finisce lì.
Un delirio di onnipotenza del nostro direttore fa nascere il Grendiverse, una "collana" di fumetti di cui, fortunatamente, vedono la luce solo due "numeri uno", due cose ignobili, due masse colorate che mai avrebbero dovuto vedere la luce: "Morning Star" e "Black Rose".
I due fumetti più brutti che l'Italia fumettistica e non abbia mai visto.
In quel momento uscivano parecchi fumetti autoprodotti e, vai a capire perchè, dovevamo uscire pure noi.
Se ne stampano 5000 copie per ogni numero e, come se non bastasse, in copertina di ogni numero capeggia la scritta "Speciale Lucca".
Mendicando e riscuotendo favori, se ne vendono una ventina.
Christian me ne lascia una decina di scatoloni in garage dicendo che "sarebbe ripassato a prenderli". Dopo due mesi compro qualche cassa di birra, invito degli amici e li sacrifico, bruciandoli, la Dio dei Pessimi Fumetti.
Un numero dopo, chiude anche Grendizer.

Credo di essermi dilungato troppo e non voglio annoiare, io mi fermerei qui, ringraziando Mario e tutti voi. Per sapere come continua la storia e come mi imbatto in Mario, aspetto di sapere se devo o no.

Saluti e baci nemmeno fossi la Wandissima
 
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83 replies since 15/2/2006, 17:02   5115 views
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